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Autore: ReisTheGuardian    07/09/2010    1 recensioni
"Uff... ci siamo." disse con voce stanca ed ansiosa Blake lasciando scivolare dalle mani il libro posandolo sul tavolo "Un pò di riposo e poi... si inizia!"
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Otherverse | Avvertimenti: nessuno
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La partita di Strange Ball

Capitolo 1

La partita di Strange Ball

 

Lo stadio era gremito di gente.  Ma non gridava nessuno, non ancora almeno. C’era solamente il baccano causato dal continuo parlare della gente. Nel campo non c’era ancora nessuno, solamente una dozzina di persone che stavano sistemando l’occorrente per la gara. Dall’esterno quella scultura potrebbe sembrare fuori moda e poco all’avanguardia ma guardandolo dall’interno si capisce che la tecnologia è arrivata anche lì. Partiamo dal fatto che è uno degli stadi più costosi in circolazione dato che è uno stadio olografico. Gli stadi olografici sono centri sportivi dove si svolgono tutti gli sport giocati di questi tempi. I giocatori vengono fatti entrare da un’entrata nascosta dello stadio e vengono fatti entrare dentro ad una capsula, questa capsula scompone il corpo umano in tante cellule elettro-chimiche tramite un complesso processo. Queste cellule vengono risucchiate da un tubo in basso alla capsula e vengono trasportati dentro allo stadio. Le cellule si uniscono ed a contatto con l’elettricità che vaga dentro lo stadio olografico trasformano la persona in una figura olografica ma sempre esistente. Una volta finita la partita i corpi olografici vengono scomposti e vengono riportati dentro le capsule ritrasformando i giocatori in esseri umani. Tuttavia le abilità del giocatore e i problemi fisici riportati durante una partita vengono riportati anche fuori dallo stadio olografico quindi, in caso di un infortunio grave, il giocatore deve pur sempre andare a medicare la ferita. Intorno allo stadio olografico c’è un dirupo che finisce con una copertura di mithril, copertura che serve per proteggere i fili che alimentano l’energia dello stadio olografico dagli eventi atmosferici quali pioggia e neve. Infine ci sono gli spalti, tutti gli spalti sono ad una dozzina di metri dalla copertura di mithril ed il tetto è totalmente fatto in adamantio fluorescente che serve ad avere un minimo di luce e sicurezza nell’area. Gli spalti si dividono in quattro zone, due per i tifosi di casa e due per i tifosi della squadra ospite. Le sezioni sono divise da quattro piloni ai lati più una centrale. I due piloni ai lati destri servono alle forze d’ordine di avere una visuale completa della zona mentre gli altri due piloni messi ai lati sinistri servono alla manutenzione e alimentazione del campo olografico. Il pilone centrale invece è quello del commentatore.

“Sei emozionato?”

Tentò di parlare Lark, ma la sua voce era troppo esule perché il compagno potesse sentirlo in quel gran baccano.

“Ehi Byron!Sei emozionato?!?!”

Questa volta tentò di farsi sentire urlando, un grido che forse risultò più forte di quello che il nero si aspettava dato che anche un paio di persone li vicino si girarono attirate dalla domanda di Lark.

“Oh,Lark! Non c’è bisogno di gridare, avvicinati al mio orecchio la prossima volta che devi dirmi qualcosa. E comunque non sono per niente emozionato, perché dovrei esserlo?!”

Già la voce del biondo Byron era qualche tonalità più forte di Lark, ma guardiamoli… lo si potrebbe dire anche guardandoli in volto.Byron ha i capelli ricci, neri, corti e arruffati mentre Lark ha una chioma bionda, liscia e lunga che arriva alle scapole. Byron ha la pelle ruvida, scura e dei lineamenti rozzi, da campagnolo. Lark invece ha una pelle chiara come la neve, lineamenti eleganti e la pelle liscia come quella dei bambini. Byron ha degli occhi di un nero profondo come la pece mentre Lark ha degli occhi azzurri come il cielo, ci si potrebbe specchiare di dentro.  Ma come si dice, l’abito non fa il monaco. Infatti Lark ha un carattere totalmente paesano, cosa che guardandolo in faccia non lo si direbbe. Infatti è un tipo grezzo e non ama dire le cose alle spalle e per questo motivo molte volte ha avuto problemi con le guardie inoltre è molto fiero di se. Byron invece è l’opposto di Lark riservato e silenzioso, non ama dire i fatti suoi in giro e se una cosa può fare a meno di dirla non la dice, tranne che a Lark.

 “Cosa?! Non sei emozionato?! C’è tuo…”

Uno sguardo gelido verso il compagno ed una mossa fulminea del braccio di Byron va a chiudere la bocca di Lark in modo che non possa dire quel che aveva intenzione di dire.

“Sei pazzo!? Non qui, non in questo luogo…!”

Sguardo severo quello di Byron mentre ora Lark abbassa lo sguardo fissando il terreno.

“Ma perché?! La gente non ti tratta come meriti, se venissero a sapere…”

Un altro sguardo severo, Byron non ha proprio voglia di parlare di queste cose… non ora dove possono sentirli miriadi di persone. Ma Lark ormai ha capito il concetto e rimane a fissare il compagno con sguardo imbronciato sperando che cambi idea

“La finisci di fare il poppante? A volte mi chiedo se hai seriamente venti anni o lo dici per scherzare…”

Byron volta lo sguardo verso Lark che ancora ha il volto di un bambino che non ha ricevuto un regalo tanto atteso o a cui non hanno dato una caramella. Il ragazzo nero osserva il grande schermo sopra al muro centrale dello stadio, segna le nove meno dieci di sera.

“Su Lark, la partita sta per iniziare e non voglio che il miglior tifoso dei SkyLight Eagles perda l’entusiasmo… e poi adoro le tue esultanze…ahahahah…”

Risata convinta, alla fine Byron ha sempre ripreso le esultanze di Lark anche se lui non voleva. Ma il compagno dello scuro non vuole tirarsi su, sguardo perplesso e testa che si scuote come a dire di no, poi un risolino ironico.

“Perché diamine nascondi i tuoi sentimenti Byron? Pensavo fossi io quello troppo fiero…”

Lark rimane a fissare con sguardo freddo il compagno che non sa quel che dire. Rimane sconvolto a guardare Lark che a sua volta lo fissa come per aspettare una risposta.

“Io…”

Cerca di spiegarsi, ma non sa quel che dire. Poi la campana della salvezza, sono le nove ed un fischio incomincia a farsi largo nel vociare dello stadio, la partita sta per iniziare. Lark volta il capo verso lo stadio e Byron sbuffa sconfitto cercando per ora di concentrarsi sulla partita.

“Signore, Signori, appassionati dello Strange Ball!”

Una voce potente e solenne irrompe nel rumore dello stadio.

“Io sarò il commentatore della partita di oggi, la grande partita di oggi. La finale della World Strange Cup!!!”

Non appena il commentatore finisce di dire quelle poche parole un boato incomincia a spaziare nello stadio come se una delle due squadre avesse vinto di già la coppa.

“Ah, che caloroso pubblico! Benissimo, allora io, Jhon Beor ed il mio aiutante nonché critico della partita Law Order cercheremo di essere calorosi quanto voi! Quindi, buona visione a tutti e che la partita INIZI!!!”

Un altro boato questa volta più forte ed emozionante da parte di tutti i presenti dello stadio compresi i due compagni Byron e Lark.

“Lark, ci sarà da divertirsi!”

Urla Byron con tutto il fiato che ha in corpo, il compagno lo guarda. Ancora serio in volto, ma non può sostenere quella situazione a lungo, ne lui vuole rovinarsi e rovinare all’amico un momento simile.

“Si Byron, ci sarà da divertirsi!!!”

Entrambi si scambiano uno sguardo sorridente poi si voltano verso lo stadio olografico le squadre stanno facendo la loro entrata e l’arbitro insieme ai due aiutanti cammina al centro come parete divisoria tra le due squadre.

“Vediamo un po’ chi saranno i finalisti della World Strange Balle cup!”

Ancora la voce del cronista che incomincia a presentare le due squadre.

“Allora, dal lato sinistro vediamo i campioni uscenti, i Black Wings Lion!!! Il capitano è King Browl, un giocatore che sa fare la differenza in campo e non mi stupirei di vedere in futuro una statua in suo onore!”

Ora da un lato dello stadio le grida di gioia, sono i tifosi ospiti che sicuramente patteggiano per i Black Wings Lion, dall’altro lato dello stadio invece un boato derisorio si innalza in direzione della squadra ospite.

“Wow, saranno circa sul milione i tifosi questa sera, un record si può dire! Ma passiamo alla squadra di casa!”

Ancora una volta il cronista si prepara per parlare dopo una sua piccola osservazione.

“A cercare di realizzare un sogno battendo la squadra imbattuta da quindici anni ed afferrare quella tanto amata coppa i SkyLight Eagles!!!!! Accompagnati dal capitano Knees Brol, un ragazzo che ha fatto tanta strada, ma così tanta che in solo un anno è riuscito a diventare capitano di una squadra che tenta di arrivare a vincere la coppa… anche lui ha stoffa da vendere, sarà una gran bella partita!”

E questa volta i tifi si sono invertiti, e questa volta a gridare di gioia non appena il nome della squadra in casa viene pronunciato sono i due inseparabili amici Byron e Lark

“Vai!!!! Rompete il didietro a quei montati!!!!!!”

Ridono mentre proferiscono nello stesso momento quelle parole, poi tocca nuovamente al cronista

“Ed ora, Law… esponici le regole della partita prima che la partita inizi!”

“Certo Jhon!”

Ed ora fa la sua parte anche il critico che lascia perdere il cronista e prende possesso del megafono parlando dal suo microfono.

“Allora, le squadre sono composte da dodici giocatori. I giocatori devono cercare di infilare la palla dentro al cerchio che sta dietro ad uno dei giocatori che è il portiere. Possono tirare con le mani, con i piedi, con i fianchi e con tutto quello che hanno in mente. I portatori di palla possono inoltre difendersi da coloro che cercheranno di rubargliela picchiandoli. La partita dura novanta minuti. Inoltre ogni squadra ha un’abilità speciale che però richiede un estremo dispendio di energie e per questo motivo i giocatori la usano solamente in situazioni critiche. Entrambe le squadre inoltre posseggono l’abilità di volare dato che la porta si trova a mezz’aria. Questo è tutto.”

 Conclude la spiegazione veloce il critico, poi nessun’altro ha il coraggio di parlare. L’arbitro ha posizionato la palla a mezz’aria ed i due capitani si trovano uno di fronte all’altro in attesa del fischio d’inizio.

“Vai Knees, ce la puoi fare…”

Sussurra tra se e se Byron cercando di non farsi sentire da nessuno. Poi il fischio arriva, la partita inizia ed entrambi i capitani scattano in avanti cercando di arrivare per primi sulla palla.

  
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