Pervertito. La prima parola che le aveva pervaso il
cervello era quella, poi si corresse; maniaco era più adatto verso quel russa
dalla capigliatura tutt’altro che democratica. Era appena uscita dalla doccia
dopo il pomeriggio speso a correre dietro a quelle francesi prese dalla
malattia dello shopping che si trovò davanti agli occhi la figura, bella come
il Sole, di Kai stesa sul suo letto con la testa poggiata sulle braccia
incrociate.
“Spero che non diventi un’abitudine.”
La castana era stranamente fredda e questo colpirono
particolarmente le orecchie del russo, che aggrottò le sopracciglia e la fissò
mentre si pettinava la chioma bruna.
Che fosse ancora arrabbiata per quello che era successo con Boris?
“E se lo diventasse?” chiese, innocentemente, Kai
posando lo sguardo sul soffitto bianco.
“Libero di morire.” borbottò acida Layla continuando a
pettinarsi i capelli umidi dalla doccia. Aveva davvero poca voglia di starlo a
sentire e non vedeva l’ora che si togliesse da quel letto per mettersi sotto le
coperte. Evidentemente quel ragazzo era molto loquace quella sera.
“Senti Lay, se sei ancora irritata per la questione di
quel mentecatto…” cominciò lui ma si bloccò a un cenno della mano della
francese.
“Sì, sono ancora irritata. Per cosa dovreste litigare?
Per me? Vi consiglio di non farlo, odio questo genere di cose, soprattutto se
ne sono l’oggetto. Le reputo delle bambinate belle e buone!” disse tutto questo
agitando ai quattro venti e puntando minacciosamente la spazzola nera che aveva
in mano verso il russo. Improvvisamente Kai si lasciò sfuggire a una risata
fragorosa ma si bloccò di scatto nel sentire il grugnito sommosso della
ragazza.
“Ti consiglio di non ridere russo, sono pericolosa
anche con una semplice spazzola…” lo ammonì Layla sciogliendosi poi in un
sorriso, ricambiato dal ragazzo. Lasciò stare i capelli e si stese anch’essa
sul letto, accoccolandosi tra le braccia di Kai e poggiando la testa sul suo
petto godendosi i battiti leggermente accelerati del cuore.
“Sei agitato?” chiese.
“Quando ci sei tu, sempre. Non è l’amore che agita?”
“Ma non dovrebbe calmare l’amore? O almeno, a me fa
questo effetto in un certo senso… Quando sono con te, la mia mente si libera da
tutte le altre cose e ci sei solo tu.”.
“I risultati variano secondo le persone.”
“Leggere il foglietto delle istruzioni?”
“Se mi dici dov’è il tuo, anche! A volte sei talmente
incomprensibile, che ci vorrebbe proprio. Stai con me ma non mi permetti di far
parte della tua vita, delle tue paure…”.
“Che vorresti dire?” chiese Layla alzando un
sopracciglio e guardandolo dritto negli occhi.
“Quello che hai sentito. Non mi dici niente su quello
che fai o vorresti fare. Per esempio, hai pensato a come reagire alla prossima
mossa di tuo padre?” chiese Kai alzando un poco il tono di voce.
“Senti, se dobbiamo litigare, chiudiamola qui!” rispose
brusca Layla staccandosi dall’abbraccio e tornando a pettinarsi i capelli.
“Che vorresti dire, Lay?”
“Che voglio finire di asciugarmi i capelli e vorrei
finalmente dormire in santa pace poiché ho la camera tutta per me! Tu che fai?
Resti?”
“Sì!” rispose sicuro il ragazzo sistemandosi meglio nel
letto della castana, togliendosi le scarpe e la canotta nera che aveva addosso,
rimanendo solo con i jeans.
“Ehi!” lo richiamò la ragazza voltandosi verso Kai “Se
vuoi dormire con me, ti devi lavare! Fila a farti la doccia e a lavarti i
denti!” Il suo tono di voce non ammetteva repliche di ogni genere e quindi il
povero russo dovette armarsi di pazienza e seguire le direttive della sua
ragazza, mormorando in modo impercettibile “E’ peggio di un nazista! E’ peggio
di un nazista!”
“Yuri? In Russia ci sono giornate in cui la temperatura
supera lo zero?”
“Sì, a volte sì.” convenne il rosso grattandosi la nuca
con fare disinvolto.
Non era tanto sicuro della decisione di Cleo, più che
altro, avrebbe visto il suo misero appartamento, in cui si era trasferito alla
chiusura del Monastero, invaso da creme idratanti e scrub vari di cui la sua
ragazza era patita. Ne prevedeva già di cotte e di crude!
Erano seduti su una panchina dei giardinetti che fronteggiavano l’hotel in cui
alloggiavano, e fissavano il cielo di un blu scuro limpido tempestato da tanti
piccoli diamanti stellari. Cleo poggiava la testa sulle gambe di Yuri, che
sedeva comodamente sulla panca poggiando le braccia sullo schienale, e si
fissava distrattamente la fine dei suoi riccioli.
“Sei sicura della tua scelta? Potresti pentirti di aver
preferito un clima rigido rispetto a quello francese…” chiese il russo alzando
lo sguardo in cielo. Era proprio una bella nottata.
“Rouen è umida come l’Inghilterra e i miei ricci non ne
guadagnavano molto. Erano crespi come la paglia. Invidio i capelli di Layla e
quelli di Eva. Sono sempre perfetti!” il tono di voce della bionda era un po’
triste e rassegnato. Aveva sempre desiderato avere i capelli lisci di sua madre
ma, ovviamente, suo padre doveva lasciare in qualche modo il suo passaggio su
di lei.
“A proposito, glielo hai detto alle tue amiche che
verrai da me?”
“Si… Ed erano… come dire, sorprese! Più di tutte
Layla.”
“Sarà una cosa passeggera, è ancora scossa dal fatto di
suo padre. Si sentirà anche in colpa forse…” cercò di ragionare Yuri. Un po’
capiva come si sentiva.
“Non so cosa pensare, io per alcuni versi cerco di
capirla ma per altri vorrei prenderla a cazzotti! Posso capire che lei abbia
paura di François però, cavolo, non può reprimere i suoi sentimenti per un
ragazzo per paura di suo padre! E’ lì che mi scatta la vena omicida!”
“Dai, non essere così catastrofica! Sono sicura che non
accadrà e poi non penso che tornerebbe mai in Francia da sola se tu e le altre
ve ne andate! E poi Kai non se lascerà sfuggire un’altra volta, sta’
tranquilla!”. Yuri cercava di calmare la propria ragazza, ma ne ricevette solo
una risata di gusto.
“Yuri, da una pazza come quella ci si può aspettare di
tutto! Ricordatelo!”
Il giorno seguente, l’arena africana era stracolma di
gente che attendeva con ansia uno degli incontri più attesi per un posto nelle
finali australiane: gli All Starz contro i White Tigres. Le altre squadre
avevano già preso posizione negli spalti e parlavano del più e del meno ma
mancavano due persone, Layla e Boris.
“Kai, dov’è Lay?” chiese Cleo al ragazzo sporgendosi in
avanti per vederlo meglio.
“E’ con Boris.” l’ultima parola l’aveva sibilata a
denti stretti e aveva affilato lo sguardo. Cleo sospirò rassegnata e cominciò a
guardare il beyblade stadio e con la coda dell’occhio fissava la sua destra;
poco più in là, erano seduti gli Justice con François, stranamente sereno.
Non prometteva nulla di buono.
“Lay, muoviti! Sei sempre in ritardo!”
“Non rompere Bo, è colpa tua che ti sei messo i jeans
al contrario e te ne sei accorto solo sul taxi!” sbottò innervosita la castana
intenta a correre dietro al ragazzo tra i corridoi dell’arena per raggiungere
le loro postazioni. Boris, però, si fermò di scatto e ricevette una botta sulla
schiena da parte del naso della ragazza.
“Ahi! Bo, t’impunti all’improvviso come un palo?”
“Scusa ma devo prima parlarti.” disse serio il ragazzo
voltandosi e poggiando le mani sulle spalle di Layla.
“Non abbiamo già parlato all’albergo? Tu sei mio
fratello e ci sta bene un po’ di gelosia, ma non troppa. Non vedo di cosa
dobbiamo parlare…”
“Di te. Hai paura e si vede, altrimenti saresti venuta
con Kai allo stadio e non con me.”
“Ma tu ed io dovevamo parlare di quella discussione tra
te e Kai e dovevo trovare il momento adatto. Che sia successo questa mattina è
solo un caso…” cercò di difendersi la castana e di sviare le indagini del
russo, che si stava avvicinando troppo alla verità e al suo viso.
“Oh, io credo di no, potevamo farlo ieri sera se tu non
fossi stata con Kai.” asserì sicuro il blader “Questa mattina era ideale per
te: mandavi avanti il tuo ragazzo con gli altri mentre tu rimanevi con me con
la scusa di parlarmi e non arrivavi all’arena con Kai, così da non avere più
del dovuto lo sguardo cagnesco di tuo padre. Ci ho preso?”
La ragazza si mordicchiava il labbro inferiore,
fissando con i suoi occhi le punte dei suoi nuovi anfibi e stringendo con le
mani l’estremità dei suoi pantaloncini fino a farsi diventare le nocche
bianche. Aveva ragione, aveva capito tutto eppure non riusciva a guardarlo
negli occhi, per quanto si sentisse scoperta e nuda verso quelli di Boris.
“Se hai capito tutto, capirai anche perché l’ho fatto!”
azzardò a dire Layla continuando a fissare i suoi piedi.
“Capisco ma non condivido! D’accordo, Kai non sarà Mr.
Simpatia però se si è messo in mezzo tra te e tuo padre l’ha fatto solo per l’amore
che prova nei tuoi confronti. Cerca di renderlo partecipe della tua vita almeno
un poco, che diavolo di coppia siete?” borbottò il russo cominciando a
camminare verso le scale che conducevano ai loro posti “Certo che, pure Kai è
un altro pesce lesso! Non ha capito per niente il tuo piano, solo per aver
sentito il mio nome deve aver cancellato quel poco d’intelligenza che gli
rimaneva nel cervello ed ha cominciato a macchinare qualche vendetta sadica.”
“Boris!”. Il russo si voltò verso la ragazza, che aveva
alzato lo sguardo da terra, e la fissò per un po’, finché non parlò.
“Grazie.” mormorò con un leggero sorriso sulle labbra.
Nell’arena erano già seduti sulle loro panchine le due
squadre che si sarebbero fronteggiate per l’ultimo posto in finale; per i
cinesi sarebbero scesi Rei, Lai e Mao, mentre per gli americani Max, Michael ed
Emily, Rick era stato messo in panchina nonostante si fosse ribellato più di
una volta a quella scelta. Il Dj Man era già pronto a dare l’inizio dei vari
incontri.
“Signori e signore, benvenuti nell’incontro di
spareggio tra gli All Starz e i White Tigres. La sfida è dovuta al clamoroso
ritiro delle francesi. In campo, Emily per gli americani e Mao per i cinesi!”
“Ma quale clamoroso e clamoroso!” sbottò Eva
incrociando le braccia al petto e accavallando una gamba sull’altra “Non c’è
nulla di strano e poi abbiamo avuto le nostre ragioni.”
“Beh, devi ammettere però che è stato un peccato…”
intervenne Hilary con una punta di rammarico, avrebbe voluto scontrarsi in un
incontro ufficiale con le sue amiche ma evidentemente non era destino. In quel
momento arrivarono anche Layla e Boris, che si sistemarono nei due posti liberi
lasciatoli rispettivamente da Kai e Yuri. La castana si sedette affianco al suo
ragazzo e accavallò le gambe poggiando il gomito su una di esse.
“Tutto bene?” chiese il russo alzando un sopracciglio.
“A meraviglia!” gli rispose la ragazza sorridendo.
“Bladers in posizione!” gracchiò l’arbitro di gioco
brandendo e agitando il microfono che aveva in mano, non appena le due ragazze
avevano raggiunto la loro postazione “3… 2… 1… Pronte? Lancio!”
I due bey atterrarono rumorosamente sul terreno di gioco
e cominciarono a scontrarsi al centro, lasciando pochi attimi di respiro all’avversario.
“Mi dispiace Mao, ma io voglio vincere! Attacca
Trygator, butta fuori Galux!”. Emily incitò il suo bey, che partì all’attacco
di quello rosa della cinese. Mao riuscì a stenti a resistere all’attacco, ma il
suo bey aveva rischiato di essere sbattuto fuori, visto che il bey verde acqua della
sua avversaria aveva spinto la sua trottola sul bordo.
“Ora è il momento del mio di contrattaccare!
Galux,attacco felino!”. Dal bey cinese uscì il bitpower che attaccò
violentemente quello della rossa, pronta a difendersi. Le due trottole
cozzarono violentemente e crearono una cortina di fumo che non permise di
vedere il risultato finale dell’incontro immediatamente.
“Il fumo si sta diradando signori, si percepisce solo
il rumore di un bey. Di chi sarà?” sbraitò Dj Man agitando un braccio e
allungando il collo per vedere l’esito dell’incontro. Galux era al centro del
beystadium fermo mentre Trygator barcollava accanto ad esso, per fermarsi pochi
attimi dopo.
“Il primo punto va alla squadra americana grazie alla
vittoria di Emily su Mao!” annunciò euforico il Dj chiamando poi i prossimi
avversari, cioè Michael e Lai.
“E’ da tanto che non ci scontriamo, Michael!” ghignò
divertito il cinese mettendosi in posizione di lancio, seguito a ruota dall’americano.
“Io proporrei di non attendere oltre e di passare
subito all’attacco. Non credi anche tu, Lai?”
“Non avrei potuto chiedere di meglio!”
Dopo il via da parte dell’arbitro, le due trottole
cozzarono un po’ al centro dello stadio e si staccarono fino a trovarsi nei due
estremi, l’uno di fronte all’altro come se si stessero studiando.
“Chiudiamola qui! Trygle, attacca!” urlò Michael in
direzione del suo bey, che aumentò la velocità di rotazione e cominciò la sua
corsa verso l’avversario.
“Attacca Galeon!” gridò il cinese, attaccando a sua
volta e cominciando ad avanzare verso la trottola gialla. Queste, si
scontrarono violentemente e tornarono da dove erano venute, avvicinandosi
pericolosamente al bordo dello stadio. Purtroppo, tentando di recuperare un margine
di sicurezza dall’orlo, Trygle cadde a terra dando la vittoria dell’incontro a
Lai e mettendo nelle mani di Max la responsabilità di riuscire a portare la
squadra alla finale. Rei si stava congratulando con Lai con una pacca
affettuosa sulla spalla e poi volse lo sguardo verso Max, che sorrideva al suo
ex-compagno di squadra.
“Ne vedremo delle belle tra Max e Rei!” commentò
entusiasta Takao facendo un enorme sorriso “Buona fortuna, amici miei!”
“Vai maestro!” lo incitò Daichi mettendosi in piedi
sulla poltroncina dove era seduto.
“La vuoi smettere scimmia?” lo rimproverò Hilary
guardandolo di traverso.
“Ma sta’ zitta, ochetta!” la rimbeccò il rossino.
Hilary stava già agitando un pugno verso il naso del ragazzino ma Hedwige la
fermò cercando di tranquillizzarla.
“3… 2… 1… Pronti? Lancio!” annunciò Dj Man quando i due
avversari furono in postazione di lancio.
Il bey verde dell’americano si mise al centro del ring
mentre Driger gli ruotava intorno vorticosamente. Il bey cinese cominciò ad
attaccarlo come una furia ma Draciel sembrava fissato a terra e non si muoveva
di un centimetro.
“Cosa c’è, Max? Non riesci più a muoverti?” lo stuzzicò
il cinese cercando di ricevere uno stimolo da parte del biondo, che continuava
a sorridere “Siamo stati compagni di squadra, pensi che non sappia quali sono i
tuoi punti deboli e i tuoi punti di forza?”
“Aspetta e vedrai. Avrai anche un ottimo attacco, ma la
tua difesa non è alla pari. Draciel, attacca Driger!” rispose Max con un
sorriso sulle labbra mentre il suo bey avanzava velocemente contro la trottola
grigia del cinese.
“Oh no, accidenti! Non riuscirò mai a evitarlo in
tempo!” sussultò Rei mentre Driger era travolto dalla furia della Tartaruga
Nera di Max e sbattuto fuori dal beyblade stadio.
“E con questo, termina l’incontro di spareggio tra gli
Alla Starz e i White Tigres. Gli americani volano in semifinale mentre i
cinesi, purtroppo, terminano la loro corsa qui. Un applauso a entrambi, gente!”
gracchiò entusiasta il Dj Man mentre osservava Max e Rei che si stringevano la
mano e si congratulavano a vicenda.
“Ma che peccato!” commentò sconsolata Cleo.
“Evviva! Rick è in finale!” ululò felice Eva alzando i
pugni in cielo.
“E’ stato davvero un bell’incontro! Bravissimi amici
miei!” commentò Takao con un sorriso sulle labbra.
Dj Man prese la parola “Ora annunceremo le coppie che
si batteranno per un posto in finale. I Bladebreakers contro gli All Starz e i
Neo Borg contro i Justice4!”
Calò il silenzio. Layla e Cleo vagarono con lo sguardo
verso le tribune che le circondavano e trovarono la figura tutta trionfante di
François seduta dall’altra parte dell’arena insieme a Ming Ming e Brooklyn. La
castana deglutì a fatica nell’incontrare gli occhi del biondo e si volse verso
il suo ragazzo che aveva una maschera in volto.
“Kai…” provò a dire Layla ma la voce le mancò in gola.
“Non preoccuparti!” fu il commento algido di Kai.
n.d.a. Ehm ehm... Dopo quasi un mese arrivo ad aggiornare anche questa fic. Non spaventatevi, so che la troverete molto diversa da come ve l'avevo presentata all'inizio e so che voi mi considerete una pazza a cambiare struttura al trentaquattresimo capitolo... Ma ho una spiegazione! Innanzitutto, diventa sempre più difficile per me continuare a scriverla e mi trovavo sempre più in difficoltà a scrivere quel maledetto "NOME DEL PERSONAGGIO : BATTUTTA", stava diventando il mio incubo più tremendo e non riuscivo mai a trovarmi comoda. Così, presa da un raptus di follia (e non dopo aver avvisato la mia Love! ^^) ho deciso di cambiare struttura e il capitolo è scivolato già un po' meglio del solito, certo c'ho messo tempo ma tanto so che mi perdonate perché in fondo in fondo mi volete bene! ^^
Come ormai avrete ben capito, fare la cronaca degli incontri di beyblade non è assolutamente il mio forte e spero che non vomiterete! Chiedo umilmente venia! U.U
Poi vorrei una vostra opinione: per questa fic ho in mente due finali, uno dei quali necessita di una serie. Ora il quesito che la Lu vi propone è: sareste favorevoli ad una serie, in caso io decida di scegliere il finale che la necessita? Avviso già da ora che, in caso ci fosse un seguito, questo parlerà poco e niente di beyblade.... Ora a voi il microfono! XD
Naturalmente, ringrazio chi legge, chi inserisce la fic tra, le già citate innumerevoli volte, R/S/P e chi recensisce!
Siccome non ho molto tempo ed internet mi fa i capricci peggio di un'ottantenne, non posso rispondere alle bellissime recensioni che mi hanno lasciato le bellissime ragazze nello scorso capitolo. Cercherò di rimediare il prima possibile! U.U
Grazie a Padme86 (tesora, mi hai recensito anche lo scorso-scorso capitolo, ma sei un ammore! W sorellina Revy! ^0^), _Giuly_ (François stordito? Ahahahah! Mi hai fatto rotolare dalle risate, bella! XD), Soryl (la mia Lovve, se non ci fossi tu mi sarei già buttata da un ponte!^^), Pinca (Cara, sono felicissima che Francolino ti piaccia tanto! XD) e LondonRiver16 (Tu avere un mega grazie da grande capo insicura. Augh! ^0^).
Un mega bacione a tutti dalla Lu! =*