Finalmente Hogwarts
Il resto delle vacanze passò tranquillo, James non fece più cenno
a ciò che aveva detto alla madre quella sera. In breve arrivò il primo
settembre.
-Ragazzi, vi muovete? Dobbiamo andare- li chiamò Jay –Dai che
oggi ho una convegno importante-
I due ragazzi scesero accompagnati dalla madre che sorrise al
marito, James pareva contento di riprendere Hogwarts, Sirius era in bilico tra
l’esserlo o non esserlo, lo era perché sarebbero ricominciate le loro
classiche scorribande, non lo era perché ad Hogwarts c’erano due delle
persone che odiava di più: le sue cugine. Jay allestì una passaporta e in men
che non si dica furono a King’s Cross.
-Jamie, comportati bene, niente strillettera dalla McGranitt
quest’anno okay?- gli raccomandò la signora Potter
-Lo controllo io Carol- disse Sirius
-Allora stiamo tranquilli- bofonchiò Jay sorridendo
-Buon viaggio e scriveteci quando arrivate- Carol baciò sia il
figlio che Sirius, entrambi fecero una smorfia schifata
-Puah… non devi farlo ad Hogwarts o comunque non devi farlo quando
ci sono i miei amici- disse James pulendosi la guancia
-Dai Ramoso non essere scortese- lo prese in giro Sirius
I due amici salirono sul treno e andarono alla cabina n° 100, la
solita.
-Cabina dolce cabina- disse James buttandosi sul morbido sedile
-Già…ehi che ne dici di fare un bello scherzetto a Mocciosus?-
chiese Sirius sorridendo malignamente
-Che è una pessima idea- disse una voce alle spalle dei due, Lily
Evans
-Evans che vuoi?- le domandò brusco Sirius
-Dovete smetterla di fare i bambini avete quindici anni, se
continuerete così credo che Grifondoro non vincerà la coppa delle case e…-
-Hai finito?- chiese James sorridendole, quel sorriso che faceva
strage tra le ragazze di Hogwarts tutte cascavano dietro Sirius o a James
-Non attacca Potter, sei solo uno sbruffone, un idiota, ma non mi
scapperai quest’anno, avrai quel che meriti, dovessi togliere tutti i punti a
Gifondoro- ribadì secca
-Sai che paura, ho visto di peggio Evans, se non ho paura della
McGranitt non avrò certo paura…-
-Bene bene…La mezzosangue è con i grandi Potter e Black…Evans
come mai?- una voce melliflua entrò nella cabina
Lily fu colta da un fremito, mezzosangue, oramai c’era abituata
tutti i serpeverde la chiamavano mezzosangue, ma non ci si abitua mai ad insulti
così spregevoli, gli occhi divennero lucidi, ma l’orgoglio vinse ancora una
volta, e la ragazza sorrise forzatamente.
-Malfoy non azzardarti mai più a chiamarla così- James si alzò in
piedi –O dovrai vedertela con me-
-Che paura, Potter il cavaliere senza macchia e senza paura difende
i diritti delle povere donzelle indifese…non fare l’idiota, sono Prefetto
Potter, potrei toglierti tanti di quei punti che solo te li immagini, anzi
iniziamo subito…Dunque…- ma prima che il biondo potesse dire qualcosa due
lampi rossi lo sbatterono a terra
-Black, Potter che avete combinato, siete due emeriti stolti, vi
toglierò dieci punti a testa e consideratevi già in punizione- Lily scattò in
piedi e corse a verificare le condizioni del prefetto che la spinse per terra
malamente, prima di andarsene.
-Lily tutto okay?- chiese James tirandola su
-Sono Evans per te!!! Evans, e lasciami, mettimi giù- Lily iniziò
ad urlare e gli stampò un ceffone sulla guancia, James la mollò di colpo e con
un’ aria ferita ritornò in cabina.
-Che ragazzina idiota- disse all’amico buttandosi sul sedile, il
sorriso spento, e negli occhi un’espressione addolorata
-Beh, si sapeva, è così…perfetta, con lei non puoi mai…Ehi
Ramoso cos’hai?- chiese l’amico notando lo sguardo triste dell’amico
-Chi io…no, niente, ho dimenticato il libro ti Pozioni a casa-
mentì il ragazzo,
-Pure io, ma non ho quella faccia da funerale…cos’è quella di
Tassorosso che l’anno scorso ti faceva la corte ha cambiato obbiettivo? Beh
effettivamente anch’io avrei cambiato sei di gusti difficili amico mio- lo
redarguì facendolo scoppiare a ridere
-Che c’è da ridere?- domandò offeso
-Beh, io almeno non ne cambio una ogni mese- disse James tra le risa
-Perché? C’è qualcosa di male?- domandò…entrambi scoppiarono
a ridere, in quel momento la porta si aprì, c’era Remus.
-Ehi James mi puoi prestare un paio di galeoni?- domandò
all’amico che frugò nella tasca tirando fuori una moneta d’oro, due
d’argento e cinque di bronzo.
-Va bene?- chiese lanciandogliele
-Come sei tirchio Ramoso- commentò Sirius e lanciò un galeone, due
falci e sei zellini, entrambi scoppiarono a ridere
Remus uscì in quel momento e rientrò poco dopo carico di dolci, i
due ragazzi si lanciarono sul bottino e improvvisamente le tasche dei due
ragazzi fecero uscire molti galeoni, quindici in tutto
più altri cinque dell’amico, il quale si precipitò fuori sborsando la
venditrice di dolciumi, i due amici intanto erano comodamente stravaccati a
sbafarsi cioccorana, Sirius che aveva finito la collezione l’anno prima stava
letteralmente facendo impazzire James in quanto aveva trovato la figurina di
Helen Johscobs, l’unica figurina che gli mancava.
-Dai Sirius, dammela!!!- lo implorava con gli occhi lucidi, da
cucciolo, ma con l’amico non attaccava, il quale lo guardò con sguardo
assassino
-Dovrai superare una prova carino- gli disse sorridendo
malignamente, il ragazzo di fronte non parve neanche vagamente preoccupato, anzi
-Spara vecchio volpone- lo sfidò, intanto Remus si era seduto
comodamente, le sfide trai due erano sempre molto interessanti
-Umh…devi…si, dei andare dalla Evans e dirgli che…che…che è
un’idiota, stupida e la ritieni una ragazza perfida e snob- disse
James lo guardò, poi alzò leggermente un sopracciglio
-Scusa, perché devo andare dalla Evans, quando hai appena descritto
tua cugina Narcissa?- chiese stupito, l’amico parve ripensarci, poi annuì
-Giusto vai quindi dalla mia cara cugina e digli tutte queste cose-
Remus osservò la scena, tra poco sarebbe dovuto intervenire…si fa
per dire…in una rissa tra case rivali, sperava solo che Grifondoro non avesse
perso troppi punti, specialmente se la Evans fosse stata nei paraggi, non che
Lily le stesse antipatica, anzi, secondo lui era una ragazza carina e dolce, che
si applicava in tutto quello che faceva, avevano spesso studiato insieme, e non
la trovava affatto perfettina, era anzi, abbastanza disordinata, anche se, su
quello non ci pioveva, ottima a scuola, non capiva proprio come i suoi due amici
la detestassero in quel modo.
James si alzò ed uscì dallo scompartimento, in qualche minuto si
sentirono alcuni tonfi, Remus sbuffò.
E’ mai possibile che il suo amico si mettesse sempre nei guai, ma
quando superò la porta della cabina capì che le urla non provenivano dalla
cabina delle serpi, ma dal capo del treno, più precisamente lo scompartimento
dove si trovavano le giovani Grifondoro, Remus prese a correre verso lo
scompartimento. Un vagone fatto, si disse mentalmente. Corse, fino ad arrivare
al secondo vagone prima della locomotiva , Severus Piton era in piedi in mezzo
al corridoio la bacchetta levata, Alice era a terra svenuta.
Remus estrasse a sua volta la bacchetta. “Sono più bravo di lui,
sei un prefetto…cacchio è vero…okay Remus, risolviamola civilmente” pensò
il giovane, Severus mormorò qualcosa, e il ragazzo fu di buttò buttato
dall’altra parte del vagone, si rialzò.
Era nei guai. Lui non poteva fare incantesimi, avrebbe perso, 1) la
fiducia di Silente, 2) la carica di prefetto, 3) doveva fare qualcosa.
In quel momento la porta del vagone si spalancò e il ragazzo dai
capelli untivene sbattuto per terra, Remus voltò appena lo sguardo ed un
sorriso di sollievo gli apparse sul volto scarno, due ragazzi dal sorriso
beffardo erano entrati nel vagoni. I soli che sapevano più incantesimi di
Piton, a parte lui ma in quelle circostanze non poteva aggredire uno studente,
ed infatti con un minimo colpo di bacchetta Sirius Black aveva mandato a gambe
all’aria il rivale, sorridendo compiaciuto.
-Mocciosus, ci vuole educazione con le ragazze- disse volgendo un
inchino alle ragazzine del primo anno che si erano affacciate dalla cabina, le
quali sospirarono alla vista del bel quindicenne, una delle Grifondoro attaccate
lo guardò male, come per dire “da che pulpito viene la predica”, il ragazzo
la notò e le sorrise con aria colpevole, la ragazza tornò allora a guardare il
loro aggressore, ora si che era davvero nei guai.
James levò la bacchetta ed in un secondo Piton si ritrovò a gambe
all’aria, un rivolo di sangue lungo la fronte.
-Hai sentito?- chiese con freddezza –Scusati!-
L’altro allora riuscì a riprendere la bacchetta ed un lampo blu
colpì James al petto, molte ragazze trattennero il fiato, ma il ragazzo si alzò,
ansimando, ma si alzò.
-Questa me la paghi Piton- disse ed un lampo viola attraversò il
campo di battaglia, ma in quel momento due ragazze di Serpeverde uscirono dalla
cabina infondo al vagone e con un incantesimo scudo bloccarono l’incantesimo.
-Potter, come mai qui?- chiese, poi guardò la stanza, dovette
intuire qualcosa perché un sorrisetto di disdegno gli si dipinse sul volto
–Non dirmelo, ma dovevo aspettarmelo, San Potter e San Black i paladini delle
giovani donzelle indifese, puoi scusarmi Potter se non ti bacio le scarpe, ma
sai mi sono lavata questa mattina, e non mi va di dovermi lavare da sporcizia di
babbanofili- e indicò Remus che intanto si era alzato –O di traditori- indicò
Sirius –Per non dire di mezzosangue- e indicò una ragazza dalla chioma rossa
seduta nello scompartimento che osservava ammutolita lo scontro verbale.
James allora abbassò la bacchetta.
-Bella, che piacere, speravo che quest’anno riconoscessero
finalmente che tu e la tua cara sorella foste i degne di frequentare Hogwarts,
il caro Albus se ne sarà dimenticato, comprensibile, dato che dovrebbe sbattere
fuori tutti i cari Serpeverde! Va beh,sarà per l’anno prossimo- disse
indifferente alle offese, e molte ragazze scoppiarono a ridere
-Attento Potter, sono prefetto- disse la biondina a fianco della
mora che aveva insultato i ragazzi prima
-Anche io, e se non te ne vai sarò costretta a togliere punti alla
tua cara amica, Black, vai- disse Lily prendendo parola.
Le due alzarono le bacchette, ma, questa volta, furono fermate da
Remus e Lily che con un gesto di bacchetta le fecero uscire prese a calci da un
baule, e Piton le seguì.
La ragazza dai capelli rossi si porse subito davanti ai tre
malandrini, mise le mani sui fianchi, e sebbene fosse di parecchi centimetri più
bassa dei tre, incuteva un certo timore.
-Spiegatemi immediatamente perché avete aggredito Piton- la sua
voce aveva un così alto disprezzo che i tre ragazzi arretrarono simultaneamente
-Evans, ti abbiamo appena salvata, ci aspettiamo almeno un minimo di
riconoscenza- disse James guardandola negli occhi nocciola, lei sostenne lo
sguardo
-Quando lo capirai Potter, che io non sono una bambolina che va
protetta, ma un essere umano, accidenti, sei un perfetto idiota, esibizionista,
stupido e…che fai adesso?- le ultime parole erano dovute al fatto che
inspiegabilmente James aveva voltato i tacchi e se ne stava andando
-Sei sicura di non stare parlando di te Evans? Perché qui l’unica
insensibile che vedo sei tu! E non fare quella faccia da io non ho fatto nulla,
perché potrai anche essere prefetto, ma questo non ti da il diritto di
offendere le persone, hai capito? E soprattutto una ragazza così insensibile
non deve assolutamente offendere i miei amici! E’ chiaro il concetto oh te lo
devo spiegare a gesti?- sbottò Sirius, avvicinandosi alla ragazza che invece di
rimbeccare lo guardò a bocca aperta, quando lui si girò e seguì l’amico
guardò istintivamente verso Remus il quale alzò le spalle, chiaro segno che
era d’accordo con l’amico, abbassò lo sguardo e rientrò in cabina dalle
amiche.
Tutte restarono un po’ in silenzio, poi Alice si avvicinò alla
Prefetto e l’abbracciò.
-Va tutto bene Lily, solo questa volta ti sei comportata esattamente
come loro, insomma potevi evitartele quelle cattiverie, lui dopotutto ci aveva
solo liberato da quell’idiota d’un serpeverde, certo, forse ha un po’
esagerato con il dire quello che ha detto rimproverandolo per quello che aveva
fatto, ma dopo tutto è Potter, dai, lo conosci no? E un po’…sopra le righe-
le disse
-Alice, diciamo che è stata un po’ stronza, senza offesa- disse
Lia avvicinandosi alle due
-Per fare arrabbiare così Black…mamma, povero James, lui che è
sempre così, beh non gentile, ma quasi, con te- disse la gemella osservandola
con attenzione
-Certo, non che James sia la gentilezza in persona, però…dai,
potevi essere un po’ più dolce, no?- la riprese Andromeda,
Lily le guardò una per una, poi sbuffò asciugandosi quello che
poteva essere un principio di lacrime…
-Vuol dire che mi scuserò con lui, okay?- E questo le sarebbe
costato molto molto di più che qualche parole.