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Autore: RitualeRomanumSPN    24/08/2010    4 recensioni
Per il prompt: "Il passatempo preferito di Brian era assicurarsi che Justin respirasse ancora". Angst. Spoiler su tutte le stagioni
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Brian Kinney, Justin Taylor
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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titolo: Breaths (Respiri)
autrice: RitualeRomanumSPN
traduttrice: Kyelenia
pairing: B/J (ovviamente ;))

Damia consigliera d'eccezione e persona meritevole della mia gratitudine eterna :D

 

Respiri

Il passatempo preferito di Brian era assicurarsi che Justin respirasse ancora.

All'inizio, dopo l'aggressione, Brian sarebbe stato svegliato dai gemiti di Justin, dal suo capo che si agitava su e giù quando gli incubi lo tormentavano nella sua testa.
Di solito, sarebbe riuscito a svegliarlo prima che le urla fossero cominciate, e si sarebbe limitato a stare seduto lì con la mano sulla spalla o sul collo di Justin, in attesa che Justin si allungasse verso di lui, così da abbracciarlo e baciargli il collo e bisbigliare frasi senza senso.  Justin sarebbe tornato a dormire e Brian sarebbe rimasto sveglio per molto tempo, ignorando il fatto che il suo braccio era addormentato perché Justin stava dormendo su di esso, ascoltando il lieve soffio prodotto dai respiri di Justin mentre dormiva, il suono una rassicurazione che Justin era ancora vivo.

Una volta finiti gli incubi, Justin aveva cominciato a dormire della grossa. Niente, eccetto una strombazzata nelle orecchie, sarebbe riuscito a svegliarlo nel cuore della notte. Ma Brian continuava a trovarsi sveglio alle 2, alle 4, e solo per sentire il respiro di Justin, la mano delicatamente poggiata sul suo collo pallido, le pulsazioni che riecheggiavano in modo rassicurante sotto le sue dita. Lui si sedeva per un momento e guardava le palpebre di Justin tremolare come se stesse sognando, il suo petto che si alzava ed abbassava ritmicamente. E Brian rilasciava un sospiro di sollievo e tornava a dormire al suono costante dei battiti.

Quando Justin era con Ethan, Brian pensava che forse, per una volta, avrebbe dormito decentemente, senza svegliarsi più nel cuore della notte. Non più le silenziose tre del mattino accompagnate dalla tristezza e dalla spossatezza. Ma si era sbagliato. Perché non riusciva a prendere sonno quando c'era silenzio dietro di lui. Non era ciò che si era aspettato, ma non riusciva a dormire perché sapeva che si sarebbe svegliato nel silenzio, e questo era ciò che l'aveva spaventato a morte per la maggior parte dell'anno, e ne sarebbe stato terrorizzato. Così invece prendeva una pillola per dormire, mettendosi fuori combattimento perché lui lo sapeva, sapeva che se si fosse svegliato nel silenzio, avrebbe potuto fare qualcosa di drastico.

Dopo il cancro, entrambi rimanevano svegli. Si svegliavano e si addormentavano ad intervalli. Justin si svegliava con la mano di Brian sul suo collo, o tra i suoi capelli,  e lo abbracciava, stringendolo a sé. Nella privacy e nell'intimità del buio e di Brian e della casa, lui si permetteva di essere preoccupato, e lasciava cadere lacrime di sollievo.
Brian si svegliava con la testa di Justin sul petto, il suo orecchio sul cuore e il petto umido. Liberava la mano e la spostava sul torace di Justin, per sentire il battito del cuore e l'alzarsi e l'abbassarsi al suo respiro. E non riusciva a dormire per un po', giaceva sveglio, e ringraziava qualsiasi fottutissima cosa ci fosse fuori di lì per aver fatto scegliere a Justin di rimanere. E dopo si riaddormentava al sibilo del respiro di Justin, il lieve sottofondo dei suoi sogni.

La bomba aveva preso molto da entrambi. Brian giaceva spesso sveglio durante la notte, perso nel suono pesante che Justin produceva respirando dietro di lui. Pensava ai respiri spezzati di quella notte, il sussurro terrorizzato con il quale aveva detto a Justin la verità, tutta la verità, per la prima volta. Era stato così spaventato, così terrorizzato di non sentire mai più Justin respirare, che le sue paure potessero divenire orribilmente, irrimediabilmente vere.  Intrecciava una gamba con quella di Justin e gli si faceva più vicino, baciandolo sulla parte superiore della testa e sentendosi confortato dalla sensazione del respiro di Justin rilasciato contro la sua clavicola.

La notte dopo cui Justin sarebbe partito, Brian era inquieto, respirava con difficoltà, cercando di non lasciar cadere le lacrime. Lui lo sapeva in cuor suo, da qualche parte, che avrebbe saputo se Justin avrebbe mai smesso di respirare, ma si sentiva ancora atterrito. Seppellì la testa nel collo di Justin, il respiro del biondo quasi superato dai suoi singhiozzi. Si godette i respiri emessi accanto al suo orecchio, i soffi di calore che tristemente sentiva rilasciare per l'ultima volta. Lui sapeva che non sarebbe cambiato nulla, ma era così terrorizzato all'idea di vivere nel silenzio. Il suo respiro stesso era diventato meno importante di quello di Justin. I respiri di Justin erano ciò che gli consentiva di fermarsi e respirare liberamente. Si aggrappava al suono e alla sensazione dell'aria inspirata e rilasciata dai polmoni di Justin, aggrappato al fatto che quattro anni fa, i respiri non erano cessati, e quattro anni dopo, lui era ancora lì, respirando.

 

 

Avevo promesso un sacco di tempo fa che avrei cominciato a pubblicare le storie fantastiche di questa autrice di cui mi sono INNAMORATA ma ci sono stai alcuni incidenti di percorso, adesso però spero che tutto possa filare liscio :D Sono senza una beta, quindi se qualcuno si offre è ben accetto :) Spero possiate imparare anche voi ad apprezzare questa donna come l'ho fatto io perché ne vale la pena secondo me ^_^  per il testo originale QUI

  
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