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Autore: LaTuM    04/09/2010    6 recensioni
Till è al Fashion-Party di Berlino ma non si sta divertendo.
[Till Lindemann/Travis Fimmel]
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Disclaimer: Till Lindemann, Richard Kruspe e Christoph Schneider – e in generale i Rammstein -non mi appartengono. Neanche Travis Fimmel (qualcuno pensava il contrario?! XD). Quanto narrato – grazie a Dio! – non è realmente accaduto e non intende essere un’opera diffamatoria nei confronti dei protagonisti. Da tutto ciò, ovviamente, non ci ricavo uno zellino.

 

Du riechst so gut

 

Erano andati al Fashion-Party di Berlino. Avrebbero dovuto lavorare al loro nuovo album, ma le cose da un po’ di tempo avevano un andamento strano e i lavori procedevano a rilento oramai da settimane. Già l’anno prima avevano dovuto procrastinare la data di pubblicazione dell’album ancora senza nome e la Universal – a quel punto – aveva dato un ultimatum: settembre 2009 o addio contratto.

Ma oramai si stavano tutti avvicinando inesorabilmente ai cinquant’anni e l’ispirazione cominciava a venire meno: Till non si sentiva più addosso l’età per scrivere con quel linguaggio così ambiguo e irriverente. Quelle erano cose che potevano far presa su una determinata fetta di pubblico e ora sentiva di aver in parte perso la capacità di comunicare con quegli strambi metallari che ancora li idolatravano. Da qualche parte aveva pure sentito qualcuno definirlo ‘emo’ per la vena malinconica che avevano preso i suoi testi.

Si avvicinò al tavolo ricoperto da calici e vivande colorate. Non gli piacevano molto quel genere di occasioni mondane neanche lontanamente legate al mondo della musica. Si sarebbe aspettato una maggiore presenza di nomi di spicco in ambiente musicale, invece, a parte Wilson Gonzales – il fratello maggiore di quell’assurdo ragazzino che si faceva chiamare Jimi Blue – e il cantante degli Empty Trash, si erano ritrovati circondati da modelle e modelli di ogni tipo.

Sbuffò e si avvicinò al bancone di un pub improvvisato: aveva voglia di un buon boccale di birra tedesca e i flute pieni di spumante non lo attiravano particolarmente.

Si stava semplicemente annoiando: Kruspe aveva colto l’occasione per essere sommerso dai flash e parlare a chiunque fosse a tiro del nuovo album degli Emigrate. Doom, dal canto suo, si limitava a scambiare qualche parola con alcuni invitati e a sfoderare di tanto in tanto il suo bel sorriso. Ma nessuno dei due, a differenza di Richard, era un gran festaiolo: si erano buttanti in quella folle serata più che altro per allontanarsi dall’incombenza di quell’album che non arrivava e dalla pressione invisibile dei fan.

La sua attenzione venne improvvisamente catturata da un dolce profumo di agrumi che gli pervase le narici. Voltandosi vide il profilo di un ragazzo biondo piuttosto alto agghindato con abiti degni di un figlio dei fiori che forse solo Doom – vista la china che avevano preso di recente i suoi gusti stilistici – avrebbe potuto apprezzare.

Till sorrise diabolico pensando a quanto – in quel momento – il titolo Du riechst so gut calzava alla perfezione del ragazzo che gli si era affiancato.

Il biondo gli rivolse uno sguardo sospettoso, ma Till non gli prestò troppa attenzione. O per lo meno, finse di non farlo. Alzando il boccale occhieggiò il ragazzo cercando di ricordare dove lo avesse già visto… Era sicuro che fosse un modello piuttosto famoso qualche anno fa, ma non ricordava per quale casa di moda avesse lavorato. Solo quando – abbassandosi per raccogliere il cellulare che non si era neanche accorto gli fosse scivolato dalle mani – riconobbe il famoso logo CK stampato sull’elastico dei boxer.

Lindemann storse le labbra in un ghigno che non prometteva nulla di buono. Forse per riflesso incondizionato (Till sapeva perfettamente che era bravo ad incutere timore alle persone) nel sentirsi gli occhi di lui addosso, il ragazzo si rialzò e dopo avergli rivolto uno sorriso intimidito – e forse anche impaurito – gli diede le spalle e si allontanò, confondendosi nella folla..

Till scosse la testa e prima ingollare il resto del contenuto del boccale sussurrò il suo fatale ich finde dich.

 

[28 febbraio 09]

 

Note dell’autrice:

Questa storia è nata per scherzo. Alla provocazione ‘prova a scrivere una storia slash con Till Lindemann e il modello di Calvin Klein’ ho risposto con queste parole. Non chiedete spiegazioni perché neanche io ne ho XD L’unica cosa che so è che non avrei mai il coraggio di andare avanti ù.ù

   
 
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