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Autore: missteacakes    30/08/2010    1 recensioni
Quando Patroclo uccide accidentalmente un amico in un litigio, lui e suo padre sono costretti a fuggire a Ftia, la cui regina si dice essere una dea. Al ragazzo viene chiesto di prendersi cura del suo figlioletto, non immaginando le conseguenze di quella serie di eventi destinata a cambiare il mondo per sempre. {Patroclo/Achille}
Genere: Guerra, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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«In All but Blood»

Casa
- Capitolo 27° -

Achille pensò che si sarebbe potuto addormentare con il dondolio della barca. Si appoggiò vicino alla poppa, guardando verso il cielo e il timoniere, ascoltando lo scricchiolio del legno. Solo la metà degli uomini stavano remando, ogni remo si muoveva attraverso le acque. Tra poco si sarebbero scambiati i ruoli con gli altri e sarebbero andati a riposare. A prua Odisseo stava parlando silenziosamente con il suo capitano, che intanto teneva d'occhio l'orizzonte per assicurarsi che non avrebbero sbagliato rotta. Pensò che non fosse così difficile, dato che non si erano mai distanziati molto da perdere di vista la terra; se lo avessero fatto, sarebbero potuti attraccare da qualche parte e chiedere dove si trovavano.

Era un po' più di un giorno che avevano lasciato Sciro, e sentiva che niente avrebbe potuto rovinare il suo umore. Non che non ci fosse niente che lo potesse irritare—Deidamia continuava ad essere acida—ma aveva smesso di parlare con lui nel momento in cui si erano imbarcati. Non poteva lamentarsi.

D'altro canto, Achille aveva accettato di portare con sè Automedonte, che era il figlio di un qualche facoltoso amico di Licomede, e che voleva provare la guerra in prima persona. Era rimasto sbalordito quando scoprì che non solo non avrebbe combattuto, ma sarebbe diventato il paggio di Achille. In difesa del ragazzo, Achille immaginò che anche lui sarebbe stato arrabbiato se gli avessero detto di servire qualcuno non molto più grande di lui come farebbe un servo, ma Automedonte ne aveva fatto una tragedia invece di cercare di ricavarne il meglio. Achille si ricordò di come Chirone li avesse sottomessi duramente finchè non iniziarono ad imparare a guardare il lato positivo dell'obbedire ai superiori. Desiderava fare lo stesso con quel moccioso adesso.

"Ehy, ragazzino." Achille si girò verso il timoniere. Si sarebbe offeso per essere stato chiamato 'ragazzino' se quell'uomo non fosse stato così amichevole. "Laggiù c'è Eubea."

Achille si tirò su e corse velocemente verso il bordo della nave per vedere il punto indicato dall'uomo. Tutto quello che vedeva era un'enorme massa di terra. Ma gli venne in mente—Eubea era divisa da casa sua solo da un canale.

Improvvisamente sentì sorgere in lui un lieve senso di paura. Doveva rivedere suo padre, e tutti gli altri che si era lasciato indietro. E soprattutto, doveva vedere Patroclo.

Era tutto ciò a cui aveva pensato da quando sapeva che sarebbe tornato a casa. Ma adesso era incerto. E se avesse avuto un amante? E se non gli fosse più piaciuto? E se fosse diventato un idiota completo? E se fosse rimasto mutilato in guerra? Le possibilità sembravano infinite. Alzò lo sguardo quando senti dei passi dietro di lui, Odisseo gli stava sorridendo.

"Ho cambiato idea," disse. "Torno ad Itaca con te."

Odisseo rise. "Hai fifa, eh? Ansioso di rivedere Patroclo?"

"Cosa te lo fa pensare?" Ma Achille non riusciva a guardarlo negli occhi.

"Sei pessimo a raccontar bugie, sai?" Odisseo si sedette a fianco a lui. "È abbastanza facile capirti."

"Zitto..."

"Non è una brutta cosa. Dimostra che sei onesto. Non come me," disse, e rise di nuovo. "Non ti biasimo, però. Non è niente male." Achille lo guardò, cercando di capire cosa intendesse. In cambio ricevette un sorriso beffardo. "Non preoccuparti, non mi sono avvicinato a lui. Non sono molto interessato. Ma te lo dico, è davvero cresciuto. Bello, tranquillo, intelligente..."

"...non come me."

"Anche tu non sei niente male," disse, scuotendo la testa. "Cos'è quest'improvvisa mancanza di fiducia in te stesso? Ti ho visto fare lo spaccone a destra e a manca, e adesso sei convinto che il tuo migliore amico ti odierà?"

"Non è..." Achille si fermò vedendo lo sguardo di Odisseo. Poteva vedere attraverso di lui. "Sì...è così. Ma non del tutto."

"Va bene. Questo lo accetto. Ma te lo dico per esperienza, è già successo che un uomo si sia preoccupato inutilmente di non essere amato dalla persona che ama. A volte dobbiamo credere nella determinazione degli dei nel congiungere due persone."

Non parlarono più, guardavano solo Eubea avvicinarsi sempre più, e fiancheggiarono l'isola. Il resto degli uomini alla fine presero in mano i loro remi e accelerarono a un ritmo impressionante. Achille rise quando una ventata d'aria e di nebbia dal mare lo colpì in volto. Sapeva che i suoi vestiti sarebbero stati pieni di salsedine, ma in quel momento era al settimo cielo.

"Quanto manca?" chiese.

Odisseo ci pensò un attimo. "Bè, il vento è contro di noi, direi mezza giornata."

"E se ci aiuta?"

"Un po' meno." Si voltarono quando una coppia di uomini lasciarono i loro remi per spiegare la vela. "Meno."

Girarono intorno alla punta dell'isola, e Achille poteva vedere le montagne di Ftia. Odisseo ritornò a prua per rimanere vicino al capitano ancora una volta. Achille avrebbe voluto saltare in acqua e nuotare per tutto il tratto mancante, ma la logica gli diceva che non c'era alcun modo per lui di andare più veloce della barca, e prima di farcela probabilmente sarebbe affogato. Alla fine si dovette accontentare di guardare semplicemente l'avvicinamento alla terraferma.

Quando iniziò a intravedersi la riva, si riusciva a vedere anche la città. Alcune persone si erano fermate per guardare la nave. Achille poteva vedere un gruppo di cavalieri scendere giù dalle montagne dal palazzo. Poteva vedere suo padre adesso, alto e biondo, saltare giù dal suo cavallo e correre verso la riva. Odisseo lo salutò muovendo il braccio.

"Gioia a te, Peleo," gridò. "Ti ho portato qualcosa di molto prezioso!"

Achille si alzò subito e corse verso suo padre. Avevano appena attraccato ed Achille era già sulla spiaggia. Quando Peleo abbracciò suo figlio, Achille pensò che se lo ricordava molto più grande. Peleo si staccò da quell'abbraccio per poterlo guardare meglio.

"Ma guardati," disse. "Per Zeus, sei cresciuto. Mi ricordavo di aver visto partire un bimbo rotondetto!"

Achille arrossì. "Gioia a te, Padre," disse, e guardò dietro Peleo. Riportò l'attenzione su suo padre. "Uhm... dov'è Patroclo?"

Peleo sorrise. "Sapevo che lo avresti chiesto. Sta facendo una commissione per me, ma probabilmente sarà già tornato quando arriveremo a palazzo."

Gli occhi di Achille si spalancarono. "No!" disse. "Sono contento di rivederti, davvero. Mi stavo solo chiedendo--"

"Non preoccuparti," disse Peleo, sorridendo dolcemente. "Patroclo ha avuto un'influenza molto maggiore su di te rispetto al sottoscritto. Ovviamente ti accorgeresti della sua presenza all'istante. Parlando di persone mancanti, dov'è Fenice?"

"Oh," disse Achille, guardando ancora dietro di lui. "Ha detto qualcosa riguardo l'essere troppo vecchio per andare in giro tutto il tempo. Arriverà tra un paio di giorni. E riguardo il mio seguito..." Guardò dietro di sè e vide Deidamia che veniva aiutata a scendere dalla nave. "Mi sono trovato in un piccolo pasticcio a Sciro. È un po' complicato, e preferirei aspettare prima di spiegarti tutto."

Peleo si accigliò sorpreso, ma annuì. Guardò verso il gruppo vicino alla nave. "Bè, dato che abbiamo portato un cavallo in più per Fenice, immagino che dovremo darlo alla signorina. E uno dei miei uomini può darne uno al ragazzo. Lo riesco a dire da come si tiene che è abituato ad andare a cavallo."

"Dovremmo farlo camminare," borbottò Achille.

"Eh?" Peleo si voltò verso il figlio.

"Niente. Ho accettato di portarlo con noi, così mi potrebbe fare da paggio, ma è tutto il tempo che fa la peste."

"Allora vuoi andare in guerra?"

"Non ho ancora deciso. Ma volevo solo liberarmi di lui."

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Nota della traduttrice: Scusate per le due settimane senza aggiornamenti ^^; sono tornata sabato dalle vacanze :)

@cry_chan: A proposito di Paride, mi hai fatto venire in mente un fumetto americano che s'intitola L'età del Bronzo dove Paride secondo me è reso perfettamente.. Lo strozzerei XD Se la storia dell'Iliade ti affascina te lo consiglio, ha vinto un sacco di premi, però purtroppo non si trova da leggere su internet, bisogna comprare ogni volume che costa abbastanza.. circa 12 euro mi pare .-. 
Deidamia è la degna madre di quello sciagurato di Neottolemo; povero Achille, per fortuna non ha mai passato del tempo con la sua 'famiglia' >_>  
   
 
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