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Autore: Ginsecure    24/08/2010    1 recensioni
La mia prima FanFiction. Una folle idea nata mentre rileggevo "Harry Potter e il Principe Mezzosangue" e pensavo a come sarebbe cambiata la vita di una babbana allo scoprire che esiste un altro mondo. La domanda che mi sono posta é: Se Voldemort non avesse scelto Draco? Se la sua vittima da sacrificare non fosse stata il giovane Malfoy, ma qualcun altro?
Dedicate un pò del vostro tempo a questa storia e RECENSITE. Spero vi piacerà.
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Il trio protagonista, Voldemort | Coppie: Draco/Ginny
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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5. Strana Alleanza  
Ed eccomi qui, a postare il 5 capitolo. Frammentario. Scritto in un periodo lungo, durante questa vacanza che ancora non finisce. Ho sentito il bisogno di inserirlo.
Spero vi piaccia.

L’aria natalizia aveva abbandonato i corridoi di Hogwarts.

Ginny sentiva il sangue ribollirle nelle vene. Sentiva la rabbia crescere ogni volta che incrociava quella cicatrice a saetta lungo i corridoi. Voleva spaccargli la faccia. Voleva spaccarla a quella sconosciuta. Ma si tratteneva. Fingeva insistentemente quell’indifferenza che non le apparteneva, che non le attraversava la pelle, l’anima, il cuore, che non traspariva nei suoi occhi. Sì, quegli specchi verde smeraldo riflettevano le sue vere emozioni. Tradivano la sua messinscena.

Draco voleva la sua doppia vendetta. Voleva annientarla e prendere il suo posto nelle grazie del Signore Oscuro. Voleva compiere la missione affidata a Jude seguendo altre regole. Le sue. Voleva consegnare, su un piatto d’argento, Harry Potter al Male in persona.
Conosceva il gioco della ragazza dagli occhi ghiaccio.

Ginny voleva recitare.
Draco voleva scendere in campo.

Una nuova attrice stava per solcare il palcoscenico della piccola Jude.
Un nuovo giocatore era sul punto di partecipare alla sua partita.

In amore e in guerra tutto è lecito.

Harry pensava a Jude. Jude pensava a Harry. Dalle loro menti scaturiva un flusso di sentimenti contrastanti che si intrecciavano.
Lui era ossessionato da quei ricordi, da quel bacio. Li trovava inspiegabili, misteriosi, affascinanti al tempo stesso. Li trovava indispensabili.
Lei li reputava appaganti, necessari. Erano un mezzo di tortura. Un efficace mezzo di tortura. Il piano del Signore Oscuro stava funzionando.

Harry tentava di leggere gli appunti del Principe Mezzosangue sul Manuale di Pozioni, ma la sua mente era altrove. Era da Jude.
Il leggero colpetto di tosse di Hermione lo portò ad alzare gli occhi dal libro. La ragazza lo fissava con aria di dissenso. Scese gli ultimi gradini che portavano dal dormitorio alla Sala Comune dei Grifondoro e si abbandonò nella solita poltrona accanto al camino.
- Harry dovresti consegnare quel libro a Silente.
- Ho delle preoccupazioni maggiori in questo momento -  il volto perplesso dell’amica lo invitò a proseguire.
- Jude – quel nome gli uscì dalle labbra come un conato di vomito, un gesto liberatorio. Il solo pronunciarlo scatenò in lui un misto di emozioni che vorticosamente danzarono nel suo cuore.
Il bagliore del fuoco illuminava il viso della Grifondoro leggermente innervosita.
- Ancora?
- Sì. Se non credi alla sua esistenza puoi chiedere a Ginny – butto lì il nome della piccola Weasley senza pensarci due volte, ma, improvvisamente, sentì le parole della rossa rimbombargli in testa e nel petto.
“Non farmi ancora più male”. Una preghiera, una supplica.
Il Prescelto avvertì una stretta al cuore, un nodo alla gola. Il senso di colpa attanagliava le sue viscere. Un sentimento ben più grande era alla base di quell’improvvisa voragine che si era creata sotto i suoi piedi.
Vomitò il resto del racconto. Si liberò di quei ricordi che lo torturavano. Si confidò con quell’amica che c’era sempre stata, che era perfetta in quelle occasioni che richiedevano una certa sensibilità e per copiare i compiti.
Hermione sapeva ascoltare. In silenzio, come una spugna, assorbì le parole di Harry.
Scosse solo la testa quando la narrazione si spostò a Ginny.
- Ron non deve sapere – conclusero così quello sfogo notturno. Aggiunsero un abbraccio che valeva più di mille discorsi. Un abbraccio che concretamente mostrava al ragazzo con i capelli corvini la vicinanza dell’amica.

“Ron non deve sapere... Ron non deve sapere... Ron non deve sapere”.
Una fottuta frase che mi trafigge. Uno spiraglio di quella conversazione che, se ascoltata per intero, mi avrebbe demolito. Distrutto. Annientato.
Loro due, i miei migliori amici, mi fanno questo. Sapevo che lei non avrebbe mai ricambiato i miei sentimenti. Sapevo che lui sarebbe stato sempre migliore di me. Ma era al corrente di ciò che provavo per quella secchiona saccente con cui litigavo dal primo anno. Lei è mia. Era mia.
Il brutto è che fanno i sensibili, che non mi vogliono far sapere come stanno le cose. A questo punto potrebbero nascondersi anche solo perché amano il mistero, il pericolo, il segreto. Harry Potter mi ha rubato tutto. Mi sono lasciato oscurare dalla sua ombra. Sono sparito dietro al famoso ragazzo che è sopravvissuto. Ora mi ha preso anche il cuore. Vuole fingere che non sia successo nulla. Crede che io non mi accorga se mi privano dell’organo che mi permette di vivere?
Torno nel mio letto. Fingo di dormire. Voglio nascondere queste lacrime. Voglio fingere di non essere al corrente della rapina che è avvenuta questa notte nel mio petto.
Fuori dalla finestra la luna piena riflette sul Lago. Mi sento solo. Terribilmente solo.

Bonnie... Bonnie... Bonnie...
Una lettera indirizzata a questa ragazza. Una lettera scritta con una calligrafia sbilenca e inchiostro verde. Una lettera bagnata da lacrime. Una lettera che prepotentemente invade i miei sogni. Una lettera che inspiegabilmente colma l’oscurità della mia memoria.
Bonnie.

Draco seguì la lunga chioma rossa che si dirigeva verso la capanna di Hagrid. Lei parve accorgersi di quella fastidiosa presenza e accelerò il passo. Lui fece lo stesso.
Con lunghe falcate raggiunse la ragazza. Le posò una mano sulla spalla. La costrinse a girarsi.
- Cosa vuoi verme?
- Ehi, piano con le parole lurida Weasley.
- Poi dici a me – Ginny sbuffò scocciata – lasciami andare Malfoy.
- No - gli occhi di lei lo trafissero. Si assottigliarono ed emanarono un’ondata carica d’odio. Il ragazzo proseguì.
- Tu mi servi e io posso tornarti utile vero? – lei si rilassò, parve capire cosa si celava dietro quell’improvviso interesse nei suoi confronti della serpe.
Apprezzava il suo approccio diretto, schietto. Non subdolo o falso, no. Lui aveva palesato le sue reali intenzioni. In effetti non avrebbe potuto fare altrimenti.
- Mi fai schifo lo sai? – lei tornò fredda e indifferente.
- Anche tu. Ci si vede in giro Weasley.

Lo vide allontanarsi. Andare via senza spiegare cosa aveva in mente. Sapeva solo che era stata appena suggellata una strana alleanza.

Lei è il suo punto debole. Potter dimostra ancora una volta la sua stupidità non ammettendo i suoi sentimenti nei confronti della rossa.
Jude deve averlo imbambolato per bene.

Lui mi può aiutare. Lui è il suo rivale storico. Lui non gli sarà indifferente.
Lui mi aspetta domani mattina alla Gufaia.

Il Grifone e la Serpe si incontrarono nel momento in cui la luna perdeva il suo colore e tendeva all’invisibile. Quando il sole iniziava ad emanare i suoi raggi. I due opposti si trovarono l’uno di fronte all’altro quando il giorno e la notte si scambiavano i ruoli, quando le tenebre cedevano il posto alla luce.

La luce dell’alba illuminava i suoi capelli. Per un istante pensai quanto fosse attraente.

Questo pensiero disturbò le menti di entrambi.
Il piano ormai appariva ben chiaro a tutti e due. Lui era determinato. Lei aveva lasciato i suoi dubbi sotto le coperte.

A quel punto non furono né il cuore né il cervello a decidere per Draco. I suoi genitali presero il comando. Con un istinto quasi animalesco, ma allo stesso tempo delicato e nobile cinse la vita della Grifondoro. La strinse forte contro di sé e la baciò.
Alle cinque e mezza di quella fredda mattina di fine Gennaio, l’impossibile si realizzò. Gli opposti si incontrarono e si fusero.
Il vento gelido pungeva sulle loro guance.
Lui appariva ancora più pallido. Lei iniziò a socchiudere gli occhi inizialmente sbarrati dalla sorpresa e si lasciò trasportare da quella nuova emozione.
Secondi interminabili. Attimi di vita incosciente. Poi la consapevolezza.
Lei lo spinse via.
- Che hai fatto?
- Mi immedesimo nella parte.

Uno schiaffo a mano aperta. Un dolore non solo fisico, ma soprattutto interiore. La sua reazione non me l’aspettavo. So che le è piaciuto e so che ce l’ha con se stessa per questo. Sì, ha reagito male, ma il suo odio non era rivolto a me. No, Ginny non vuole ammettere che il mio bacio l’abbia piacevolmente sorpresa. Lei mi vuole. Mi preoccupa il fatto che sia anche io a volerla.

L’ho colpito, ma avrei voluto dare un cazzotto al mio cuore.
Meschino! Desidera Draco Malfoy, quell’altezzoso Serpeverde che crede di poter ottenere tutto. Non avrà me.
Eppure sarebbe così facile abbandonarsi a lui, così semplice gettarsi tra le sue fredde braccia. Io potrei sciogliere il suo cuore di ghiaccio.
Io non voglio essere sua, ma voglio che lui mi appartenga.

 

Angolo autrice.

Ringrazio mick_angel per aver inserito questa storia tra le seguite.

E poi Tony Porky.
Spero di non averti deluso. Con la tua recensione mi hai caricato d'ansia e orgoglio xD
Ecco la strana alleanza che prenderà una brutta piega.
Per il cuore di Jude... Bè, lo scoprirai, oh se lo scoprirai... 

 

 

  
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