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Autore: _YeongWonhi_    07/09/2010    1 recensioni
Non avrei mai immaginato,in tutta la mia vita, che sarebbe andata a finire così....fino a qualche mese prima l'avrei considerata una cosa impossibile che una come me fosse notata da uno come lui. Eh,già! Lui,il ragazzo dei miei sogni,colui che è sempre stato il protagonista dei miei pensieri ventiquattro ore su ventiquattro,non riesco ancora a crederci,è come se stessi vivendo tra i miei pensieri,chissà forse è davvero un sogno,forse tutto ciò che sto vivendo è solo il frutto della mia immaginazione. Come andrà a finire non lo so,tutto è da vedere...
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Dream or Reality?'
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 Kyara Agatha Mainlander: tranquilla!!! Anche se diventerai il mio più grande incubo (e ne dubito) mi fa mooolto piacere perchè vuol dire che recensirai parecchioo!!! Grazie ancora per i complimentiii!! E scusa se non ho postato capitoli per un pò.... Baciiii,Alice!!!!

 DarksideOfNana: Buon per te che riesci a svegliarti così prestooo!!! Grazie per i complimenti! Non ti preoccupare,è uguale se sei ripetitiva...Eh si,Tom è dolcissimo,è il Tom dei miei sogni!! Baci,Alice!!

BUONA LETTURAAA!!!!!!!!!!!

CAPITOLO 51:

CINQUE MESI DOPO:

Sto cercando inutilmente di fare colazione,ma è come se il mio corpo si ribellasse alla sola idea di mettere qualcosa tra i denti. Ogni mattina è sempre la solita storia. Ormai è già cinque mesi che sono incinta e le visite si sono sempre presentate positive. Ancora non sappiamo il sesso dei bambini,io e gli altri siamo sempre più ansiosi di scoprirlo. Un lieve colpo alla pancia mi distoglie dal provare a mangiare. I miei occhi si spalancano dalla sorpresa. Quello che ho sentito è stato un calcetto dei piccoli? Tom nota la mia strana espressione e mi guarda preoccupato. Lui è sempre preoccupato,ha paura che succeda qualcosa di brutto,a volte mi fa venire l’ansia materna anche a me.

-“Piccola,tutto bene?” domanda premuroso.

-“Si amore,tutto bene! Ma indovina?” chiedo con la voce tremante per l’emozione.

-“Indovina indovinello!” dice scimmiottando come uno scemo,lo adoro anche quando fa così “Non saprei piccola! Cosa potrebbe succedere dopo cinque mesi di gravidanza? Mmmmm,aspetta eh! Ci devo pensare!”. Proprio mentre lo dice un altro colpetto mi fa spalancare la bocca.

-“Senti,mi vuoi dire cosa ti prende?” chiede.

-“Ehm,si…” balbetto “Credo che i piccoli stiano scalciando!”

-“Davvero?” mi domanda in preda all’emozione “Non è un po’ presto?”

-“Non lo so! Non ne ho la minima idea,so solo che stanno scalciando!”. Alle mie parole Tom si alza di scatto dalla sua postazione e mi viene incontro. Posa la sua mano sulla pancia che ormai sta diventando gonfia come una mongolfiera. Tiro su la maglietta per vedere meglio. Metto la mia mano su quella di Tom e la porto sul lato dove ho sentito i primi colpetti. Ma non arriva niente.

-“Amore,prova a parlargli!” suggerisco.

-“Ok. Piccoli mi sentite? Sono vostro padre! Non vedo l’ora di prendervi in braccio,sapete?! Per favore rispondete perché mi sento uno stupido a parlare con il pancione di vostra mamma.” Ridacchia emozionato. Poi il terzo colpo arriva,cogliendo di sorpresa Tom.

-“Piccola,l’ho sentito! Mi hanno risposto! Ne ho sentiti due in contemporanea!”

-“Lo so amore,lo so! Gli ho sentiti anche io!”. Poi mi getta le braccia al collo e mi abbraccia con amore.

-“Tom Kaulitz,chitarrista dei mitici Tokio Hotel,nonché mio gruppo preferito. Padre dei miei figli, ti amo!” dico tutto seriamente ma poi scoppio a ridere,senza riuscire a trattenermi. Lui mi segue nella risata.

-“Cos’è tutto questo baccano?” domanda sorridente Georg mentre sbuca in mutande dalla porta della cucina. A rispondere sono io:

-“I tuoi nipotini hanno scalciato tre volte per la prima volta!” annuncio.

-“Ah si! Voglio sentire anche io!” così dicendo si inginocchia accanto a Tom e posa anche lui una mano sul mio pancione. Nel mentre fa un’osservazione:

-“Sorellina,sbaglio o la tua pancia è già molto grossa?” sempre il solito.

-“Georg,ti ricordo che io nella pancia ho due bambini! Non uno solo! È normale che è già più grande del dovuto! Comunque come proseguono le ricerche sulla mia gemella?” domando improvvisamente avida di novità.

-“Proseguono come al solito! So dove si trova,in Germania,più precisamente a Berlino,ma devo rintracciare il suo indirizzo specifico. Sto cercando di fare tutto il possibile e Corinne mi sta aiutando!” sorrido al sentire nominare la sua ragazza,siamo diventate molto amiche in questi mesi. Riesce a riempire il vuoto che ha lasciato Leonora quando è dovuta tornare in Italia,ormai viene solo una volta al mese,e questo la fa star male,perché si vede poco con Gustav.

-“Ok! Oggi vai a prenderla?” chiedo.

-“Chi?”

-“Come chi? Corinne,no!” possibile che appena sveglio non capisca ‘na mazza?!

-“Ah,ehm,si certo!” finalmente si rinviene. Poi ecco che arriva il quarto calcio tanto atteso. Georg sobbalza sul posto. Tom viene invaso da un’altra ondata di gioia,io uguale.

-“Mamma mia! Non oso immaginare quando saranno grandicelli! Se ci prendono a calci siamo morti! Senti là con che forza scalciano!” dice mio fratello.

-“Ah ah ah! Davvero eh!” aggiunge il mio ragazzo,quasi ventunenne,dato che siamo in agosto.

-“Ora che mi riprendo un po’ dal sonno,dove sono Anty e Bill?”

-“Hagen,ma sei di fuori o cosa? Ieri hanno detto che dovevano andare ad incidere il duetto! Sai quello per raccogliere fondi per i bambini abbandonati? Tipo quello che avete fatto con il video quando dovevo esserci io!”

-“Ah,già! Certo! Che scemo! Ultimamente non mi rinvengo più!”

-“Si vede Hobbit!” esclama Tom,tirando in ballo il nomignolo di Georg.

-“Non mi chiamare in quel modo per favore!” dice irritato,ma allo stesso tempo divertito.

-“Agli ordini,Hobbit!” scherza Tom. I miei occhi si soffermano sull’orologio appeso al muro. Sono le 11.20.

-“Cacchio! Tom,siamo in ritardo per la visita! Tra dieci minuti dobbiamo essere già là!” mentre lo dico mi alzo velocemente dalla sedia,spaventando i ragazzi.

-“Me n’ero dimenticato!” sbotta Tom “Menomale che siamo già vestiti! Te sei pronta vero?”

-“Certo che lo sono! Dai andiamo!” dico prendendo la borsa e incamminandomi verso l’uscita.

-“Posso venire anche io?” chiede Georg.

-“Sveglia! Devi andare a prendere la tua ragazza!” gli ricordo.

-“Oh,già! Sono messo proprio bene!” dice sorridendo come un ebete. Poi io e Tom usciamo e montiamo in macchina. Il viaggio è più breve del solito,grazie alla guida veloce del mio ragazzo, e riusciamo ad arrivare in tempo per la visita.

-“Accomodatevi pure ragazzi! Alice,te sdraiati!” dice la dottoressa rivolta a me.

-“Ok.”  Dico,e le parole vengono subito seguite dai fatti. L’ecografie sono sempre uguali. Mentre osserviamo lo schermo la dottoressa rimane colpita da qualcosa.

-“Mi scusi,c’è qualcosa che non va?” domanda Tom,preoccupato come sempre.

-“No no,anzi. Ma sono colpita da una cosa! Per primo so il sesso dei piccoli. Volete saperlo?”

-“Si,almeno sappiamo come arredare la camera e cosa comprarli!” dico.

-“Sono un maschio ed una femmina!” evvai,proprio come volevo io,penso.

-“Wow! Che bellissima notizia!” esclama Tom,entusiasta quanto me.

-“Ma,la cosa che mi colpisce è che sono nella stessa sacca. Cioè,solitamente maschio e femmina sono in due sacche differenti. C’è solo un caso su un milione in cui si trovano entrambi in una sola.” Dice.

-“Wow! Non è pericoloso vero?” chiedo.

-“Si figuri! No,no, non è per niente pericoloso! Potete stare tranquilli!”

-“Perfetto allora!” esclamo. Una volta finita la visita prendiamo un altro appuntamento,come al solito e ce ne andiamo. Quando rientriamo trovo Gustav sul divano con le lacrime agli occhi.

-“Tom,posso rimanere un attimo sola con lui?”

-“Certo,piccola! Fai pure! Io vado a farmi una doccia!”

-“Ok,poi sarà meglio se vai a fare un po’ di spesa!”

-“Veramente ha detto che ci passava Georg!”

-“Si,ma non mi sembra in grado di ricordarsi anche di fare la spesa oggi!”

-“Mi sa proprio che hai ragione!”. Così detto se ne va. Io mi avvicino a Gustav,che nel frattempo aveva cercato di cancellare le tracce di un pianto. Mi siedo accanto a lui.

-“Ehi,Gus! Che ti prende? Ti va di parlarne?”

-“Alice,il fatto è che non sopporto la lontananza!” capisco subito cosa intende e a chi si riferisce.

-“Gustav,ti capisco,anche a me manca tanto Leonora! Ma devi essere forte,devi pensare che tra qualche giorno la rivedi! Verrà per il compleanno dei gemelli e rimarrà qui due settimane,in modo che riesca a partecipare anche al tuo! Non sei contento? Avrete due settimane tutte per voi!” cerco di consolarlo.

-“Lo so,lo so! E questo mi consola! Ma non può cancellare la mia sofferenza di ora,mi manca tantissimo! Vorrei tenerla tra le braccia in questo momento!”

-“Gustav,perché non la chiami? Perché non ci parli un po’? Vedrai che sentire la sua voce sarà come averla accanto!”

-“Non credo. Però hai ragione! Dovrei chiamarla,forse allevia il dolore!” sorride impercettibilmente e si precipita al telefono di casa.

-“Salutala da parte mia!” urlo,poi mi dirigo in camera e mi stendo sul letto.

-“Piccola! Che ci fai qua?” dice Tom,spaventandomi. Non mi ero accorta della sua presenza.

-“Sono venuta a sdraiarmi un po’,mi sento un po’ stanca e debole!”

-“Ci credo! Non hai toccato niente per colazione! Non va mica bene così!”

-“Sei peggio di mia mamma!” dico ridendo. Il rapporto con i miei veri genitori si è instaurato all’istante,mi sento davvero a mio agio con loro. Ma questo non può cancellare tutto quello che hanno fatto per me i miei genitori adottivi.

-“Piccola a cosa pensi?”

-“Alla mia famiglia adottiva e a quella vera! Tengo molto ad entrambe.” Dico.

“Ti capisco,piccola mia!” poi mi bacia dolcemente e mi culla facendomi addormentare beatamente tra le sue calde braccia. Una cosa è sicura: non smetterò mai di amarlo.

 

 

   
 
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