Fanfic su artisti musicali > Tokio Hotel
Segui la storia  |       
Autore: DreamingBK    06/09/2010    3 recensioni
La figura slanciata di mia madre si chinò nuovamente su Bill, e le loro labbra si unirono malizionse. Si, mamma tradiva papà, per questo quando eravamo tutti assieme nell'aria aleggiava tensione e io odiavo profondamente mia madre. A quanto pareva Bill era l'uomo più bello del mondo per gran parte delle donne, e mia mamma era la sua donna. Neanche io sinceramente sapevo come riuscivo a sopportare quella situazione, forse perchè ci ero abituata da piccola;un giorno la mamma non era ritornata di notte in camera d'hotel e mi aveva lasciata con Tom, quando era tornata mi aveva spiegato che lei era stata a giocare con Bill, perchè lei era la sua amichetta del cuore. Ero molto piccola, e, estasiata dalle parole dolci di mia madre avevo ceduto a stringere un patto con lei:nessuna delle due avrbbe mai detto nulla a papà.Ma ovviamente lui sapeva comunque. La mia era una famiglia a pezzi in piena regola.
Genere: Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bill Kaulitz, Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Capitolo 2

>>Bill
La guardai fuggire via e seguii ogni suo minimo gesto fino a che non si chiuse la porta alle spalle.
Camminai fino alla porta e lasciai il mio peso ricadere su di essa.Il silenzio che regnava nella stanza era schifoso, io mi sentivo schifoso.
Appoggiai una guancia alla porta fredda, in cerca di qualcosa che placasse la fiamma che mi ardeva dentro.
Con l'orecchio contro la porta la sentii dire:
-Però è stato bello-
Stupito sgranai gli occhi, e dopo essermi un poco ripreso aprii la porta,ma lei non c'era.
Feci la strada più lunga per arrivare in camera di Tom e approfittai dell'occasione per fumare una sigaretta passando per il giadino.
Ripensai a quello che avevo fatto, avevo perso il controllo!Non ero io!
Cosa diavolo mi era successo?!Sembravo un adolescente che si innamora della prima che passa!No diavolo, è la figlia della mia futura moglie!
Moglie...quella parolà risuonò nella mia testa come un eco, ero davvero pronto a questo?Però detto in tutta sincerità io Nathalie l'amavo, Dani aveva ragione, non eravamo i potagonisti di una fan fiction, e non sarebbe arrivata la fata a rimettere tutto apposto.
Dovevo trovare una soluzione, una soluzione per quello schifo di situazione!Sputai a terra, e subito dopo mi disgustai del mio stesso gesto, mi misi le mani in tasca e mi incamminai verso la camera di Tom.
Prima di aprire la porta mi feci mille complessi mentali, poi alla fine,rassicurato dalla verità che lui era mio fratello, e non mi avrebbe mai giudicato, aprii la porta.
-Al manicomio ci vado anche da solo-dissi scrollando le spalle e chiudendo gli occhi come il personaggio di un cartone.
Quando aprii gli occhi però decisi che prima di andare all'inferno, avrei fatto una fermata in paradiso.

>>Dani
Camminai verso la camera i Tom e la aprii, facendo un tonfo secco.
Tom era accomodato su una grande sedia rossa, in stile antico,e con un grande sorriso dipinto sul volto aspettava ,chiaramente spiegazioni.
-Ci siamo baciati-dissi lasciandomi andare su una poltrona ,uguale per forma a quella di Tom,solo di colore blu.
-Coooooooosa?-chiese Tom in un misto tra il divertito, incredulo, e preoccupato.
Mi stupii dellle mie stesse parole, non avevo usato un espressione del tipo'mi ha baciata' o 'mi ha costretta a baciarlo',perchè in realtà non era vero, certo, non mi ero lasciata andare,però non ero neanche scappata via.
Un espressione corrucciata si dipinse sul mio volto e Tom si alzò e disse:
-Vado a fumare una sigaretta, tu fai quello che vuoi, non tornerò prima di cena-
Aprezzai la cosa e mi diressi fino al bagno, mi spogliai, e mi feci una bella doccia.
Mentre mi immergevo nella gigantesca vasca piena d'acqua pensavo e pensavo.
Dovevamo trovare un modo, magari il più indolore possibile, per mettere fine a questa storia.
Potevo benissimo ritornare da papà, che ora aveva finito il tour,per riprendere la scuola, così avrei lasciato a Nathalie e Bill il tempo per sposarsi e prendersi una bella casa.
Ma...ma..ma cosa?La mia vita sembrava tanto stravagante,sembrava che vivessi in un cartone, dove chissà perchè le supereroine erano nel posto sbagliato al momento sbagliato, e magari incontravano proprio l'amore della loro vita o acquisivano strani poteri.
Avevo ogni mezzo per mettere fine a questo stupido incubo, ma la mia testa cercava un qualsiasi appiglio, un qualsiasi pretesto che prevedesse nella mia vita anche Bill.
Le dita cominciavano ad aggrinzirsi, decisi di uscire dalla vasca.
Mi coprii con un asciugamano e mi avviai verso la valigia di Tom, chissà perchè, portava sempre dei vestiti femminili in viaggio.
Mi chinai e infilai il viso nella valigia lanciando ogni capo che non mi serviva sul letto.
Improvvisamente la porta si aprii e d'istinto pensai:
'Cavolo!Tom mi aveva detto che non arebbe entrato prima di cena!'
Poi sentii una voce che conoscevo molto bene dire:
-Al manicomio ci vado anche da solo-
Stranita da quella voce tirai fuori il viso dalla valigia e fissai il ragazzo alto e dannatamente bello che mi si presentava davanti.
-Bill-dissi in un respiro rotto, portandomi le mani alla bocca e accarezzando istintivamente il labbro inferiore.
Mi alzai e lo fissai continuando a torturamrmi il labbro inferiore con una mano, lui la prese e la strinse con una mano all'altra dietro la mia schiena, poi con l'altra mano mi prese per la vita e mi spinse fino al muro con forza.
Le sue gambe si incatenarono con le mie, poi si chinò su di me, che, senza scarpe sembravo una nana al suo confronto,e liberò la mano che teneva le mie altre due dietro la schiena e mise due dita sotto il mento.
Provò a dirmi qualcosa, ma sentii solo il suo respiro affannato sul viso, infine,quasi impazzita per quell'estenuante attesa mi avvicinai-per quanto mi fosse possibile- ancora più al suo viso.
Lui sembrò capire e mi baciò.Quel contatto mi fece impazzire.
In una vita di tristezza e oblio ora lui mi aveva fatto vivere,e lo volevo sempre di più.Solo quando sentivo il cuore battermi forte in petto mi sentivo viva.
Le mani che ancora rimanevano incrociate dietro la schiena si aggrapparono alla sua camicia senza che io potessi neanche comandargli di staccarsi da lui.
Stringevo nei pugni i lembi della sua camicia, poi li lasciai andare e scalai la sua schiena fino ad arrivare ai capelli,affondai la mano in essi e Bill dischiuse le labbra.
Come se si muovessero assieme anche le mie si dischiudere e mi solleticò il labbro inferiore  con la lingua, che poi, curiosa esplorò il mio palato fino a giungere alla mia.
Una goccia di saliva sgorgò sul mio mento e Bill liberò le sue mani e ne portò una sotto il mio asciugamano e lentamente mi accarezzò la vita,e l'altra l'affondò nei miei capelli e dolcemente spinse il mio viso contro il suo, in cerca di un contatto ancora più profondo.
Sentivo la sua lingua solleticare la mia,  le gocce di saliva, scendere dalla mia-e probabilmente anche dalla sua-bocca.
Improvvisamente i polmoni cominciarono a bruciare, sofferenti, supplicando aria.
Mi staccai da Bill e insieme ansimammo in cerca d'aria,dopo poco chiusi gli occhi e mi sporsi in cerca delle sue labbra, coe una ragazza al primo bacio.
Lui mi accontentò e energico unii le nostre labbra,poi si staccò e posò il volto sull'incavo del mio collo,continuò ad accarezzami con la mano sotto l'asciugamano non solo la vita, ma anche la schiena.
Fece scorrere il suo viso fino al mio orecchio, poi con le labbra si avvicinò sempre più alle mie, con la lingua leccò le gocce di saliva che mi erano colate fino al mento,poi sfilò la mano dall'asciugamano, mi prese in braccio e mi portò sul letto.
Si stese sotto di me,poi mi guardò malizioso, e ribaltò la situazione.Ricominciò ad accanirsi alle mie labbra e mi diede qualche morsetto al labbro inferiore.
Io,in cerca di un contatto più pronfondo,affondai le mani ancora più nei suoi capelli, e lui si impossessò delle mie labbra.
La sua lingua stavolta non esplorò il mio palato, ma arrivò decisa fino alla mia, facendomi esplodere il cuore.
Con le mani Bill annaspò nelle lensuola e mi sciolse l'asciugamano dietro, lasciandomi coperta davanti.
Io lo lasciai fare, poi, quando con una mano mi accarezzò la coscia e si apprestò a scalarla io mi staccai e gli dissi:
-Devi andare-
-Se vuoi rimango qua-
-Non rendere le cose ancora più difficili-
Bill si alzò da sopra di me e mi richiuse l'asciugamano sulla schiena, scese dal letto e camminò fino alla porta.
Io lo seguii, come se fossimo due calamite,con la mano gli accarezzai i capelli, lui si chinò su di me, e prima di congedarsi con un fugace bacio, gli leccai un rivolo di saliva che scendeva fino al mento.
-Tornerò-disse
-Lo so-
-Presto-
-Devi tornare, devi tornare presto-e chiusi la porta.
Lo sentii sedersi sedersi accanto alla porta,quindi aprii nuovamente quest'ultima e lo guardai con aria interrogativa.
-Se torno in camera Nath vorrà spiegazioni,e probabilmente non avrei neanche il tempo di spiegarle nulla che mi trascinerebbe a letto-disse Bill tirando un pugno alla parquet.
-Non fare così-dissi chinandomi su di lui e asciugando le lacrime appena accennate alle base dei suoi occhi.
Mi sedetti sulle sue gambe e lo abbracciai.
Presi il suo volto stanco e triste tra le mie braccia, e lo strinsi al petto.
Chiusi gli occhi e canticchiai una strana melodia venuta da chissà dove, Bill mi strinse a se e io lo abbracciai dolcemente.
-Dobbiamo sposarci tra un mese-disse
Un colpo di frusta mi lacerò la pelle.
-Siamo tutti e due colpevoli-dissi cercando di rassicurarlo.
Ora la priorità era lui, la sua felicità.
Insieme ci alzammo lentamente e ci dirigemmo dentro la camera.
Giunti sotto le coperte del letto matrimoniale di Tom, Bill mi strinse a se, ma non ritentò più a spogliarmi.
Mi diede fugaci baci sulle labbra, facendo tentennare il mio autocontrollo e facendo esplodere infinite volte il mio cuore.
-Siamo colpevoli di una colpa che non abbiamo commesso-disse, stringendomi in una morsa soffocante.
-Lo so-dissi accarezzandogli i capelli, e tranquillizzandolo.
Gli accarezzai il volto, e lui si chinò sul mio collo e mi succhiò in un punto.
-Eddai-dissi scherzando, dopo aver capito che mi stava lasciando un succhiotto.
-Non ti piace?-disse, quando riemerse dal mio collo, indicando con la punta del naso la sua opera d'arte nero pece.
-Mi piaci tu-dissi presa dalla situazione.
Mi resi conto delle parole che avevo detto e arrossii violentemente.
Bill si mise sopra di me e affondò le sue mani nei miei capelli mentre si impossessava delle mie labbra.
Mi lasciai sfuggire un mugolio compiaciuto, quando mi staccai da lui perchè i polmoni supplicavano aria.
Fece scivolare l'altra mano sotto l'asciugamano ch ancora mi copra e mi accarezzò la pelle.
Continuò ad accarezzarmi anche mentre chiacchieravamo, l'uno stretto all'altra.
Quando sfinita,crollai tra le sue braccia, e mi addormentai.Non seppi perchè, ma nel sogno che feci, sentivo il cuore di Bill battere, e il suo respiro suonava nelle mie orecchie, il suo profumo si impossessava di me.
Fu un sogno bellissimo, non so perchè,forse perchè ero consapevole che in quel sogno Bill non solo fosse mio, ma stava anche bene, il suo cuore era la migliore melodia.

Note:Salve a tutti!!!Rngrazio le due ragazze che hanno commentato nello scorso capitolo, e il bacio più grande va a mia sorella...ti adoro piccola, come diciamo noi:questi non sono baci, ma trasfusioni i saliva.
Grazie a tutti quelli che hanno letto anche v.v

  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Tokio Hotel / Vai alla pagina dell'autore: DreamingBK