DarksideOfNana: Buon per te che riesci a svegliarti così prestooo!!! Grazie per i complimenti! Non ti preoccupare,è uguale se sei ripetitiva...Eh si,Tom è dolcissimo,è il Tom dei miei sogni!! Baci,Alice!!
BUONA LETTURAAA!!!!!!!!!!!
CAPITOLO
51:
CINQUE
MESI DOPO:
Sto
cercando inutilmente
di fare colazione,ma è come se il mio corpo si ribellasse
alla sola idea di
mettere qualcosa tra i denti. Ogni mattina è sempre la
solita storia. Ormai è
già cinque mesi che sono incinta e le visite si sono sempre
presentate
positive. Ancora non sappiamo il sesso dei bambini,io e gli altri siamo
sempre
più ansiosi di scoprirlo. Un lieve colpo alla pancia mi
distoglie dal provare a
mangiare. I miei occhi si spalancano dalla sorpresa. Quello che ho
sentito è
stato un calcetto dei piccoli? Tom nota la mia strana espressione e mi
guarda
preoccupato. Lui è sempre preoccupato,ha paura che succeda
qualcosa di brutto,a
volte mi fa venire l’ansia materna anche a me.
-“Piccola,tutto
bene?”
domanda premuroso.
-“Si
amore,tutto bene! Ma
indovina?” chiedo con la voce tremante per
l’emozione.
-“Indovina
indovinello!”
dice scimmiottando come uno scemo,lo adoro anche quando fa
così “Non saprei
piccola! Cosa potrebbe succedere dopo cinque mesi di gravidanza?
Mmmmm,aspetta
eh! Ci devo pensare!”. Proprio mentre lo dice un altro
colpetto mi fa
spalancare la bocca.
-“Senti,mi
vuoi dire cosa
ti prende?” chiede.
-“Ehm,si…”
balbetto “Credo
che i piccoli stiano scalciando!”
-“Davvero?”
mi domanda in
preda all’emozione “Non è un
po’ presto?”
-“Non
lo so! Non ne ho la
minima idea,so solo che stanno scalciando!”. Alle mie parole
Tom si alza di
scatto dalla sua postazione e mi viene incontro. Posa la sua mano sulla
pancia
che ormai sta diventando gonfia come una mongolfiera. Tiro su la
maglietta per
vedere meglio. Metto la mia mano su quella di Tom e la porto sul lato
dove ho
sentito i primi colpetti. Ma non arriva niente.
-“Amore,prova
a
parlargli!” suggerisco.
-“Ok.
Piccoli mi sentite?
Sono vostro padre! Non vedo l’ora di prendervi in
braccio,sapete?! Per favore
rispondete perché mi sento uno stupido a parlare con il
pancione di vostra
mamma.” Ridacchia emozionato. Poi il terzo colpo
arriva,cogliendo di sorpresa
Tom.
-“Piccola,l’ho
sentito! Mi
hanno risposto! Ne ho sentiti due in contemporanea!”
-“Lo
so amore,lo so! Gli
ho sentiti anche io!”. Poi mi getta le braccia al collo e mi
abbraccia con
amore.
-“Tom
Kaulitz,chitarrista
dei mitici Tokio Hotel,nonché mio gruppo preferito. Padre
dei miei figli, ti
amo!” dico tutto seriamente ma poi scoppio a ridere,senza
riuscire a
trattenermi. Lui mi segue nella risata.
-“Cos’è
tutto questo
baccano?” domanda sorridente Georg mentre sbuca in mutande
dalla porta della
cucina. A rispondere sono io:
-“I
tuoi nipotini hanno
scalciato tre volte per la prima volta!” annuncio.
-“Ah
si! Voglio sentire
anche io!” così dicendo si inginocchia accanto a
Tom e posa anche lui una mano
sul mio pancione. Nel mentre fa un’osservazione:
-“Sorellina,sbaglio
o la
tua pancia è già molto grossa?” sempre
il solito.
-“Georg,ti
ricordo che io
nella pancia ho due bambini! Non uno solo! È normale che
è già più grande del
dovuto! Comunque come proseguono le ricerche sulla mia
gemella?” domando
improvvisamente avida di novità.
-“Proseguono
come al
solito! So dove si trova,in Germania,più precisamente a
Berlino,ma devo
rintracciare il suo indirizzo specifico. Sto cercando di fare tutto il
possibile e Corinne mi sta aiutando!” sorrido al sentire
nominare la sua
ragazza,siamo diventate molto amiche in questi mesi. Riesce a riempire
il vuoto
che ha lasciato Leonora quando è dovuta tornare in
Italia,ormai viene solo una
volta al mese,e questo la fa star male,perché si vede poco
con Gustav.
-“Ok!
Oggi vai a
prenderla?” chiedo.
-“Chi?”
-“Come
chi? Corinne,no!”
possibile che appena sveglio non capisca ‘na mazza?!
-“Ah,ehm,si
certo!”
finalmente si rinviene. Poi ecco che arriva il quarto calcio tanto
atteso.
Georg sobbalza sul posto. Tom viene invaso da un’altra ondata
di gioia,io
uguale.
-“Mamma
mia! Non oso
immaginare quando saranno grandicelli! Se ci prendono a calci siamo
morti!
Senti là con che forza scalciano!” dice mio
fratello.
-“Ah
ah ah! Davvero eh!”
aggiunge il mio ragazzo,quasi ventunenne,dato che siamo in agosto.
-“Ora
che mi riprendo un
po’ dal sonno,dove sono Anty e Bill?”
-“Hagen,ma
sei di fuori o
cosa? Ieri hanno detto che dovevano andare ad incidere il duetto! Sai
quello
per raccogliere fondi per i bambini abbandonati? Tipo quello che avete
fatto
con il video quando dovevo esserci io!”
-“Ah,già!
Certo! Che scemo!
Ultimamente non mi rinvengo più!”
-“Si
vede Hobbit!” esclama
Tom,tirando in ballo il nomignolo di Georg.
-“Non
mi chiamare in quel
modo per favore!” dice irritato,ma allo stesso tempo
divertito.
-“Agli
ordini,Hobbit!”
scherza Tom. I miei occhi si soffermano sull’orologio appeso
al muro. Sono le
11.20.
-“Cacchio!
Tom,siamo in
ritardo per la visita! Tra dieci minuti dobbiamo essere già
là!” mentre lo dico
mi alzo velocemente dalla sedia,spaventando i ragazzi.
-“Me
n’ero dimenticato!”
sbotta Tom “Menomale che siamo già vestiti! Te sei
pronta vero?”
-“Certo
che lo sono! Dai
andiamo!” dico prendendo la borsa e incamminandomi verso
l’uscita.
-“Posso
venire anche io?”
chiede Georg.
-“Sveglia!
Devi andare a
prendere la tua ragazza!” gli ricordo.
-“Oh,già!
Sono messo
proprio bene!” dice sorridendo come un ebete. Poi io e Tom
usciamo e montiamo
in macchina. Il viaggio è più breve del
solito,grazie alla guida veloce del mio
ragazzo, e riusciamo ad arrivare in tempo per la visita.
-“Accomodatevi
pure
ragazzi! Alice,te sdraiati!” dice la dottoressa rivolta a me.
-“Ok.” Dico,e le parole vengono
subito seguite dai
fatti. L’ecografie sono sempre uguali. Mentre osserviamo lo
schermo la
dottoressa rimane colpita da qualcosa.
-“Mi
scusi,c’è qualcosa
che non va?” domanda Tom,preoccupato come sempre.
-“No
no,anzi. Ma sono
colpita da una cosa! Per primo so il sesso dei piccoli. Volete
saperlo?”
-“Si,almeno
sappiamo come
arredare la camera e cosa comprarli!” dico.
-“Sono
un maschio ed una
femmina!” evvai,proprio come volevo io,penso.
-“Wow!
Che bellissima
notizia!” esclama Tom,entusiasta quanto me.
-“Ma,la
cosa che mi
colpisce è che sono nella stessa sacca.
Cioè,solitamente maschio e femmina sono
in due sacche differenti. C’è solo un caso su un
milione in cui si trovano
entrambi in una sola.” Dice.
-“Wow!
Non è pericoloso
vero?” chiedo.
-“Si
figuri! No,no, non è
per niente pericoloso! Potete stare tranquilli!”
-“Perfetto
allora!”
esclamo. Una volta finita la visita prendiamo un altro
appuntamento,come al
solito e ce ne andiamo. Quando rientriamo trovo Gustav sul divano con
le
lacrime agli occhi.
-“Tom,posso
rimanere un
attimo sola con lui?”
-“Certo,piccola!
Fai pure!
Io vado a farmi una doccia!”
-“Ok,poi
sarà meglio se
vai a fare un po’ di spesa!”
-“Veramente
ha detto che
ci passava Georg!”
-“Si,ma
non mi sembra in
grado di ricordarsi anche di fare la spesa oggi!”
-“Mi
sa proprio che hai
ragione!”. Così detto se ne va. Io mi avvicino a
Gustav,che nel frattempo aveva
cercato di cancellare le tracce di un pianto. Mi siedo accanto a lui.
-“Ehi,Gus!
Che ti prende?
Ti va di parlarne?”
-“Alice,il
fatto è che non
sopporto la lontananza!” capisco subito cosa intende e a chi
si riferisce.
-“Gustav,ti
capisco,anche
a me manca tanto Leonora! Ma devi essere forte,devi pensare che tra
qualche
giorno la rivedi! Verrà per il compleanno dei gemelli e
rimarrà qui due
settimane,in modo che riesca a partecipare anche al tuo! Non sei
contento?
Avrete due settimane tutte per voi!” cerco di consolarlo.
-“Lo
so,lo so! E questo mi
consola! Ma non può cancellare la mia sofferenza di ora,mi
manca tantissimo!
Vorrei tenerla tra le braccia in questo momento!”
-“Gustav,perché
non la
chiami? Perché non ci parli un po’? Vedrai che
sentire la sua voce sarà come
averla accanto!”
-“Non
credo. Però hai
ragione! Dovrei chiamarla,forse allevia il dolore!” sorride
impercettibilmente
e si precipita al telefono di casa.
-“Salutala
da parte mia!”
urlo,poi mi dirigo in camera e mi stendo sul letto.
-“Piccola!
Che ci fai
qua?” dice Tom,spaventandomi. Non mi ero accorta della sua
presenza.
-“Sono
venuta a sdraiarmi
un po’,mi sento un po’ stanca e debole!”
-“Ci
credo! Non hai
toccato niente per colazione! Non va mica bene
così!”
-“Sei
peggio di mia
mamma!” dico ridendo. Il rapporto con i miei veri genitori si
è instaurato all’istante,mi
sento davvero a mio agio con loro. Ma questo non può
cancellare tutto quello
che hanno fatto per me i miei genitori adottivi.
-“Piccola
a cosa pensi?”
-“Alla
mia famiglia
adottiva e a quella vera! Tengo molto ad entrambe.” Dico.
“Ti
capisco,piccola mia!”
poi mi bacia dolcemente e mi culla facendomi addormentare beatamente
tra le sue
calde braccia. Una cosa è sicura: non smetterò
mai di amarlo.