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Autore: missteacakes    06/09/2010    1 recensioni
Quando Patroclo uccide accidentalmente un amico in un litigio, lui e suo padre sono costretti a fuggire a Ftia, la cui regina si dice essere una dea. Al ragazzo viene chiesto di prendersi cura del suo figlioletto, non immaginando le conseguenze di quella serie di eventi destinata a cambiare il mondo per sempre. {Patroclo/Achille}
Genere: Guerra, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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«In All but Blood»

Euforia
- Capitolo 28° -

Patroclo doveva trattenersi dal correre. Peleo, che era su di giri da quando Odisseo era andato a cercare suo figlio, avrebbe probabilmente riso per la sua impazienza. Non tutti l'avrebbero trovata così adorabile, però. Dovette disporre di un certo scetticismo per molto tempo, e non aveva intenzione di rischiare tutto; era bravo con le persone, e anche a risolvere le dispute senza combattere, ma i Mirmidoni erano guerrieri e non importava se Patroclo discendeva dalla stessa stirpe del loro re. Finchè dovevano stare sotto il comando di un estraneo, sarebbero stati sospettosi.

Aprì la porta della camera di Achille. Achille stava guardando fuori dalla finestra, ma al cigolio della porta si voltò di scatto. Anche se aveva aperto la bocca per parlare, non ne uscì fuori nulla, e Patroclo si accorse che aveva smesso di respirare. Per un attimo rimasero soltanto a guardarsi.

"Cosa?" disse finalmente Patroclo. "Niente abbraccio?" Fu quasi travolto dalla forza con cui Achille gli corse incontro. "Sai, sei un po' più grande di com'eri prima. Non riesco a reggerti come facevo prima."

Achille mormorò qualcosa contro la sua spalla. Poi fece ruotare la testa, e Patroclo riuscì a sentire il suo respiro sul collo. Improvvisamente, si rese conto perfettamente di quanto più grande fosse diventato Achille. Chiuse gli occhi e respirò profondamente. Fu una cattiva idea; i capelli di Achille avevano un odore decisamente buono. Si tirò indietro e lo guardò.

"Sei cresciuto davvero tanto," disse. "Siamo quasi alti uguali."

"No. Sei ancora più basso." Achille sbuffò quando Patroclo iniziò a ridere. "Fanno tutti così oggi. Mi prendono in giro."

"Non ti stiamo prendendo in giro." Appoggiò una mano sulla schiena di Achille. "Forza. Andiamo fuori. Il tempo è bello e non so per quanto durerà ancora."

Mentre camminavano, erano abbastanza vicini perchè i dorsi delle loro mani si sfiorassero. Achille stava parlando di qualcosa, ma Patroclo non riusciva a seguirlo. Riusciva a sentire il calore del corpo di Achille, e non riusciva a distogliere lo sguardo. Di certo Achille era il più bel giovane che avesse mai visto, ma non era solo quello. Il modo in cui si muoveva, i suoi occhi che brillavano mentre parlava. Patroclo si chiese se sarebbe stato in grado di seguire il discorso se fosse stato a sentire.

Patroclo vide un piccolo gruppo di uomini che stavano parlando insieme lanciar loro un paio di occhiate e poi rimanere incantati. Uno di loro fece un commento. Non aveva bisogno di stare a sentire per sapere cosa stavano dicendo; era lo stesso sguardo che aveva Medeo quando vedeva un bel giovane o una ragazza, ad eccezione che non era per niente affascinante quello di questi uomini. Patroclo li guardò insistentemente, poi si voltò. Portò un braccio intorno ad Achille, che smise di parlare. Per un momento pensò che lo avrebbe respinto, invece Achille si avvicinò ancor di più e portò il suo braccio intorno a Patroclo, sorridendo soddisfatto.

Patroclo non si voltò indietro per vedere se quegli uomini avevano recepito il messaggio.


~*~

 

Achille non sapeva se fosse mai stato così felice in tutta la sua vita, e non gliene importava neanche. Era a casa, di nuovo libero. Il tempo era splendido, il sole splendeva, e il suo Patroclo aveva un braccio intorno a lui. Caddero in un piacevole silenzio mentre camminavano. C'era una baldanza in Patroclo che era completamente nuova per Achille ed era inaspettata. Mentre era diventato alto e bello come sognava Achille, questo nuovo aspetto aggiungeva ancora qualcosa di più.

Finirono per passeggiare attraverso un terreno coltivabile, grande, vuoto e tranquillo. Achille rubò un paio di melograni da un frutteto, poi si sedettero in un campo. Mentre ne aprì uno, gli venne in mente Ade mentre sperava che la bella Persefone restasse con lui. Non disse nulla e passò l'altra metà a Patroclo, poi si distese sull'erba e tirò via i semi.

"Quando vuole partire Agamennone?" chiese.

"Non prima della primavera, almeno," rispose Patroclo.

"Perchè così tanto?"

"Bè," disse Patroclo, pensieroso. "per una persona, partire ora sarebbe una follia. Arriveremmo a metà autunno. È meglio combattere agli inizi dell'anno, quando non c'è pericolo di morire di freddo. E poi ci vuole tempo per andare in guerra. Dobbiamo vedere se le alleanze funzionano, chi erano i nostri nemici in passato. E dobbiamo assicurarci che il numero di barche sia sufficiente, e non solo per gli uomini. La gente vorrà portare cavalli e carri e altra roba, perciò abbiamo bisogno di navi mercantili. Ci vogliono sei mesi perchè una dozzina di uomini costuisca una galera."

Achille guardò Patroclo e sorrise quando il suo amico vide le sue mani completamente rosse per aver tirato fuori i semi dal frutto. Mentre Achille tagliava il suo in due quarti e li divideva con i denti, Patroclo lo guardava incredulo. I suoi denti affondarono nella polpa bianca, sentendo quel gusto iniziò a tossire. Patroclo rise.

"Ti ho parlato di quello che ho fatto io," disse Achille. "ma non hai detto niente di quello che tu hai fatto."

"Ho fatto il tuo lavoro. Mi sono comportato come un ambasciatore quando Peleo ne aveva bisogno. Imparando ad essere il re che non sarò mai."

"...saresti stato un buon re," disse Achille, appoggiandosi con la testa sul palmo della mano. "Sei il tipo di persona che la gente seguirebbe."

"Dipende dalla gente. È già un male che non sia un Mirmidone, ma non sono neanche un principe. Darebbe fastidio anche a me, ricevere ordini da uno così."

"Per me tu sei un principe," disse Achille sottovoce. Patroclo sorrise dolcemente, e si distese sulla schiena, chiudendo gli occhi. "Ehi. Non dirmi che hai intenzione di dormire."

"Perchè no?" disse Patroclo, senza aprire gli occhi. "È un posto stupendo per dormire, e mi sento proprio bene."

Poco dopo, il ritmo del suo respiro rallentò e si addormentò. Achille sospirò e si avvicinò. Passò la mano tra i capelli di Patroclo, poi si sporse baciandolo molto delicatamente.

Gli scappò un altro forte sospiro, poi sorrise tristemente. Si sdraiò su un fianco, rivolto verso Patroclo. Nel frattempo, si addormentò anche lui.

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Nota della traduttrice: Ebbene sì, Patroclo is back! <3 Questo è il capitolo più bello ne? *-* 

@cry_chan: Merita davvero come fumetto, qui c'è il sito dove puoi anche comprarlo online: http://www.free-books.it/it/fumetti/default.asp?id=279 Però ti consiglio di cercarlo in una fumetteria nella tua città, almeno non paghi la spedizione :) se guardi in alto a destra c'è scritto: PUNTI VENDITA NELLA TUA CITTA' ;) 
   
 
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