Dedicata a M., con la
speranza che continui ad ascoltare le storie del vento…
e che si liberi, un giorno o l’altro, di quelle maledette scarpette di
cristallo! Che a piedi nudi è meglio…
quando questa sorta di storia è cominciata
non sapevo che farmene dei baci nella spazzatura
lei aveva questo aspetto, con gli occhi ingenui,
i capelli comunemente castani
le guance colorate di troppi imbarazzi
a volte guardava alle persone in quel modo
come se cercasse oracoli o principi mezzo eroici
invece io, con i jeans stracciati nel fare
le solite serenate di protesta per le strade
non so cosa mi dissero per molti notti
lo scrosciare dei fiumi in cui si specchiavano lune
non ci avrei creduto se mi avessero detto
che cosa ne sarebbe stato di me
e lei intanto andava in giro come una cenerentola
nel suo vestito da cocktail mai usato
e non la lasciavano uscire di casa
né prima né dopo nessun tipo di mezzanotte
aveva tutti i numeri per essere una ragazza per bene
e pensava di poter riconoscere a colpo d'occhio
se un diavolo avesse tentato di carpirle la mano
ma in fondo era pronta per il primo che l'avrebbe sparata
mi prendo un minuto per ritornare indietro con la memoria
mi prendo su le mie cose e ritorno a camminare per la notte
e i tempi che cambiavano nel cielo
non sembravano più grandinate ma rivelazioni
sapevo riconoscere i suoni e gli odori nell’aria
avevo imparato a riconoscere i fuochi amici sull'orizzonte
lei disse che aveva sempre saputo che eravamo buoni
ma quando iniziai a diradare l'oscurità
che le avevano pigiato fin dentro gli occhi
lei scosse la testa e si tirò indietro di colpo
mi guardò, ci guardò, come se fossimo quelli che lei chiama 'cattivi'
e io mi chiesi, allora: dove sono le nostre vecchie paure?
in modo da poterle parlare da chi teme a chi teme
ma guardandoci in faccia ci rispondemmo tra noi…
non lo sappiamo più…
la sua testa era così avvelenata
ho guardato il cielo, respirando profondamente
cercando di non rispondere con i miei denti buoni
alle sue parole di spregio e di accusa, non a me
ma a loro... loro che non sono capace di lasciare
che ancora gli facciano anche più male
basta... davvero, basta... è già troppo, è già più che abbastanza!
e quando riaprii gli occhi su di lei
ah, bruciavo!
ho visto una cenerentola in un vestito da ballo
che non aveva mai usato con nessuno
serviva solo per le sfilate delle perenni debuttanti in vetrina
e lei si aspettava di essere sempre trattata con correttezza e cortesia
e credeva che chi si arrabbia sia una specie di diavolo
purché non fossero coloro ai quali affidava le sue catene
si teneva pronta per gli shows che avrebbero continuato a svuotarla
e continuava a dire che aveva capito male
a proposito di me, di noi, di loro
pensava che fossimo tutti bravi e buoni
avrei voluto alzare una mano in segno di saluto
prendermi su e scappare via prima di perdere il controllo
non riesco a stare fermo e zitto quando
vedo qualcuno che vi scaglia qualcosa addosso
ah, io scatto prima di pensarci
anche se so che sbaglio a volte
ma scappando dalle mie reazioni che non so controllare...
scappando prima di di nuovo sbagliare...
correndo mi pare di alzarmi in volo...
e nel vento che soffia...
risentire le vostre voci vicine vicine...
e il cielo si aprì rivelandomi...
che cosa dovevo davvero fare per voi...
e mi sono voltato su me stesso...
e sono riatterrato...
e sono tornato indietro...
e tornai indietro...
e vi sentivo come se foste con me...
fianco a fianco...
e quella cenerentola non era ancora andata a letto
senza cercare scappatoie mi chiese scusa
riprofessò fedeltà alle sue autorità e ai suoi palazzi vuoti
e mi disse che aveva bisogno di qualcuno
ma doveva essere una persona con la morale pulita e limpida
le sue parole mi pungevano i nervi come chiodi
ma sulle spalle avevo il ricordo del tocco delle vostre mani
ho provato a ritornare indietro a quando come lei non sapevo niente
ma un po' credevo di sapere tutto ciò che mi serviva per funzionare
e trattenendo la mia rabbia e ridimensionando il mio orgoglio
tra me e me le offrii il beneficio minimo dell'ignoranza, della malconoscenza
ah, ma lei non vi aveva mai nemmeno rivolto la parola...
non aveva mai saputo, come so io, che cosa siete...
e trovai, a fatica, a duro impegno personale
parole che lei potesse capire, per iniziare davvero a raccontare...
n.b.: questo è stato scritto molto di getto… per questo potrebbe subire modifiche o aggiunte in futuro… ma per ora è quel che è…