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Autore: KikiWhiteFly    03/09/2010    5 recensioni
[Dedicata a clow][RyouIchigo] Tema duro, vi avviso.
"Quando si sveglierà, troverà davanti a lei qualcuno che la ama davvero. Qualcuno che le tasterà la mano con dolcezza, avvertirà il suo piccolo fremito e le dirà: “Sei tra noi”, un piccolo miracolo della natura. Ci crede ancora, anche adesso che lo hanno privato della speranza. Ci crede, perché a farlo sperare è un'altra forza. È la forza solo di coloro che amano veramente, con tutta la volontà di questo mondo. È la speranza di chi non ti abbandonerà mai, Ichigo"
Genere: Malinconico, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ichigo Momomiya/Strawberry, Ryo Shirogane/Ryan
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
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II Capitolo

Passato e Presente







I corridoi sono affollati, gremiti di persone, troppo immacolati. Quelle sono le sue prime considerazioni, appena varca la soglia di quell'edificio dalla sagoma sin troppo familiare; Ryou lascia cadere la cartella di pelle a terra, ignora la buona educazione e corre. Pensa a quel maledetto pulsante che non si accende e al fatto che non può aspettare nemmeno un secondo perché... la sua vita non può dipendere da quel maledetto ed inutile gesto.

Ichigo è lontana, forse è morta, forse è meditabonda o forse... chissà, nella migliore delle ipotesi potrebbe essersi anche svegliata.

Ryou sorride impercettibilmente, poi ripensa al tono dell'infermiera capo, al fatto che abbia calcato in maniera particolare sulla parola “subito”, alla propria coscienza e ai maledetti sogni – incubi? – che continua a fare.

Ichigo, cosa gli sta chiedendo?

Dopo avergli succhiato l'anima, cosa pretende?

È nel suo cuore, è nella sua mente. Cosciente o meno, Ryou sa che non potrà mai abbandonarla; possiede la sua mente, le sue attenzioni, le sue premure, ogni suo atteggiamento o gesto è indirizzato ad una singola persona e non può essere altri che lei.


Il dolore si moltiplica a dismisura quando Ryou varca la soglia e trova il lettino di Ichigo vuoto. Osserva per un attimo pensoso, studia la sagoma sul letto, ha quasi paura di avvicinarsi ma non può fare a meno di essere travolto dal profumo che sprigiona Ichigo ogni giorno.

Non è necessario che lei sia cosciente, Ryou ha scoperto in lei un fiore dalla fragranza eterna: sono passati giorni, mesi ed anni; eppure, Ichigo continua ad essere lo splendido tripudio di colori di dieci anni prima, solamente in letargo.

Già, perché a lei piace nascondersi.

Ryou sorride, strizza gli occhi ma sorride. Ripensa a tutte le volte che l'aveva rincorsa sotto la pioggia perché avevano litigato cinque minuti prima, per non parlare di tutte quelle volte che dopo un diverbio si faceva perdonare con una rosa, allegata a delle scuse sincere.

Scusa”, le diceva, “E' la parola più difficile del mondo dopo aver detto 'ti amo' “, scriveva, chiedendosi se Ichigo sarebbe mai riuscita a decodificare la sua calligrafia illeggibile.

Sorrideva, gli raccontava, perché alcune volte a suo modesto parere uno “scusa” equivaleva ad un "ti amo".

E quando riesci a dire entrambe le cose nella stessa frase...”, Ichigo sospirava, poi gli rivolgeva l'ennesimo sorriso. “... Allora sei proprio innamorato. Purtroppo, siamo due eterni masochisti”.

Aveva ragione, perché lo avevano già avvisato in precedenza: “Amarla, potrà farti solo del male”,  Ryou a quel punto aveva ghignato in maniera sardonica, rispondendo di rimando: “Allora sarò punito”.



A ben vedere, dopo dieci anni, quella poteva essere considerata una sorta di punizione. Ryou si volta, qualche metro più in là sbuca da un angolo una testolina rossa; il cuore batte a mille, le ginocchia non reggono più il peso del dolore, ha quasi paura di chiedere informazioni. Poi, sembra che il dottore legga nella sua mente e traduca la sua espressione; lo invita ad ascoltarlo attentamente, a non affrettare i tempi, a considerare bene ogni cosa. Ryou annuisce, chiedendosi mentalmente se ha mai preso in considerazione quell'eventualità: non ha mai pensato che Ichigo, a letto, totalmente inerme, potesse diventare d'un tratto il suo più grande dilemma. Eppure, doveva saperlo, quel momento sarebbe arrivato prima o poi... Era solo questione di tempo, nulla più.

Signor Shirogane, ora deve prendere una decisione”, proferisce il medico, in tono basso e leggermente trascinato. “Sarà una decisione che cambierà il corso della sua esistenza...”, sempre più dure le parole, Ryou sente un'ennesima fitta allo stomaco.

Sa bene cosa vuole chiedergli – cortesemente o meno – il medico, ecco perché lo interrompe bruscamente e decide di liquidarlo con una sola battuta: “Se mi sta chiedendo di uccidere mia moglie, la risposta è negativa”.

Getta un'ultima occhiata di sufficienza in direzione dell'uomo, poi s'infila il giaccone e si allontana. Rincorre Ichigo, chiede conferma alle infermiere di turno, si preoccupa di non poterla più vedere ma, d'altro canto, sa già che non potrà più sentirla accanto a sé. Allorché, inizia a considerare l'ipotesi del medico e... No, rinnega con il capo un attimo dopo, non può nemmeno concedersi l'ardire di riflettere circa una simile eventualità.

Ryou si siede accanto a lei, stringe la sua mano – fredda, polare.

Gli hanno spiegato che Ichigo ha avuto un attacco improvviso, nulla di così grave da farlo morire. Sì, perché perderla significava perdersi. E finché sarebbe stato possibile conservare le tracce di Ichigo – coscientemente o meno – allora Ryou avrebbe continuato a lottare; forse invano, avrebbero detto in molti, tuttavia c'è una forza dentro di lui che solo coloro armati di volontà possono comprendere.

La prossima volta che decidi di morire, chiamami ancora...”, le ripete, sottovoce. “... E ti salverò di nuovo”.

Poi, una lacrima scende sullo zigomo.

Ichigo aveva passato tutta la vita a farlo preoccupare, non si era fatta da parte nemmeno quella volta; eppure, anche armandosi di sarcasmo, Ryou non riesce proprio ad ignorare le sue emozioni: no, le lacrime rotolano sul viso una ad una, tanto per ricordargli il prezzo da pagare... Ed è sacrificio, lo sa.

Sarà ancora necessario, farà ancora più male, ancora più paura, sembrerà quasi di essere schiacciati da dolore ma ne varrà comunque la pena.

Sì, perché ne vale la vita.



Non dovrai evitare il rischio, mai: anche se la paura ti frena.

Venire al mondo è già un rischio.

Quello di pentirsi, poi, d'esserci venuti”











© Lettera a un bambino mai nato, Oriana Fallaci.


L'ultima frase è tratta dal libro sopracitato, in assoluto uno dei miei preferiti. Ovviamente, il tema che tratta quel libro è completamente diverso, ma comunque anche la Fallaci si pone la domanda che accompagnerà tutto il corso della mia fan fiction: dare la vita o negarla?

Quindi, probabilmente troverete qualche citazione dal libro. In ogni caso, so di aggiornare con un ritardo spaventoso ma... no, non ci sono scusanti. Come avevo promesso – se qualcuno ha sbirciato il mio profilo sa XD – ho intenzione di completare questa storia, sia perché ormai sono legata ad essa, sia perché non mi piace avere delle storie incomplete. Questo capitolo è volutamente corto, piuttosto di passaggio. Ryou, come vedete, inizia a chiedersi cosa fare, riflette ed inizia a vedere i vari punti di vista. Ichigo poi è una presenza costante, appare ovunque.

In ogni caso, vorrei precisare, io non sono sempre la coscienza dei personaggi: nel senso che ho i miei pensieri in merito a questo argomento, sì, ma non per questo condivido tutti i punti di vista. Mi limito ad osservare e riportare, ecco tutto. Questa storia è molto importante per me, tratta un tema piuttosto difficile oltre che attuale, quindi ci vado piuttosto cauta, con molta sensibilità.


Ringrazio:


ryanforever: grazie mille, sì... Anche questo è un capitolo introspettivo, i prossimi due sono abbastanza “pesanti”, proprio perché i più difficili. In ogni caso, non penso di aggiornare con un ritardo così esorbitante. Grazie ancora!

merygreis: grazie mille, spero che leggerai ancora! :)

clow4093: telepatuccia, non sai quanto è difficile scriverla per me ç_ç. Però voglio finirla, perché voglio che ti rimanga dentro e sia un po' tua :). Dopotutto, è dedicata a te *-*. Grazie mille, un bacio!

jera: jessy, grazie! Le descrizioni e le introspezioni sono due cose a cui tengo molto, sono contenta che si veda! Un bacio! <3

aki96: non so come altro ringraziarti, ma mi fa piacere che anche tu sia così sensibile verso questo tema. Un bacione e grazie ancora :).

Caomei: per quanto riguarda il romanzo ci pensavo, tuttavia dovrei informarmi ancora di più e riscrivere tutto daccapo. Comunque, è un'idea che sto tenendo in considerazione. Oddio, avevo diciassette anni quando l'ho aggiornata... non la aggiorno da più di un anno, dato che ora ne ho diciotto XD. Bene, farò in modo che non passi altro tempo XD. Grazie mille, un bacio! <3


Al prossimo: IV Capitolo - Coscienza [I parte]

   
 
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