Storie originali > Fantasy
Segui la storia  |       
Autore: Giuliana89    03/09/2010    1 recensioni
« Potresti raccontarmi, un’altra volta, questa leggenda che tu vuoi tanto vedere se è vera ? ».
L’amica, per tutta risposta, mentre riprendevano a camminare, sbuffò. « Ok, ma questa è l’ultima volta, ok ». Calipso annuì silenziosamente e cancellò dalla testa tutti i pensieri, che la potessero distrarre dal racconto dell’altra ragazza.
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

4°LA STORIA INFINITA

Calipso era a scuola come ogni mattina, in classe c’era la professoressa Garcìa di Algebra che interrogava, lei l’aveva già interrogazione così si estraniò dalla classe rivivendo mentalmente l’attacco del gruppo a Emily avvenuto nella mattina precedente per capire meglio il suo mutamento se così si poteva chiamare. Prese un foglio scrivendo in ordine le cose che si ricordava fossero accadute per esaminarle passo passo:

1- Emily piangendo mi raccontò della discussione con la sua professoressa di italiano.

2- Dopo le lezioni sono uscita da scuola in cerca di Emily ma non c’era così presi la bici e mi avviai verso la radura sapendo che Emily si rifugia sempre li quando è triste.

3- Arrivai e ad un tratto sentì l’urlo di Emily.

Così frenai subito e lasciai la bicicletta corsi ad aiutarla ma scivolai e vidi che un gruppo di ragazzi l’aveva accerchiata,

4- Emily appena mi vide scattò in avanti, però uno di loro le bloccò, con le mani, i polsi, mentre io mi alzavo, lei venne colpita e cadde a terra,

5- E li io.. non so come mai ma qualcosa è scattato dentro di me,mi lanciai in avanti e notai i miei occhi riflessi nell’acqua del lago cambiare di colore divenendo neri con dei lampi verde smeraldo “il lampo come negli occhi di mio padre, si appunto dietro il foglio pensandoci bene ”

6- Poi un ragazzo cercò di colpirmi ma emanai uno scudo difendendo me e Emily “che sciocchezza pensò..uno scudo”, ma continuò a scrivere.

7- Poi qualcosa mi diede la forza di mmh..quasi imprigionare l’acqua del lago nel mio pugno che dopo aver inondato i ragazzi ritornò nel lago.

8- Il gruppo andò via e poi comparvero dal lago le due sirene Nicole e Violette che mi confermarono il pensiero fisso di Emily cioè che noi fossimo le paladine che la legenda racconta e ci dissero anche che nella leggenda siamo Kyra&Esme non Calipso e Emily

9- Mi dissero anche di essere la paladina dell’acqua e che sono anche in grado di leggere nella mente mentre Emily/Esme è la paladina dell’erba, la quale però sa prevedere il futuro .

Nel frattempo la lezione finì Calipso prese i libri scendendo in cortile e si sedette con Emily a pranzo.

-Ehi Emi- disse sedendosi , -prima ero a lezione e mi annoiavo così ho stilato le cose che mi ricordo successe ieri ti risultano tutte?- disse passandole il foglio..

Emily notò un po’ di preoccupazione negli occhi della sua amica -Mmh si, devo dire che hai buona memoria amica- disse ridendo per cercare di far rilassare Calipso, ma lei proseguì dicendo:

-Bene, allora siccome mi ero posta delle domande..avevo pensato se ti va ora che finiamo il pranzo di andare nella piccola bottega lungo la strada per cercare qualche libro riguardante la leggenda, ti va?- disse guardandola..

-Okay- disse annuendo Emily, però continuò a pensare al viso di Calipso così serio che forse mai in tutta la sua vita l’aveva visto..Calipso era sempre sorridente, con la battuta pronta, sempre a cantare e a tirarti su se qualcosa non andava per il meglio..mentre ora era spenta, con la testa ad altro da quando l’aveva saputo..aveva saputo del suo futuro, e questo la preoccupava forse.

Arrivarono di fronte alla bottega fuori il tempo era cambiato, il cielo era grigio faceva freddo e pioveva. Tutto ciò che si riusciva a vedere attraverso la porta a vetri era un muro macchiato, entrarono, davanti a loro si apriva una stanza lunga e stretta che si perdeva verso il fondo nella penombra. Alle pareti c’erano scaffali che arrivavano fino al soffitto, zeppi di libri di ogni formato e dimensione. Sul pavimento stavano accatastati mucchi di volumoni, su alcune tavole erano ammassate montagne di libri più piccoli, rilegati in pelle e dal brillante taglio dorato. Da dietro un muro di libri, alto quanto un uomo, che si levava all’ estremità opposta della stanza, veniva il bagliore di una lampada. In quella luce si levava di tanto in tanto un anello di fumo che s’ingrandiva salendo per poi andare a dissolversi in alto, nel buio.

Pareva uno di quei segnali che usano gli indiani per mandarsi notizie da una montagna all’altra. Evidentemente laggiù c’era qualcuno e in effetti si udì ora una voce piuttosto brusca che dietro la parete di libri diceva:

-Dentro o fuori, ma chiuda la porta. C’è corrente.-

Emily ubbidì chiudendo piano la porta. Poi si accostò alla parete di libri e cauta getto un’occhiatina oltre l’angolo: lì, in una grande poltrona di cuoio consunto, stava seduto un ometto grosso e tarchiato. Indossava un vestito nero tutto spiegazzato che aveva l’aria di essere molto vecchio e piuttosto polveroso. La pancia era tenuta su da un panciotto a fiori. L’uomo aveva una bella pelata, solo sopra le orecchie si drizzavano verso l’alto due cespuglietti di capelli bianchi.

Aveva una faccia arrossata che faceva pensare al muso di uno bullo incattivito. Sul gran naso a patata troneggiavano chi occhiali cerchiati d’oro. Una gran pipa ricurva gli pendeva all’angolo della bocca che ricadeva tutta storta da una parte. Sulle ginocchia teneva un libro che evidentemente stava leggendo, perché, richiudendolo di colpo, aveva lasciato fra le pagine l’indice grasso della mano sinistra, come segnalibro, per così dire.

Ora con la destra si tolse gli occhiali e le osservò, strinse gli occhi, cosa che aumentò l’espressione malevola, e borbottò soltanto:

-Oh buon Dio del cielo- Poi riaprì il libro e riprese a leggere.

Calipso ed Emily non sapevano bene cosa fare, così restarono semplicemente lì senza muoversi, fissando l’uomo con grandi occhi spalancati.


Il tempo passò veloce da quando le due iniziarono a parlare con il bottegaio del libro che andavano cercando..improvvisamente con una gran vampata di calore, venne in mente ad Emily che sarebbero arrivate troppo tardi a cena, sicuro, certo, dovevano affrettarsi invece restarono impalate dov’erano; qualcosa le teneva inchiodate lì, ma non sapevano cosa. Emily cercò il viso di Calipso rendendosi conto che in tutto quel tempo li, Calipso aveva tenuto lo sguardo continuamente fisso sul libro che il bottegaio..il signor Peres aveva avuto in mano prima, quando sedeva in poltrona. Non riusciva a staccarne gli occhi. Era come se da quel libro fosse emanata qualche forza magnetica che la attirava irresistibilmente. Si avvicinò un po di più allungando la mano e toccò il libro, in quello stesso istante dentro di lei qualcosa fece -clic!- come se una trappola si fosse serrata. Calipso ebbe l’oscura sensazione che con quel breve contatto avesse avuto inizio qualcosa di irrevocabile. Sollevò il libro e lo osservò da tutte le parti. La copertina era di seta color rubino cupo e luccicava mentre la rigirava di qua e di là. Sfogliandolo fuggevolmente vide che i fogli erano stampati in due colori diversi. Illustrazioni pareva non ce ne fossero, ma in compenso vi erano meravigliosi capilettera figurati.

Quando tornò a osservare la copertina, ci scoprì sopra due sirene, una scura e l’altra chiara, che si congiungevano formando così un ovale. E in questo ovale c’era il titolo, in strani caratteri:


La Storia Infinita

Fissava il titolo del libro e si sentiva percorrere da vampate di caldo e di freddo. Questo, ecco, proprio questo era ciò che Emily le aveva cercato di spiegare nella radura vicino al lago, tutte quelle emozioni che ora provava anche lei forti. Doveva avere quel libro ad ogni costo!

Ad ogni costo? Era facile a dirsi! Anche se avesse potuto offrire tutti i soldi che aveva con se, quel poco gentile signor Peres le avrebbe sicuramente fatto delle domande sul perché della scelta di quel libro di preciso e lei non poteva raccontare nulla; non c’era alcuna soluzione, eppure sapeva che non sarebbe mai potuta andare via senza quel libro. Ad Emily venne un idea, distrarre il signor Peres e fare in modo che Calipso potesse prenderlo. E così fecero Emily chiamò da parte vicino a degli scaffali il bottegaio e iniziò a fargli delle domande riguardo ad un libro dalla copertina gialla fosforescente..Calipso era sola, e ancora prima di accorgersene si avvicinò prese il libro e lo nascose nella tracolla senza far rumore indietreggiò fino alla porta, premette cauta la maniglia e aspettò fuori un po’ distante Emily che uscì subito, solo allora cominciarono a correre. I quaderni, i libri di scuola, l’astuccio portapenne, tutto saltellava e ticchettava al ritmo dei loro passi. La pioggia cadeva sui loro visi, freddo ed umidità penetrava nel cappotto, ma non li sentivano. Avevano caldo, ma non per la corsa, andarono a casa di Calipso dovevano nascondere il libro in un posto sicuro, entrarono, nella cucina c’era Grace la mamma di Calipso che preparava la cena:

-Ciao tesoro-

-Ciao Emily- disse la donna sorridendo


-Ciaoo- salutarono le ragazze in coro, poi Calipso disse: Mamma, vero che può dormire qui Emily? Non abbiamo nulla da fare dai!!

-Va bene dai è concesso, ora vai a sistemare il letto e mi raccomando dormite- disse guardando Calipso -

le ragazze annuirono e andarono a preparare il letto per Emily appena finito però salirono su in soffitta con il libro, il luogo del nascondiglio era scelto.

La soffitta era grande e buia. Odorava di polvere e naftalina. All’infuori del tambureggiare leggero della pioggia sul tetto, non si sentiva volare una mosca, qui nessuno sarebbe venuto a cercarle, a poco a poco i loro occhi si abituarono alla penombra. Conosceva quella soffitta, circa sei mesi prima sua mamma l’aveva chiamata per farsi aiutare a trasportare una gran cesta di bucato,e in quell’occasione aveva visto dove veniva tenuta la chiave. Da allora non ci aveva più pensato, ma adesso le era tornato in mente giusto in tempo.

Per prima cosa doveva trovare un posto dove potersi sistemare comodamente dopo tutto sarebbero dovute rimanere per molto tempo, si guardarono un po’ attorno, nella soffitta c’era un po’ di tutto da un lato c’erano ammonticchiate alcune vecchie coperte che non usavano più ma che facevano al caso loro. Si alzarono entrambe a prenderle e una volta sistemate si sedettero avvolgendosi le coperte attorno alle spalle. Accanto a loro avevano le cartelle e il libro color rame, Emily lo prese guardandolo

-mi piacerebbe sapere- mormorò fra sé e d’improvviso si sentì avvolgere da un’ atmosfera quasi solenne. Guardò Calipso negli occhi, e aprì la prima pagina cominciando a leggere.

La Storia Infinita.





  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Fantasy / Vai alla pagina dell'autore: Giuliana89