Cap.
23
Triste
«Hugo...
Mancano solo tre giorni!» se ne uscì Rose,
guardando il
fratellino con gli occhi grandi come noci. Hugo le lanciò
uno sguardo
esasperato; poi si voltò verso Fred, che era seduto sul
tappeto con Corinna,
intento a soffocarla a suon di solletico.
«Ma fa
sempre così?» chiese ai due. Come se non lo
sapesse, pensò
Rose. Hugo cercava di passare tutte le estati dai suoi zii e se non
passava
abbastanza tempo con Rose si arrabbiava pure con i suoi genitori
adottivi. Era
un vero bambino quando si trattava della sorella.
«Tutte le
volte» gli confermò Fred, lanciando uno sguardo
furbetto alla sorellina e acchiappandola l’istante dopo per
la vita,
cominciando una furiosa lotta all’ultima risata.
La risata
cristallina di Corinna risuonò per la casa come
l’avviso della fine delle vacanze.
Mentre Rose lanciava
l’ennesimo sguardo disperato al fratellino,
si sentì uno schianto assordante provenire dal piano di
sopra. I quattro
ragazzi nel salotto sobbalzarono, fermandosi all’istante.
Urla riecheggiarono
per la casa, altro segnale che l’estate stava
irrimediabilmente finendo.
«Si può sapere
cos’hai
intenzione di fare? Ti rendi conto che quello è il
mio letto?»
«Mi scusi tanto
maestà,
credevo che questo fosse il nostro letto!»
«Credevi male! Cosa pensavi
di fare, Ale, metterti il letto in valigia?»
Ci fu un attimo di
silenzio, in cui Rose immaginò la cugina
annuire incerta allo sguardo sempre più furioso della
gemella.
«Ma sei uscita di senno?
Cosa te ne fai di un letto quando ad Hogwarts c’è
un dormitorio intero
solo per noi due?»
«E ci
credo» sospirò Hugo, lasciandosi andare sullo
schienale del
divano. «Il primo anno, mi hanno raccontato, Alexis e Ame
hanno distrutto quasi
tutto il dormitorio femminile perché Alexis aveva rubato ad
Ame un calzino.
Quando hanno provato a dividerle, Ame ha fatto venire i complessi
mentali ad
una delle sue compagne di dormitorio perché
l’aveva disturbata per tutto il
pomeriggio chiedendole consigli su un ragazzo, mentre lei stava
studiando.
Alexis, invece, ha appeso una sua compagna per le caviglie fuori
dalla
finestra. Alla fine, hanno dato loro una stanza isolata che
principalmente era
per cinque solo per loro due».
Corinna, annoiata,
aveva ripreso a fare il solletico al fratello.
Rose sorrise. Quando c’erano le vacanze, le due gemelle erano
terribili. Gli
zii una volta le avevano fatte dormire in cortile perché
avevano dato fuoco
alla loro stanza. Quindi, non era tanto difficile immaginare Alexis
intenta ad
appendere una compagna fuori dalla finestra della Torre di Grifondoro.
Erano
molto irascibili, quelle due.
«Ormai non
è una novità» sospirò Fred,
mentre Ame sbottava in un
«Quando
metterai un po’ di buon senso in
quella testa farcita di escrementi di rana?».
«Ame e
Alexis riuscirebbero a far sprofondare l’Antartide muovendo
un solo dito se ne avessero voglia».
Rose
ridacchiò, sia per il commento di Fred che per
l’urlo di
Alexis: «Escrementi
di che? Guarda che
qui l’unica cosa ad essere ricoperta di escrementi di rana
è la tua parte del
letto. E non dare la colpa a me, è Cindy che trova il tuo
letto tanto
stimolante!»
Cindy era la rana
nera di Alexis, una vera scalmanata, un po’
come la padrona. Rupert, il gattone vecchio e grigio di Ame, andava
spesso da
Cindy per litigare, un po’ come facevano le loro padrone.
«Ancora quella rana? Ma io
te lo servo per cena quel brutto pezzo di Schiopodo Sparacoda venuto
male!»
«Non insultare Cindy! Non
è
colpa sua se tutte le volte che prova ad uscire per farsi una seria
cagata
arriva la tua sottospecie di aspitapolvere a romperle le...»
«Alexis! Modera il
linguaggio!»
Una nuova voce,
quella di zia Angelina, riecheggiò per la casa,
più forte delle precedenti. Subito dopo, si sentirono dei
passi che scendevano
la scale. Fred si affrettò a spostare la sorellina su una
poltrona e lui si piazzò
tra Rose e Hugo, che protestarono con due sbuffi identici. Un attimo
dopo,
apparve zia Angelina sulla soglia della stanza.
«Ragazzi!
Che state facendo?» chiese, riacquistando il suo solito
dolce sorriso.
«Parliamo»
rispose Hugo, lanciando un’occhiata divertita alla
sorella. Zia Angelina aveva la camicia abbottonata male, segno che non
stava
semplicemente pulendo la stanza sua e dello zio mentre le gemelle
litigavano.
Anche Corinna, per
sfortuna della madre, se ne accorse.
«Mamma,
perché hai la camicia allacciata così?»
chiese, il suo
solito sguardo innocente a coronarle il viso. Fred, accanto a Rose,
scoppiò a
ridere più forte che poteva. Rose affondò la
testa nelle mani per soffocare le
risate e Hugo fu l’unico ad avere il buon senso di restare
serio. Zia Angelina
sembrò accorgersi in quel momento delle sue condizioni.
«Ehm...
Tuo padre... Ehm... Ragazzi, sapete cos’è un sospirapolvere?»
La donna
lanciò un’occhiata ai ragazzi, cercando un
appoggio.
Peccato che Fred fosse ancora impossibilitato a parlare a causa delle
risate e
che Rose non avesse la più pallida esperienza in oggetti
Babbani. Fortuna che
esisteva Hugo.
«Aspirapolvere,
zia. Serve per pulire la casa. Ehm... credo che
Fleur ti abbia chiamata, no?» chiese, in un chiaro intento di
toglierla
dall’impiccio di rispondere alla figlia, che aveva borbottato
un offeso «Perché
non mi rispondi, mamma?»
«Oh... Oh!
Sì, sì, mi sta proprio chiamando. Allora...
Continuate
pure, ragazzi» e, detto questo, scomparve dalla porta sul
retro, verso il
giardino, dove Bill stava cercando di convincere Roxanne a salire su
una scopa.
Con scarso successo, aggiunse mentalmente Rose.
A quel punto, quando
zia Angelina si chiuse la porta alle spalle,
Rose diede libero sfogo alle sue risate, seguita da Fred e Hugo.
Corinna, dal
canto suo, aveva la fronte sempre più aggrottata: che
avevano da ridere Rose,
Fred e Hugo del modo in cui la mamma si abbottonava la camicia? Corinna
era
ancora troppo piccola per capirli.
*
«Rosie...
Rosie! Roooooooooosieeeee!»
«Che
c’è?» sbottò Rose alzandosi
di scatto a sedere, buttando
così all’aria le coperte e facendo prendere un
colpo alla piccola Corinna.
«Scusa...»
disse questa, i suoi occhioni nocciola che la
guardavano confusi. «La mamma ha detto che se non ti svegli
arriveremo in ritardo...
Io non voglio arrivare in ritardo il primo giorno di scuola!»
Rose, a quelle
parole, abbozzò un sorrisino (abbozzò,
sì, che
potete pretendere da una che è appena stata svegliata dalle
urla della
cugina?).
«Scusami
Corinna… Sai che da appena sveglia sono
intrattabile».
Sospirò,
alzandosi dal letto. Corinna, già vestita con la sua
divisa nuova di Grifondoro («E se finisco a
Serpeverde?» aveva chiesto Corinna
due giorni prima, quando gliel’avevano comprata.
«Ti diserediamo» aveva
risposto lo zio con tutta la calma del mondo. Zia Angelina gli aveva
tirato uno
schiaffo leggero sulla spalla. «Andrai a Grifondoro,
tesoro») le sorrise e,
saltellando impaziente, uscì dalla stanza di Rose.
Rose
sospirò, dirigendosi verso il suo bagno. Corinna era forse
la bambina più dolce che avesse mai conosciuto.
L’anno precedente, allo
Smistamento, aveva visto una bambina grassa e piena di brufoli che
spintonava
la bambina davanti a lei, piccola e minuta, facendola così
cadere. Quella
bambina era stata assegnata a Serpeverde.
Rose non riusciva
ancora a capire come potesse essere capitata in
una Casa di quel tipo. Dai racconti degli zii, Serpeverde era sempre
stata la
casa di grandi maghi Oscuri, e poche persone ne erano uscite senza
pregiudizi e
stupide idee radicate in testa (un esempio era il padre di Malfoy, che
aveva
aiutato i suoi genitori in numerose occasioni nonostante a scuola fosse
stato
il loro peggior nemico).
Rose,
però, non si sentiva né grande né
oscura. Era solo un po’
acida con le persone giuste, ma non era così
maligna. Come poteva essere finita in quella Casa?
Sospirando,
lanciò un’occhiata vaga all’orologio,
controllando il
tempo che le mancava, quindi si infilò nella doccia.
Venti minuti dopo,
pulita e vestita di tutto punto, stava
scendendo le scale, baule alla mano.
«Buongiorno
a tutti!» esclamò, un sorriso falsamente ampio a
coronarle i viso, mentre saltava a piè pari
l’ultimo gradino.
Il sorriso le si
congelò in bocca vedendo chi l’aspettava, o
meglio, chi non
l’aspettava.
«Buongiorno
tesoro. Sei pronta per tornare a scuola?» le chiese
zia Angelina, sorridendole con il suo sorriso caloroso.
«Alla buon
ora! Ti eri incastrata nella porta?» sbottò invece
Scorpius, le braccia incrociate al petto, un’espressione di
pura noia dipinta
in volto.
«Scorpius!»
lo rimbeccò zio George.
Ma Rose non se
l’era presa. A dir la verità, neanche aveva
ascoltato quello che le avevano detto.
Il suo sguardo,
stranamente ampio e lucido, correva rapido tra i
volti presenti, sperando di scorgere finalmente quello che voleva
vedere. Ma
c’erano solo gli zii, Fred, Corinna, Scorpius, Ame e Alexis.
E Rose sentì
chiaramente un nodo alla gola che le impediva di respirare.
«Do…
Dov’è Hugo?» chiese, sperando che fosse
tutto in malinteso.
Forse era già in macchina, forse era in camera a preparare
le ultime cose,
forse…
Lo sguardo desolato
della zia troncò i pensieri di Rose come un
accetta scagliata con forza contro il tronco di un albero.
«Ci
dispiace Rose. Abbiamo deciso con gli zii che era meglio
partire separati. Sai… La storia dell’anno
scorso».
Rose
deglutì. Le lacrime pungevano agli angoli degli occhi, e lei
odiava piangere.
«Rosie, ti
senti…».
«Sì»
esclamò Rose, bloccando Fred in partenza. «Sto
bene.
Andiamo, o arriveremo tardi».
E, con queste ultime
parole a decretare conclusa la discussione,
superò i famigliari e si avviò verso la macchina.
L’auto
nera dello zio era stata modificata per quell’occasione.
Il bagagliaio era stato magicamente ampliato, così come i
sedili posteriori,
modificati per ospitare comodamente sei persone.
Rose
buttò la valigia dentro al bagagliaio e si infilò
dentro
l’auto. Quindi, non vista (l’auto aveva i vetri
posteriori oscurati) lasciò ad
una lacrima il via libera per percorrerle la guancia. Quando fu
soddisfatta
l’asciugò velocemente e si piazzò un
sorriso falso sul volto. Un attimo dopo,
il faccione dispiaciuto di Fred s’infilò accanto a
lei.
*
«Pst…
Fred!» bisbigliò Rose, sporgendosi oltre Ame per
tirare una
pacca al cugino. Fred si voltò verso di lei.
«Dimmi».
«Ho vinto
la scommessa. Ho resistito fino all’altro ieri».
Il cugino rise, e
Rose sorrise con lui. Ame, accanto a lei, la
guardò aggrottando un sopracciglio.
«Un’altra
scommessa?» chiese con tono esasperato. Rose annuì
soddisfatta.
«Bene,
Fred, ora sgancia la grana!» esclamò, allungando
una mano
verso il cugino. Fred arricciò il labbro superiore.
«Quand’è
che ti ho detto che ti pagavo?» chiese, fingendo
un’aria
sorpresa. Alexis, accanto a Rose, ghignò.
«Ehi,
cugino, non fare lo stronzo. Sgancia i soldi che mi devi!»
si bloccò un attimo, pensando. «O dirò
a tutti quello che hai fatto l’estate
scorsa quando sei andato in Egitto coni tuoi amici!»
Fred
sobbalzò.
«Perché,
cos’hai fatto?» chiocciarono in coro le gemelle,
due
sogghigni identici stampati in viso. Fred, sotto la massa di capelli
rossi e
lentiggini, arrossì visibilmente.
«Maledetta
Serpeverde! Non ti azzardare mai più a chiedermi
favori, perché dopo questo ce l’avrò
con te a vita!»
Rose rise mentre il
cugino le lanciava in grembo un sacchettino
di monete. Intanto, incuriosite, le gemelle si sporsero verso il
fratello.
«Dai,
Fred, dicci cos’hai fatto l’estate
scorsa!»
«Sì,
Fred, noi siamo le tue sorelline! Non ci tenere allo scuro!»
Rose
ridacchiò, mentre anche Corinna si aggiungeva alla
discussione.
«Perché
a Rose lo dici e a noi non vuoi dirlo?»
«Esatto!
È ingiusto fratellino, vai a dirlo ad una meschina
Serpeverde e a noi, le tue care sorelle Grifondoro, non dici
niente!»
Al
“meschina Serpeverde”, Rose si finse indignata.
«Ehi!
Modera i termini, Ale!»
La ragazza in
questione le rispose con una linguaccia. Quindi,
voltandosi di nuovo verso il fratello, riprese le sue lamentele.
Dopo il decimo
“Ti preeeeeego”, Rose smise di ascoltare. Certo, i
suoi cugini erano divertenti e tutto quanto, ma quando si mettevano
diventavano
un po’ troppo petulanti. Quasi per sbaglio, il suo sguardo
virò verso Scorpius,
che se ne stava accanto al finestrino, la fronte appoggiata con
noncuranza al
vetro, lo sguardo fisso verso il paesaggio che gli scorreva accanto.
Sembrava
non aver nemmeno sentito la discussione che stavano intrattenendo in
auto,
anzi, sembrava fosse in un altro mondo, tanto era visibile il suo
estraniarsi
dagli altri.
Un comportamento
quasi insolito, pensò Rose. Scorpius era famoso
per la sua vivacità e per le sue battutine acide. Quando
poteva, Scorpius amava
far vergognare le persone. Era un fatto genetico, o almeno
così le aveva detto
una volta zio George.
Ora, invece,
sembrava quasi… Un brivido le percorse la schiena
quando pensò la parola triste.
Associare quell’aggettivo proprio a Scorpius
non le era mai parso possibile.
Cercò
comunque di non pensarci. Quando guardò fuori dal
finestrino, sospirò: erano arrivati alla stazione di
King’s Cross.
Eccomi
quiii ^_^
Allora,
come vi butta? Si stanno concludendo bene le vostre vacanze? Le mie
alla grande,
perché sono sbarcate le giostre in città e ieri
sera mi sono divertita
moltissimo ^_^
Ma
questo a voi ovviamente non interessa, interessa la storia! =)
Allora,
che ve ne pare di questo capitolo? Abbiamo un po’ capito
l’importanza che ha
Hugo nella vita di Rose, non credete?
E
ora, come andrà a scuola? Riusciranno a vedersi? Chi
arriverà a Hogwarts? Un
applauso a chi lo indovina ^_^
Ora,
passiamo ai ringraziamenti:
Grazie
alle persone che hanno aggiunto questa ff tra le preferite:
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- ale146
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2 - ashelia_96
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3 - bells7791
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Alle
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1
- debby15
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2 - ellymartin
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3 - JosephineWhite
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4 - Lilla95
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La
gente meravigliosa che ha letto e chi, ovviamente, ha trovato il tempo
anche
per recensire, ovvero:
prettyvitto:
Oh, mi dispiace che
non ti sia tanto simpatica Rose, io l’adoro... *_*
Comunque,
come hai potuto vedere, la prima parte della storia è
completamente incentrata
su Lily. E anche se adesso ci stiamo allontanando, presto
ritornerà la nostra
Lily come protagonista ^_^ E non è detto che solo
perché non sta con Scorpius
non può essere comunque una storia bella... Tu che dici? ^_^
Un
bacio
JuliaSnape:
Ehii ^_^ Sono
contenta che il capitolo scorso ti sia piaciuto così tanto.
Altri al contrario
hanno detto che comunque non è stato tutto molto chiaro,
quindi... ^_^ Almeno
qualcuno che apprezza =D
Per
il secondo motivo.... Si aspetterà ^_^
Spero
ti sia piaciuto anche questo capitolo...!
Un
abbraccio
naog94:
Eccoci qui.
Mi
dispiace che non ti sia stato tutto un po’ più
chiaro, con il capitolo scorso.
I dubbi sono molti, e vedrò di risolverli piano piano tutti
quanti ^_^
Grazie
per i complimenti, spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto,
anche se
non spiega molto e parla solo un po’ dell’ultimo
giorno di vacanze di Rose e
Hugo ^_^
Un
bacio grande
ashelia_96:
Eccomiii ^_^ Allora,
come butta? Come stai passando
la fine delle vacanze? Tutto bene spero ^_^.
Spero
per tu e tuo fratello che vi siate calmati, se no chissà
come arrivavate a vent’anni...
=D
Tornando
alla storia, non sei l’unica che non ha avuto tutto un
po’ più chiaro con il
capitolo precedente ^_^ Ma il mio obbiettivo non era più
quello di farvi capire
tutto quello che succede, ma più di darvi un quadro generale
della situazione
nel Mondo Magico =P. Per Albus Scamandro... Tanti lo mettono sempre a
Serpeverde, ma non gli rendono mai la vera giustizia che merita. Ecco,
io lo
voglio un po’ più... Alla Draco Malfoy
>.<. Speriamo di non aver fatto
una cavolata ^_^.
Ti
aspetto al prossimo capitolo,
un
bacio
Ilaja:
Allora, prima di
tutto.. xD!
Scrivi
delle recensioni davvero esilaranti, complimenti ^_^ Mentre leggevo mi
sono
raffigurata una te in versione manga che sbraita contro tutti gli altri
e li fa
ammutolire come pesciolini impauriti =).
Per
tornare a noi.. Sia lodato il Cielo! Sono riuscita a scrivere qualcosa
che mi
piaccia sul concorso di Eylis, e credo che alla fine
riuscirò a partecipare ^_^
Intanto, ho letto il primo capitolo della tua storia (e ora mi sono
accorta del
secondo O.o e corro subito a leggerlo!) e mi è piaciuto
molto ^_^ Triste, ma
davvero bello bello =D
Per
la mia storia, ti ringrazio infinitamente per tutti i complimenti che
mi fai
tutte le volte che recensisci ^_^ Sono molto contenta che la mia storia
piaccia, e sono anche contenta di poter avere sempre un tuo parere!
Sono
contenta che la trama ti piaccia così tanto, e lo so,
sì, forse ho un po’
esagerato con lo sguardo in Sala Grande >.<. Ma era per
far rendere conto
di come si ritrovano Rose e Hugo a scuola, separati dai pregiudizi. Per
Albus.... Ha sorpreso tutti ^_^ E spero che riuscirò a
sorprendervi ancora!
Per
la tua storia.... Siiii voglio leggerlaaa ^_^ (scusami, sono schizzata
per le
giostre di ieri sera.. -__-)
Voglio
proprio vedere com’è bella, e chissà
che magari potrò anche leggermela su carta
=) Secondo me, vista la tua bravura a scrivere, verrà
certamente pubblicata ^_^
Ma
non voglio dire di più, che magari dopo mi scambi per una
lecchina.. -__-
Bene,
ti salutoooo =D
Un
bacione
Eccoci
qui alla fine ^_^
Eccovi
lo Spoiler, come sempre =)
“Come
i suoi veri genitori avevano amato quella scuola, allo
stesso modo Rose l’odiava.”
Bene,
eccoci alla fine.
Ci
sentiamo al prossimo capitolo!
Un
bacio grande a tutti quanti
_ki_