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Autore: VeganWanderingWolf    28/08/2010    1 recensioni
Serie di righe dedicate ad alcune lei di cui mi è rimasto il ricordo in forma di impressioni un po' sommarie, un po' crude, un po' plastiche, un po' incarnate in una sola delle loro caratteristiche, o in uno specifico periodo delle loro vite, a seconda delle persone e dei gradi di conoscenza che ho avuto di loro. 'Di nuovo', è un po' come rivederle, anche se malformate attraverso il ricordo e il tempo. - Ogni nonsense è a sé... dunque, le variazioni sono potenzialmente infinite, descrivendo una 'lei' dall'esterno, o è la 'lei' in questione l''io' che parla, e così via e così via...
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Nonsenses'
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Dedicata a M., con la speranza che continui ad ascoltare le storie del vento… e che si liberi, un giorno o l’altro, di quelle maledette scarpette di cristallo! Che a piedi nudi è meglio…

 

 

quando questa sorta di storia è cominciata

non sapevo che farmene dei baci nella spazzatura

lei aveva questo aspetto, con gli occhi ingenui,

i capelli comunemente castani

le guance colorate di troppi imbarazzi

a volte guardava alle persone in quel modo

come se cercasse oracoli o principi mezzo eroici

 

invece io, con i jeans stracciati nel fare

le solite serenate di protesta per le strade

non so cosa mi dissero per molti notti

lo scrosciare dei fiumi in cui si specchiavano lune

non ci avrei creduto se mi avessero detto

che cosa ne sarebbe stato di me

 

e lei intanto andava in giro come una cenerentola

nel suo vestito da cocktail mai usato

e non la lasciavano uscire di casa

né prima né dopo nessun tipo di mezzanotte

aveva tutti i numeri per essere una ragazza per bene

e pensava di poter riconoscere a colpo d'occhio

se un diavolo avesse tentato di carpirle la mano

ma in fondo era pronta per il primo che l'avrebbe sparata

 

mi prendo un minuto per ritornare indietro con la memoria

mi prendo su le mie cose e ritorno a camminare per la notte

 

e i tempi che cambiavano nel cielo

non sembravano più grandinate ma rivelazioni

sapevo riconoscere i suoni e gli odori nell’aria

avevo imparato a riconoscere i fuochi amici sull'orizzonte

 

lei disse che aveva sempre saputo che eravamo buoni

ma quando iniziai a diradare l'oscurità

che le avevano pigiato fin dentro gli occhi

lei scosse la testa e si tirò indietro di colpo

mi guardò, ci guardò, come se fossimo quelli che lei chiama 'cattivi'

e io mi chiesi, allora: dove sono le nostre vecchie paure?

in modo da poterle parlare da chi teme a chi teme

ma guardandoci in faccia ci rispondemmo tra noi…

 non lo sappiamo più…

 

la sua testa era così avvelenata

ho guardato il cielo, respirando profondamente

cercando di non rispondere con i miei denti buoni

alle sue parole di spregio e di accusa, non a me

ma a loro... loro che non sono capace di lasciare

che ancora gli facciano anche più male

basta... davvero, basta... è già troppo, è già più che abbastanza!

e quando riaprii gli occhi su di lei

ah, bruciavo!

 

ho visto una cenerentola in un vestito da ballo

che non aveva mai usato con nessuno

serviva solo per le sfilate delle perenni debuttanti in vetrina

e lei si aspettava di essere sempre trattata con correttezza e cortesia

e credeva che chi si arrabbia sia una specie di diavolo

purché non fossero coloro ai quali affidava le sue catene

si teneva pronta per gli shows che avrebbero continuato a svuotarla

e continuava a dire che aveva capito male

a proposito di me, di noi, di loro

pensava che fossimo tutti bravi e buoni

avrei voluto alzare una mano in segno di saluto

prendermi su e scappare via prima di perdere il controllo

 

non riesco a stare fermo e zitto quando

vedo qualcuno che vi scaglia qualcosa addosso

ah, io scatto prima di pensarci

anche se so che sbaglio a volte

ma scappando dalle mie reazioni che non so controllare...

scappando prima di di nuovo sbagliare...

correndo mi pare di alzarmi in volo...

e nel vento che soffia...

risentire le vostre voci vicine vicine...

e il cielo si aprì rivelandomi...

che cosa dovevo davvero fare per voi...

e mi sono voltato su me stesso...

e sono riatterrato...

e sono tornato indietro...

e tornai indietro...

e vi sentivo come se foste con me...

fianco a fianco...

 

e quella cenerentola non era ancora andata a letto

senza cercare scappatoie mi chiese scusa

riprofessò fedeltà alle sue autorità e ai suoi palazzi vuoti

e mi disse che aveva bisogno di qualcuno

ma doveva essere una persona con la morale pulita e limpida

le sue parole mi pungevano i nervi come chiodi

ma sulle spalle avevo il ricordo del tocco delle vostre mani

ho provato a ritornare indietro a quando come lei non sapevo niente

ma un po' credevo di sapere tutto ciò che mi serviva per funzionare

e trattenendo la mia rabbia e ridimensionando il mio orgoglio

tra me e me le offrii il beneficio minimo dell'ignoranza, della malconoscenza

ah, ma lei non vi aveva mai nemmeno rivolto la parola...

non aveva mai saputo, come so io, che cosa siete...

e trovai, a fatica, a duro impegno personale

parole che lei potesse capire, per iniziare davvero a raccontare...

 

 

 

 

 

n.b.: questo è stato scritto molto di getto… per questo potrebbe subire modifiche o aggiunte in futuro… ma per ora è quel che è…

  
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