Capitolo
10 - Addio, Parigi..
Nonno dimmi qualcosa! La Juventus è ai
preliminari di Europa League. L’Inter ha fatto la storica Tripletta. E tra poco
più di un mese inizieranno i Mondiali: la mia finale è Argentina VS
Inghilterra! Maradona VS Don Fabio! Che devo fare?
Collirio, trucco! Pronta per affrontare una nuova
giornata! Ale mi aspetta seduta a gambe incrociate
sul letto, sta giocando a carte!
“Buongiorno Amy, scusa l’entrata a sorpresa!”
Antonio è arrivato, cominciavo a chiedermi dove fosse. “ Spero non sia un
problema per te!” dice, riferendosi alla colazione insieme, e alla piccola sul
letto. Anche lui è comodamente seduto sul letto, sta spiegando ad Alessia
qualche sano e leale trucco. Sempre che un trucco possa qualificarsi leale. Se
esistono le bugie bianche però, possono esistere anche i trucchi leali.
“Tutt’altro, è solo un piacere!” ribadisco,
cercando di rassicurarlo. Non lo convinco, almeno così pare.
“Piccola, cerchi di sorridere!” sorridere. Lo
farei, davvero! Se solo ce ne fosse il motivo. In quattro righe Luca ha sconvolto
i miei piani; Alice in un secondo ha confermato i miei sospetti; e stanotte non
ho dormito: mi sono persa nell’oasi con il mago Ricardo. Perché? Perché?
Perché?
“Ho avuto un pessimo risveglio, Monsieur!” è una
giustificazione tanto vaga quanto inutile, ma va bene comunque! Certa è, la
simpatia di Antonio: mi chiama piccola, dandomi del lei.
“Tutto si sistemerà!” afferma deciso, asciugandomi
una lacrima sulla guancia. “Tutto andrà bene! Mi fa un sorriso?” è quasi una
supplica, non per lui, per me! Quest’uomo è incredibile!
“Così va bene, Antonio?” chiedo, mostrando il
miglior sorriso che, l’umore, oggi, mi permette.
“Un pochino meglio, sì!” risponde, dandomi una
pacca sulla spalla.
La sala buffet è vuota. Ci sono solo due uomini
ben vestiti vicino alla porta. Sembrano bodyguard. Ale
ha già raggiunto un tavolo davanti la finestra.
“Amy, tutto okay?”
“Sì!” rispondo automaticamente. Continuo a fissare
i due uomini. E il loro sguardo segue me. Amy, non diventare paranoica. Non sei
tu il centro delle loro attenzioni, non sei tu il centro delle loro attenzioni,
non sei tu il centro delle loro attenzioni. Pensa alla colazione!
Il buffet di questo hotel è decisamente meglio di
quello ceco: in questo hotel non ci sono studenti. Non ci sono studenti in
gita. Perché io sono una studente, in vacanza. E’ infatti fuori ogni dubbio che
il motivo dell’ottimo buffet sia la mancanza di studenti in gita.
In quel di Praga la colazione (e il pranzo, e la
cena) non poteva essere considerata tale. Durante le petit dejeuner
, l’alternativa era tra uno pseudo-the e uno pseudo
caffè ( conosciuti entrambi come acqua colorata ). Senza dimenticare la
spremuta di pompelmo, che tanto spremuta non era.
Siamo stati cinque giorni in quella splendida
città ( perché la città è meravigliosa), e solo la quinta e ultima sera abbiamo
scoperto che il nostro hotel conteneva una sorgente d’acqua gratis ( sì, perché
per quattro sere abbiamo pagato per bere dell’acqua minerale). L’apice
dell’assurdo in quella school trip è stato raggiunto
il mercoledì: dopo la visita di un famoso castello, tanto famoso che non ne
ricordo il nome, ci siamo fermati in un ristorante in cui avremmo dovuto
mangiare menù tipico ceco. Avremmo dovuto!
_ Primo: minestra con crostini.
_ Secondo: cotoletta alla milanese e patatine
fritte.
_ Dessert: gelato
Scoprimmo infatti che, forse, Praga è Milano sotto
mentite spoglie. Forse, senza forse. E noi eravamo due classi milanesi.
Torno al tavolo con il vassoio pieno. Antonio mi
sorride, i suoi occhi sono azzurri come il mare. Profondi. E i due uomini
continuano a seguirmi. Amy, non essere paranoica! Pensa alla colazione!
“Ale, oggi è l’ultimo
giorno a Parigi! Ti spiace?”
“Non lo so, nonno!” nonno? “Mi piace, ma voglio il
mare! Mi annoio!”
“Di dove siete?” mi incuriosiscono. Sono troppo
curiosa, lo so!
“Genova!” risponde Ale,
con aria nostalgica. “ Tu, Amy?”
“Milano!” dico allegra. In fondo a me piace il
Duomo in eterna ristrutturazione. Il Castello Sforzesco, Palazzo Reale, la casa
natia di Manzoni Alessandro, piazza Mercanti. Amo la metro milanese, così
moderna. Adoro le librerie in Piazza Duomo, in via Torino e in Corso Vittorio
Emanuele. Ecco, le librerie! Punto! Librerie, che nel mio piccolo paese di
provincia, hanno chiuso per non so quale motivo astruso.
“Io invece sono originario di Torino!” interviene
Antonio, sorridendo “E’ così, si chiude il triangolo, vero?” chiede facendomi
l’occhiolino. Il triangolo. Il triangolo che non avevo considerato.
Non mi stupirei se quest’uomo fosse juventino. Si
sa, esistono i corsi storici e ricorsi. Come insegna Gianbattista Vico. Uno
juventino del Taurus. Sarebbe simpatico. “ Lei di che
segno è?” domando, per curiosità. Anche se le mie domande non sono mai per
curiosità.
“Sono nato a giugno, Amy! Gemini!” ecco, Gemini
forse è addirittura peggio. Perché è successo a me?
“Io invece a novembre, il cinque!” Ale è una Scorpio del 5 novembre.
Di bene in meglio. Ripeto, perché a me? Perché in tutto c’è una spiegazione. In
tutto ci deve essere una spiegazione logica.
Gli uomini in nero continuano a fissarmi. Mr Pattinson mi sentirà.
Altroché, se mi sentirà.
Il cellulare squilla. Non lo trovo. Se solo la mia
borsa fosse di tappeto, sarebbe perfetta. Peccato che non riesca neanche a
tenere in ordine questa borsa. Me ne servirebbe una di tappeto, appunto. Amy,
cerca il cellulare, non viaggiare oltremanica!
Trovato! E ha smesso di squillare. Come sempre.
Odio il cellulare.
Dopo la colazione saluto Alessia e Antonio, che
hanno deciso di fare un ultimo giro per la città della Senna, e salgo in
camera. Sotto lo sguardo attento dei due MIB ( Men In
Black). Amy, non essere paranoica, non essere
paranoica. Non sono qui per te, non sono qui per te. Odio quando la mia fase
Beta crede che sia fissata. Rabbia!
Mathieu Cordier, oggi, ha qualcosa di
diverso. Deve avere cambiato qualcosa, forse la pettinatura, lo osservo con più
attenzione. E lui mi guarda perplesso, come se dicesse, ‘problemi Mademoiselle?’. Sì, ha qualcosa di diverso. Sembra abbia
dimenticato l’esistenza del pettine. E’ un gioco di sguardi divertente: io
sempre più curiosa, lui sempre più perplesso.
“Ha perso qualcosa Mademoiselle?”
mi chiede, palesemente stanco del mio sguardo indagatore.
“Sì, forse tu! Io no!” ho la conferma: ha perso il
pettine. Fortuna che ha ignorato la presenza di Robert. “Il tuo modello chi è,
scusa?”
“Non seguo la moda!” infatti uscire spettinati la
mattina, non è una moda. Robert Pattinson è unico del
suo genere. E non perché siamo tutti unici al mondo. Semplicemente perché è
lui. Lui, così!
Robert è il ragazzo che mai avrei creduto di
incontrare; Robert è Robert; Rob è Rob! Non è Edward, né Cedric, né
Monsieur Duroy! Mr Pattinson è Rob! Non so neanche
io cosa stia provando per lui, in questo momento! Forse quello che prova un
pezzo di ferro verso una calamita. Robert è la mia calamita da quando sono a
Parigi! E’ la mia calamita, nient’altro! Solo una calamita! Certo è, che io ho
la calamita per i Taurus nati a Maggio! Lui, è il mio
centro gravitazionale da quando sono a Parigi!
Perché devo essere scientifica anche quando parlo
di un sentimento? Devo essere più diretta, uff! Elinor, vai con Elinor! Elinor Dashwood, sono io! Okay,
forse l’uscita a mo’ di Re Sole poteva essere evitata! Però sono a Parigi!
Okay, l’uscita a mo’ di Re Sole doveva essere evitata! Perché l’unica Elinor Dashwood che conosco è
Emma Thompson ( non che io abbia amato la sua interpretazione, però su di lei è
caduta la scelta). Al contrario, amo, adoro Anne Hathaway,
e non perché ha interpretato in modo fantastico la Regina Bianca nel film Alice
in Wonderland ( forse un po’ anche per quello)! Adoro Anne Hathaway
così, semplicemente! Sarà perché è nata a Novembre, sarà perché è stata
fantastica in Pretty Princess
(insieme a Julie Andrews), sarà perché è stata la protagonista
de Il Diavolo veste Prada , sarà perché ha interpretato divinamente Jane Austen in Becoming Jane ( okay,
forse è questo uno dei principali motivi)! Io adoro Anne Hathaway
da sempre! Punto!
Sono in camera, intenta a cercare di mettere in
valigia l’indispensabile. Il mio guardaroba, il beauty, la trousse, i libri! Il
cellulare è a portata di mano sul comodino, e non squilla!
Consegno le valigie al concierge,
le appoggia nella stanza dietro il bancone, e mi augura buona giornata! Buona,
spero lo sia!
I due uomini in nero sono ancora dove li avevo
lasciati! Esco!
Luca in quattro righe ha sconvolto i miei piani,
la ruota gira però, e girerà! Girerà! E non perché lo dico io, anche perché lo
dico io! Ma soprattutto, perché lo dice Sherlock Holmes! E Holmes è il mio
detective preferito!
L'antica ruota gira e il medesimo raggio ricompare
a turno. È sempre successo cosí e sempre succederà.
Sento dei passi dietro di me, sono stanca.
Bodyguard del carol! Mi giro di scatto!
“Dovreste essere licenziati in tronco! Non si
segue così una persona! Potete dire a Mr Pattinson che non farò nessuna sciocchezza! Potete dire a Robert-Gatto-dei-miei-stivali-Pattinson che Kristen-Miss-Galateo-Stewart è al sicuro!Avanti, marsch!”
non posso dire che Robert è il mio centro gravitazionale, non alle sue guardie
del corpo!
ROBERT POV
“Kristen è a Parigi!” è
Tom. Kristen è a Parigi! La stessa Kristen che mi ha dato il benservito con un biglietto
anonimo. Perché è tornata proprio adesso? Ora, che ho conosciuto Amy? Perché,
perché adesso, che sono innamorato di Amy?
Kristen Stewart. Sten. Robert Pattinson. Rob. Robsten. E’ una congiura!
“Tom, dov’è Kris?”
“E’ da me!” domani leggerò ‘La coppia Robsten scoppia: Kristen Stewart
tradisce Robert Pattinson con il migliore amico!’ ,
sarebbe tragi-comico. “Due minuti e arrivo, Tom!” chiudo così la telefonata.
Sono le dieci, e sono ancora in pigiama ( cioè, in
boxer)! Devo fare in fretta. Prendo dall’armadio la prima t-shirt che mi capita
a tiro e un paio di jeans. Ho bisogno di una doccia. Fredda!
Sento il getto d’acqua sei capelli e sulle spalle.
E’ ghiaccio, bene! Il freddo tempra lo spirito ed è un toccasana per i muscoli.
Robert, è solo Kristen. Solo Kris!
Kristen Stewart non è solo Kris, per me!
Torno in camera, indosso la T-shirt della Volcom ed il paio di jeans, ed esco! Il cellulare squilla,
ma non rispondo! Non ne ho voglia! Ho fretta!
Arrivo al bar, prendo posto, e resto in attesa! Di
non so cosa! O di chi!
AMY POV
Robert, perché adesso? E tu, perché adesso? Kristen Stewart, sei la mia salvezza! Luca, non fare
pazzie!
Sono davanti alla nostra creperie. Nostra, anche
se di nostro non c’è nulla, anche se non c’è mai stato nulla. Siamo io, Amy; e
lui, Robert, Rob! Perché essersi conosciuti in una
sera di Maggio non implica l’esistenza di un noi. Perché Kristen
è tornata, e questa città è troppo piccola per entrambe. Perché Luca Florent mi ha chiamato, sconvolgendo i miei piani iniziali.
Perché ci sono troppi perché, e io sono stanca di pormi domande tanto futili
quanto stressanti.
Se c’è rimedio perché preoccuparsi? Se non c’è
rimedio, perché preoccuparsi?
Filosofia, vieni a me!
Sono davanti alla nostra creperie; Robert è seduto
al solito tavolo, sta consultando il menù. Ed io, con lo smalto blu e un
diadema sulla fronte, sono pronta! Potrei usufruire anche di un vortice… se non fosse un tempo passato! Evito così,
l’entrata ad effetto!
François mi indica un tavolo libero prendendo nota
delle ordinazioni ( che ormai sa, par coeur); ed
eccolo trasformarsi in Hermes, il messaggero degli dei. Lui Hermes ed io Amy!
Anche questo, è leggermente buffo!
Robert sta ancora consultando il menù, o fingendo
di consultarlo: sento il suo sguardo su di me!
Amy, alzati! Non puoi uscire dalla sua vita con il
rumore assordante del silenzio! Non vorrai essere paragonata a Kristen-Addio-Non-Cercarmi-Stewart , alzati e vai da lui!
Ora!
“Robert!” è sorpreso di vedermi. O di non vedere
gli uomini in nero dietro la sottoscritta Amy Florent.
“ Robert, credo tu sappia il motivo per cui sono qui!” dico, sedendomi di
fronte a lui. “Arthur ha colpito ancora! E non mi piace scrivere biglietti
d’addio!”
“Cosa stai…” è
sconvolto. “Che cosa hai in mente? Tu non puoi andare via così! Non puoi!” non
sa cosa dire, ma continua “ Io ti amo, Amy! Non puoi lasciarmi così! Dimmi che
non è per Kris!”
“No, non è per lei! Robert, sai quello che provo
per te! E’ inutile che te lo ripeta! Prima di tutto però c’è un’altra persona!
Più importante di te e di me!” non so cosa mi stia dando il coraggio, però sto
lasciando Robert Pattinson al suo destino.
“Perché, Amy?”
Perché, perché, perché! Troppi perché! “Non
sentirai la mia mancanza, dearling! Garantisco io!”
prometto, come se dovessi rassicurarlo.
Non sentirà la mia mancanza! Perché lui avrà Kris.
Perché conoscersi in una sera di Maggio non implica amore incondizionato.
Perché l’attrazione non implica un sentimento profondo. Perché i ti amo detti
non implicano un ti amo sincero ! Quanto mi piace il verbo implicare!
“Amy…”
“Non aggiungere altro! Lo so!” saluto, do’
l’ultima mancia a François e vado via. Mi mancherà Parigi! Mi mancherà
François! Mi mancherà tutto di questa fantastica città!
Non vorrei tornare in hotel, però il volo non
aspetta certo me! Non ho ancora il potere di fermare un aereo, né un treno, né
qualsiasi altro mezzo di trasporto! Non sono io ad essere Wonder
Woman! E’ incredibile come con Wonder Woman mi
sovvenga in mente il triangolo di The O.C : Anna, Summer, Seth! E il giorno di ringraziamento.. ! Certo,
forse è un collegamento forzato, forse! Forse, perché nessun collegamento è
davvero forzato!
Mathieu Cordier è quasi commosso! Gli
prometto un ritorno e prendo le valigie! E’ irreale, è tutto così irreale!
Irreale, ma sta accadendo!
Il volo è tranquillo. Io sono praticamente nata su
un elicottero, ho sempre preferito l’aereo al treno ( sarà perché odio
attraversare l’Italia in dodici ore)…
“Luca, sono a Lamezia…”
“Cooooooooosaaaaa?”
Bene, è sorpreso! Quanto me!
Bene, adesso a noi!