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Autore: Cielo    28/08/2010    1 recensioni
Ho conservato questo vecchio tema del liceo e ho deciso di condividerlo. Una scelta la mia come un altra. A voi la libertà di scegliere di leggerlo
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La libertà Peter può alzarsi tardi la mattina. Peter può mangiare tutto ciò che vuole quando vuole. Peter può giocare fino a tardi la sera. Peter può svolazzare alto nei cieli. Peter può appendere Uncino all'albero maestro e gettare in mare il povero Spugna. Tuttavia, Peter non può lasciar l'isola Che-non-c'è, perchè per il mondo lui non esiste.
Libero o rinchiuso in una prigione dorata? La risposta, come tutto ciò che è umano, è relativa al punto di vista: è libero nel suo piccolo mondo di essere ciò che vuole, ma non è libero di varcarne i piccoli confini.
Peter Pan è un personaggio immaginario, poichè nessun essere umano accetterebbe volontariamente di limitarsi, anche se ciò lo portasse alla massima comodità: la felicità è un sentimento infinito e perciò non può nascere da cose finite, quali cibi migliori, letti più comodi  e giochi più divertenti. L'essere umano è fatto per mettersi alla prova, per andare avanti, per far sì che "ogni suo allievo superi il proprio maestro". La ricerca della libertà è una forma di progresso, di crescita poichè porta a riflettere su ciò che siamo e su ciò che facciamo: non importa se poi ci si impelaga in discorsi filosofici e senza logica, perchè già il fatto di pensare è un'ottima cosa visto che spesso, spinti dalla frenesia, ce ne dimentichiamo. Non è la libertà come fine da raggiungere , ma il viaggio interiore che esso ci porta ad intraprendere. Quindi la libertà sta nell'azione del presente e non in un probabile e forse deludente futuro. Immaginiamo di trovarci ad un bivio: a destra ti spetta il "Paese dei Balocchi", a sinistra il "Paese delle Meraviglie". Qualsiasi sia la scelta, essa non è libera, perchè è condizionata sempre e comunque dalla nostra esperienza passata, in quanto, secondo me, tutto ciò che accade, ogni singolo avvenimento è necessario, cioè non può essere diverso da ciò che è: la vita è diretta conseguenza del modo di essere di una persona. Facciamo un esempio pratico: ci troviamo persi nel labirinto del Minotauro senza alcun punto di riferimento. Studi sul comportamento umano hanno evidenziato che persone, che si trovano in questa situazione, tendono a girare sempre a sinistra. Per scegliere volontariamente di girare a destra, una persona deve essere a conoscenza di questo fatto: non c'è libertà nel girare a destra o a sinistra, in quanto il girare a destra è indotto dalla nostra conoscenza, mentre il girare a sinistra dalla nostra ignoranza o, comunque, da un moto di ribellione verso la nostra conoscenza. E, se sta pensando che rimanere fermi sia la soluzione, si sbaglia di grosso: l'inattività nasce o dalla pigrizia, malattia cronica, o da una ripicca verso le azioni, che ci appaiono come sfide. La libertà assoluta non esiste, se non nei sogni, poichè se non siamo prigionieri di un regime totalitario, siamo ingabbiati in noi stessi in quel labirinto mentale, al cui centro si trova il concetto di libertà: la continua ansia e desiderio di raggiungerla, di accalappiarla, ci rendono più reclusi che accettar a cuor leggero questa condizione. Come una farfalla, che alla ricerca del nettare più dolce, finisce nella tela del ragno e si agita freneticamente, poichè è molto forte l'istinto di sopravvivenza, riuscendo solo ad avvicinare il momento della fine. Non resta che accettare stoicamente ciò che viene, e chissà che il vento, per puro caso, non spazzi via quella ragnatela.
   
 
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