Anime & Manga > Axis Powers Hetalia
Segui la storia  |       
Autore: bianfre    02/09/2010    1 recensioni
“Inverno!”“Pomodoro,mozzarella,radicchio e grana!”“Rustica!”“Pomodoro,mozzarella,tonno,cipolla,salamino piccante…e…..”“AH, FREGATO! Olive nere!”e detto ciò il biondo non tardò a fuggire mentre il bruno cercava invano di scagliarvisi contro.
Genere: Commedia, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Nord Italia/Feliciano Vargas, Sud Italia/Lovino Vargas, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A


Bip-bip-bip
Il brusco movimento delle lenzuola fece destare il giovane dai suoi sogni. Schiuse appena le palpebre per poter vedere l’orologio sopra il comodino.
Le 9.40.
Mugugnando, ficcò il volto sotto la coperta sperando di potersi riaddormentare.
Bip-bip-bip
Come non detto. Sospirando si girò dalla parte opposta del letto, scontrando l’avambraccio con la spalla del fratello, poggiato con la schiena al muro, in contemplazione del suo Nokia N-60.
“Nii-san...” biascicò il più giovane, scrutandolo infastidito. “Sono le 10 della mattina, spegni quel coso”. Ma il fratello non rispose, troppo preso a leggere sul display un messaggio che doveva essere tutt’altro che positivo. Lo si capiva chiaramente dallo sguardo truce del moretto.
“Sta zitto” disse acido, cominciando a premere con foga sui tasti.
“Piantalaaaa” piagnucolò, ficcando la testa sotto il cuscino. “Dì alla tua cara Marianna che non muore mica se le rispondi tra un’oretta!”.
“MARIANNA CHI!?” urlò l’italiano, lanciando il cellulare contro il muro che si ruppe in pezzi. Feliciano alzò lo sguardo verso il fratello, stupito.
“Non mi dire che...”
“Si cazzo, due minuti fa!” ammise prima di sprofondare sotto le coperte, sospirando affranto. Il giovane lo osservò, sorridendogli dispiaciuto.
“Beh non è poi la fine del mondo, stavate insieme da neanche un mese, no?” cercò di rassicurarlo, ma il maggiore non pareva ascoltarlo.
“Quella stronza…”disse solo, prima di alzarsi dal materasso e dirigersi furioso in bagno. Feliciano guardò basito il fratello, capendo che per quella mattina avevano dormito abbastanza.
Ancora intontito dal sonno strascicò i piedi fino alla cucina, mettendo il latte a scaldare. Poco dopo lo raggiunse anche Romano, con addosso la camicia ancora sbottonata.
“Oggi la picchio” annunciò serio, sprofondando sul divano.
“Oh, andiamo nii-san, lasciala perdere, non ne vale la pena. Ce ne sono di ragazze al mondo, non ha senso perdersi dietro a una conosciuta neanche un mese fa” commentò il moretto mentre versava il caffè nel latte fumante, porgendo al fratello un croassant. “Mmmh” mugolò l'altro in risposta con la bocca piena, accendendo la televisione.
“E comunque oggi dobbiamo andare a fare la spesa. Abbiamo finito la pasta e dobbiamo comprare anche la mozzarella per il capo” spiegò brevemente, sedendosi sulla poltrona a fianco.
“Feli, dobbiamo cercarci un altro lavoro ormai, quel locale sta diventando una topaia, non c’é mai nessuno!” sbottò il meridionale, inbevendo la pasta nel caffelatte.
“Questo non è vero, i clienti ci sono ogni giorno! Ok, magari non sarà la pizzeria più rinnomata del vicinato ma per lo meno lavoriamo ogni sera e guadagnamo abbastanza per permetterci un modesto appartamento.”
“Questo schifo di appartamento” lo corresse l’altro, sorseggiando la bevanda.
“Di pure quello che vuoi, per lo meno abbiamo un tetto sotto cui stare” disse, fissando disinteressato lo schermo della tv. E la discussione terminò lì.



“Agnesi, Barilla, Voiello, DeCecco… questo è il dilemma.”
Per poco scoppiò a ridere pensando a quel che a fior di labbra aveva appena detto. Si grattò confuso il capo, indeciso su che tipo di pasta prendere.
–Ieri abbiamo fatto gli spaghetti al pesto… oggi un bel piatto di pennette all’arrabbiata ci starebbe- e senza pensarci due volte agguantò il pacco da 500g di mezze penne Barilla, mettendole nel cestello. Prese  il foglietto bianco dalla tasca sinistra dei jeans, cercando di decifrare la lista che il minore gli aveva prescritto.
“Allooooraaaaa, pasta c’è, sugo c’è, le mozzarelle ci sono, insalata pure… ah, le uova!”
Raggiunse il piccolo scaffale che faceva ad angolo al lungo corridoio frigorifero, prendendo due confezioni da 6. Si diresse alla cassa, dando un’ultima occhiata in giro, in caso si fosse dimenticato qualcosa. Si mise in fila, guardando con disinteresse il cassiere mentre riponeva la spesa nella busta di plastica. Sbuffò, poggiando i gomiti sul manico del carrello. Avrebbe dovuto aspettare un bel po’.
"bist du sicher dass sie hier nicht sind?"
"ich hab dir gesagt dass ich sie gesehen habe aberich ich ekle mich davor!diese Italiener können nicht gute Kräuter, wie es sich gehört tun!"
"aber bitte verschwind um sie zu nehmen und damit Schluss!"*
Voltandosi appena, Romano notò una coppia di uomini nella fila accanto alla sua discutere in… tedesco?
–Ci mancavano solo i crucchi- pensò seccato il moro, scrutandoli con astio. Non che gli dispiacesse vivere al nord, ma c’erano fin troppi teutonici per i suoi gusti.
Quanto rimpiangeva la sua bella e calda Roma.
Li fissò meglio, notando i chiarissimi capelli di entrambi tagliati corti, canotta scura, pantaloni lunghi e l’inconfondibile paio di sandali coi calzini.
-Oddio…- tappandosi la bocca con la mano cominciò a sghignazzare, voltandosi dalla parte opposta.   –Questo è davvero troppo- pensò, mentre gli occhi gli si riempirono di lacrime.
Pagò il cassiere, uscì dal supermercato e non appena le porte scorrevoli si chiuserò cominciò a ridere a squarcia gola finche le guancie non cominciarono a fargli male. Sogghighando ancora arrivò davanti la porta di casa, sorridendo come un ebete. Suonò il campanello.
“Si?”
“Feli non crederai mai a quel che ho visto!” e l’ilarietà si rimpossessò di lui.


“Due cosa?”
“Hahaha d- hahaha due cru—HAHAHAHA due crucchi porca puttana!hahahahaha- e di nuovo rotolò sul pavimento stringendosi la pancia. Feliciano lo guardò con sufficienza, riprendendo a spolverare i mobili.
“Dai nii-chan è divertente!” disse il fratello, appoggiando il mento sul divano.
“Se lo dici te…” rispose l’altro con non curanza, riponendo lo scopettone a fianco del frigo.
“Bah non capisci, avresti dovuto esserci!” e si tirò su, prendendo il borsello nero. “Comunque è ora di andare, quando pensi di essere pronto?” lo richiamò il maggiore, alludendo alle infradito che portava ai piedi e ai capelli  non ancora spazzolati dalla mattina.
“Gheee” lo prese in giro l’altro facendogli la linguaccia e si chiuse in bagno.

“Guidi te sta sera?” chiese il castano mentre girava la chiave nella toppa, dando un colpo alla maniglia per controllare di aver chiuso bene.
“Per me é ok” disse l’altro rovistando all’interno della borsa. Scesi in strada la attraversarono fino al parcheggio, salendo nell’auto blu notte.
“Mamma mia che caldo, apri i finestrini!” si lamentò il minore mentre lasciava la portiera aperta, sperando che potesse così circolare un po’ d’aria.
“Adesso, adesso” rispose seccato il moro, premendo la frizzione. Un rombo sordo venne seguito dal rumore dei pneumatici che  sfregiarono l’asfalto lasciando due segni neri sulla strada. Con un colpo secco mosse il cambio strattonando il volante, procedendo dritto verso la strada, accelerando.
“Ti sei ricordati di prendere i grembiuli in lavanderia?” s’interessò, mentre con poca grazia superava un semaforo rosso.
“Si si. Ah, la mozzarella l’hai presa??”
“Si l’ho messa nel retro.”
Svoltati due isolati parcheggiarono l’auto poco distante da un vecchio cantiere in ristrutturazione. “Dai che sennò facciamo tardi” disse il moro chiudendo la portiera. Feliciano sgusciò fuori con il contenitore di plastica e s’incamminò verso la pizzeria dove fuori stava già Matthew a spazzare.
“Hey Matt!” urlò sorridendo, correndo ad abbracciarlo com’era suo solito fare.
“Pronto per un’altra seratona all’insegna del fancazzismo???” lo schernì Romano guardandolo beffardo. Pessima idea, Bob stava giusto dietro di lui.
–Ops..-
 

*“Sei sicuro che qua non ce ne siano?”
“Ti ho detto di averli visti ma fanno schifo! Sti’ italiani non sono capaci di fare dei crauti come si deve!”
“Ma per piacere fila a prenderli e basta!”


Continua...


   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Axis Powers Hetalia / Vai alla pagina dell'autore: bianfre