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Autore: Cora911    06/09/2010    3 recensioni
Di chi parla la canzone dei Coldplay "Viva la vida"? Di Giulio Cesare, di Gesù o della Rivoluzione francese?
No, parla di lui. Del bellissimo re Antimo I, splendido, donnaiolo e arrogante re di Roma.
Salito sul trono giovanissimo, è fin troppo abituato a dettare legge e ad avere tutto ciò che vuole.
Le sue cortigiane fanno a gara per averlo, anche se solo per una notte.
Ma cosa succede se il suo regno e il suo potere vengono messi in dubbio da una splendida principessa del deserto, offerta in dono al re?
Sono fin troppi quelli che aspettano di vedere la sua testa su un piatto d'argento..Ma re Antimo I nasconde un lato fragile e codardo, assolutamente inadatto ad un re.
Nel frattempo la guerra con i Grandi Re del Deserto avanza, sempre più minacciosa...
Una storia d'amore, di potere e di corruzione, sullo sfondo della splendida canzone del popolare gruppo di soft rock.
Genere: Romantico, Song-fic, Storico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Chapter II
Viva La Vida - I ruled the world


It was the wicked and wild wind
Blew down the doors to let me in.


I used to rule the world
Seas would rise when I gave the word
Now in the morning I sleep alone
Sweep the streets I used to own
I used to roll the dice
Feel the fear in my enemy’s eyes
Listen as the crowd would sing:
“Now the old king is dead! Long live the king!”
One minute I held the key
Next the walls were closed on me
And I discovered that my castles stand
Upon pillars of salt, pillars of sand
I hear Jerusalem bells are ringing
Roman Cavalry choirs are singing
Be my mirror my sword and shield
My missionaries in a foreign field
For some reason I can not explain
Once you know there was never, never an honest word
That was when I ruled the world
It was the wicked and wild wind
Blew down the doors to let me in.
Shattered windows and the sound of drums
People could not believe what I’d become
Revolutionaries Wait
For my head on a silver plate
Just a puppet on a lonely string
Oh who would ever want to be king?
I hear Jerusalem bells are ringing
Roman Cavalry choirs are singing
Be my mirror my sword and shield
My missionaries in a foreign field
For some reason I can not explain
I know Saint Peter won’t call my name
Never an honest word
And that was when I ruled the world
Hear Jerusalem bells are ringings
Roman Cavalry choirs are singing
Be my mirror my sword and shield
My missionaries in a foreign field
For some reason I can not explain
I know Saint Peter will call my name
Never an honest word
But that was when I ruled the world
Viva la vida - Coldplay

Non importa cosa dicono. Non importa mai.
Ci sarà sempre qualcuno che ti disprezza, che ti odia, che ti vuole vedere morto.
E Antimo aveva due modi di superare le critiche e le urla di scherno dei rivoluzionari: se era di buon umore scoccava loro uno splendido sorriso prima di crogiolarsi nell'amore che il popolo nutriva nei suoi confronti, se invece era stata una giornata particolarmente pesante si accontentava di vedere le loro teste su un piatto d'argento.
Ormai tutti erano abituati al fatto che la loro vita e le loro leggi dipendevano dall'umore del sovrano al suo risveglio, e non se ne facevano più un problema.
Certo, quando il padre di cinque figli si vedeva negare un po' di cibo in più perchè il Re aveva avuto una notte meno lieta del solito la sua cieca fiducia in Antimo vacillava, per poi ristabilirsi non appena, dopo una bella notte di sesso, il Re aumentava la razione del pane alle famiglie numerose.
Quella mattina Re Antimo era di animo buono.
La ragazza della sera prima si era rivelata una splendida sorpresa e il sole brillava nel cielo, forse un po' troppo caldo, ma assolutamente perfetto per la nuova piscina all'aperto.
L'incombenza più gravosa che doveva affrontare quel giorno era solo quella di trovare qualcuno con cui condividere quel piacevole momento di freschezza, e non era nulla di particolarmente difficile, visto che qualunque ragazza del regno avrebbe fatto pazzie per un solo secondo in sua compagnia.
Antimo si sedette mollemente sul trono, con la pesante corona leggermente sbilenca sulla testa.
C'era solo una cosa che ancora lo separava dall'acqua trasparente, cioè il ricevimento dei sudditi, e lui intendeva sbrigarsela al più presto.
Avrebbe concesso tutto quello che gli chiedevano, chiaramente, e poi si sarebbe goduto il meritato refrigerio.
Guardò il cielo turchese intenso fuori da un'alta finestra decorata a sbalzo e provò ad estraniarsi un attimo, ad immaginarsi già immerso fino alla vita sottile e muscolosa nell'acqua.
Che tipo di ragazza avrebbe voluto al suo fianco, questa volta? Una focosa come quella di ieri sera, o forse una gattina timida tutta da scoprire?
Era così immerso in questi eccitanti pensieri che quasi non si accorse della porta che si apriva e si richiudeva, lasciando entrare qualcuno.
Alzò lo sguardo, pronto ad accogliere il solito popolano disperato in vena di preghiere, e rimase sorpreso quando, al posto di un cencioso vecchio, vide vicino alla porta il ciambellano di corte, totalmente inatteso.
-Sire.- disse, parandosi davanti a lui dopo essersi debitamente inchinato fino a che il suo naso non aveva quasi toccato l'immaccolato pavimento di marmo-Ho pregato le persone presenti di ripassare domani. è appena arrivato un ambasciatore Spartano(*) con un dono per lei da parte del re di Sparta in persona.-
Atimo battè le mani, entusiasta:-Cos'è questa volta? Oro, spezie, gioielli o tessuti?- domandò.
-Veramente...- esitò un secondo -Nulla di tutto ciò. Anzi, è un regalo abbastanza insolito, per loro.-
A quel punto il Re era al limite della curiosità. Il ciambellano, ben addestrato a indovinare gli stati d'animo del sovrano e di far fronte a tutte le sue esigenze (sapeva bene che era meglio non portare mai il Re all'esasperazione, nemmeno nel caso della curiosità per un dono inaspettato) si fece da parte e fece entrare due guardie.
Una delle due stringeva tra le mani una corda che trascinava dietro con evidente fatica, e Antimo pensò subito ad uno splendido animale esotico.
Cosa poteva essere, uno splendido Giaguaro, o una tigre?
Forse un leone o una tigre albina come quella dell'altra volta! Certamente doveva essere qualcosa di molto prezioso, considerando le occhiatine avide che l'altra guardia lanciava all'animale che stava per fare il suo ingresso.
Sempre più impaziente Antimo dimenticò il rigido contegno regale e si sporse in avanti per vedere meglio.
Ad un tratto si udì inconfondibilmente un verso, e Antimo fu certo che si trattasse di uno splendido esemplare di un raro animale africano.
Fu per questo che rimase sbalordito quando, facendo resistenza alla guardia come un animale recalcitrante, fece la sua apparizione nella stanza la più bella ragazza che il Re avesse mai visto.

Spazio autrice: Ho aspettato le 25 visite per aggiungere un secondo capitolo, e ora eccolo qui!
Ringrazio tantissimo come sempre Elleh, D e l i l a h e _passing wind_ per aver commentato, che è la cosa che mi fa più piacere, ringrazio anche D e l i l a h, Elleh, _passing wind_ (ancora xD) e karlettasckr che l'hanno inserita tra le seguite.
Spero di trovare altri commenti in questo capitolo!
Un bacio!!

(*) Le incongruenze storiche sono da perdonare e classificare come licenza poetica :D
(**) A presto l'immagine del capitolo II, scusate ma ero a casa del mio ragazzo e non avevo immagini di Gaspard xD
  
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