-Sharon , ti senti bene?! Ti vedo pallida.- ripeteva
Gerard dal letto, ma Sharon non lo ascoltava. Pensava a quello che aveva visto,
e al tumulto di emozioni che le aveva scatenato dentro. Non era possibile. Era
stata sommersa da migliaia di farfalle nello stomaco, era stata schiava di un
cuore che batteva troppo veloce nel petto, che pressava contro la cassa
toracica, cercando di uscire. La vista tutto intorno le si era appannata: riusciva
solo a vedere lui, l’ uomo che amava da secoli e che era suo padre, l’ uomo che
aveva tanto desiderato avere e che, aveva scoperto, era stato a letto con sua
madre. E dopo era nata lei. Lo odiava, Sharon, ma non riusciva a resistergli.
Lo odiava con tutta se stessa, ma odiava il suo pensiero, il concetto che l’
avesse abbandonata; quando vedeva anche solo una sua fotografia, tutto si
stravolgeva, tutto si annullava per lasciare spazio al sentimento più profondo
che Sharon provava per Billie Joe: un immenso amore, un’ immensa voglia di
stringerlo, di baciarlo. Non era normale: da secoli, era innamorata di suo
padre.
…
Era il giugno dei 2004, e
Sharon guardava Mtv. La solita noia, le solite
canzoni pop. Lei non era così, non era come tutte le ragazzine oche pronte ad
ammazzarsi per somigliare a Christina Aguilera o alla popstar di turno, le
amava il punk, una musica diretta, senza tante altre cazzate. Era quello il suo
mondo: il riff potente di una chitarra, l’ originalità e la durezza dei testi,
la voglia di riscatto sociale e denuncia. Tante volte aveva provato a scrivere
una canzone, ma usciva solo lo stesso tema dalla sua mente: suo padre. Lei non
lo conosceva, ma avrebbe tanto voluto farlo. Purtroppo era morto in un
incidente stradale quando lei era ancora una neonata, o, almeno, così le aveva
raccontato sua madre. Lei non ne era tanto sicura: non c’ era nessuna foto che
lo ritraesse, nemmeno al suo battesimo. Era strano, ma Sharon non fece mai
ipotesi sulla falsità della versione della madre sull’ assenza dell’ altro
genitore. Lei era senza padre, punto, e solo una persona era in grado di
capirla: ed era proprio lì, racchiusa dallo schermo televisivo, che urlava
contro le ingiustizie del suo governo davanti a una bandiera a stelle e
strisce, tutta verde. Era lui quella persona: Billie Joe Armstrong, colui che
Sharon amava più di tutti, la persona per cui era disposta a tutto. Gli altri
le sembravano insignificanti, al confronto. Erano in simbiosi, lei e il
cantante, ne era sicura. Dopo scoprì perché, e tutto cambiò: i poster dell’
uomo dagli occhi verdi e magnetici furono strappati dalle pareti, i CD rotti, la tv spenta non appena fosse comparso, ogni
ricordo cancellato. Purtroppo per Sharon i ricordi si possono cancellare, anche
se superficialmente, ma i sentimenti no; fu quello che provò quando lo rivide,
in ospedale, cinque anni dopo.
…
La conosceva, quella
ragazza, sapeva che aveva qualcosa a che fare con il suo passato: ma cosa?
Mentre si affannava nei
ricordi, Mike entrò nella stanza che condividevano in casa del bassista. Billie
non aveva ancora avuto il coraggio di affrontare Adrienne, e per ora gli andava
bene così. Solo una cosa gli mancava: i suoi figli, anche se sapeva benissimo
quanto lo odiassero in quei momenti.
-Billie, c’ è una ragazza
che vuole parlarti.-
-aspetta, arrivo in
salotto.-
Così Billie raggiunse il
salotto di casa di Mike, e si sedette sulla poltrona preferita del compagno.
Era una poltrona di morbida alcantara azzurra, in tono con il divano, solo più
infossata.
Dalla porta entrò chi
Billie non si sarebbe mai aspettato di vedere: la ragazza rossa dell’ ospedale.
-ciao. Sei venuta a dirmi
qualcosa?-
-sì.- la ragazza arrossì leggermente quando lo sguardo
verde del cantante si posò sul suo, identico, iride.
-dimmi.-
-Mr. Armstrong..-
-chiamami Billie e, ti
prego, andiamo al punto.- la interruppe gelido il frontman.
-beh, tu sì che sai
andare dritto al punto, vero?! Mi sa che sai anche evitarlo, se non ti fa
comodo. Io sono uno dei tuoi punti, sai?! Uno di quelli che hai voluto evitare,
tanto tempo fa.- sbottò all’ improvviso Sharon, in
preda alla collera che cominciava a montare rapidamente.
Billie aggrottò le
sopracciglia. –che vuoi dire?- . la sua voce lasciava trapelare qualcosa, come
se un ricordo lo investisse come un freddo vento autunnale.
-te lo stai ricordando
solo adesso, vedi?! Non ci hai pensato più, a te importava solo essere una
rockstar e apparire sulle copertine patinate dei giornali, io ti avrei rovinato
la faccia, non è così?! Una figlia da un’ altra donna avrebbe fatto finire la
tua carriera, giusto? Ottimo ragionamento, Armstrong, sei un tipo sveglio. Peccato
che tu non abbia previsto gli effetti a lungo termine della tua decisione. Tutto
ti si è rivoltato contro, come un boomerang. Tutto è andato storto: è uscita
una conversazione, nessuno ha osato dissentire, e tu sei rovinato. Hai fallito,
sei contento? Hai fallito quando avevi faticosamente costruito un’ immagine di
pulizia intorno a te, l’immagine della bella famigliola unita che tutti avrebbero dovuto invidiare. Ora è distrutta,
Armstrong, come te. Sei stato felice con i tuoi figli, pensando che la povera Gracy fosse capitolo chiuso, che avrebbe raccontato balle
su balle per pararti il culo? Perché era così, era tutto preparato, Gracy non avrebbe mai parlato perché era cotta di te, e lo
è ancora. Ma il coraggio l’ ha avuto, di fartela pagare; so tutto, io so tutto
di te e mia madre. Credi che me ne sarei stata con le mani in mano, vero?! Era nei
tuoi piani, sbagliato anche questo. Il tuo piano è tutto una grinza, ora. È stato
bello conoscere mio padre, davvero emozionante, sai? E pensare che sono qui,
tutta rossa e tremante, che cerco di essere arrabbiata, di prendermela, di
farti soffrire, e sai che non ci riesco?! E perché?! Perché è da quando ti ho
visto la prima volta che ti ho fisso in mente, sei il mio primo pensiero, ti ho
sognato tante volte accanto a me, ho sognato decine di volte di stringerti e
ascoltarti respirare, di sentirti dentro di me ne averti per sempre mio. Vedi che
sono malata? Sono innamorata di mio padre, come mia madre lo era di quel
ragazzo che l’ ha messa incinta e abbandonata. È una malattia di famiglia,
vero?- e scoppiò a piangere, con il viso tra le mani. Piangeva di rabbia e
vergogna, perché aveva messo fuori i suoi sentimenti più intimi, quelli che non
avrebbe mai dovuto rivelare.
Billie si sedette accanto
a lei, sul divano. Si sentiva incredibilmente in colpa. Avrebbe voluto tornare
indietro nel tempo e aggiustare tutto. Solo ora si rendeva conto di quanto
avesse sbagliato. Strinse Sharon tra le braccia, e questa si sciolse dentro
quel rifugio caldo.
Ma quello non era l’
abbraccio di un padre, per Sharon, e non riuscì a controllarsi. Fissò Billie
per un secondo, chiedendosi se fosse la cosa giusta. Poi posò le labbra sulle
sue, e quella sensazione di morbidezza la inebriò. Quel contatto leggero,
casto, durò a lungo, fin quando Sharon non si spinse più in là: schiuse la
bocca trascinando anche le labbra di Billie e cercò la sua lingua. Giocarono a
rincorrersi per tanto tempo, minuti, ore, secoli; le lingue si rincorrevano
dolci, calde, si accarezzavano l’ un l’ altra, si stuzzicavano. Il sapore
intenso dell’ uomo devastò Sharon, che perse ogni controllo: quello era il momento
più bello della sua vita, e se lo doveva godere. Le mani della giovane vagarono
sotto la camicia di lui, ne esploravano le forme, ci giocavano. Era la prima
volta che Sharon faceva una cosa del genere, ma tutto venne naturale, mentre
Billie non dissolveva l’ abbraccio, ma restava fermo, a farsi accarezzare.
Solo dopo un po’ le sue
mani tatuate si mossero, sbottonando la camicetta della ragazza, e sfiorandone
il seno piccolo e sodo. Ma non poteva, Billie non poteva lasciarsi prendere. Sarebbe
stato il regalo più grande che avesse potuto fare a Sharon, ma non sarebbe
stato giusto. Chiuse la bocca e sciolse l’ abbraccio.
-non posso Sharon, non
posso.-
Sharon non disse una
parola, si rivestì e uscì dalla casa, mentre Mike si affacciava al salotto,
attonito.
Bene, su questo capitolo mi sono
voluta impegnare più che mai.. è uno dei più complicati e toccanti della
storia. Ebbene sì, come farà Sharon a odiare suo padre?! e cosa farà Billie?
Ringrazio sempre infinitamente
tutti coloro che leggono la storia e recensiscono e spero che il capitolo
piaccia, in particolare all’ insostituibile Drunky Bunny e a Franklyn