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Autore: irenuccia cullen    06/09/2010    2 recensioni
Wanda continua a vivere la sua vita in compagnia di Ian, Jamie, Doc, Mel, Jared, jeb e tutti gli altri nelle caverne. Qualcosa in Burns, il nuovo amico di Viandante, fa insospettire Ian che decide di compiere un gesto inaspettato...
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Viandante
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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C’era buio. Non vedevo niente. L’oscurità mi terrorizzava e mi costringeva a restare accasciata a terra,gambe strette al petto, singhiozzante. Dov’erano tutti? << Ian….Ian, dove sei? >> fu il mio sussurro appena udibile. Il silenzio che regnava in quel luogo terrificante era assoluto e non trovavo il coraggio per squarciarlo. Il mio petto sbriciolato dall’angoscia sussultò nervoso. Con eccessiva cautela mi alzai e iniziai a vagare nell’oscurità. << Ian, aiuto. Ian. >> azzardai a voce più alta. Lacrime calde continuavano a sgorgarmi dagli occhi e mi impedivano di vedere oltre al nulla che mi avvolgeva. Sentivo freddo e mi tremavano le mani. << Ian! >> urlai in preda al panico. Poco a poco riemersi dal buio e mi accorsi che era solo un brutto sogno. Due mani forti mi strattonarono il preda alla preoccupazione << Wanda, tutto bene? >> chiese sussurrando Ian. Ian era lì, vicino a me. Lentamente riaprii gli occhi e la prima cosa che vidi fu il colore intenso del suo sguardo. Zaffiro, neve e mezzanotte. La visione di quella tonalità così brillante mi riempiva sempre di gioia e dolcezza: era come se il blu del suo sguardo mi avvolgesse,cullandomi con infinita gentilezza. Ero letteralmente stregata da quel viso bello , perfetto e gentile.<< Ian! >> sospirai sollevata gettandogli le braccia al petto (riuscii nel mio intento solamente perché eravamo sdraiati,insieme a Jamie, in quell’angusto materasso,nella stanza dei giochi. Eravamo tutti lì perché la stagione delle piogge non aveva ancora deciso di lasciar posto al cielo blu, teso e perfetto a cui tutti ci eravamo abituati e che mi annoiava). << Wanda, va tutto bene? Hai iniziato a tremare e mi sono spaventato >>parlava a bassa voce, sia per tranquillizzarmi, sia per non svegliare nessuno. << Scusa, ho fatto un semplice brutto sogno… >> con il dorso della mano cacciai le lacrime che mi rigavano il viso e abbassai lo sguardo. La timidezza che avevo ereditato da Petali Aperti alla Luna non accennava a diminuire e arrossivo continuamente, anche per via di semplici stupidaggini. Ian mi alzò il mento per potermi guardare meglio negli occhi.<< Cosa è stato a terrorizzarti tanto?>> chiese e notai una strana combinazione di affetto e scetticismo nella sua voce.<< Bé…c’era buio e tu no c’eri. Ero sola >> ammisi mio malgrado con un lieve sussurro. La mai voce squillante non mi sembrava più strana come un tempo, possibile che fossero passati già tre mesi dalla mia rinascita? Ian sospirò e mi strinse a se, comprensivo. << Viandante, lo sai vero che non ti lascerei mai, per nulla al mondo? Il solo pensiero di una vita senza te mi distrugge…non devi avere paura . Io e te resteremo insieme per sempre, te lo prometto>> quelle parole mi fecero gonfiare il cuore tanto che rischiava di esplodere. Mi allontanai per poterlo guardare negli occhi. <> mugugnai rossa in viso. Mi avvinghiai a lui e poggiale le mie labbra piene sulle sue, pallide e morbide. Le mie mani strinsero i capelli neri come la pece di Ian e avvertii uno strano formicolio sulla schiena dove la sua mano sfiorò con delicatezza la mia pelle eburnea. L’odore della sua pelle mi faceva sentire come una farfalla, tanto leggera e delicata da riuscire a spiccare il volo all’interno di quella caverna odorosa di muffa in qualsiasi momento. Quel bacio fu lento e tanto,tanto dolce. Ian sciolse la mia presa d’acciaio e intrecciò i miei occhi argentei ai suoi. Mi accarezzò i capelli e mi sorrise dolcemente. Ian . Il mio Ian. Il mio compagno, il mio unico amore, la mia ragione di vita, l’umano per cui avrei rinunciato alla mia esistenza e che avrei amato per sempre, il mio angelo custode , colui che non mi avrebbe mai lasciata. Ian, l’umano migliore e più amorevole. Il mio vero compagno. Maliziosamente ripensai al giorno in cui mi aveva fatta sua per la prima volta e ridacchiai.<< Che c’è? >>domandò ammiccando. << Niente, sono solamente felice >> era vero: malgrado tutto la mia vita era perfetta e stracolma di felicità e amore. Tutti erano più felici da quando non correvano più rischi andando in missione e avevano trovato un modo per riportare le cose come dovevano andare. Perlomeno, quasi tutti . Lilly era ancora straziata dalla perdita di Wes ma ,nonostante non nutrisse più alcuna speranza per il futuro , aveva trovato una nuova amica con cui andava molto d’accordo. Rachel era una deliziosa trentenne dai capelli lisci e color mogano che faceva parte del gruppo di sopravvissuti di Nate. Lei e Lilly avevano tanto in comune, come, ad esempio, il dolore per la recente scomparsa del compagno. Maggie e Sharon continuavano a provare una sorta di astio nei miei confronti ma ,ormai, avevano cancellato il rancore che provavano verso tutti i miei amici. Lacey era davvero insopportabile ma ,fortunatamente, Gail, un seducente ragazzo dagli occhi cioccolato e i capelli biondo cenere era rimasto affascinato dal comportamento capriccioso e scontroso della ex-cercatrice. Era proprio vero: l’amore era in grado di compiere miracoli. Ne sapevamo qualcosa io e Mel. Mia “sorella” e Jared erano la coppia più passionale tra le numerose che si erano formate tra i tanti sopravvissuti e io ed Ian…bé, nessuno considerava più il nostro rapporto platonico dal giorno in cui avevo abbandonato la mia timidezza e mi ero presa ciò che mi spettava . Io e lui stavamo sempre insieme, giorno e notte, mano nella mano. Il corpo esile e minuto di Luna, il mio corpo a tutti gli effetti, non poteva sopportare lavori pesanti e ciò mi faceva sentire in colpa. Gli altri dovevano occuparsi quotidianamente dei campi, dovevano lavare e cucinare. Io ero diventata la “messaggera” ufficiale. Pur di non farmi stare con le mani in mano, Melanie e Doc avevano inventato quella mansione assurda che mi obbligava a girare continuamente tra le gallerie per comunicare messaggi . Quando non c’era bisogno di un messaggero mi occupavo della cucina insieme a Trudy o cercavo di lavare gli indumenti e le stoviglie. Il momento, però, dove potevo rendermi veramente utile arrivava ogni 35 giorni circa, ovvero quando Jared organizzava una nuova missione. Domani ce ne sarebbe stata una. Sbadigliando mi stiracchiai e chiesi ad Ian << Sai che ore sono? >> . << Credo le tre e un quarto, è meglio che torniamo a dormire, domani ci aspetta una giornata molto lunga…>> strizzai gli occhi affondando il viso sul petto di Ian. << Allora….Buona notte >> abbozzai un sorriso << Scusa per prima…non volevo svegliarti >> sentii una risata soffocata << Non fa niente, davvero. Non stavo dormendo..>> rimasi interdetta qualche istante << E allora cosa facevi? >> mi sforzai di allontanarmi dal suo petto caldo e muscoloso e lo guardai sospettosa << Niente, o meglio, ti osservavo >> lo vidi avvampare all’improvviso e abbassai lo sguardo , vittima della timidezza. << Ah >> sussurrai appena. << Emh…si. È meglio riposarsi, i prossimi giorni saranno un inferno…Sogli d’oro >> mi sussurrò all’orecchio con dolcezza. Guardai il suo viso innocente e provai una strana fitta allo stomaco. Istintivamente avvicinai il mio viso al suo e sfregammo i nostri nasi con tenerezza. << Ti amo,davvero >> sfiorò il mio braccio con la sua mano grande e calda. La presi tra le mie e la strinsi forte. << Anche io, Ian… >> schioccò un grande bacio sulla mia fronte e chiuse gli occhi. Mi feci più vicina a lui per riscaldarmi e mi avvolse in un tenero e spontaneo abbraccio. Ascoltai assonnata il rumore del suo respiro finché non mi accorsi che era diventato lento, regolare e profondo: si era addormentato. La certezza che amassi Ian mi cullò dolcemente fino a che non persi conoscenza .
  
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