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Autore: Cora911    31/08/2010    4 recensioni
Di chi parla la canzone dei Coldplay "Viva la vida"? Di Giulio Cesare, di Gesù o della Rivoluzione francese?
No, parla di lui. Del bellissimo re Antimo I, splendido, donnaiolo e arrogante re di Roma.
Salito sul trono giovanissimo, è fin troppo abituato a dettare legge e ad avere tutto ciò che vuole.
Le sue cortigiane fanno a gara per averlo, anche se solo per una notte.
Ma cosa succede se il suo regno e il suo potere vengono messi in dubbio da una splendida principessa del deserto, offerta in dono al re?
Sono fin troppi quelli che aspettano di vedere la sua testa su un piatto d'argento..Ma re Antimo I nasconde un lato fragile e codardo, assolutamente inadatto ad un re.
Nel frattempo la guerra con i Grandi Re del Deserto avanza, sempre più minacciosa...
Una storia d'amore, di potere e di corruzione, sullo sfondo della splendida canzone del popolare gruppo di soft rock.
Genere: Romantico, Song-fic, Storico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Chapter I
Viva La Vida - I ruled the world


I used to rule the world
Seas would rise when I gave the word


I used to rule the world
Seas would rise when I gave the word
Now in the morning I sleep alone
Sweep the streets I used to own
I used to roll the dice
Feel the fear in my enemy’s eyes
Listen as the crowd would sing:
“Now the old king is dead! Long live the king!”
One minute I held the key
Next the walls were closed on me
And I discovered that my castles stand
Upon pillars of salt, pillars of sand
I hear Jerusalem bells are ringing
Roman Cavalry choirs are singing
Be my mirror my sword and shield
My missionaries in a foreign field
For some reason I can not explain
Once you know there was never, never an honest word
That was when I ruled the world
It was the wicked and wild wind
Blew down the doors to let me in.
Shattered windows and the sound of drums
People could not believe what I’d become
Revolutionaries Wait
For my head on a silver plate
Just a puppet on a lonely string
Oh who would ever want to be king?
I hear Jerusalem bells are ringing
Roman Cavalry choirs are singing
Be my mirror my sword and shield
My missionaries in a foreign field
For some reason I can not explain
I know Saint Peter won’t call my name
Never an honest word
And that was when I ruled the world
Hear Jerusalem bells are ringings
Roman Cavalry choirs are singing
Be my mirror my sword and shield
My missionaries in a foreign field
For some reason I can not explain
I know Saint Peter will call my name
Never an honest word
But that was when I ruled the world
Viva la vida - Coldplay

Il sole creava uno splendido riverbero di luce dorata sulla candida pelle delle ragazza distesa tra le coperte di seta della camera regale.
Re Antimo I la guardava dormire, con il viso appoggiato sul braccio.
Era bellissima, certo, ma stava già pensando a che tipo di ragazza avrebbe voluto la sera dopo.
Lui non era certo uno che si accontentava. E perchè avrebbe dovuto, in fondo? Era il re. Poteva permettersi di avere tutto ciò che voleva.
Ora che ci pensava, iniziava ad avere fame. Le sue fantastiche prestazioni della sera prima avevano attinto a tutte le energie ricavate dalla fantastica cena della festa che aveva organizzato in suo onore.
Se c'era qualcosa che mancava, in lui, era certo la modestia.
Con fare pigro si sporse a suonare la campanella accanto al suo letto, in modo che gli venisse immediatamente servita la colazione.
La ragazza, di cui neanche ricordava il nome, si alzò di soprassalto.
-Ciao...- le sussurrò il Re, guardandola con un sorrisino.
Lei lo guardò con avidità prima di mormorare:-Oh, buongiorno, Sua Altezza.-
Non c'era neanche una punta di ironia nella sua voce. Tutti lo chiamavano così, e le ragazze che gli facevano compagnia la notte non facevano eccezione.
Anche perchè se così fosse stato, in molte avrebbero avuto questo privilegio.
In quel momento un paio di cameriere bussarono con discrezione alla porta, lasciando un enorme vassoio d'argento con la colazione su un tavolo di mogano.
Una delle due, che aveva allietato Antimo solo qualche giorno prima, abbassò lo sguardo con gli occhi pieni di lacrime, e lasciò in fretta la stanza.
Lui alzò gli occhi al cielo: odiava quando si facevano illusioni. Non che gliene fregasse più di tanto, certo.
Si alzò, ancora completamente nudo, e lasciò che la ragazza osservasse il suo splendido corpo statuario mentre si vestiva.
Dopo di che osservò il contenuto del vassoio e fece schioccare la lingua, soddisfatto. C'era tutto quello che amava di più.
Non che i suoi servitori osassero mai fare qualcosa contro il suo volere. Chiunque mai avesse provato a dargli motivo di scontento sarebbe finito immediatamente a marcire nelle segrete, o forse, se l'avesse deluso in un momento di particolare scontento, non avrebbe più rivisto sorgere il sole.
Ma non aveva mai avuto rimpianti. Mai. Quello che Re Antimo I voleva era legge, e ciò che decideva era definitivo.
Ed era così che a lui piaceva. Era divertente, fare il Re.
Tutti facevano ciò che volevi, tutti ti amavano ed ammiravano.
Aveva preso il posto di suo padre in modo magistrale. Nessuno aveva sospettato l'accaduto.
Era bastato versargli del veleno in bocca mentre dormiva. Cicuta. Semplice da procurarsi, ma letale.
Dopo di che era salito al trono, svilendo la figura di suo padre davanti al popolo in modo che nessuno lo rimpiangesse. Dopo di che era diventato sovrano dello splendore dell'impero Romano. L'aveva reso ancora più bello, sfarzoso e suntuoso.
E i cori del popolo, quando lo avevano incoronato, erano stati chiari:-Il vecchio re è morto, lunga vita al Re Antimo!-
Compiaciuto e sazio Antimo scacciò con un gesto la ragazza che, umiliata ma sottomessa, lasciò la stanza.
Prese la splendida corona che lui stesso aveva fatto forgiare dai migliori artigiani dell'Ovest, e se la adagiò sulla testa prima di specchiarsi.
Era assolutamente splendido, con quegli occhi blu verde così penetranti, i capelli neri ribelli e quell'aria aristocratica.
Si affacciò sul balcone della sua stanza e accettò con falsa modestia le esultazioni del popolo.
La sua vita era semplicemente perfetta, e nulla avrebbe mai potuto scalfirlo.

Spazio dell'autrice Ecco a voi il secondo capitolo! Grazie molte a Delilah, che ha commentato e mi ha fatto molto piacere. Grazie a karlettasckr che mi ha messo tra le seguite, e anche a tutti quelli che leggono, anche se gradirei un commentino, anche se è una critica. Ci vediamo al prossimo capitolo!
Come al solito, ditemi la vostra!
  
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