Anime & Manga > Captain Tsubasa
Segui la storia  |       
Autore: Ale Kanou    22/10/2005    5 recensioni
“Da cosa sei scappata?” le chiese lui. Sanae per un attimo non rispose poi, guardando diritto davanti a sé aggiunse a bassa voce “Dai fantasmi del passato…”
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Sanae Nakazawa/Patty Gatsby
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Capitolo 31: La dichiarazione


Quella domenica pomeriggio Sanae atterrò all’aereoporto Flughafen Fuhlsbüttel di Amburgo; era d’accordo con Karl di vedersi a casa sua dopo la partita, ma decise di andare da lui allo stadio: voleva vederlo il prima possibile, anche se quello significava sapere da lui ciò che lei non avrebbe mai voluto sentirsi dire.

Abbracciò le amiche che le augurarono in bocca al lupo.

Karol e Kristine guardarono la giapponese allontanarsi in taxi ed entrambe si augurarono con tutto il cuore che le cose andassero per il verso giusto: Sanae aveva raccontato loro dell’eventualità che Schneider quel giorno le comunicasse la decisione di andarsene dalla Germania.

Entrambe erano rimaste sgomente alla notizia: sapevano quanto l’amica avesse sofferto in passato per amore e soprattutto quanto fosse innamorata dell’attaccante tedesco.

Tutte e due però non poterono fare a meno di provare una grande ammirazione di fronte a quella ragazza coraggiosa che nonostante tutto, aveva deciso di non fare niente per ostacolare la carriera del ragazzo che amava.

Sanae arrivò davanti allo Stadio Aol Arena dopo mezz’ora circa. La maggior parte dei tifosi aveva ormai abbandonato l’edificio, mentre una miriade di giornalisti, fotografi e cameraman assiepava i corridoi fuori dalla sala conferenze.

Si diresse verso la zona degli spogliatoi e dopo aver incontrato un massaggiatore e il secondo allenatore, lasciò detto loro di comunicare a Karl del suo arrivo.



Genzo guardò Karl preoccupato: aveva sentito l’allenatore parlare con lui e concordare poco prima della conferenza stampa di non dire niente durante l’intervista a proposito delle proposte fattegli in quelle settimane.

Lui era rimasto molto sorpreso a quelle parole: il capitano tedesco non gli aveva fatto il minimo accenno all’argomento; non sapeva nulla delle offerte che gli erano state fatte. Il suo pensiero non potè che andare a Sanae.

“Karl, lei sa di queste trattative?” aveva chiesto al biondo capitano dopo che Mister Baumann li aveva lasciati.

Karl si era girato verso di lui “No Genzo, Sanae non sa niente di tutto questo…”

Il portiere sentì subito montare la rabbia dentro di lui “Che cazzo significa? Perché non glielo hai detto Schneider?”

Karl senza scomporsi, lo guardò diritto negli occhi “Non c’è n’è bisogno Wakabayashi.” e senza aggiungere altro si allontanò per dirigersi verso la sala conferenze.

Genzo era rimasto ammutolito a guardare il suo capitano andarsene. Stava per seguirlo quando un massaggiatore si avvicinò a lui e gli disse che Sanae cercava Karl e che si era accomodata nella sala conferenze per assistere all’intervista del dopo partita.

Si ritrovò a imprecare: l’arrivo dell’amica non poteva capitare in un momento più sbagliato. Sapeva che certe notizie non potevano passare inosservate per molto tempo: poteva solo sperare che la notizia delle trattative sul capitano tedesco, non fosse ancora trapelata.

In realtà si sentiva molto irrequieto però: stranamente quel giorno c’erano molti più giornalisti del solito ad assistere ai commenti del dopo partita…e la cosa gli suonava molto strana.

Se solo qualcuno di loro avesse avuto anche il minimo sentore di uno scoop calcistico come quello, sicuramente si sarebbero buttati sulla notizia come lupi famelici.

E Sanae avrebbe appreso la cosa nel peggiore dei modi.

Provò l’istinto irrefrenabile di andare da Karl e prenderlo a pugni; velocemente uscì dagli spogliatoi e si diresse verso la sala stampa.



Sanae seduta su una poltrona riservata nelle prime file della grande sala conferenze, osservò Karl salire sul palco insieme al capitano della squadra avversaria e ai rispettivi allenatori. Vedendolo si sentì stringere il cuore.

Era bellissimo: indossava la tuta della squadra con la casacca legata in vita, mentre una maglia bianca aderente evidenziava il suo petto possente e le sue braccia muscolose.

Se ne stava seduto appoggiato allo schienale con le braccia conserte e lo sguardo fisso davanti a sé, mentre ascoltava le domande fatte dai giornalisti sulla partita appena giocata.

Guardando quegli occhi blu come il mare, Sanae sentì lo stomaco serrarsi: come avrebbe fatto a stare senza quegli occhi, come avrebbe fatto a stare senza di lui?

Improvvisamente si sentì toccare il braccio e giratasi, si trovò di fianco Genzo che con un sorriso tirato la salutò per poi sedersi vicino a lei.

Karl vide il portiere entrare nella sala conferenze e seguendolo con lo sguardo lo osservò accomodarsi in platea; con un fremito notò subito accanto a lui Sanae e rizzandosi a sedere si mise ad osservarla.

Era stupenda come sempre: guardò quel viso dolcissimo che riusciva a infondergli una pace ed una calma incredibile, sentendo crescere in lui il desiderio smodato di scendere da quel palco e andare da lei per poterle finalmente dire ciò che da giorni desiderava rivelarle.

I loro sguardi si incrociarono per qualche secondo ed entrambi, osservando gli occhi dell’altro, sentirono i battiti del loro cuore accelerare.

Ad un tratto un giornalista dall’ultima fila prese la parola e sorprendendo tutti i presenti disse “Schneider…ci è giunta notizia di alcune trattative in atto con la società tedesca per la sua cessione in un altro campionato estero…”

Improvvisamente la stanza si riempì di un mormorio via via crescente, mentre le domande sul presunto passaggio del capitano tedesco ad un’altra squadra, cominciarono a piovere a dirotto da tutta la sala.

Genzo serrò i pugni intorno alla poltrona: quello che temeva si stava avverando. Si girò preoccupato verso Sanae e la vide guardare con espressione imperscrutabile il palco davanti a loro.

Sanae con un tuffo al cuore rimase ad osservare la bufera che la domanda del giornalista aveva scatenato: purtroppo le sue paure avevano trovato conferma…Karl era in trattativa per lasciare la squadra tedesca.

Il Mister tedesco tentò in tutti i modi di deviare l’argomento ma inutilmente: lui e la società avevano fatto di tutto per tenere nascosta la notizia sotto espressa richiesta di Schneider; avevano deciso di indire una conferenza stampa nei giorni successivi per riferire le decisioni del capitano tedesco…ma erano stati evidentemente battuti sul tempo.

Karl rimase seduto ad osservare i giornalisti che in preda ad una folle frenesia di sapere, gli stavano facendo domande a raffica.

All’inizio lasciò che fosse il Mister a rispondere per lui; inizialmente aveva chiesto il massimo riserbo sulla faccenda; non voleva assolutamente che la notizia trapelasse prima di aver avuto la possibilità di parlare con Sanae.

Purtroppo però le cose erano andate diversamente da quanto lui aveva progettato.

“Allora Signor Baumann, nega forse di essere in trattativa con alcune squadre straniere per il suo pupillo?”

L’allenatore tedesco, rendendosi conto di non poter più far nulla per fermare quella cascata inarrestabile, si ritrovò con disappunto a rispondere stizzito alla domanda del cronista “NO!”

Quell’unica parola scatenò ancor di più i giornalisti presenti.

Sanae di fronte a quel semplice monosillabo invece si sentì trafiggere il cuore.

“Schneider ci dica qual’è la squadra pronta ad acquistarla?”

“Quando avverrà il passaggio? Ancora durante questa stagione o nel prossimo campionato?”

“Perché non avete dato la notizia prima? A quanto pare siete in trattativa da settimane…”

Il Signor Baumann stava per rispondere all’ultima domanda ma fu inaspettatamente preceduto da Schneider che con voce calma e sguardo impassibile disse “Perché non c’era alcun bisogno di comunicare la notizia…”

“Che intende dire?” chiese una giovane giornalista bionda che sedeva in prima fila davanti a lui.

“Intendo dire che non abbiamo diffuso la notizia delle trattative perché non abbiamo portato avanti nessuna trattativa.”

La risposta del capitano tedesco lasciò interdetti tutti i presenti.

“Vuol dire che lei non ha accettato le proposte che le sono state fatte?”

“Esatto…” rispose Karl asciutto senza scomporsi minimamente.

Sanae per l’ennesima volta in pochi minuti si sentì mancare: lui aveva deciso di non accettare le proposte che gli erano state fatte!

Per niente soddisfatta la giovane giornalista di fronte a lui, continuò imperterrita “Perché ha rifiutato le proposte? Da quanto sappiamo sia un club italiano che uno inglese farebbero carte false per averla…si tratta di due delle squadre più forti al mondo…”

“E’ semplice…non ho intenzione di lasciare Amburgo…in questo momento ho altre priorità…” Karl osservò la reporter con due occhi glaciali, ma lei ancor più incalzante gli chiese con aria tra lo stupefatto e l’incredulo “E cosa ci sarebbe di più importante dell’accettare un’offerta che la farebbe diventare un giocatore ancora più famoso di quello che è? Quale sarebbe la sua priorità in questo momento?”

Karl rimase per un attimo in silenzio, poi con un sorriso appena accennato sulle labbra, lentamente tolse lo sguardo dalla giornalista per rivolgerlo verso la parte opposta della platea dove era seduta Sanae.

Sanae si trovò a fissare gli occhi di Karl mentre un fremito incontrollabile le attraversava tutto il corpo.

Quando sentì le parole del capitano tedesco credette per un attimo di morire all’istante su quella poltrona.

Karl puntò il suo sguardo sulla donna che amava alla follia e in modo deciso rispose al microfono “Chiedere alla donna che amo di diventare mia moglie…e con lei decidere che cosa ne sarà del nostro futuro…”

Il pubblico in platea si mise a vociferare ancor più forte, mentre la bionda giornalista rimasta di sasso di fronte alla risposta inaspettata del campione tedesco, si lasciò cadere sulla poltrona senza chiedere altro.

Genzo con un sorriso trionfante sul volto, si appoggiò allo schienale della poltrona per poi girarsi ad osservare Sanae: adesso aveva finalmente capito il vero motivo per cui Karl non gli aveva detto nulla a proposito delle trattative…lui non le aveva mai neanche prese in considerazione ed il motivo per cui non lo aveva fatto, stava seduto in quel momento lì accanto a lui.

Karl e Sanae rimasero a guardarsi da lontano per un tempo che ad entrambi parve infinito: nessuno dei due sembrava accorgersi delle persone intorno a loro…era come se in quella stanza gremita da decine di persone, in realtà ci fossero solo loro due.

Ad un certo punto il Signor Baumann, di fronte al putiferio scatenato dall’ennesima dichiarazione del capitano tedesco, pose fine alla conferenza stampa.



Sanae rimase immobilizzata sulla poltrona…non riusciva quasi a respirare; temeva che se solo avesse fatto il minimo movimento, l’incantesimo si sarebbe spezzato, magari rivelandole che si era trattato solo di un sogno.

Sentì Genzo afferrarla per la mano e dirle qualcosa che lei, completamente stranita, quasi non riuscì a capire “Forza Cenerentola…il Principe ci aspetta…”

Senza rendersene conto si ritrovò con l’amico nel retro della sala conferenze; vide passarle accanto alcune persone dirette verso l’uscita e all’improvviso Karl girare l’angolo e venire verso di loro; abbassò per un attimo lo sguardo nel tentativo di placare il battito impazzito del suo cuore.

Karl vide Genzo nel corridoio semideserto e accanto a lui Sanae che con un’espressione indecifrabile, fissava il pavimento.

Sentì il suo cuore battere ad un ritmo irregolare mentre avanzava verso di loro: mille timori e incertezze lo stavano divorando, mentre si apprestava a conoscere la reazione che la donna che amava aveva avuto di fronte alla sua proposta pubblica.

Si fermò di fronte a loro e incrociò lo sguardo di Sanae che sentendolo avvicinare, aveva alzato il viso verso di lui.

“Mi dispiace Karl…ma non posso proprio accettare la tua proposta di matrimonio…è un impegno troppo serio per me…e io non mi sento ancora pronto…”

Inarcando un sopracciglio e con un sorriso mezzo divertito il biondo capitano ribattè “Cercherò di farmene una ragione…Wakabayashi…”

Dopo quello scambio di battute, i due amici si scambiarono un sorriso d’intesa, poi Genzo, strizzandogli l’occhio e mettendogli una mano sulla spalla, lo oltrepassò lasciandoli soli.

Rimasero in piedi, uno di fronte all’altra.

Karl si avvicinò ancor più a lei e con un sorriso che nascondeva una tensione incredibile le chiese sfiorandole con il dorso della mano una guancia “E tu cosa mi rispondi…?”

Sanae chiuse gli occhi per un attimo assaporando al massimo quel dolce contatto e non riuscendo più a trattenere le emozioni che aveva dentro, cominciò a piangere di fronte a lui.

Karl con voce tremante le disse “Devo prenderlo come un sì?”

Lei con un sorriso raggiante gli saltò al collo e lo strinse con tutta la forza che aveva, dicendogli tra le lacrime “Sì…Sì…Sì…”

Lui al massimo della felicità la strinse a sua volta a sé, mentre con il cuore in gola le sussurrava all’orecchio “Ti amo Sanae…sei tutta la mia vita…”
  
Leggi le 5 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Captain Tsubasa / Vai alla pagina dell'autore: Ale Kanou