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Autore: missredlights    27/08/2010    5 recensioni
Melody correva per i corridoi della scuola seguita da Sinfony.
" Sei proprio sicura che sia lei?"
" Sicurissima! Riconoscerei i suoi occhi ovunque, ma è cambiata, parecchio."
" Sai che non ci perdonerà mai vero?"
" Tentar non nuoce. Dobbiamo avvertire le altre Sinfony! E' tornata!"
[MOMENTANEAMENTE SOSPESA - WORK IN PROGRESS]
Genere: Azione, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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ff

“ Ho un mal di testa, che solo voi mi potete capire” stava dicendo Leon ad altre otto persone.

“ Puoi ben dirlo. Ci siamo ubriacati di brutto ieri sera” disse Masaro.

“ La mia testa” disse Takesci.

Due persone, però, non si stavano rivolgendo la parola. Tetsuya e Akatsuki si guardavano in cagnesco.

“ Ma che hanno quei due?” chiese Tooru.

“ Non lo so” rispose Liusdar. Forse, però, poteva intuire quello che pensavano…

“ Presto! Sta arrivando il professore!” disse Fujio.

Liusdar corse in classe sua, dove trovò Doremi che guardava il vuoto.

“ Doremi?” chiese Liusdar.

“ Eh…”

“ Mi stai ascoltando?” chiese Liusdar.

“ SIGNORINA HARUKAZE!” gridò il professore. Doremi saltò in aria.

“ Mi dica professore” disse Doremi mortificata.

“ Vada fuori e ci rimanga fino alla fine della mia ora!” disse il professore. Doremi andò fuori. Tutti erano stupiti. Doremi che si faceva riprendere da un insegnante! Andò in terrazza. Il tempo stava cambiando velocemente…

“ Com’era quella frase che aveva letto pochi giorni fa? Ah si, “ Il cuore di una donna cambia in fretta come il cielo di autunno.” Che bella frase” pensava Doremi, mentre alle nuvole bianche si sostituivano le nuvole nere. Qualcosa non andava. Lo percepiva dall’odore, da quella sensazione che provava da molto tempo ormai. Non si sbagliò… In quel momento la sua copia la chiamò dicendole che non ce la faceva più. Doremi andò nel mondo dei maghi. Dodò prese il suo posto.  Quando si ritrovò li per poco non gridò dall’orrore. Il mondo dei maghi non esisteva più, le avevano teso una trappola.

“ Non puoi giocarci questo brutto scherzo, senza subirne le conseguenze” disse la figura incappucciata al colmo dell’ira.

Doremi non ebbe il tempo di combattere, poiché Alejandro la immobilizzò da dietro.

“ Lasciami Alejandro!” urlò Doremi. I due lottarono, ma quasi subito furono avvolti da una luce bianca…

Sól…”

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Nel frattempo Dodò rimaneva in terrazza… Non si stava accorgendo del tempo che passava. La ricreazione venne. Liusdar andò nella classe degli altri e trovò tutti che parlavano.

“ Che sta succedendo qui?” chiese Liusdar.

“ Oggi è il grande giorno per Leon, il quale si dichiarerà alla sua amata Sinfony” disse Tooru, il quale ricevette un pugno in testa da Leon.

“ Ti stai zitto?” stava gridando Leon.

“ A che ora sarà l’annuncio?” chiese sghignazzando Takesci.

“ Durante l’ora di educazione fisica” disse Leon.

“ Ragazzi una cosa. Per caso avete visto Doremi durante la ricreazione?” chiese Liusdar.

“ Perché ce lo chiedi?” chiese Fujio, ma due paia d’orecchi erano bene in ascolto.

“ Beh, oggi il professore l’ha mandata fuori in punizione. Doveva ritornare dopo le sue lezioni, ma ancora non è tornata” stava dicendo Liusdar. Tetsuya e Akatsuki si alzarono di corsa dalla sedia.

“ Voglio proprio vedere chi vincerà fra Tetsuya e Akatsuki” disse Masaro.

I due correvano per il corridoio. “ Io e te dobbiamo parlare” disse Tetsuya correndo. Akatsuki si fermò. “ Troviamo una stanza vuota e parliamo” disse Akatsuki. I due andarono a cercare un’aula vuota. La trovarono nell’ala quasi abbandonata della scuola. Quella parte di scuola era inaggibile. Entrarono in un’aula e Tetsuya chiuse la porta.

“ Hai detto che mi dovevi parlare. Bene, che mi devi dire?” chiese Akatsuki.

“ Di ieri e al fatto che stavi per violentare Doremi” rispose Tetsuya molto arrabbiato. Al solo pensiero di quello che aveva visto gli ribolliva il sangue nell vene.

“ Quello che stavo cercando di fare sono cavoli miei” rispose Akatsuki in modo tranquillo.

“ Sono anche miei, dato che Doremi è la mia ragazza!” urlò furioso Tetsuya. Akatsuki non si aspettava una cosa del genere… Battuto da quell’umano…

“ E quando vi sareste messi insieme?” chiese Akatsuki che non ci vedeva più dalla rabbia.

“ Non ha importanza questa cosa. La cosa importante è che tu lasci stare Doremi. Sta con me è chiaro?” chiese Tetsuya a denti stretti.

“ Chiarissimo… Stai attento a quello che fai. Se farai un passo falso la porterò via da te, che ti piaccia o meno” rispose Akatsuki.

Il tempo parve fermarsi. Nella scuola tutto era immobile, tranne il gruppo. Uscirono dalle aule e si affacciarono alle finestre. Qualcosa di bianco stava portando una persona…

“ DOREMI!” gridarono diciannove persone. Scesero dalle scale e andarono nel cortile principale. La raggiunsero.

“ Che cosa è successo?” chiesero le Ojamajo.

“ Ne parliamo dopo. Torniamo dentro” rispose Doremi. Cadde a terra, non riusciva a camminare.

“ Sei ferita?” chiese Tetsuya prendendole la faccia tra le mani.

“ Non è nulla. Andiamo” rispose Doremi. Si incamminò e andarono dentro la scuola. Appena varcarono l’ingresso suonò la campanella che annunciava la fine della ricreazione… La giornata passò come se non fosse successo nulla. Ma tutti avevano altro per la testa, come ad esempio Akatsuki, Doremi, Leon… Soprattutto Leon! L’ultima ora si stava avvicinando pericolosamente, come se qualcuno avesse accellerato il tempo. In men che non si dica si ritrovarono nel campetto dietro la scuola a fare educazione fisica. Otto ragazzi guardavano il povero Leon con sguardo divertito.

“ Forza Leon che sarà mai! Devi solamente dire a Sinfony che ti piace da quando l’hai vista la prima volta… Ma come faccio?” si chiese mentalmente. Le ragazze stavano giocando a pallavolo, i ragazzi a calcio. Il professore dopo dieci minuti li convocò.

“ Stavo pensando. Invece di fare pallavolo e calcio, perché non giocate a pallacanestro? Le ragazze contro i ragazzi. Che ne pensate?” chiese il professore. I ragazzi furono d’accordo e tutti iniziarono a giocare. Le ragazze erano in vantaggio… Alla fine vinsero le ragazze. Tutti andarono a casa tranne Sinfony e Leon che dovevano fare i corsi pomeridiani di sport. Andarono a prendersi un panino al bar della scuola e poi si sedettero a mangiare.

“ Inizia un discorso che abbia senso compiuto, inizia un discorso che abbia senso compiuto, inizia un discorso che abbia senso compiuto” si ripeteva mentalmente Leon, con l’unico risultato di guardarla mentre mangiava. Lei se ne accorse.

“ Perché mi guardi? Non hai fame?” chiese Sinfony.

“ Ah.. Si, non vedi? Sto mangiando” rispose imbarazzato Leon. “ Sinfony posso farti una domanda?” chiese Leon.

“ Spero che non siano idiote al solito tuo” rispose acidamente Sinfony.

Leon fece finta di non aver sentito la sua battuta. “ Per caso sei fidanzata?”

Sinfony per poco non si strozzò col panino. “ Ma che domande sono? E poi perché ti interessa così tanto?”

“ Perché volevo fargli le mie condoglianze” rispose Leon. Troppo tardi… Sinfony lo guardò con uno sguardo omicida. “ Tutta invidia la tua. Dici così solo perché hai troppa paura di metterti con una ragazza” disse Sinfony.

Leon la guardò. “ Paura? Io non ho paura di nulla e di nessuno, neanche di te.”

Bugia…

“ Ooooooooooooo, non ti sopporto più!” urlò Sinfony.

“ Facciamo così. Se vinci tu a pallacanestro non ti tormenterò più, ti lascerò in pace. Se vinco io uscirai con me. Che ne pensi?” chiese Leon.

“ Che pregusto la tranquillità. Ok, accetto” disse Sinfony.

Per ora c’erano solo loro a scuola.. Iniziarono la sfida. Sinfony aveva la capacità di prevedere le mosse di Leon, come sempre.

“ Ti arrendi o continuiamo?” disse sorridendo Sinfony.

“ Non mi arrendo!” disse Leon. Continuarono la sfida per altri trenta minuti. Leon stava recuperando, si stava preparando a tirare, ma qualcosa andò storto. Mise male il piede e cadde a terra. Solo più in la il suo cervello avrebbe elaborato il fatto che Leon era caduto addosso a Sinfony e di dove le sue mani e la sua bocca erano. Sinfony era paralizzata. Cosa era quella cosa che sentiva dentro di se? Spinse Leon di lato e si alzò in piedi.

“ Come ti sei permesso?” urlò Sinfony.

“ Non l’ho fatto a posta! Sono scivolato” rispose Leon rosso in viso.

“ Che bella scusa!” rispose acidamente Sinfony.

“ Ti sembro il tipo che va a toccare il seno delle ragazze??” chiese arrabbiato Leon. Sinfony rimase paralizzata. Se ne andò nello spogliatoio, incavolata più che mai. Forse una doccia le avrebbe calmato i bollenti spiriti. Stava ripensando a prima.

“ Quel pervertito mi ha toccato il seno! Tsk, la sua era solo una scusa” pensava Sinfony mentre si spogliava.

“ Devo farle capire che non l’ho fatto a posta” pensò Leon andando negli spogliatoi per chiarire con Sinfony. Entrò… Il suo cervello elaborò tre secondi netti la visione che aveva davanti gli occhi. Sinfony aveva solo le mutandine addosso e si prestava ad entrare dentro la doccia.

“ FUORIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII” urlò con quanto fiato aveva in corpo Sinfony, tirandogli una panca addosso. La evitò per poco.

“ Ho solo peggiorato la situazione” pensò sconsolato Leon.

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Nel frattempo Doremi doveva parlare subito con Akatsuki e dirgli del suo mondo. Lo chiamò col pensiero.

“ Akatsuki, so che puoi sentirmi. Ti devo parlare di una cosa molto importante. Per favore incontriamoci al parco alle 17.00 . Sarò li ad aspettarti.” Sapeva che aveva ricevuto il messaggio, ma non era sicura che lui sarebbe venuto…

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Leon era disperato, non sapeva che cosa fare per farsi perdonare. Dopo un bel po’ vide Sinfony uscire. Gli lanciò uno sguardo omicida.

“ Sinfony aspetta. Ti devo parlare” disse Leon cercando di raggiungerla. Sinfony camminava veloce. “ Ti vuoi fermare per favore?” disse Leon arrabbiato.

“ Non ho nulla da dire a un pervertito come te” rispose Sinfony gelidamente.

“ Ti ho detto che è stato un incidente” disse Leon.

“ Non ti credo! Sei un bugiardo” rispose Sinfony.

“ ANCHE SE TU MI PIACI DA IMPAZZIRE IO NON TI AVREI MAI TOCCATA SENZA IL SUO PERMESSO!” urlò Leon dalla rabbia. Sinfony rimase di sasso. Lei piaceva a Leon… Lo guardò ancora per qualche istante poi andò via…

“ Perché devo sbagliare tutto con lei?” si chiese sconsolato…

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Le altre Ojamajo erano al negozio e nel frattempo si prendevano cura dei bambini. Sinfony entrò di malo modo dentro al negozio.

“ E’ successo qualcosa Sinfony?” chiese Doremi.

“ Nulla” rispose Sinfony.

“ Ne sei sicura?” chiese Lullaby.

“ Ne vuoi parlare?” chiese Mindy.

“ Leon mi ha detto che gli piaccio” disse Sinfony.

“ Che cosaaaaaa? E tu che gli hai risposto?” chiese Melody. Tutte non avrebbero mai pensato che Leon le avrebbe rivelato i suoi sentimenti.

“ Gli ho risposto che è un bugiardo pervertito” rispose Sinfony, la quale andò di là.

“ Chissà che cosa è successo” si chiesero le altre.

“ O mamma è tardi! Ragazze io devo andare torno fra un’ora” disse Doremi. Non diede il tempo alle altre di farle qualche domanda che era già andata via. Akatsuki era già li quando arrivò Doremi.

“ La puntualità non è mai stata il tuo forte” le disse gelido Akatsuki.

“ Scusami, ero in negozio” rispose Doremi.

“ Di cosa dovevi parlarmi?” chiese Akatsuki.

“ Sono stata nel tuo mondo stamani. Ecco, come dire… Non esiste più il mondo dei maghi. E’ stato distrutto” disse Doremi.

Era come se avessero pugnalato di nuovo Akatsuki… Prima Tetsuya che gli dice che gli dice che Doremi sta con lui, e adesso lei che gli dice che il suo mondo non esiste più… “ E’ uno scherzo? Che cosa vi ho fatto di male?”

“ Non capisco di cosa tu stia parlando” rispose Doremi.

“ Oggi Tetsuya mi ha detto che tu e lui state assieme. E’ vero?” chiese Akatsuki.

“ Io e te non possiamo stare insieme, lo sai meglio di me che sei destinato ad Hannah” disse Doremi.

“ Io amo te non Hannah!” disse Akatsuki prendendo a pugni un albero.

“ Se  non vuoi più essere mio amico lo capisco” disse Doremi voltandosi.

“ Per ora è l’unica cosa che posso avere da te” rispose Akatsuki.

“ In che senso?” chiese Doremi.

“ Tetsuya lo sa. E comunque io sarò sempre con te” disse Akatsuki abbracciandola.

“ Ti prometto che il mondo dei maghi risorgerà” disse Doremi…

“ Tante altre persone risorgeranno” disse una figura che li stava spiando….

   
 
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