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Autore: Mattimeus    01/09/2010    1 recensioni
"Metto per iscritto questa storia perchè non si perda nel tempo il più grosso errore mai commesso da noi saggi, che ora viene celato al mondo grazie ad una farsa creata per salvaguardare la nostra reputazione. Questa è la favola di Ganondorf."
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro Personaggio, Ganondorf
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Ospitalità

Appena giunsero nel cortile della fatttoria una voce lo accolse dal fienile: - Ehi ragazzone! Vieni qui un momento -.

Ganondorf guardò perplesso Rachele.

-Ti chiamano- spiegò lei -ci avranno sentiti arrivare; quella era la voce di Manuele, mio fratello maggiore-.

Rachele accompagnò il gerudo nel fienile, dove trovarono tre figure intente a cambiare la ruota ad un carro.

-Ci servirebbe una mano a reggere il carro metre metto la ruota nuova. Tu, ragazzo, da un lato, voi due dall'altro-.

Intervenne Rachele: -Guarda che è ancora convalescente, Manuele, non puoi fargli fare questi sforzi-.

-A me sembra che stia bene. Chiediamolo direttamente a lui-.

-Te la senti?- chiese quindi Rachele.

Lui annuì, ancora troppo spaesato per parlare in modo convincente.

-D'accordo- proseguì Manuele -tirate su al tre. Uno, due... tre! Oh-issa, ecco fatto. Era tutta la mattina che ci provavamo. Abbiamo anche rotto due cavalletti-.

-Ora, uomini bruti- disse Rachele -è ora di fare qualche presentazione: Ganondorf, questi sono i miei fratelli maggiori. In ordine di altezza sono: Manuele, Michele e Raffaele. Fratelli, lui è Ganondorf-.

Il gerudo si fece stringere la mano da tutti e tre e Michele disse: -È un piacere conoscerti. Molto meglio che ascoltare i tuoi bollettini medici da Rachele. A proposito, lei è Rachele, che come avrai capito è l'unica donna di casa-.

-E lui, come avrai capito, è un chiacchierone- ribattè lei.

-In realtà siamo in sei- proseguì lui -la signorina ha anche due fratelli minori che sono anche quelli che di solito ci aiutano in questi lavori-.

-Ora però stanno facendo partorire Hella, la nostra bufala- disse Raffaele. -Andiamo a vedere che combinano.

Ganondorf guardò Rachele con aria interrogativa.

-Andiamo anche noi- rispose lei.

-Certo ragazzo, vieni anche tu-.



Andarono alla stalla, ma il bufalino era già nato e i due fratelli minori si stavano lavando le mani, soddisfatti.

-Ci abbiamo messo meno noi a far partorire Hella che voi a cambiare una ruota-.

-Hella ci ha messo meno, voi eravate lì a guardare-.

-Anche voi sareste stati qui a guardare se non aveste rotto in carro usandolo pieno di paglia per i vostri salti dal tetto. Babbei!-

-Solo perchè voi due nanerottoli non ne avete il coraggio-

-Piantatela!- tuonò Rachele -Non vedete che abbiamo un ospite?-

-Ah! Non ti avevamo visto... io sono Noele e lui è mio fratello maggiore, Gioele-

-In quanto più piccolo- disse Michele -a lui toccano sempre pulizie e altre faccende noiose-

-Diciamo pure che sono l'unico che aiuta Rachele a pulire la casa-

-State ricominciando?- intervenne la sorella -Lasciamo Hella con il suo piccolo e entriamo in casa. Avevo lasciato il pranzo a cuocere e ormai sarà pronto-.

-Il pranzo! Ottima argomentazione-.

I sette uscirono sparsi dal largo ingresso della stalla diretti al casolare più grande. Appena arrivati all'ingresso Rachele diede un po' di comanti con svogliata autorità:

-Michele, data la tua disposizione alla chiacchiera ti affido il compito di far fare il giro della casa a Ganondorf-

-Non ce n'è bisogno...- balbettò lui.

-Certo che no- rispose Michele -ma ho un sacco di aneddoti spassosi da raccontare su questa casa e non intendo sprecare l'occasione, una volta tanto che abbiamo un ospite. Iniziamo dal piano di sopra-.

Detto questo, iniziarono a salire le scale. Ganondorf fece appena in tempo a sentire Rachele che metteva gli altri a tavola mentre lei finiva in cucina. Raccomandò di non distruggere niente ai tre rimasti, perchè Noele si era subito offerto di aiutarla.



Tornarono in sala da pranzo dopo una decina di minuti, avendo visitato una casa ben fatta, arredata con critero e accogliente. Michele aveva dato al gerudo una casacca di tela per non farlo rimanere a torso nudo. Appena vide i due, Manuele gridò: -Guardate la faccia di Ganondorf, è esausto! Chissà quante glie ne ha raccontate Michele per ridurlo in quello stato!-.

Scoppiò una risata fragorosamente condivisa.

Il gerudo, assoggettato dal clima spensierato e chiassoso, venne fatto sedere in qualità di ospite tra Michele e Manuele. Fortunatamente la torrenziale parlantina di Michele si rivolse più che altro ai suoi fratelli, dando modo al gerudo di avere qualche attimo di respiro.

Il pasto si svolse quindi seguendo un copione regolare: qualcuno dei fratelli chiedeva a Ganondorf qualcosa del suo paese e lui rispondeva volentieri, ma appena le domande diventavano troppe Rachele interveniva, intimando di lasciargli mettere in bocca due bocconi di fila.

Dopo la frutta, la ragazza congedò tutti e acompagnò Ganondorf ad una stanza; avendolo visto piuttosto stanco: -Sei ancora debole, qualsiasi cosa diciate tu e i miei fratelli. Riposa qui, è una stanza che non usiamo da un po', ma è sempre meglio del magazzino. Non ti abbiamo messo qui prima perchè sarebbe stato pericoloso spostarti. Se hai dei problemi scendi di sotto, mi trovi in cucina-.

Lui era davvero piùttosto stanco e non fece obiezioni. Prima che Rachele chiudesse la prota, la chiamò.

-Che c'è?- rispose lei.

-... grazie-.

-Prego-. E chiuse la porta.

   
 
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