La
mattina ci alzammo presto e subito facemmo
colazione, dopo aver preparato i bagagli partimmo per King Cross.
Quella
stazione aveva qualcosa di particolare, era fantastica e molto
caratteristica.
C’erano treni che passavano ogni dieci minuti e babbani da
tutte le parti che
sfrecciavano tra le carreggiate per paura di perderli, era
così emozionante la
vita londinese. Passati il solito muro che si trovava tra il binario
nove e
dieci ci trovammo di fronte il grande treno nove e tre quarti, di un
colore nero
e rosso fiammeggiante. All’improvviso il treno
fischiò, segnale che ci
mancavano pochi minuti perché partisse.
-
mi raccomando fai il bravo quest’anno e non
ti mettere nei guai, torna sano e salvo a casa. – continuava
a ripetere la
signora Weasley a Ron, singhiozzando per il pianto.
-
mamma ti prego, ci sono i miei amici qui. –
Rispondeva lui, arrossendo a partire dalle orecchie.
Dopo
un po’ il treno fischiò nuovamente,
dovevamo muoverci o sarebbe partito senza di noi. Caricammo sopra i
bagagli e
il treno incominciò a partire, mentre i signori Weasley
salutavano con la mano
i figli e la madre di Ron che continuava a singhiozzare.
-
uffa, ormai ho sedici anni, potrebbe
smetterla di trattarmi come un bambino di tre. –
borbottò Ron, mentre cercavamo
di trovare qualche scompartimento libero.
-
dai Ron non dire così, ti vuole bene e lo
sai. – rispose con gentilezza Harry.
-
vabbè tu non ce l’hai i genitori non puoi
capirmi. – a questa affermazione Harry si fermò di
botto, quando voleva Ron
poteva essere molto crudele, sapeva qual’era il tasto giusto
da premere.
-
non te la prendere, sai com’è fatto, gli
passerà. – lo rassicurai, mentre Harry si
limitò ad annuire e sorridere. Alcune
volte Ron non si rendeva conto di quanto fosse fortunato ad avere una
famiglia
come la sua.
Girammo
tutto il treno per trovare uno
scompartimento libero e non avendone trovato nessuno ci fermammo in
quello dove
c’erano Ginny e Luna, che giocavano con la Puffola Pigmea
della prima,
acquistata nel negozio dei gemelli Weasley. Durante almeno
metà del viaggio
nessuno aprì bocca, poi all’improvviso Harry si
alzò e uscì dallo
scompartimento, probabilmente per la tensione che si era creata
nell’aria.
-
Potresti essere più gentile con Harry. –
rimproverai Ron, appena il nostro amico fu lontano.
-
Perché cos’ho detto? –
-
certe volte sei così ottuso. – odiavo quando
faceva così, sembrava che non capisse. Era uno stupido e non
ragionava, ma
certe volte era davvero gentile e carino…no un momento,
Hermione che vai a
pensare!
Tremendamente
stufata dal suo comportamento
tornai a scrivere sul mio Diario. Chissà dove era andato
Harry, ultimamente era
diventato fin troppo misterioso.
Passai
il restante del tempo sul treno a
scrivere. Era diventata una passione e mi era impossibile separarmi da
quell’agendina. Era il mio diario segreto, il mio
portafortuna. Mentre scrivevo
Ron mi guardò con aria interrogativa.
-
Che cosa stai scrivendo? – mi chiese curioso
-
niente, cose personali. – risposi fredda
-
posso leggere? – disse, tentando di prendere
il diario
-
ti ho detto di no. – risposi acida,
colpendolo con uno schiaffo sulla mano.
-
ok, non ti scaldare però. – affermò con
aria
offesa. Non mi andava di farglielo leggere, erano cose che nessuno
sapeva, cose
che sapevano solo io e il mio diario, e poi sul quel diario parlavo
anche della
mia probabile cotta per lui e la cosa era imbarazzante. Ma come faceva
a
piacermi? Bah, magari mi sbagliavo.
Guardai
fuori dal finestrino, era una specie di
vizio che avevo, sia quando stavo nei treni che quando viaggiavo in
macchina.
Adoravo guardare i paesaggi che sfrecciavano veloci davanti a i miei
occhi, e
poi i paesaggi che si potevano osservare dal finestrino del nove e tre
quarti
erano a dir poco stupendi. Prati immensi, ricoperti di fiori e il lago
nero che
stava ad indicare la vicinanza con Hogwarts.
-
andiamo Ron ci conviene prepararci tra pochi
minuti siamo arrivati. – lo avvertii, alzandomi e andando a
prendere il mio
bagaglio. L’unico
problema era che di
Harry non ce n’era neanche l’ombra. Sicuramente si
era cacciato in qualche
guaio, queste cose succedevano più spesso negli ultimi
tempi, chissà se tramava
qualcosa. Il treno fischiò, segno che dovevamo scendere. Una
volta a terra mi
guardai intorno, ma non c’era, e neanche Malfoy era presente,
chissà se
c’entrava qualcosa in questa storia.
-
Herm sai dov’è
Harry? –
-
No Ron, me lo stavo chiedendo anch’io,
andiamo, sono sicura che ci raggiungerà prima che inizi il
banchetto. – risposi
dirigendomi verso la sala Grande.
Entrai
in quella sala immensa. Il soffitto come
sempre era incantato e questa volta ritraeva un cielo limpido e
stellato. Ci
dirigemmo verso il nostro solito tavolo, quello dei Grifondoro. Al
tavolo
c’erano tutte facce conosciute, era tanto tempo che li
vedevo, e mi mancavano
parecchio. Dopo un paio di saluti sentimmo la porta della sala aprirsi
di nuovo
e da lì entrò la professoressa McGranitt con al
seguito un gruppo di ragazzi
(probabilmente ragazzi che dovevano essere smistati) molto, molto
spaesati che
guardavano incantati il soffitto. La McGranitt arrivò in
fondo e posizionò lo
sgabello col capello parlante davanti ai ragazzi.
-
Ognuno di voi sarà smistato in una casa, le
quali sono: Grifondoro, Serpeverde, Tassorosso e Corvonero. Rimarrete
fedeli
per sempre alle vostre case, alle case in cui sarete smistati. Vi
chiamerò uno
alla volta e voi verrete qui, vi siederete e poi sarete collocati nelle
determinate case. – esclamò la professoressa,
prendendo una specie di
cartellina e chiamando il primo ragazzino.
-
ALISTER CRANE. – un biondino si fece spazio tra
la folla e molto sicuro di sé si sedette sullo sgabello, si
poteva facilmente
capire in quale casa sarebbe stato smistato.
-
SERPEVERDE.- urlò il cappello, come volevasi
dimostrare.
-
ASHLEY EVANS.- questa volta fu il turno di
una ragazzina molto timida, con i capelli color nocciola. Con lei il
cappello
ci mise un po’ di più, ma alla fine
optò per la casa dei tassi.
-
MARK GRAY.- un ragazzino dai capelli corvini
si guardava intorno, sperando di incontrare qualcun’altro che
si chiamasse come
lui, ma non trovò nessuno. Con gli occhiali sulla punta del
naso mi ricordava
molto Harry, era molto impaurito e tremava dalla testa ai piedi.
-
CORVONERO. – e dal tavolo dei corvi si
sentirono vari urli di acclamazione che accoglievano il nuovo arrivato.
Quel
ragazzino anche se molto timido, sarebbe diventato un campione, era
solo un presentimento.
Dopo
un breve discorso da parte del preside le
tavole furono imbandite di tutte le cibarie possibile, ma Harry ancora
non
veniva. Ron si buttò sul cibo come un animale, cosa
piuttosto normale. Dopo
qualche minuto arrivò, con il naso che sanguinava.
-
Harry, maledizione dove sei stato ti sei
perso lo smistamento!. – lo rimproverai.
-
Faccende. –
-
faccende, così pericolose da farti uscire un
sacco di sangue dal naso? – gli chiesi indicandogli il sangue
che scendeva a
fiocchi. Continuammo a mangiare e mentre Ginny parlava con Lavanda e
Calì, io
mi ero bloccata a fissare Ron, mi ero come incantata. Era
così carino con quei
capelli rossicci e tutte quelle lentiggini che gli coprivano il viso.
Era perfetto.
-
Herm cos’hai da guardare? – chiese lui,
notando che lo fissavo
-
Io guardare, no ma che dici, non ti stavo
mica guardando, cioè non lo stavo facendo, io stavo
cioè osservando, cioè
pensavo. – farfugliai.
-
Oooookay. – rispose lui, continuando a
parlare con Harry. Certe volte il fatto che non si accorgesse delle
cose al
volo era utile. Almeno non si era accorto di come lo guardavo, almeno
non lui,
perché Harry continuava a osservarmi, così sviai
lo sguardo e finsi di leggere
il libro di Trasfigurazione. Durante tutta la cena parlammo del tempo
che
avevamo trascorso lontani da Hogwarts. Calì era stata in
Irlanda e aveva
passato un brutto mese in una casa infestata dagli gnomi, Lavanda in
Francia,
dove aveva visitato la scuola di Beauxbatons. Aveva preso in
considerazione
l’idea di trasferirsi, ma poi l’aveva accantonata,
se avesse cambiato scuola
sarebbe stato meglio per tutti, non mi era molto simpatica. Dopo aver
cenato ci
dirigemmo verso i dormitori. Eh sì, questa scuola mi era
mancata molto, la sala
Grande, le scale che cambiavano posizione e il ritratto della signora
Grassa.
Non mi piaceva stare lontano da Hogwarts. Quando entrammo nella sala
comune
c’era già il camino acceso e l’atmosfera
era talmente tranquilla che mi era
venuta la voglia di sedermi e mettermi a scrivere il diario. Salii su
in camera
e Ginny mi seguì. Eravamo compagne di stanza come sempre.
-
Ciao stanzetta ti sono mancata?. – esclamai
entrando
-
Si mi sei mancata. – disse Ginny, imitando la
possibile voce della stanza.
-
Piantala. – la risposi scherzosamente. Dopo
aver salutato tutti i mobili, lampada compresa, incominciai a
posizionare i
libri nella libreria. Quando arrivai al diario, accarezzai la copertina
e mi
girai verso Ginny che stava sistemando i vestiti nell’armadio.
-
che c’è? .- mi chiese, notando che la
osservavo.
-
Ginny, mi stavo chiedendo, che ne pensi di me
e Ron, insieme, come coppia intendo. –
-
Tu e Ron, mmm…ahahahahahahahah, tu mi fai
morire, tu e mio fratello, ahahahahah, certo come no. –
esclamò ridendo.
- ehy non c’è bisogno di ridere a crepapelle. – risposi offesa.
Una volta finito di sistemare, andai subito a mettermi sotto
alle coperte, non avevo voglia di parlare con lei. Cosa c’era
di così
divertente? Non mi prendeva mai sul serio.
-
Herm, scusami io non volevo, ma ti piace
veramente?. – mi chiese Ginny, rompendo il gelo che si era
creato.
-
credo di si. –
-
sai, sarei felice di avere una cognata come
te. –
-
grazie, anch’io. – la risposi sorridendo.
Dopo un paio di minuti chiusi la luce e mi addormentai abbracciata al
mio
diario.
Spazio
autrice:
salve a tutti, ecco finalmente il secondo capitolo
u.u. qui Herm ritorna a Hogwarts e capisce sempre di più di
essersi innamorata
di Ron e capiamo un po’ anche la sua
“simpatia” verso Lavanda hihi. Spero che
vi sia piaciuto il capitolo, cercherò di pubblicare
puntualmente ogni sabato,
anche se tra un po’ incomincia il tram tram della scuola =.=,
uff che noia xD.
Mi raccomando commentate, ho bisogno di essere spronata =), al prossimo xD
Queen
Alexia:
grazie per la recensione e grazie per aver
aggiunto la mi fan tra le preferite, spero che questo capitolo ti sia
piaciuto
e non ti preoccupare per Ginny, cambierà opinione riguardo a
Harry u.u, mi
raccomando commenta =)
Ps:
nel capitolo c’è un
riferimento ad una persona che mi ha aiutato molto con questa fan ( e
non solo), la quale credo abbia capito dove ;)