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Autore: Ezrebet    07/09/2010    1 recensioni
Una storia di amore e morte, di lealtà e di giustizia..
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Buffy Anne Summers, William Spike
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Era rientrato in casa come una furia e si era diretto al mobile bar. Aveva bevuto il bourbon direttamente dalla bottiglia, finché il bruciore alla gola non si era fatto insopportabile. Poi, si era lasciato cadere in poltrona, esausto.

Era duro da quando l’aveva vista combattere e mettere ko Clem. Era incredibile, agile, svelta, forte. La visione del suo corpo, minuto e sinuoso, che caricava quel pallone gonfiato di Clem l’aveva eccitato immediatamente. Era rimasto incantato a guardare quella piccola arma letale, e aveva visto il bagliore furioso dei suoi occhi. Se non l’avessero bloccata alle spalle, avrebbe sicuramente ridotto in poltiglia molti di loro.. Ancora adesso era eccitato oltre misura..

Era intervenuto perché altrimenti l’avrebbero massacrata. Aveva ammaccato qualcuno di loro, gridando che non dovevano fare quel genere di raid senza la sua approvazione, eccetera eccetera.. Poi l’aveva presa ed era venuto diretto a casa. Nel garage, al buio, dove l’aveva spogliata e aveva esaminato le contusioni.. La vista del semplice reggiseno rosa e della pelle, candida e liscia al tatto, avevano fomentato il suo stato d’animo già alterato.. Non era bravo nell’auto controllo e tuttavia ne aveva esercitato quanto possibile.. per non saltare addosso a quel seno, così invitante.

Rise tra sé, scuotendo la testa.. ma che diavolo gli stava succedendo? Aveva visto il  disprezzo e la ferma volontà di lei di stargli il più lontano possibile, e non poteva certo darle torto.. già varie volte l’aveva minacciata.. Appoggiò la testa allo schienale della poltrona, chiuse gli occhi e respirò profondamente..

Quando li riaprì, vide Drucilla ferma sulla soglia. Era in vestaglia. Gli stava sorridendo invitante.

Spike pensò che fosse bellissima e sexy, tutto quello che un uomo come lui avrebbe potuto desiderare. Si alzò e le andò incontro, le circondò la vita, attirandola a sé rapidamente. Premette i fianchi contro i suoi appoggiandola alla parete.

Drucilla gli circondò la vita con le gambe e un attimo dopo erano avvinti in un amplesso selvaggio.. mentre lei ripeteva il suo nome tra i gemiti, la mente di Spike era letteralmente inondata dall’immagine di Buffy Summers.

 

Per quanto tentasse di non pensarci, Buffy non riuscì a distogliere la mente dal pensiero di Spike per tutto il resto della notte. Un uomo bellissimo e letale, qualcuno che poteva annientarla senza nemmeno accorgersene. Si sentì eccitata al solo pensiero delle sue mani che le sfioravano l’addome per medicarla. La tensione sessuale non le dava pace. Ed era qualcosa di ingestibile. In realtà, non c’era mai stato niente di così intenso, per lei, eccezion fatta per il dolore. Aveva sofferto tanto per la morte di suo padre e quello era stato il sentimento più forte che aveva mai provato in tutta la sua vita.. e ora questo. Lo sguardo di Spike, il corpo di lui, perfino quel ghigno insolente e minaccioso che sembrava terrorizzare tutti.. Nascose il viso tra i cuscini, vergognandosi per quelle sensazioni proibite. Sì, proibite, perché lui era un diavolo uscito dall’inferno, era un gangster, era uno Shelby.

 

 “Non ho bisogno delle guardie del corpo” disse fissando Wesley, seduto a fare colazione. Lindsay sollevò di scatto la testa, mentre Trevor la guardava con disapprovazione.

Wesley incontrò il suo sguardo “Non è una buona idea rinunciare alla scorta, Buffy” le disse calmo “Spike Shelby non è uno che demorde”.

“Spike Shelby non mi interessa. Né lui né gli altri come lui” l’interruppe decisa “Non voglio la scorta”.

Lindsay sospirò “Buffy, tesoro, sappiamo che sai difenderti, ma questo non vuol dire che..”.

“Non intendo tornare su questo” fece ancora lei. Finì di abbottonare la giacca e si voltò per dirigersi alla porta “Userò la porche per andare in ufficio” li informò.

Dopo un momento di silenzio, Trevor sussurrò “Quella bambina non sa i pericoli che corre”.

I due fratelli non dissero niente. Forse non Lindsay, ma Wesley aveva capito che Buffy gli aveva appena lanciato la sua sfida.

Niente interferenze, nessuna pressione né condizionamento sull’ assistente del procuratore.

 

Gunn non le lasciò neanche il tempo di sistemarsi alla scrivania che le disse “Stamattina abbiamo un appuntamento molto importante”.

Buffy lo guardò “E di che cosa si tratta?” si sedette con calma, ancora dolorante per lo scontro avuto durante la notte. Un paio di antidolorifici avevano attenuato il male, che però era sempre lì, a tormentarla.

“Angel Shelby” annunciò con sguardo eccitato.

Lei corrugò la fronte “E quale sarebbe la ragione?”.

Il procuratore alzò le spalle “In realtà, l’ho convocato qualche tempo fa per alcuni chiarimenti, ma era sempre poco disponibile. Sembra che finalmente abbia trovato il tempo” sospirò “Deve fare chiarezza su alcuni fatti accaduti mesi fa”.

“Fatti di che genere?”.

“Beh.. di tipo amministrativo. Il sospetto che ho è che lui abbia dichiarato il falso circa alcune operazioni finanziarie che hanno portato all’assegnazione di importanti appalti agli Shelby piuttosto che ai Rogan” le lanciò un’occhiata “Credo che abbia in qualche modo corrotto o minacciato per ottenere il suo scopo”.

“Non sarebbe una novità” disse avvilita “E da dove ti vengono, questi sospetti? Credo che siano indizi consistenti, dal momento che l’hai convocato”.

Gunn sembrò esitante, ma alla fine disse “Ho parlato con Lindsay Rogan”.

Buffy spalancò gli occhi “Lindsay? Che c’entra lui?”.

“Beh, c’entra, dal momento che Angel gli ha soffiato da sotto il naso un affare quasi fatto..”.

“Gunn. Lindsay ce l’ha a morte con gli Shelby. Direbbe qualsiasi cosa per…” s’interruppe, poi riprese “Credi che sia una buona idea..? Voglio dire, quest’ufficio deve rimanere al di fuori delle loro faide”.

L’uomo la fissò “Che cosa stai tentando di dirmi, Buffy? Che sono accondiscendente verso i Rogan e colpisco gli Shelby per.. per cosa? Per ottenere qualche favore personale da Lindsay?” i suoi occhi neri erano ridotti a due fessure.

“No, no..” tentò lei “Ma credo che non sia prudente ascoltare le confidenze di un Rogan”.

“Buffy” disse, mantenendosi calmo “So che cosa intendi. Ho avuto anch’io molti scrupoli, per anni, fin da quando ero al tuo posto. Ma poi ho capito che questa è una guerra. E che devo sfruttare ogni cartuccia che ho a disposizione, di qualsiasi genere.. Per quanto Lindsay possa essere mosso da desideri di vendetta, i sospetti di corruzione nell’assegnazione di appalti sono vecchi come quest’ufficio.. e io sono assolutamente certo che anche stavolta sia andata in questo modo. L’ha spuntata Angel, questo significa che ha pagato di più. Ciò implica che sono perfettamente a conoscenza che anche Lindsay ha fatto la sua offerta per quell’appalto, senza spuntarla” si appoggiò meglio allo schienale della poltrona “Mi rendo conto che sto giocando d’azzardo, Buffy, ma al momento devo battere questa strada”.

Lo fissò un lungo istante, poi sussurrò “E’ un gioco pericoloso, Gunn. Potresti scatenare conseguenze ancora peggiori”.

“Lo so. Ma sono pagato per stanare i lupi, ed è quello che sto tentando di fare, con ogni mezzo a mia disposizione” la osservò, poi disse “Te la senti di essere qui, quando parlerò con lui? Puoi tirartene fuori, se non sei convinta”.

Senza esitazione, fece “Non mi muovo da qui”.

 

Angel si sedette tranquillo davanti a Gunn. Completamente vestito di nero, come suo solito, lo sguardo serio e rilassato, sorrise a Buffy “Sono contento di conoscerla, miss Summers” le tese la mano.

Buffy la strinse, incerta. L’uomo che aveva davanti era bello ed affascinante come Spike, tuttavia non lo conosceva quasi per niente. Irrazionalmente, aveva paura della sua impenetrabilità.

Le domande di Gunn vertevano tutte sulla gara d’appalto che avevano coinvolto varie aziende circa sei mesi prima. Angel rispose ad ogni colpo senza mai mostrare esitazione o ripensamenti. Non si confuse ne si mostrò stupito per il tenore di quella specie di interrogatorio. Buffy assisteva alla scena come ad una partita di ping pong, in cui pareva che nessuno dei contendenti volesse risultare il perdente.

Un’ora dopo, Gunn, dopo aver dato un’occhiata agli appunti presi, disse “Bene, signor Shelby, direi che abbiamo terminato” si alzò in piedi, seguito da Angel e Buffy.

“Ottimo. Spero di essere stato esauriente” gli sorrise, ma il sorriso non coinvolse il suo sguardo, che rimase freddo come il ghiaccio “Come vede, sono venuto senza il mio avvocato, proprio per mostrare la mia fiducia verso quest’ufficio”.

“”Non aveva bisogno dell’avvocato. Questo non era un interrogatorio” fece implacabile Gunn.

Angel annuì, senza replicare. Poi si voltò verso Buffy “E’ stato un piacere conoscerla, miss Summers” e dopo un breve saluto, uscì dall’ufficio.

Il silenzio avvolse la stanza. Né Gunn né Buffy dissero alcun che per alcuni minuti. Finché fu lui a dire “Sei rimasta stordita dal suo fascino tenebroso?” la guardò ironico.

Lei scosse la testa “No. Sono rimasta sbalordita dalla sua abilità con le parole. Non avrà mai bisogno di un avvocato”.

Gunn rise, amaro “Vedrai che anche lui ne vorrà uno, prima o poi”.

 

Sprofondato nel sedile posteriore della limousine, Angel prese il cellulare e compose rapidamente un numero che non era nella rubrica ma che conosceva a memoria.

“Seguite quell’imbecille, da subito. Sono stufo di questi giochetti” disse in tono cupo. Poi, spense il telefono e si appoggiò meglio al sedile.

Era veramente stanco della situazione. Era giunto il momento di smuovere le acque e di godersi lo spettacolo.

 

Spike affrontò Clem dopo averlo convocato a casa. Lo guardò con freddezza, girandogli intorno minaccioso. Alla fine disse in tono freddo “Il raid di ieri sera non era autorizzato”.

“Si, Spike, ti sei spiegato adeguatamente” fece quello “I lividi che ho me lo ricordano. A parte la contusione al naso, grazie a quella troia..”.

Fulmineo, Spike lo prese per la collottola “Chiudi la tua bocca di merda!”.

Si fissarono per un lungo istante. In realtà, Spike non sapeva esattamente perché gli avesse dato così fastidio quell’ultimo commento su Buffy, ma aveva reagito immediatamente.. il suo corpo aveva reagito per lui, impedendogli di pensare. Adesso, fissando così da vicino le iridi nere di Clem, si diede dello stupido. Recuperando un po’ di contegno, lo lasciò andare “Che cosa ti è venuto in mente, eh? Volevi ammazzarla? Volevi far fuori lei e il piccolo Rogan? Ma dico, sei impazzito? Vuoi che finiamo dritti dritti in tribunale e poi in  galera?.. Dopo la faccenda di Benny e della festa dai Rogan?”.

Clem abbassò la testa “No, capo, no di certo.. ma quella donna mi ha umiliato davanti ai miei uomini e voleva fargliela pagare” confessò.

“Oh, e che cosa hai risolto, ieri notte? Ti ha steso di nuovo e ci sono voluti altri due per fermarla” fece sarcastico “E’ stata una pessima idea..” gli voltò le spalle, sospirando “Può denunciarci tutti quanti”.

“Non l’ha fatto” intervenne subito l’altro “Ne sono sicuro.. sai, quella mia amica nella polizia mi ha detto…” ma s’interruppe quando scorse il suo sguardo. Era ovvio che lo sapesse già. Clem abbassò di nuovo la testa, sulle spine.

“Non so perché non l’abbia fatto, Clem. Ma non certo per merito tuo” sibilò. Gli avrebbe spaccato la testa con le sue mani se avesse seguito il suo istinto.. perché l’aveva ficcato in una situazione assurda, gliel’aveva fatta salvare, medicare, rispedire a casa.. L’aveva costretto a prendere atto che quella ragazzina lo eccitava, gli faceva perdere il controllo, scatenando qualcosa in lui a cui non sapeva dare un nome.. E il sesso con Drucilla era servito davvero a poco. L’aveva scopata ad occhi chiusi, con l’immagine della biondina davanti agli occhi. Del reggiseno e delle gambe della biondina, per dire la verità.

Sorrise amaro, esausto. Si passò una mano tra i capelli e poi gli disse, senza guardarlo “Vai”.

“Ma capo” si lamentò Clem, col solo risultato di farlo arrabbiare ancora di più. Ripeté “Vai!” e questa volta, l’uomo sgattaiolò fuori in silenzio.

 

Una volta a casa, Buffy corse in camera e tolse le bende. Le contusioni erano ancora lì, ma il dolore era diminuito durante la giornata. Spike l’aveva medicata bene.. Rise tra sé. Certo, lui aveva molta esperienza in questo campo..

Sospirò, infilandosi sotto la doccia. Mentre l’acqua tiepida le accarezzava la pelle, ripensò a lui e all’attrazione che provava. Mio Dio, un simile magnetismo animale era qualcosa di sconosciuto per lei.. e sarebbe dovuto rimanere tale.. Si sfiorò il seno, che la notte precedente non aveva fatto un grande effetto su di lui. In quel momento, aveva ringraziato il cielo che lui non ne fosse rimasto turbato, adesso invece, si sentì mortificata.. Si appoggiò alle piastrelle, sentendo tutta la tensione accumulata assalirla e annientarla. Uscì dalla doccia e, avvolta nell’accappatoio, si sdraiò sul letto, addormentandosi nel giro di pochi minuti.

 

Ciao a tutti!

Un piccolo ps per chi vorrà leggere la mia storia: è la mia prima ff AU e sono molto incerta del risultato. Così, se qualcuno volesse recensire, sarei felice, perchè le critiche costruttive sono sempre ben accette.

Grazie.

Ezrebet

   
 
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