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Autore: Herm735    26/08/2010    7 recensioni
Aveva avuto una giornata molto dura. Ma avere giornate molto dure era entrato a far parte della sua routine. Ormai i metodi magici non erano più sicuri. Potevano essere quelli a farti beccare.
Era paranoica, ecco la verità.
Certo, se loro non avessero continuamente tentato di uccidere la sua gente, forse non lo sarebbe stata.
Genere: Azione, Guerra, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Albus Silente, Nuovo personaggio | Coppie: Draco/Ginny, Harry/Hermione, Luna/Ron
Note: AU | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Da Epilogo alternativo
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- Questa storia fa parte della serie 'WANTED'
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Sirius aprì la porta, lasciandoli entrare.
“Buone notizie” affermò Piton, mentre si toglieva il mantello umido di pioggia.
“Amanda ha accettato l'alleanza così come l'abbiamo proposta. Adesso sii gentile Albus e svelaci di cosa parla questa benedetta profezia che sta producendo tanto rumore.”
“Severus, Minerva.”
Silente li salutò cortesemente, e così anche Remus, dopo di lui.
“Ancora non ho avuto l'onore di leggere la profezia. O di udirla. Ma so per certo che ormai è scritta. E a noi spetta farla avverare.”
“Circolano strane voci” disse Piton, con il suo solito tono di voce strascicato. “Si dice che hai addestrato il nuovo Prescelto. Si parla di lui come del nuovo indiscusso condottiero della resistenza. Sono solo voci? Solo...rumori?” chiese copiando il termine usato dalla McGranitt poco prima.
“No. Non lo sono. Tuttavia suppongo che rimarranno tutti molto delusi dall'apprendere chi è il loro nuovo condottiero.”
Lupin e Sirius si scambiarono uno sguardo complice.
“Intendi tenerci sulle spine, Albus?” chiese Minerva. “Se ho ben capito, loro già sanno.” Aggiunse indicando con un cenno della testa i due Animagus.
“Loro sanno” ripeté Silente in tono affermativo, facendo così evaporare ogni dubbio.
Con un gesto della mano li invitò in cucina e li fece accomodare a tavola.
L'occhio di Piton cadde su alcuni volantini che erano rimasti sul tavolo.
“Che barzelletta. Sulla mia testa solo cinquemila sterline.”
“Sulla mia niente, se può consolarti” rispose la McGranitt, bevendo un sorso della bevanda calda che Silente le aveva offerto.
“Dimmi Severus, hai poi controllato il campo messo su da Harry e i suoi compagni?” chiese Silente in tono allegro.
“Faccio tutto quello che mi chiedi, ovviamente” rispose ancora con il tono strascicante, serpentino, l'unica cosa in lui che non cambiava mai.
“E cosa hai trovato?” lo incitò Silente in tono del tutto colloquiale, come se stessero parlando del più e del meno.
“Sono degli incoscienti, giovani e inesperti. Si sono isolati dal mondo esterno vivendo solo nel campo e catturando qualche soldato di basso rango per ottenere le informazioni base di cui necessitano. Non hanno una minima idea di cosa stia realmente accadendo nel mondo magico. Ma da quello che sono riuscito a capire stavano per mandare qualcuno a raccogliere un po' di novità, non so se mi spiego. Presumo quindi che in breve saprà delle nuova Profezia di cui tutti parlano. E tutti ne parlano perché tu hai diffuso la voce della sua esistenza. E lo hai fatto ancor prima che essa fosse stata effettivamente scritta!”
Silente sorrise compiaciuto.
“Dunque, Harry a breve saprà che c'è qualcuno più potente di lui. E a meno che il suo carattere non sia completamente mutato in questi cinque anni, scommetto che vorrà incontrarlo. E questo lo porterà dritto dritto da noi” spiegò Sirius.
“E quando scoprirà che chi cerca non è con noi, mi chiedo cosa farà” aggiunse la McGranitt.
“Minerva, tu come al solito ci sottovaluti” Remus le sorrise, accattivante.
“Oh, cielo!” esclamò la strega. “È qui?”
“Certo. Quale posto più sicuro?”
Piton roteò gli occhi. “Certo. Quale posto più sicuro che in mezzo a una cinquantina di ricercati?”
“Fidati, Severus, è più al sicuro adesso rispetto a dov'era prima.”
Piton serrò le labbra e trattenne la risposta che stava per rifilargli.
“Albus, dimmi, visto che non hai mai ascoltato questa fantomatica profezia, come puoi essere a conoscenza della sua identità?”
Silente, ancora una volta, sorrise.
“Amanda, la nostra cara amica di vecchia data, quando ancora lavorava ad Hogwarts al posto della professoressa Cooman come nostra collega, ebbe una visione. Una visione molto strana. Una visione su lei che scriveva una profezia su un pezzo di carta e lo affidava alla sua giovane consigliera. E per non compromettere la sua profezia mi mostrò il volto del Prescelto, prima di cancellarlo dalla sua stessa memoria. Il resto della storia è noto. Qualche anno dopo acquistò i suoi poteri e lasciò Hogwarts. Ed io capii che la visione che aveva avuto si sarebbe avverata. Ovviamente non lo dissi mai ad anima viva. Ma qualcun altro aveva già capito. Qualcun altro che in tutti i modi ha cercato di evitare la guerra. Ma che era destinato a combatterla.”
“Che sarebbe questo tale Prescelto di cui parli tanto” chiarì per tutti Piton.
“Esattamente.”
Per un attimo tutto tacque nel profondo silenzio della casa. Fu Silente a rompere nuovamente il silenzio che lui stesso aveva creato.
“E Amanda?” chiese arrivando subito al punto.
“Nel suo rifugio, in Scozia.”
Silente annuì, di quello era già a conoscenza.
“Quando ci raggiungerà per incontrare il volto che tutti i suoi sogni avvolge?” chiese, sempre più misterioso, sempre più criptico.
I due Professori si scambiarono un'occhiata veloce.
“Qui sorge un problema” dichiarò Minerva. “Amanda dice che ha avuto una visione. Dice che il Nuovo Prescelto deve radunare il suo esercito e con loro marciare nella nebbia verso nord, fino il rifugio dove loro si nascondono. Lì i due eserciti si uniranno ed insieme, la resistenza unita sotto un solo capo, marcerà sul campo dei ribelli e li condurrà sotto la sua volontà, preparandosi a una guerra contro i babbani.”
“Immagino che queste siano state le sue parole esatte...” aggiunse Remus sospirando.
“Se mentisse?” chiese Piton, sempre parlando con quel suo modo di fare che sembrava stesse trascinando le parole a terra.
“Non mente. Non mente mai sulle sue visioni” rispose Sirius deciso.
“Va bene” rispose Severus ironico. “Allora diciamo che non ne sa niente di guerra. Se ci presentiamo da Potter senza prima un accordo, loro ci punteranno contro le loro bacchette e daranno fuoco ai cannoni, senza neanche chiedersi chi sia il giovane che conduce un esercito armato dinnanzi al suo campo.”
“E se non fosse un giovane?” chiese Lupin.
“E neanche vecchio!” ci tenne a precisare Sirius. Nessuno rise della sua ironia, ne tanto meno mostrò di aver compreso la battuta.
“Considerate per un momento l'idea che a condurre l'esercito possa essere qualcuno che lui conosce. Considerate l'idea che Amanda abbia ragione, solo per ipotesi. E provate ad immaginare il nostro esercito di cento e forse più persone arrivare davanti al campo. Harry potrebbe respingere una trattativa in privato. Ma come potrebbe davanti alla sua gente negare un'alleanza con l'esercito più grande che loro abbiano mai visto dal vivo?” chiese Silente.
“Sarebbe davvero una Grazia Divina” rispose Minerva. “Se solo potessimo far condurre l'esercito a qualcuno che lui conosce. Ma se lo facessimo, Amanda non accetterà di marciare con noi. Lei vuole che a condurre sia il Prescelto...”
Gli occhi di Silente brillarono, mentre tornava a sfoggiare il suo sorriso sghembo.
“Mia cara Minerva, qualcuno ha forse detto che una possibilità preclude l'altra?”
Lei e Piton si guardarono ancora, di sottecchi, più confusi che mai.
“Considerate l'idea” continuò fiducioso Silente. “Che abbiamo qualcuno. Qualcuno che non è un giovane, ma ha capacità straordinarie. Qualcuno che conosce Harry Potter. Considerate l'idea che tutte queste che ho elencato siano caratteristiche del Nuovo Prescelto di cui la Profezia parla. Provate solo ad immaginare dove un'alleanza di tali proporzioni ci potrebbe portare.”
A lungo nessuno nella stanza osò parlare.
L'alleanza tra le forze magiche di cui si stava parlando sarebbe potuta essere davvero quello di cui avevano bisogno per mettere fine a quella guerra insensata.
Un'alleanza, se davvero Silente diceva la verità, poteva essere la soluzione a tutti i loro problemi e contemporaneamente a moltissimi altri che loro non si erano nemmeno posti.
Se davvero una persona del genere non solo fosse esistita, ma se si fosse trovata in quella stessa casa, proprio in quel preciso momento, avrebbe dato loro qualcosa a cui da molto tempo ormai avevano rinunciato.
La speranza.
Li avrebbe portati a credere di nuovo che avevano una possibilità.
Che avrebbero potuto sconfiggere l'esercito babbano, nonostante le loro potentissime armi e nonostante la loro ultima, terrificante, scoperta.
Il vaccino.
Il vaccino che avevano inventato e che li aveva resi immuni ad alcuni tipi di incantesimi.
Il vaccino che avevano diffuso tra i soldati di rango più alto e che avevano testato su alcuni mercenari.
Quella stessa cura alla magia che non si sognavano nemmeno di diffondere tra i civili.
Troppo rischioso. Qualche mago ficcanaso avrebbe potuto procurarsi una fiala di sangue e fare qualcuno dei loro trucchetti per scoprire come avevano fatto ad inventare una cosa così neanche solo lontanamente immaginabile.
L'alleanza che Silente stava proponendo, se fosse stata realizzabile, gli avrebbe permesso finalmente di arrivare all'armistizio. E forse addirittura di distruggere quei maledetti vaccini che avevano creato.
Li avrebbe resi finalmente liberi.
Non avrebbero più dovuto fuggire.
Niente più nascondigli, nomi falsi, cambi di aspetto.
Niente taglie sulle loro teste. Niente volantini con le loro facce sopra.
Era la speranza che Silente gli stava offrendo.
“Tu hai qualcuno con queste caratteristiche?” chiese la McGranitt.
“Ma domanda ancora più importante, cosa significa che non è un giovane?” chiese stordito Piton.
Ed era quella speranza, che loro stavano, insieme a tutti gli altri, accettando.
Dei passi lungo le scale che conducevano all'ingresso li distrassero.
Qualcuno stava scendendo dal piano superiore.
Prima che il suo volto fosse visibile, riuscirono benissimo a scorgere la sua bacchetta.
Testa in avanti in una perfetta posizione di difesa, preannunciava qualcuno pronto a combattere contro ogni tipo di intruso.
Poi, improvvisamente si bloccò.
Il braccio destro si abbassò, stendendosi lungo un fianco e portandosi dietro la bacchetta che un attimo prima puntava dritto verso la cucina.
Fece ancora qualche passo avanti, finché fu visibile ai loro occhi.
“Professoressa McGranitt. Professor Piton. Che piacere rivedervi.”
Hermione Granger, in pigiama, li guardava sulla soglia della porta di cucina.
“Scusate se vi ho interrotto. Ultimamente sembra che stia diventando mia abitudine svegliarmi nel bel mezzo della notte e dover scendere per controllare a causa di rumori sospetti.”
Un lampo di comprensione attraversò i volti di entrambi i suoi vecchi professori.
“È lei, non è vero?” chiese Piton, rivolto a Silente, ma con gli occhi ancora fissi su di lei.
Un sorrisetto compiaciuto apparve sulla faccia della McGranitt.
“Devo riconoscere, Albus, che forse davvero fare ciò che vuole Amanda è possibile.”




Vorrei ringraziare:

Pecky: Grazie mille per i complimenti e soprattutto grazie per seguire la fanfiction, spero che ti piaccia anche questo capitolo.
roxy_xyz: Tranquilla, ho decisamente in serbo qualcosa per i prossimi...Spero che continuerai a seguirmi, e al pari di luca76 il tuo commento non manca mai. Grazie davvero.
Lights: Sono con un giorno di ritardo, e mi dispiace, ma proprio non sono riuscita a postare ieri. Spero che il capitolo ti piaccia! ^_^
luca76: Ti ringrazio per i tuoi complimenti e per la tua volontà di seguirmi fino alla fine, anche se ti avverto che probabilmente sarà una storia davvero molto lunga. Spero che comunque non ti dispiaccia avermi tra le scatole ancora un po'! :P

Un grazie enorme anche a tutti coloro che stanno seguendo la storia senza commentare, e l'hanno inserita tra le seguite, tra le ricordate o tra le preferite.


Aggiorno presto, promesso. Ciao ragazzi!!


  
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