Serie TV > Castle
Segui la storia  |       
Autore: lud_194    27/08/2010    1 recensioni
Sarà una fan fic breve, due o tre capitoli, a meno che non avrò un'ispirazione fulminante. Castle, Beckett, un caso finito male, una festa..
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Ultimo capitolo della mia breve fan-fic. Spero vi sia piaciuta, buona lettura. ^^
Castle non era uno che rimaneva a guardare, in nessuna situazione. Si era seduto sulla poltrona di Beckett dopo pochi secondi che lei era uscita. Rimase a riflettere qualche istante, poi si alzò. 
“Ehi Tanya..” Si avvicinò ad una poliziotta che aveva la scrivania accanto quella di Ryan.
“Signor Castle, mi dica..”
“Ma Tanya, io e te diamoci del tu..” Lei sorrise a 32 denti sbattendo le ciglia.
“Senti.. tu sai dov’è l’omicidio di cui è stata appena informata Beckett, non è vero?” 
“Ah, Beckett..” Lei sembrò delusa.
“Già.. Vedi, dolcezza, è molto importante. Sai, per scrivere il continuo del libro..mi servono dettagli, ispirazioni..” Lei annuì vigorosamente.
“Certo, certo.. beh si, so dov’è. E’ che non è precisamente un omicidio..”
“No?”
“L’omicidio c’è stato, ma il killer si è rinchiuso nella sua automobile con una pistola puntata alla tempia. Un’intera squadra è pronta ad intervenire in caso ci fosse bisogno di rinforzi.” Pane per i denti di Castle. Appena Tanya gli fornì l’indirizzo, afferrò le chiavi della sua macchina e il giubbotto antiproiettile con la grande scritta "Writer". 
La circolazione era stata in gran parte già bloccata, doveva essere qualcosa di realmente grosso. Castle percorse gli ultimi metri di corsa, fin quando arrivò sul luogo del crimine. I rinforzi erano stati già chiamati, una vasta area era stata recintata e molti uomini puntavano pistole e fucili verso il centro. C’erano tre automobili, il killer doveva essere in una di loro. 
“Castle, perché sei venuto?” Gli sussurrò Esposito, rimanendo concentrato a guardare avanti, quando Rick gli si avvicinò.
“Non potevo restarmene lì! Che succede?”
“L’uomo si chiama Jason Wedmeyer. Si nasconde nella Volvo blu, ha appena ucciso la moglie a sangue freddo, è armato, ha preso un ostaggio ed è visibilmente fuori di se.”
“Dov’è Beckett?” Esposito sospirò.
“Accanto alla Volvo. Sta provando a parlare con l’omicida..ha più di una pistola, e ha costretto Beckett a posare la sua.”
“Lei è fuori di testa! E’ pericoloso! Io vado lì.” 
“No! Scordatelo! Rischieresti di sabotare tutto, e potresti aumentare l’ira dell’uomo. Tu stai qui. Guarda, Beckett sta tornando..” Kate aveva l’aria molto seria, estremamente concentrata, ma aveva mantenuto la calma.. fino a quando vide Rick.
“Castle! Che diavolo ci fai qui?!”
“Sono venuto a farmi un panino, che dici?”
“Perché non ascolti mai? Questa è la situazione meno adatta ad uno come te, oggi nessuno deve rischiare la pelle, è già morta una persona. Non posso fallire di nuovo. Vai via.”
“No! Posso essere utile!”
“Accidenti Castle, perché devi complicarmi sempre la vita?!” Lui stava per rispondere, ma un agente si avvicinò a Beckett.
“Wedmeyer vuole un altro ostaggio o spara. E più precisamente vuole te.”
“Che cosa?!” Risposero insieme. Poi Beckett sospirò.
“D’accordo..voi rimanete costantemente pronti a sparare.”
“Non vorrai andarci sul serio?”
“Non ho altra scelta, Castle. Levati di mezzo.”
“No. Ci vado io.” Rick la superò.
“Non se ne parla!”
“E invece si. Tu devi stare qui a pensare ad un buon piano, sei l’unica che probabilmente può arrivare ad una soluzione senza che nessuno si faccia male.”
“Tu non puoi!” Beckett provò a fermarlo, ma Castle corse verso la Volvo.
“Beckett, andrà tutto bene. Fidati.” Le urlò infine.
“Dannazione sta’ attento..” Sussurrò lei impercettibilmente.
“E tu chi sei? Avevo chiesto la detective!”Gli urlò l’uomo quando lo vide.
“Lo so, non sono attraente come lei, ma non sono un poliziotto e non sono armato. Sono Rick Castle, uno scrittore.” Alzò le mani per dimostrare di non possedere armi.
“Sali!” Rick seguì l’ordine e vide l’altro ostaggio, una donna. Era terrorizzata. Wedmeyer puntò la pistola anche su di lui, poi abbassò il finestrino.
“Adesso vi farò una richiesta. Se vedrò un solo uomo fare un passo verso di me, sparerò ai due ostaggi, e giuro che lo farò.” Il capitano della polizia, attraverso un megafono, gli garantì ciò che aveva chiesto. Wedmeyer proseguì.
“Voglio lasciare la città, senza che nessuno mi segua. A quel punto, rilascerò gli ostaggi.” Naturalmente, la sua richiesta non poteva essere accolta, così la situazione era completamente bloccata. Passò più di un’ora, non dava segni di cedimento.
“Senti amico, perché non mi parli della tua vita? Potrei capirti, potrei..” Gli disse Castle.
“Zitto, stà zitto! Parli troppo per i miei gusti, scrittore!” Castle si zittì, continuando a rassicurare la donna al suo fianco. Era il massimo che poteva fare in quella situazione. Rick si stupì di se stesso per il sangue freddo che stava dimostrando, ma non sapeva come sarebbe andata a finire. Pensava ad Alexis, a sua madre.. chissà se ne erano al corrente.. sperava di no. Nel frattempo, Beckett fremeva, non riusciva a stare ferma, ma non riusciva nemmeno a pensare ad un piano efficace. Temeva per l’incolumità di Castle e della donna. Ad un certo punto, un’idea si fece spazio nella sua mente, così strappò il megafono dalle mani del capitano.
“Jason Wedmeyer, sono la detective Beckett. Prima di parlare con lei, voglio la conferma che gli ostaggi stanno bene.” Rick si sentì meglio dopo aver udito quella voce.
“Beckett, tutto okay!” Urlò con quanta forza aveva. Non era esattamente tutto okay, ma almeno non erano feriti.
“Zitto! Tu puoi parlare solo quando te lo dico io!” Wedmeyer agitò la pistola contro la faccia di Castle. Beckett proseguì a parlare.
“Castle, ti prometto che ne uscirai vivo. Se c’è qualcuno che può ucciderti, quella sono io ed unicamente io.” Un leggero sorriso apparve sul volto di Rick.
“Wedmeyer, mi ascolti bene. Adesso mi avvicinerò a lei, senza armi, lo potrà verificare lei stesso. Proveremo a trovare un accordo che possa andar bene. Sto arrivando.” Beckett scambiò alcune parole veloci con i suoi uomini, ma parole fondamentali. Poi si avvicinò lentamente alla Volvo.
“Fa vedere se sei armata!” Beckett alzò le mani e mostrò le tasche.
“Non lo sono. Per favore, posi la pistola. Possiamo giungere ad un compromesso, ma deve lasciare gli ostaggi.” Si scambiò una rapida occhiata con Castle.
“Mi lascerete fuggire?”
“Ne possiamo parlare, signor Wedmeyer. Ma giù la pistola.” 
“Non mi fido!”
“Non è uccidendo altre persone che migliorerà la sua situazione. Mi ascolti, la prego.” Lui continuava ad impugnare l’arma. Castle prese parola.
“Jason, noi abbiamo delle famiglie. Persone che ci voglio bene, che aspettano il nostro rientro a casa ogni giorno.. anche tu hai provato certe sensazioni..”
“Io ho ucciso mia moglie!” La voce di Wedmeyer era segnata dal pianto.
“Si, l’hai fatto, ma la vita è ancora lunga. Avrai tempo per pentirtene, per ricominciare..e per stare bene, di nuovo. Tutto ciò rimarrà un brutto ricordo, un errore.. ma devi fare la scelta giusta.”
“Mi sbatteranno dentro, cazzo!”
“Signor Wedmeyer, si ricordi dell’accordo. Adesso posi quell’arma e lasci andare gli ostaggi.” Ci fu qualche momento di esitazione, poi, preso dalla debolezza, esausto ed a pezzi, posò la pistola sul cruscotto e aprì la porta a Castle e alla donna. Fu allora che Beckett diede il segnale, e gli uomini appostati avanti, ai lati, e dietro l’auto bloccarono Wedmeyer. Naturalmente non esisteva nessun accordo, e lui era diretto in prigione.
Beckett si allontanò in fretta da lì, raggiungendo Castle.
“Stai bene?!” Gli chiese.
“Si, si sto bene. E tu?”
“Ho il cuore che va a mille..” Lui accennò un sorriso.
“Maledizione Castle, non farlo mai più.”
“Fare cosa? Offrirmi come ostaggio?”
“Come ti è venuto in mente dico io!”
“Beckett, se ci fossi stata tu lì dentro, avrei provato la stessa angoscia, se non di più. Mi dispiace tanto per la discussione di stamattina..”
“Non ne parliamo più. Dopo oggi ho capito che le cose che contano sono ben altre, e non mi interessa se ho preso una sbronza. Anche se l’ho fatto con te, e questo non sarebbe mai dovuto succedere.”
“E perché? Perché avevi paura di dirmi ciò che pensi realmente? Tutto, ciò che pensi?”
“Ognuno ha dei segreti, Castle. E il più delle volte è bene che i segreti rimangano tali..” Lui le accarezzò la guancia, ma fu solo un istante.
“Segreti del tipo che.. sei pazza di me?” Beckett ghignò.
“Tu non cambi mai, eh?”
“Mai.”
“Beckett, il capitano vuole parlarti, poi dovrai fare il rapporto.” Disse Ryan intromettendosi.
“Sì, arrivo.” 
“E così.. finisce un’altra giornatina noiosa..” Disse Castle sorridendo.
“Già.. brutta bestia la monotonia..” Kate si voltò iniziando a camminare 
“Ah, Castle..” Si girò nuovamente.
“Si, Beckett?”
“Potrei essere pazza, forse. Ma di te.. puoi scordartelo, ovviamente.” Lui sorrise abbassando lo sguardo, guardandola andare via. 
“Papà!!” Una voce familiare lo riportò alla realtà.
“Alexis!”
“Oddio papà, come stai? Io e la nonna abbiamo sentito tutto in tv, siamo morte di paura!”
“Tesoro sto bene.. mai stato meglio.” Alexis lo guardò perplessa, ma le bastò il sorriso del padre per distoglierla da ogni pensiero. 

Ultimo capitolo della mia breve fan-fic. Spero vi sia piaciuta, buona lettura. ^^

Castle non era uno che rimaneva a guardare, in nessuna situazione. Si era seduto sulla poltrona di Beckett dopo pochi secondi che lei era uscita. Rimase a riflettere qualche istante, poi si alzò.

“Ehi Tanya..” Si avvicinò ad una poliziotta che aveva la scrivania accanto quella di Ryan.

“Signor Castle, mi dica..”

“Ma Tanya, io e te diamoci del tu..” Lei sorrise a 32 denti sbattendo le ciglia.

“Senti.. tu sai dov’è l’omicidio di cui è stata appena informata Beckett, non è vero?”

“Ah, Beckett..” Lei sembrò delusa.

“Già.. Vedi, dolcezza, è molto importante. Sai, per scrivere il continuo del libro..mi servono dettagli, ispirazioni..” Lei annuì vigorosamente.

“Certo, certo.. beh si, so dov’è. E’ che non è precisamente un omicidio..”

“No?”

“L’omicidio c’è stato, ma il killer si è rinchiuso nella sua automobile con una pistola puntata alla tempia. Un’intera squadra è pronta ad intervenire in caso ci fosse bisogno di rinforzi.” Pane per i denti di Castle. Appena Tanya gli fornì l’indirizzo, afferrò le chiavi della sua macchina e il giubbotto antiproiettile con la grande scritta writer.

La circolazione era stata in gran parte già bloccata, doveva essere qualcosa di realmente grosso. Castle percorse gli ultimi metri di corsa, fin quando arrivò sul luogo del crimine. I rinforzi erano stati già chiamati, una vasta area era stata recintata e molti uomini puntavano pistole e fucili verso il centro. C’erano tre automobili, il killer doveva essere in una di loro.

“Castle, perché sei venuto?” Gli sussurrò Esposito, rimanendo concentrato a guardare avanti, quando Rick gli si avvicinò.

“Non potevo restarmene lì! Che succede?”

“L’uomo si chiama Jason Wedmeyer. Si nasconde nella Volvo blu, ha appena ucciso la moglie a sangue freddo, è armato, ha preso un ostaggio ed è visibilmente fuori di se.”

“Dov’è Beckett?” Esposito sospirò.

“Accanto alla Volvo. Sta provando a parlare con l’omicida..ha più di una pistola, e ha costretto Beckett a posare la sua.”

“Lei è fuori di testa! E’ pericoloso! Io vado lì.”

“No! Scordatelo! Rischieresti di sabotare tutto, e potresti aumentare l’ira dell’uomo. Tu stai qui. Guarda, Beckett sta tornando..” Kate aveva l’aria molto seria, estremamente concentrata, ma aveva mantenuto la calma.. fino a quando vide Rick.

“Castle! Che diavolo ci fai qui?!”

“Sono venuto a farmi un panino, che dici?”

“Perché non ascolti mai? Questa è la situazione meno adatta ad uno come te, oggi nessuno deve rischiare la pelle, è già morta una persona. Non posso fallire di nuovo. Vai via.”

“No! Posso essere utile!”

“Accidenti Castle, perché devi complicarmi sempre la vita?!” Lui stava per rispondere, ma un agente si avvicinò a Beckett.

“Wedmeyer vuole un altro ostaggio o spara. E più precisamente vuole te.”

“Che cosa?!” Risposero insieme. Poi Beckett sospirò.

“D’accordo..voi rimanete costantemente pronti a sparare.”

“Non vorrai andarci sul serio?”

“Non ho altra scelta, Castle. Levati di mezzo.”

“No. Ci vado io.” Rick la superò.

“Non se ne parla!”

“E invece si. Tu devi stare qui a pensare ad un buon piano, sei l’unica che probabilmente può arrivare ad una soluzione senza che nessuno si faccia male.”

“Tu non puoi!” Beckett provò a fermarlo, ma Castle corse verso la Volvo.

“Beckett, andrà tutto bene. Fidati.” Le urlò infine.

“Dannazione sta’ attento..” Sussurrò lei impercettibilmente.

“E tu chi sei? Avevo chiesto la detective!”Gli urlò l’uomo quando lo vide.

“Lo so, non sono attraente come lei, ma non sono un poliziotto e non sono armato. Sono Rick Castle, uno scrittore.” Alzò le mani per dimostrare di non possedere armi.

“Sali!” Rick seguì l’ordine e vide l’altro ostaggio, una donna. Era terrorizzata. Wedmeyer puntò la pistola anche su di lui, poi abbassò il finestrino.

“Adesso vi farò una richiesta. Se vedrò un solo uomo fare un passo verso di me, sparerò ai due ostaggi, e giuro che lo farò.” Il capitano della polizia, attraverso un megafono, gli garantì ciò che aveva chiesto. Wedmeyer proseguì.

“Voglio lasciare la città, senza che nessuno mi segua. A quel punto, rilascerò gli ostaggi.” Naturalmente, la sua richiesta non poteva essere accolta, così la situazione era completamente bloccata. Passò più di un’ora, non dava segni di cedimento.

“Senti amico, perché non mi parli della tua vita? Potrei capirti, potrei..” Gli disse Castle.

“Zitto, stà zitto! Parli troppo per i miei gusti, scrittore!” Castle si zittì, continuando a rassicurare la donna al suo fianco. Era il massimo che poteva fare in quella situazione. Rick si stupì di se stesso per il sangue freddo che stava dimostrando, ma non sapeva come sarebbe andata a finire. Pensava ad Alexis, a sua madre.. chissà se ne erano al corrente.. sperava di no. Nel frattempo, Beckett fremeva, non riusciva a stare ferma, ma non riusciva nemmeno a pensare ad un piano efficace. Temeva per l’incolumità di Castle e della donna. Ad un certo punto, un’idea si fece spazio nella sua mente, così strappò il megafono dalle mani del capitano.

“Jason Wedmeyer, sono la detective Beckett. Prima di parlare con lei, voglio la conferma che gli ostaggi stanno bene.” Rick si sentì meglio dopo aver udito quella voce.

“Beckett, tutto okay!” Urlò con quanta forza aveva. Non era esattamente tutto okay, ma almeno non erano feriti.

“Zitto! Tu puoi parlare solo quando te lo dico io!” Wedmeyer agitò la pistola contro la faccia di Castle. Beckett proseguì a parlare.

“Castle, ti prometto che ne uscirai vivo. Se c’è qualcuno che può ucciderti, quella sono io ed unicamente io.” Un leggero sorriso apparve sul volto di Rick.

“Wedmeyer, mi ascolti bene. Adesso mi avvicinerò a lei, senza armi, lo potrà verificare lei stesso. Proveremo a trovare un accordo che possa andar bene. Sto arrivando.” Beckett scambiò alcune parole veloci con i suoi uomini, ma parole fondamentali. Poi si avvicinò lentamente alla Volvo.

“Fa vedere se sei armata!” Beckett alzò le mani e mostrò le tasche.

“Non lo sono. Per favore, posi la pistola. Possiamo giungere ad un compromesso, ma deve lasciare gli ostaggi.” Si scambiò una rapida occhiata con Castle.

“Mi lascerete fuggire?”

“Ne possiamo parlare, signor Wedmeyer. Ma giù la pistola.”

“Non mi fido!”

“Non è uccidendo altre persone che migliorerà la sua situazione. Mi ascolti, la prego.” Lui continuava ad impugnare l’arma. Castle prese parola.

“Jason, noi abbiamo delle famiglie. Persone che ci voglio bene, che aspettano il nostro rientro a casa ogni giorno.. anche tu hai provato certe sensazioni..”

“Io ho ucciso mia moglie!” La voce di Wedmeyer era segnata dal pianto.

“Si, l’hai fatto, ma la vita è ancora lunga. Avrai tempo per pentirtene, per ricominciare..e per stare bene, di nuovo. Tutto ciò rimarrà un brutto ricordo, un errore.. ma devi fare la scelta giusta.”

“Mi sbatteranno dentro, cazzo!”

“Signor Wedmeyer, si ricordi dell’accordo. Adesso posi quell’arma e lasci andare gli ostaggi.” Ci fu qualche momento di esitazione, poi, preso dalla debolezza, esausto ed a pezzi, posò la pistola sul cruscotto e aprì la porta a Castle e alla donna. Fu allora che Beckett diede il segnale, e gli uomini appostati avanti, ai lati, e dietro l’auto bloccarono Wedmeyer. Naturalmente non esisteva nessun accordo, e lui era diretto in prigione.

Beckett si allontanò in fretta da lì, raggiungendo Castle.

“Stai bene?!” Gli chiese.

“Si, si sto bene. E tu?”

“Ho il cuore che va a mille..” Lui accennò un sorriso.

“Maledizione Castle, non farlo mai più.”

“Fare cosa? Offrirmi come ostaggio?”

“Come ti è venuto in mente dico io!”

“Beckett, se ci fossi stata tu lì dentro, avrei provato la stessa angoscia, se non di più. Mi dispiace tanto per la discussione di stamattina..”

“Non ne parliamo più. Dopo oggi ho capito che le cose che contano sono ben altre, e non mi interessa se ho preso una sbronza. Anche se l’ho fatto con te, e questo non sarebbe mai dovuto succedere.”

“E perché? Perché avevi paura di dirmi ciò che pensi realmente? Tutto, ciò che pensi?”

“Ognuno ha dei segreti, Castle. E il più delle volte è bene che i segreti rimangano tali..” Lui le accarezzò la guancia, ma fu solo un istante.

“Segreti del tipo che.. sei pazza di me?” Beckett ghignò.

“Tu non cambi mai, eh?”

“Mai.”

“Beckett, il capitano vuole parlarti, poi dovrai fare il rapporto.” Disse Ryan intromettendosi.

“Sì, arrivo.”

“E così.. finisce un’altra giornatina noiosa..” Disse Castle sorridendo.

“Già.. brutta bestia la monotonia..” Kate si voltò iniziando a camminare

“Ah, Castle..” Si girò nuovamente.

“Si, Beckett?”

“Potrei essere pazza, forse. Ma di te.. puoi scordartelo, ovviamente.” Lui sorrise abbassando lo sguardo, guardandola andare via.

“Papà!!” Una voce familiare lo riportò alla realtà.

“Alexis!”

“Oddio papà, come stai? Io e la nonna abbiamo sentito tutto in tv, siamo morte di paura!”

“Tesoro sto bene.. mai stato meglio.” Alexis lo guardò perplessa, ma le bastò il sorriso del padre per distoglierla da ogni pensiero. 

---

Ringrazio Blah e Kissgabri per aver lasciato un commento agli ultimi due capitoli, è sempre piacevole venire a conoscenza dei "risultati" della fan fic, apprezzo i consigli e tutto ciò che vi è piaciuto, e anche quello che invece avete gradito di meno. :)

  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Castle / Vai alla pagina dell'autore: lud_194