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Autore: Xenebe    01/09/2010    6 recensioni
Isabella è una maestra soddisfatta del proprio lavoro. Ma la sua vita sentimentale è rimasta come bloccata. Ha 30 anni ed è ancora ossessionata da una storia mai nata ai tempi del liceo, e da quel ragazzo dai capelli bronzei e gli occhi verdi. E se inaspettatamente incontrasse il dottor Edward Cullen?
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Ossessione'
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ossessione_3 Ed ecco il terzo capitolo! Scusate se vi ho fatto aspettare ... purtroppo stamane non ero a casa ...
Domanda: secondo voi è normale che sia più  impaziente io di postare che voi di leggere?
Sul serio questa storia mi gasa!
Ringrazio enormemente
vanderbit, artemide88, riki72 e yog che hanno messo la storia tra le preferite, lulu17 cullen per averla messa tra le ricordate, e chi l'ha messa tra le seguite:
1 - acqua1879
2 - alexia__18
3 - alluccia
4 - angioletto86
5 - Anninaa
6 - gattoncini
7 - GingerBread
8 - giova71
9 - HappyDayana
10 - iaia_twl
11 - karman
12 - Lana
13 - laryC
14 - Lully Cullen
15 - luna89
16 - maria concetta
17 - mary__93
18 - Moon Light
19 - MoonLight_95
20 - Nicketta93
21 - Nicosia
22 - pikkola_puffetta
23 - Rumy
24 - Sha_Cullen
25 - underworld_max
26 - vanderbit
27 - vittoriaKf
28 - Wilderose
29 - wilma


Grazie anche a chi mi ha inserito tra gli autori preferiti e a chi ha recensito lo scorso capitolo:

-vittoriaKf: sei stata velocissima! comunque hai ragione lei continua ad avere il rimpianto di ciò che sarebbe potuto succedere e proprio per questo che l'ossessione si rafforza! Credo che il loro "legame" sia qualcosa di intrigante per entrambi proprio perchè sconoscito ... del resto dall'episodio del matrimonio di Rose sono passati solo due anni, e se lui dopo 14 anni continua a stuzzicarla ci sarà un motivo, no? un bacio.
-artemide88: che devo fare con te? nonostante tu sappia in tempo reale il momento esatto dell'aggiornamento ... riesci a non essere la prima!!!!!! =P Dai lo sai che scherzo! Io penso che Bella non abbia completamente ammesso i suoi sentimenti per Edward sempre per lo steso motivo per cui li ignorava da ragazzina ... per paura! Inoltre quando non si ha il coraggio di buttarsi ... è meglio non fossilizzarsi su certe sensazioni, si rischia di rimanerne prigionieri! Probabilmente l'unica soluzione per risolvere il problema è proprio il "lontano dagli occhi, lontano dal cuore"! Certo che bisogna essere sfortunati ... liceo ... poi università ... poi non dovrebbe essere al matrimonio e invece la becca ... poi il nuovo medico della vicina ... poi ...  beh, alla fine di questo cap ... poi ... no aspetta: non ti svelo il seguito! =P A presto! Kiss
-giova71: beh il motivo per cui Bella è scappata è abbastanza complesso ... Da un lato quel loro gioco in cui lui la cercava e lei lo respingeva era... sicuro! come un copione ... sanno come comportarsi in ogni momento! E lei ha il ruolo più difficile ... lui può esporsi, ma lei invece, un po' per continuare a destare la sua attenzione, un po' per timidezza ... un po' perchè quando il fuoco è troppo alto abbiamo paura di scottarci ... quando ad ogni modo scappa dalla facoltà di scienze ... lei scappa ANCHE da lui, non è solamente la sua presenza il problema, ma aggiunge alla situazione il carico da 90 diciamo! Infine sarà steso Bella araccontare nell'ultimo fash back (in questo cap) che al tempo dell'università i due sono estremamente imbarazzati, anche se non sanno nemmeno loro bene il perchè! Credo anche io che il motivo per cui Bella è ancora sola sia Edward e sprattutto il rimpianto di ciò che poteva essere! Non so se ti ho aiutato a capire di più Bella, spero di sì! un bacio!



Vi lascio al capitolo ...






Capitolo 3



Anche stavolta in autobus vengo assalita dai ricordi, precisamente quelli riguardanti il periodo in cui Edward si rifece vivo.


Avevo quasi 17 anni allora … ero più consapevole delle reazioni del mio corpo e proprio per questo ero imbarazzata, non riuscivo ad avvicinarmi ad Edward … la sua voce che mi provocava … così sensuale ed eccitante mi avrebbe solo portato a rendermi ridicola.
Infondo lui era bello, simpatico ed intelligente … io invece ero un individuo mediocre, non potevo essere catalogata nemmeno come ragazza … ero un maschiaccio! Vedevo le mie amiche usare l’ascendente che sapevano di avere sugli uomini … e io mi sentivo tanto come cappuccetto rosso.
E quando Edward veniva a salutarci, all’uscita da scuola lo salutavo e poi mi allontanavo intimidita. Più di una volta lui mi aveva raggiunto mentre battevo in ritirata, chiedendomi dove andassi. La mia risposta era sempre la stessa:- Mi aspettano a casa!-, e scappavo via. A volte però non ero così fortunata … lui mi acciuffava, nel vero senso della parola, e mentre lasciava una languida carezza sul braccio che aveva stretto mi sussurrava malizioso:-Non mi scappi!-, lasciandomi poi finalmente andare via col volto in fiamme.
L’estate prima dell’ultimo anno poi ero stata praticamente costretta da Rose a partecipare ad un viaggio di 10 giorni con tutta la classe … senza sapere che ci sarebbe stato anche Edward.
Inizialmente fu abbastanza semplice eludere Edward … poi aveva iniziato ad aspettarmi di fronte alla camera mia e di Rose oppure all’uscita dall’albergo … e mi osservava, in silenzio. Era sempre con me, senza mai avvicinarsi troppo, come avesse capito che io non ero più la stessa e cercasse un nuovo modo per avvicinarsi.
Purtroppo il pretesto glielo diede, seppur indirettamente, Rose.

Mancavano un paio di giorni alla partenza e, come quasi ogni sera, tutti si stavano preparando per andare in discoteca. Io di solito rimanevo in albergo a leggere un buon libro, ma quella sera Rosalie decise che dovevo andare con loro.

Durante quel viaggio per muoverci avevamo preso in affitto delle automobili, ma Rose ed Emmett avevano preso anche due moto essendo molto appassionati di quei bolidi a due ruote.
Stavano tutti per uscire quando lei avvertì Emmett di andare e che noi li avremmo raggiunti.

La mia migliore amica era in jeans super attillati e speravo di poter indossare qualcosa di meno appariscente, invece mi prestò uno dei suoi mini vestiti, e praticamente mi obbligò a metterlo.
Fortunatamente essendo in moto dovette sceglierne uno con dei pantaloncini! Non volevo nemmeno immaginare quale microgonna avrebbe potuto costringermi a mettere!
Mentre infilavo i sandali, Rose iniziò a scendere nella hall.
La raggiunsi solo dopo aver provato una decina di volte (inutilmente) a camminare senza cadere con quei trampoli.
Quando scesi, prima che potessi guardarmi intorno fui investita dal vocione di Emmett.
-Wow Bellina … sei uno schianto! Tesoro, non so come stia a te questo abito, ma su Bella davvero una favola, credo che dovresti regalarglielo!-, la mia amica intanto sorrideva dolce.
-Ma no! Non preoccuparti! È tuo Rose!-, mi affrettai a dirle completamente imbarazzata.
-Bella, non mi andrebbe mai, sei più magra di me! L’ho comprato apposta per te prima di partire! Consideralo un regalo di compleanno in anticipo!-, l’imbarazzo continuava ad aumentare.
-Sì, ok. Ma le scarpe le riprendi! Non le metterei mai! Non so come stasera riuscirò a non cadere!-
-Non preoccuparti! Stasera ci penso io a te!- mi sentii sussurrare sulla nuca.
Mille scosse mi avevano investita: Edward.
Infatti quando mi voltai lo trovai a un paio di centimetri dal mio volto. Per mettere spazio tra di noi mi rivolsi di nuovo a Emmett: -Hanno lasciato un’auto allora!-, dissi sollevata. Nonostante mi fidassi cecamente di Rosalie avevo molta paura delle moto.
-No no Bellina! Abbiamo le due moto. Io e Rose ne prendiamo una e tu ed Edward l’altra.-, il braccio di Edward sulla mia spalla mentre con l’altra mano mi accarezzava il polso per poi condurmi fuori.
La mia ragione stava vacillando. Ci voleva mezz’ora per arrivare alla discoteca … mezz’ora in cui dovevo stare a contatto diretto con il suo corpo … e fare i conti con le mie sensazioni …
Lasciò il mio polso e salì sulla moto, io guardavo la scena affascinata dai suoi movimenti fluidi e sicuri, era quasi rassicurante … o meglio lo sarebbe stato se il mio primo pensiero non fosse stato … molto poco casto.
Si voltò guardandomi … mi scrutava attentamente: dalla testa ai piedi e poi di nuovo su, fino ai miei occhi. Mi sentii avvampare.
-Beh … che dire  … stiamo crescendo … -, mi tese la mano, l’afferrai salendo dietro di lui, - io sto diventando un uomo e tu una donna,- il suo indice destro su e giù dal mio stinco al ginocchio, poi si voltò e mi guardò negli occhi, - una splendida donna.-, la sua mano poco più su del ginocchio che stringeva la mia carne.
Ingoiai a vuoto e guardandolo spostai la sua mano:-Andiamo Mas… Cullen!-, corressi appena in tempo il cognome, non volevo rattristarlo.
Ridacchiò passandomi uno dei due caschi appesi al manubrio della moto.
Mentre li stavamo allacciando, sentimmo il rombo di una moto passarci accanto: Emmett e Rosalie.
-Pronta?-, urlò per farsi sentire. Annuii mentre posavo le mani sulla sua schiena.
Scosse la testa e intravidi, attraverso la visiera, i suoi occhi divertiti.
Prese le mie mani e le passò intorno alla sua vita in un abbraccio stretto, quasi soffocante, poi partì.
Durante quella serata e il resto della vacanza Edward aveva continuato a provocarmi … e sembrava sempre più attratto dai miei rifiuti che dagli occhi dolci di tutte le ragazze che gli passavano avanti.
Tornammo a casa e, prima che tornasse dai suoi genitori adottivi, lo salutammo con una festa in spiaggia.
Ricordo ancora il suo personale arrivederci.
La festa era solo all’inizio mi ero allontanata e rannicchiata su un telo da spiaggia, pensavo  … mi sentii abbracciare da dietro.
-Arrivederci principessa … ricorda che uno dei frutti di quelle labbra rosse è mio … e lo sarà per sempre! Verrò a riscuoterlo … - sentivo il suo fiato fresco nell’incavo del collo.
-Sai bene che non ti bacerò!-, replicai fintamente tranquilla, come se la sua vicinanza non mi creasse alcun turbamento.
-Vorrà dire che lo ruberò un tuo bacio, anche se sappiamo entrambi che mi appartiene … di diritto!-, alitò sfiorando con le labbra il mio orecchio.
-Davvero? Non ricordo che nessuno mi abbia informato di ciò! Chi ti ha assegnato la proprietà di quel bacio?-, stavolta non riuscii a controllare bene la voce, che si spezzò sull’ultima parola.
Fece passare una sua mano, il palmo aperto sul mio ventre, poi con l’altra prese anche una mia mano , portandola ad intrecciarsi con la sua.
Trattenni il fiato, solitamente in quel momento si dileguava … infatti sentii le sue labbra imprimere un bacio sulla mia guancia e poi fui sola.
Quando però ci ritrovammo in facoltà un anno e mezzo dopo, nuovo imbarazzo era sceso tra di noi.


Il tragitto per arrivare allo studio di Emmett era molto più lungo di quello che avevo dovuto fare in precedenza, ma l’assenza di traffico mi fece impiegare più o meno lo stesso tempo … maledetti mezzi pubblici!
Salii le scale e mi trovai nella piccola ma elegante stanzetta che fungeva da sala d’aspetto, e mi avvicinai alla segretaria.
-Gianna, per caso Emmett ha pazienti in questo momento?-, chiesi alla donna.
-No, puoi entrare, tutti i pazienti sono andati via da una mezz’oretta … Il dottore sta per tornare a casa! Piuttosto: devi avere il telefono spento, ti ho chiamato ma non risultavi raggiungibile!-
-Hai ragione! Credo di averlo spento stamattina e devo aver dimenticato di accenderlo!- con un movimento rapido controllo il cellulare: spento! Lo accendo e controllo le chiamate ricevute intanto: sono 5, una dello studio medico, l’ultima, e altre di un cellulare … non conosco il numero … me ne preoccuperò in seguito!
-Come mai mi avevi chiamato?-, domando alla donna, potrebbe essere mia madre, ma ormai siamo in confidenza … è qui da quando Emmett ha aperto lo studio.
-Niente … Vai dal dottore!- dice sorridendo un po’ sorniona … credo che oggi ci si qualcosa che non va nell’aria … la giornata è strana … o forse Rose ha costretto la poveretta ad ingurgitare una delle sue (disgustose) tisane … spero che questi non siano gli effetti collaterali.
Mi avvicino alla porta dello studio di Emm e busso, ma non ottengo risposta. Apro piano la porta e vedo che il mio amico è seduto alla scrivania, spalle alla porta, e parla verso la piccola porta che da sul balcone.
Mi schiarisco la voce e lui, finalmente, mi nota.
-Ah sei tu! Chi non muore si rivede! Sei qui per quelle analisi?-, storco il muso in risposta e lui ride.
-Ero venuta a farti gli auguri, futuro papà!-, sorride con un’espressione dolce.
-Ma … parlavi da solo?-, il suo sorriso si allarga.
-Ricordi che ti avevo detto di voler dividere lo studio con un altro medico?- , certo, me ne aveva parlato tre mesi fa.
-Scusa non volevo disturbarvi … Gianna ha detto che potevo entrare! Vi lascio subito soli!-, dico nonostante non si sia ancora fatto vedere nessuno. Emmett lancia uno sguardo verso il balcone e lo faccio anch’io,-Non sarà una donna?- chiedo al mio amico,- Sai quanto sia gelosa tua moglie!-.
Emmett strabuzza gli occhi e inizia a ridere di cuore. Gli schiocco un’occhiataccia e si ricompone.
-Ricordi Aro? Il medico della tua vicina? Non so se la signora Carmen ti abbia aggiornato ma è schiattato mentre faceva sesso con la sua giovanissima moglie!-, dice ammiccando.
-Sì, lo so … vai avanti!-, anche se Carmen aveva usato altre parole: “Che brav’uomo! È morto mentre aiutava la moglie a spazzare!”; mi ci era voluto tutto il mio sangue freddo per non scoppiare a riderle in faccia, e spiegarle che non stava propriamente spolverando, il dottore. 
-Hanno chiamato un sostituto della nostra età!-
Ohi ohi! Vi prego non ditemi che è LUI! No no! Non dopo aver passato la giornata a ricordare certe sensazioni!
-Signorina Swan.-, speranze vane!
-Dottor Cullen!-
Io credo che qualcuno lassù ce l’abbia con me!





Spero che il capitolo non sia stato un completo disastro ... scusate se non mi dilungo ma sono distrutta dalla stanchezza quindi per stavolta no vi tedio con le mie chiacchiere!
Vi avverto solo che il prossimo sarà l'ultimo aggiornamento, in cui ci sarà l'ultimo capitolo e l'epilogo, forse però dovrete aspettare più di un giorno a causa di alcune correzioni che devo fare.
Un bacio,

                                                                                                                                                                Serena.
   
 
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