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Autore: Mary00    30/08/2010    2 recensioni
Ho conosciuto tre ragazzi al cinema. Tre ragazzi gay. Sono diventata loro amica. Avevano dei problemi a relazionarsi tra di loro. Li ho aiutati a risolverli. Questa è la trama. Buona lettura...
Genere: Comico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Al cinema si possono fare degli incontri speciali

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Capitolo uno - Disease

 

 

 

 

 

Dopo l'incontro al cinema, uscimmo tutti e quattro insieme il giorno successivo, andammo allo stesso cinema, a vedere un horror, come programmato. Ovviamente prima di uscire io e Gianni ci eravamo messi a parlare delle strategie attivabili quella sera, in breve la nostra conversazione fu più o meno una cosa del genere:

<< Lola... Secondo te stasera come devo comportarmi con... Il soggetto F ?? >> A quelle parole mi scappò una risatina, "il soggetto F" era da morire, anche se Gianni tentava d'apparire serio.

<< Mmmh, visto che andiamo a vedere un film horror, potresti fingere di spaventarti, sarebbe un pretesto per abbracciarlo o per lo meno per stargli più vicino, non credi anche tu? >>

<< Eh... Non ci sarà bisogno di fingere, io sono facilmente impressionabile e mi spavento con molto poco. >>

<< E allora perché stai venendo a vedere un film dove ci saranno colpi di scena continui, ed anche abbastanza forti? E dove scorreranno fiumi e fiumi di sangue nei modi più violenti e/o truculenti?! >>

<< Perché Flavio mi ha chiesto di andare con lui... >> Arrossì un poco e abbassò lo sguardo. 

<< Ma Gianni!! Non puoi fare tutto quello che ti chiede Flavio! Devi anche farti desiderare, non lo sapevi? Se lo assecondi e fai tutto ciò che vuole, gli rendi le cose troppo facili e noiose! La prossima volta che ti chiederà qualcosa, tu non dirgli immediatamente di sì, ma digli cose tipo "Ci penserò" oppure "Non lo so, preferivo qualcos'altro" o ancora meglio "Non mi piace molto la tua scelta". Capito? Non andargli dietro come un cagnolino fedele. >>

<< Forse hai ragione... Ma io non... Riesco a resistere ai suoi occhioni neri... È così sexy... Non trovi anche tu? >> In quel momento era completamente rosso. 

<< ... >>

<< Scusami... La prossima volta tenterò di tenerlo sulle spine. >> Dopo un sospiro si alzò e diede un'occhiata all'orologio:

20:40

<< Penso che dovremmo incamminarci. >> Mi disse prendendo una felpa.

<< Sì hai ragione, andiamo. Ehi, ma che fai?! Prendi una felpa? >>

<< Sì... Anche se non è nemmeno autunno io ho freddo. >>

<< La felpa te la deve prestare Flavio, o meglio, lui deve farti da felpa, capisci? >> Si voltò di profilo e si morse un labbro, tentando di non arrossire ancora.

<< S-sì... Ma non voglio ammalarmi... >>

<< Fidati di quel che ti dico. >> Gli sorrisi e mi avviai verso al porta. Mi seguì.

Dopo gli accordi per la serata uscimmo e arrivammo al cinema un po' in anticipo, né Alessio né Flavio erano ancora arrivati, intanto io e Gianni entrammo a comprare i biglietti. Poi tornammo ad aspettare fuori, con Gianni che tremava per il freddo. 

<< Siamo in leggero ritardo vedo... >> Disse Flavio arrivandoci davanti all'improvviso insieme ad Alessio.

<< Ma no... Tanto la pubblicità dura tanto. >> Disse Gianni sorridendo a Flavio, che ricambiò con un sorriso smagliante.

<< Entriamo? Qui fa freddo. >> Dissi io per sciogliere l'atmosfera. Quasi a farlo apposta, Gianni starnutì, a si appoggiò al muro. 

<< Salute! Ti serve un fazzoletto? >> Chiese Flavio, avvicinandosi a Gianni, io intanto mi parai in mezzo ad Alessio e Flavio. 

<< Sì, grazie... >> Rispose Gianni voltandosi verso Flavio con una mano sul naso. Dopo essersi soffiato il naso, Gianni mise il fazzoletto nella tasca dei jeans e sorrise a Flavio.

<< Ma non hai una felpa? >> Chiese Flavio a Gianni. "Vittoria..." pensai io sorridendo tra me e me. 

<< Oh no! L'ho dimenticata sull'attaccapanni... Ora morirò di freddo di sicuro... >>

<< Ah certo che no, ti presto la mia, e se non basta mi ti avvolgo addosso, okay? Non voglio che tu ti ammali, altrimenti la prossima volta non possiamo uscire. >> Pensai che Gianni avrebbe avuto più di una possibilità con Flavio.

Gianni annuì e ci accomodammo nella sala, i posti erano centrali, feci sedere Gianni e Flavio vicini ed io come sempre mi misi a separare Alessio dai due. 

Il film cominciò poco dopo, come avevo previsto fu un film pieno di sangue e violenza, un vero horror con la firma. Gianni rimase abbracciato a Flavio per tutto il film, e lui non sembrò fare una piega, se non per tranquillizzarlo, ma non perché fosse un peso e gli impedisse di vedere il film, ma perché sembrava volerlo far stare bene per interesse personale. Io rimasi impassibile a quasi tutte le scene, tranne una in cui proprio non mi trattenni e strinsi la giacca di Alessio, che mi calmò poggiandomi una mano sulla spalla con dolcezza.

All'uscita dal cinema Flavio prese Gianni e lo imbottì ben bene, con la sua felpa e una sciarpetta nascosta in una tasca interna, poi per tutto il tragitto gli tenne stretta la mano e lo abbracciò ogni tanto, intuii che anche lui fosse gay e innamorato di Gianni, ma questo non glielo dissi. 

<< Bene raga. Io devo proprio tornare a casa, non ho tempo per passare ad un bar o qualche altro locale. Andate voi se vi va. Ci risentiamo eh? Ciao. >> Ci disse Alessio entrando in fretta nel portone del giorno prima senza nemmeno attendere la nostra risposta al saluto. 

<< Chissà perché gli rodeva tanto... >> Disse Flavio a bassa voce. 

<< Bho. >> Gli rispose Gianni avendo un improvviso brivido, Flavio lo strinse di più. 

Anche Flavio dovette svoltare poco dopo, vicino al supermercato.

<< Ci risentiamo dopo okay Gianni? Tienile la felpa e la sciarpa, me le ridai domani. Ciao Loletta! >> Mi sorrise e mi fece un cenno con la mano, ricambiai. 

<< Ciao Flavio. >> Gianni lo salutò solo quando si fu allontanato troppo per poterlo sentire. 

Tornammo a casa in poco tempo, i miei genitori erano ad aspettarmi in cucina, gli dissi che dovevo passare a salutare un'amica che abitava di sopra e loro mi credettero, andandosene a dormire. 

Io e Gianni discutemmo su tutta la serata tutta la notte, tornai a casa verso le 3:00, quando tornarono i genitori di Gianni dal lavoro. 

La mattina dopo trovai sul cellulare un messaggio di Gianni.

Ciao Lola. Scusami se ti disturbo di prima mattina, ma vorrei sapere se puoi venire con me, Flavio ed Alessio a giocare a calcio, tanto sai giocare no? Se no, o non ti va, va bene lo stesso. Ma vieni a vederci ti prego, non ce la faccio a stare con Flavio senza una presenza femminile!! È dall'altro ieri che mi piace sempre di più ed incomincio a sentirmi insicuro... Grazie per tutto quello che fai Lola. 

Chiamami please, quando ti svegli.

Gianni

Controllai l'ora:

11.45

Ormai era troppo tardi per uscire, mandai una maledizione al sonno e digitai il numero di Gianni, mi rispose dopo due squilli. 

<< Lola?? Ma ti sei dimenticata di chiamarmi?? >> Mi rispose senza nemmeno salutarmi. Il tono non era ostile, solo ansioso e un po' dispiaciuto.

<< No, veramente mi sono svegliata ora, e ho appena letto il messaggio. >> Gli risposi restando calma.

<< Ah... Okay. Alla fine non sono uscito con Flavio e Alessio... Non mi sento molto bene, mi gira tanto la testa e sono al letto dalle 8:00, quando mi sono svegliato. >>

<< Hai dormito solo cinque ore?! E ci credo che ti gira la testa... >>

<< No, non solo la testa, mi fa male tutto e non è un'esagerazione... Se vuoi vieni, magari tu ci sai fare coi termometri meglio di mia madre. Poi se non vuoi prenderti l'influenza ti capirò, tranquilla. >>

<< No no, arrivo subito. Ma non credo proprio tu abbia la febbre, ieri sera stavi benissimo, e non ti sento neanche col naso tappato. Ma vabbé. Ora vengo. >>

<< Okay, grazie. >>

<< Di niente. >> 

Riattaccai e mi vestii in pochi minuti, mangiai un cornetto al volo e corsi su per le scale, i miei erano già usciti. Suonai al campanello e Gianni mi aprì.

Aveva ancora addosso la felpa di Flavio, ma sotto aveva una specie di pigiama, i capelli erano completamente in disordine, e sembrava un leoncino, era molto pallido e sospettai che avesse ragione, riguardo alla febbre, aveva anche due profonde occhiaie sotto i verdi occhi e sul viso aveva un'espressione stanca. 

<< Entra... >> Mi disse con un filo di voce, eppure al telefono sembrava stare meglio... Mah.

<< Tieni, ehm, questo è il termometro e io... Mi sdraio, okay? >> Mi porse un vecchio termometro a mercurio, lo afferrai e gli sorrisi. 

<< Alza il braccio sinistro e infila questo sotto l'ascella. >> Gli dissi dopo aver azzerato il mercurio.

<< Va bene... Grazie Lola, sei una persona speciale... >> Mi disse mettendosi il termometro sotto l'ascella sinistra. 

<< Ma no, dai. Non esagerare adesso. È davvero poco quello che faccio. >> 

<< Non è vero, è più di quanto pensi, credimi. >>

Rimanemmo in silenzio dopo quel discorso ed io attesi che passassero almeno dieci minuti prima di dirgli di levarselo. 

<< Okay Gianni ora puoi... >> Si era addormentato, ed aveva un'espressione così beata che non volli svegliarlo. Gli tolsi lentamente il termometro da sotto il braccio e controllai il risultato:

38°.

"Deboluccio il ragazzo" pensai. "Gli è bastata una ventata..." 

Entrai nella cucina e controllai se nel frigo c'era un qualche sciroppo per l'influenza, in effetti c'era una Tachipirina, ma sembrava abbastanza vecchia, infatti quando controllai la scadenza notai che era scaduta più di sei mesi addietro. Sospirai e facendomi coraggio cucinai un po' di riso in bianco per Gianni. Poi, dopo averlo messo in tavola, scesi alla farmacia all'angolo e comprai una Tachipirina nuova, per poi buttare, dopo, quella vecchia, la differenza nel frigo si notava benissimo comunque. 

Attesi con calma e pazienza che Gianni si svegliasse, nel frattempo portai in cucina il suo cellulare, nessuno doveva svegliarlo. Lo esaminai con calma, e notai che c'era un messaggio non letto e tre chiamate perse, sapevo che era violazione della privacy, ma lessi il mittente messaggio e il nome di chi aveva effettuato le chiamate:

Flavio.

Lessi anche il messaggio:

Gianni, perché non sei venuto al campo a giocare? Per caso non ti senti bene? Ti sei ammalato? Rispondimi, così se è, io e Ale passiamo a salutarti a casa. 

Fammi sapere.

Flavietto

Non risposi al messaggio, quello era dovere di Gianni.

<< Ehi che fai? Ti impicci dei miei messaggi? >> Disse una voce alle mie spalle, facendomi trasalire. 

<< No, solo che volevo vedere il tuo telefono e ho trovato il messaggio e le chiamate di Flavio. >> Gianni impallidì di più di quanto non lo fosse già. << Perché non gli hai risposto? >> Gli chiesi porgendogli il cellulare.

<< Non voglio che venga a casa mia... Ho la febbre? Io il risultato non riesco a capirlo... >> 

<< Sì, hai 38°, e rimettiti al letto, anzi no, prima mangia e prenditi un cucchiaino di Tachpirina, l'ho anche comprata nuova, quella che c'era era scaduta da un pezzo. Dai, io intanto vado a pranzare e poi torno, okay? >>

<< Okay... >> Si sedette a tavola ed io uscii, mangiandomi un panino fatto a casa di fretta, con ciò che capitava. 

Tornando a casa di Gianni notai che in cima alle scale c'era qualcuno, ma non capii chi, perché era in controluce. Rientrata trovai Gianni steso al letto, aveva sparecchiato, e in quel momento sembrava aver ripreso un po' di colore.

<< Ben tornata Lola... >> Mi salutò, fissandomi.

<< Grazie. >> Mi sedetti sul letto, ma mi rialzai subito dopo, qualcuno aveva suonato al campanello. 

Andai ad aprire e mi trovai davanti Alessio...

 

 

 

***

 

 

 

Ciao a tutti!! Grazie per la recensione e grazie per le aggiunte alle preferite, seguite ecc. 

Sono felice che v'incuriosisca :) continuate a lasciare commenti, così aggiorno più in fretta. 

cry_chan: Sono felice che ti sembri interessante la storia e mi fa piacere che Gianni t'abbia fatto tenerezza, l'intento era quello :D

Kisses lettori! 

Mary00

  
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