Fanfic su artisti musicali > Tokio Hotel
Segui la storia  |       
Autore: _Lollipop_    04/09/2010    5 recensioni
Sara vive a Milano con la famiglia. Il padre deve essere trasferito per lavoro e lei finirà con l'abitare vicino a strane persone. In questa storia i Tokio Hotel non centrano nella vita dei 4 ragazzi.
Genere: Romantico, Commedia, Erotico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bill Kaulitz, Nuovo personaggio, Tom Kaulitz
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

 

 

Capitolo 25: La verità

 

Forse era giunto il momento di dire la verità. Come poteva continuare in quel modo? E un aiuto le avrebbe fatto seriamente comodo. Non poteva continuare con una falsa a cui nessuno credeva. E quando pensava a queste piccole soluzioni, ecco che il viso di Tom appariva davanti ai suoi occhi, destandola da quei pensieri. Preferiva andare avanti all'infinito piuttosto che farlo soffrire.

-Sto aspettando!- la voce arrabbiata del ragazzo arrivò alle sue orecchie confermando ulteriormente la sua, già presa, decisione. Si voltò e, con una velocità fulminea, scappò in camera chiudendola a chiave.

-Sara! Apri, cazzo! Non puoi continuare a deviare il discorso!- ma a lei non importava delle sue parole e nemmeno dei pugni che tirava contro la porta . Si lasciò scivolare con la schiena contro il legno fino a sedersi sul pavimento freddo. Fissava il vuoto di fronte a lei mentre una lacrima scivolò sul suo viso senza che lei se ne accorgesse, immersa com'era nei suoi pensieri. C'erano due possibilità: la prima, e più difficile, consisteva nel raccontare tutto a Tom e rimanere in disparte mentre si picchiavano; la seconda, e più facile, continuare a mantenere il segreto e soffrire in silenzio. Sì, la seconda ispirava decisamente di più.

-Sara per favore, apri. Ho bisogno di parlarti. Non ce la faccio più...- la sua voce si era decisamente addolcita. Aveva quasi un che di implorante.

-No- le lacrime che ormai si era moltiplicate continuando a solcare imperterrite il suo volto.

-Piccola...- il suo cuore fece una capovolta. Aveva soffiato quel nome con una dolcezza e un tono tanto implorante che non gli aveva mai sentito usare. L'aveva chiamata piccola. Rischiava di sciogliersi da un momento all'altro. Ma non poteva aprire. Avrebbe ceduto. Si sarebbe tuffata tra le sue braccia piangendo e avrebbe confessato tutto. E non poteva farlo.

-No- ripeté. Tom sospirò.

Sentiva la schiena del ragazzo, dall'altra parte del legno, scivolare verso il basso fino a trovarsi nella sua stessa posizione. Nascose il viso tra le ginocchia e continuò a piangere.

Erano passati dieci minuti e, da dietro la porta, non si sentiva più alcun rumore. Un nodo la prese alla gola. Possibile che aveva rinunciato così presto? Si diede un leggero schiaffo alla guancia. Doveva sentirsi fortunata se aveva già rinunciato. Non gli avrebbe dovuto dare spiegazioni. Dei rumori appena accennati provenivano dalla finestra infondo alla parete. Si allarmò leggermente. Cautamente camminò seguendo la direzione dei rumori. Si affacciò alla finestra che dava sul giardino. Nulla. Poi un leggero rumore di passi. Sara non fece in tempo a girarsi che una mano le tappò la bocca mentre un braccio le circondò la vita attirandola a quel corpo. Voleva urlare, ma la mano era saldamente incollata alle sue labbra. Il braccio del ragazzo era ancora allacciato intorno al suo bacino e sentiva quello del ragazzo premere contro di lei. Eppure quel profumo lo aveva già sentito. Il suo respiro caldo si infrangeva sul suo collo. Poi, sentì la sua bocca avvicinarsi al suo orecchio.

-Non avrai davvero creduto che me ne fossi andato così...- la voce calda e sensuale. Come non riconoscerla. La mano che le tappava la bocca lasciò lentamente la presa.

-Tom! Razza di idiota mi hai fatto prendere un colpo!- tentò di girarsi, per tirargli un ceffone, ma la mano che le teneva la vita ancora non si era scollata e, appena lei si spostò, lui la riattirò al suo bacino stringendola con entrambe le braccia. Rimase un attimo spiazzata da quel gesto. Avvertì le labbra del chitarrista sfiorarle la pelle del collo provocandole piccoli brividi.

-T-Tom...- soffiò quasi come una richiesta. Sapeva che avrebbe ceduto.

-Sssh- il respiro caldo che la solleticava leggermente. Come poteva lasciarlo fare? Si slacciò lentamente dalla sua presa e lo avvertì sospirare.

-Scusa- fece poi sedendosi sul letto a fianco della ragazza.

-E di che?-

-Di essermi lasciato andare... è solo che...- mosse le mani nervosamente tentando di spiegare un concetto che non era chiaro nemmeno a lui.

-Non devi scusarti...- lo rassicurò.

-Ti prego, spiegami cosa succede...- la ragazza si lasciò sfuggire un sospiro. Si alzò dal materasso e si avvicinò al centro della stanza.

-Ti ho chiesto per favore di non insistere Tom...-

-Ti sto implorando...-

-Non posso...-

-Ma si può sapere perchè? Cazzo- sbottò alzandosi in piedi.

-Perchè non voglio ti succeda qualcosa!- urlò esasperata da tutte quelle domande. Si accorse solo dopo di quello che avevo detto e, maledicendosi mentalmente, si schiaffò una mano in viso.

-C-cosa intendi?- domandò Tom guardandola accigliato.

-Niente- si affrettò a rispondere.

-Adesso basta! O me lo spieghi o giuro che per me tu non esisti più, ok?- era con le spalle al muro. Ormai non poteva più mentire. Sospirò di nuovo mentre una lacrima le scivolava sulla guancia.

-Siediti- gli ordinò tornando sul materasso. Lui obbedì sedendosi al suo fianco e guardandola- mentre si rigirava le mani -attendendo che parlasse.

-È cominciato tutto quella sera al parco. Quando sono sparita per due ore.. Beh... Mentre tu sei andato a legare il motorino, io stavo mettendo via le mie cose e...-

-E?-

-E...- un altra lacrima le sfuggì -Ben...- fu l'unica cosa che riuscì a dire prima che altre lacrime seguirono la prima.

-Lo sapevo!- scattò in piedi -Io giuro che lo ammazzo quel pezzo di merda! Gli faccio vedere io! Ha osato metterti le mani addosso! Razza di idiota! Prima mio fratello, adesso te! No ma questa non gliela faccio passare!-

-Tom siediti-

-No, ora vado lì e lo ammazzo, gli farò vedere io!-

-Tom siediti cazzo, non ho ancora finito!- urlò. Tom la osservò curioso e si risedette aspettando nuovamente che la mora parlasse.

-È arrivato con i suoi amici. Mi hanno presa di forza... e... mi... mi hanno... violentata...- alzò lo sguardo per osservare la reazione di Tom. Aveva gli occhi puntati su di lei, ma lo sguardo era perso nel vuoto.

Violentata violentata violentata violentata violentata violentata... quella parola gli rimbombava in testa. No, non poteva essere vero. Doveva scherzare, era ovvio. Non potevano averlo fatto davvero. Non potevano essere davvero così crudeli. Non poteva essere. Lui aveva promesso di proteggerla. E invece aveva continuato a tormentarla chiedendole cos'avesse e perchè si comportava così. Non aveva cercato di andarle in contro. Non aveva cercato di capire cosa le fosse davvero successo. Una lacrima scivolò sul suo volto. Non sapeva nemmeno lui a cosa era dovuta. Frustrazione, rabbia, tristezza, vergogna, delusione, sorpresa... erano tante le possibili cause.

-Quando sono tornata a scuola... Ben mi ha detto di venire in bagno appena suonato l'intervallo... io non capivo per cosa... beh, tu puoi immaginare perchè... così, ogni giorno, all'intervallo andavo in bagno e lui... beh... poteva continuare indisturbato...- un altra lacrima. Lei veniva violentata ogni giorno, a pochi metri da lui, e nessuno si era mai accorto di nulla, LUI non si era mai accorto di nulla.

-P-perchè non me lo hai detto?- chiese in un soffio, decisamente sconvolto. La vide abbassare lo sguardo ancora più di quanto già lo avesse basso.

-Perchè... non volevo ti succedesse nulla...-

-C-come?-

-Quando al parco ho sentito la tua voce chiamarmi, ho pensato che fossi la mia salvezza. Che era tutto finito. Ancora non erano riusciti a spogliarmi... ma Ben mi disse... che se volevo che non ti succedesse nulla... avrei dovuto chiudere la bocca... e il giorno dopo, a scuola, mi diede una scelta... potevo presentarmi in bagno suonato l'intervallo, oppure... non era sicuro che tu tornassi a casa con tutte le ossa intatte....- questa volta non si limitò a una lacrima. Due, tre, quattro, cinque di fila. Si sentiva una merda. Si faceva schifo da solo. Lei pativa quelle sofferenze da un mese e più e lui non aveva fatto altro che aggredirla e darle persino della prostituta. Faceva schifo. Sembrava di essere finito in un incubo. Non voleva mostrare le sue lacrime. Ma infondo... chissene frega! La ragazza a cui teneva più di ogni altra era stata violentata più volte sotto ai suoi occhi e per colpa sua. Come poteva non piangere. Alzò lo sguardo lentamente impuntandoli nei suoi. La vide sbarrare gli occhi lucidi appena vide le sue lacrime.

-Piccola...- le buttò le braccia al collo stringendola forte al suo petto. Sara strinse la sua maglietta tra le dita lasciandosi andare ad un pianto liberatorio, trattenuto per troppo tempo. La stringeva talmente forte che temeva di soffocarla. Ma non importava a nessuno dei due. Avevano un bisogno irrefrenabile di quell'abbraccio. E non si vergognava di piangere. Non piangeva perchè ora le avrebbe prese, di quello non gli importava un fico secco, piangeva perchè gli avevano toccato la sua perla più preziosa.

 

------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

 

Ciao ragazze! Oggi ho dato l'esame per il debito in latino (palleeeeeeeeeee -.-) e, appena tornata, mi sono subito messa a scrivere! Spero tanto vi sia piaciuto visto che finalmente la verità è venuta a galla! E vi avverto che nel prossimo succederà qualcosa di bello :) chissà se qualcuna indovina xD aspetto le vostre deduzioni xD ringrazio le mie pulcettine:

SweetStrawberry: Ma cara non ti preoccupare, anzi spero ti sia divertita :) mi fa molto piacere che i capitoli ti incuriosiscano :) grazie mille di tutti i complimenti ** Mi rendi sempre felicissima ** e i invogli a scrivere ogni volta ** spero davvero che non ti abbia deluso :) ma anticipo che il prossimo sarà mooooooooolto più potente xD ciao ciao un grande bacio!

 

Spalsh_BK: Ciaooooo :D mi fa molto piacere che tu ti sia immaginata la scena *O* sì penso proprio che si siano presi un grosso spavento. Penso che ormai non ci sia bisogno di fare due più due! Finalmente quella zuccona ha tirato fuori la verità u.u io glielo dicevo ma lei non mi ascoltava .-. ok basta xD ahahahahaha l'ultimo pezzo mi ha fatto morire dal ridere xD grazie ancora dei complimenti! Ciao ciao un bacione!

 

DarksideOfNana: Sì direi che tra un paio di capitoli si vedrà quanto è riduttivo quel “arrabbiato” xD io non ti ho detto niente è!! xD puoi immaginare da sola! XD spero ti sia piaciuto il capitolo *O* ciao ciao e un grande bacio!

 

meky94: Scusa se ci ho messo un po' ma sai sta scuola del caz... emm cavolo xD mi toglie tutto il tempo -.-! sì direi che finalmente ha tirato fuori sta benedetta verità! Ecchekaulitz u.u grazie mille quell'ultima frase mi ha commossa *O* spero seriamente che ti sia piaciuto anche questo! Un grande bacio!

 

Phantom Rider: Una nuova pulcettinaaaaaaaa *O* tanto piacere io sono Sara! *me si inchina u.u* oddio i tuoi complimenti mi hanno sinceramente lusingata e commossa! :')) Mi hanno fatto un gran piacere! ** grazie ancora e spero ti sia piaciuto tanto anche questo! Un grande bacio!

  
Leggi le 5 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Tokio Hotel / Vai alla pagina dell'autore: _Lollipop_