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Autore: ReisTheGuardian    04/09/2010    1 recensioni
"Uff... ci siamo." disse con voce stanca ed ansiosa Blake lasciando scivolare dalle mani il libro posandolo sul tavolo "Un pò di riposo e poi... si inizia!"
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Otherverse | Avvertimenti: nessuno
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Prologo

Prologo

 

 

Nel cielo oscuro un altro bagliore fa la sua comparsa, poi un rombo e nuovamente il silenzio rotto solamente dal picchiettare della forte tempesta sui vetri e sull’ormai bagnato terreno. Ma qualcosa di cupo turba la quiete pubblica in quella notte che di cupo aveva già abbastanza. Un libro tra le mani, tunica in volto con annesso cappuccio che copre l’intera parte superiore del volto e sciarpa legata così che solamente la punta del naso abbia lo spazio necessario per uscire fuori e trovare un minimo di respiro. Cuore che batte a perdifiato anche se di fiato ne ha meno che poco. Rimane poggiato per qualche secondo ad un muro con la schiena, stradina senza uscita da una parte e grande via dall’altra che sbocca in varie strade mentre il centro è occupato da una grande fontana circondata da un prato ed alle spalle della fontana un grande palazzo, il più imponente tra tutti quelli presenti nella Grande Via del Destino, caratterizzato da qualcosa. I palazzi normali di solito sono ricoperti dai lati di luci al neon e, all’esterno, sembrano spezzoni esterni di aeronavi, quel palazzo sembra essere un palazzo della grande regia di Kherg, tutto ricoperto d’oro e all’esterno a qualche centimetro di distanza una nube offusca la visuale interna. L’entrata del palazzo è controllata da tre uomini, tutti e tre armati, ognuno con armi diverse. Uno ha un enorme fucile dietro la schiena, l’altro ha uno spadone che tiene tra le mani, la punta tenuta verso il basso ed il manico tra le mani, si starà riposando. Il terzo uomo sembra il meno pericoloso, anziano, barba lunga e folta che tocca i piedi tutta bianca, mani vecchie e ruvide oltre che rugose. In mano tiene un bastone, molti potranno pensare sia un normale bastone da passeggio ma per il ragazzo che rimane sempre appostato sul muro non è difficile capire che quello non è una persona normale, è un mago. Due dei tre guerrieri, il tiratore e lo spadaccino, portano addosso un’armatura complessa. Il mago invece porta addosso una veste che arriva fin sotto i piedi. Continua a respirare affannosamente l’incappucciato, fisico atletico e snello si direbbe faccia sport. Cerca di dare un ultimo sguardo alla grande via per riuscire a trovare una possibile via di fuga, ma non appena lo sguardo si punta verso l’esterno

“Cucu!”

Un volto. Denti caricati, la maggior parte gialli e faccia burbera e grezza. Barba nera che scivola lungo la mascella dell’uomo fermandosi al mento dove si unisce con l’altro pezzo di basetta formando un pizzetto bello grosso che a sua volta incomincia a salire intorno alla bocca creando un paio di baffi uniti tra di loro. Sorriso sornione sul volto e occhi da diavolo. Non è vestito in maniera da cavaliere ne normale se si guarda la pioggia. Infatti porta solamente un pezzo di armatura sul braccio sinistro, nella mano destra uno spadone nero con disegnato sopra un fuoco. Fascia intorno ai capelli lunghi e blu ed un paio di pantaloni neri tenuti da una cintura grigia da cui a destra sbocca una specie di mantello rosso con un simbolo di fuoco nero e arancione che copre la gamba destra dalla parte davanti, inoltre è scalzo. Dietro di se una cinquina di uomini in armatura, reclute in fase di addestramento.

“Non ti aspettavi di trovarmi qui, ladruncolo da quattro soldi!!! Dammi il libro, muoviti!”

Ora sul viso si dipinge un’espressione dura e cattiva mentre gli occhi schizzano fuori dalla faccia dell’uomo.

L’incappucciato rimane ad osservare l’uomo per qualche secondo, non riesce a muoversi tanto dallo stupore e dalla paura che prova nel vedere quel volto, solamente cerca di stringere il libro più forte che può per non farselo fuggire.

“Questo libro, è patrimonio della regina. Già toccandolo meriteresti la pena di morte, ma se me lo dai senza opporre resistenza chiuderemo un occhio e ti beccherai solamente un anno di carcere, perché noi siamo buoni con le persone siete voi che ci pr…”

Non finisce di parlare che l’incappucciato si ribella tutt’un tratto e scalcia velocemente la gamba dell’uomo che la tira su afferrandola con entrambe le mani e saltellando sulla gamba che gli rimane. Poi con un movimento veloce in avanti del braccio l’incappucciato fa sbatter il palmo della mano destra contro la fronte dell’uomo facendolo cadere per terra e senza aspettare un secondo di più incomincia a correre in direzione sud.

Intanto le reclute rimangono intorno al loro capo cercando di aiutarlo.

“Ma cosa fate? Faccio da solo BABBEI ANDATE A RINCORRERE QUEL RAGAZZO!!!”

Urlo che squarcia in due il cielo e subito le guardie incominciano a correre in direzione del ragazzo appena scappato.

“Ti sei ficcato in un mare di guai pivellino... mai prendere alla sprovvista il sergente Rain”

Conclude il tenente con un ringhio di rabbia ed una faccia da paura.

Nello stesso momento il ragazzo continua a correre, ma a causa della fretta si ritrova di fronte ad una strada senza uscita. Un muro alto una decina di metri si staglia di fronte al ragazzo, chiuso ai lati da due case, una con un balcone a sei metri di altezza. Si volta cercando di trovare un’uscita ma niente. Le reclute gli stanno dietro, camminano lentamente ognuno con un ghigno malefico in volto. Un gruppo ha in mano delle spade a singolo filo, un altro gruppo ha in mano dei nunchaku mentre uno solo tiene in mano un fischietto. L’incappucciato si guarda intorno, non ha mai visto quell’arma e non vuole provarla semmai possa essere pericolosa, ad un tratto un’idea gli passa per la mente.

Incomincia a correre contro le reclute che sbigottite dal fare del ragazzo alzano le armi per prepararsi alla battaglia.

“Scusate, ma non è questa la mia ora.”

Esclama slanciando l’intero corpo verso destra in maniera fulminea in modo da dirigersi verso un muro, la gamba destra si apre e, non appena il piede urta al muro, la gamba si flette verso l’alto in modo da dare all’intero corpo una spinta

 la vostra promozione è…”

ancora un’altra frase, il corpo del ragazzo è diretto a tutta velocità verso gli avversari.

“RIMANDATA!!!!”

Un ultimo urlo, poi l’incappucciato poggia entrambi i piedi sul capo del guerriero con il fischietto, le gambe che si abbassano e successivamente si slanciano verso l’alto in questo modo l’incappucciato riesce saltare in direzione del muro e nello stesso tempo abbassa il caschetto del guerriero.

“Ehi!” esclama il guerriero colpito con voce tonante ed arrabbiata.

Ma oramai è troppo tardi, l’incappucciato effettua un altro slancio con la gamba sinistra sulla parete del muro riuscendo ad arrivare sul balcone aggrappandosi con entrambe le mani sul corrimano di metallo. Poi si issa in modo da entrare dentro il balcone, fa qualche passo indietro per prendere la rincorsa ed incomincia a correre. Arrivato di fronte al corrimano che sfocia dall’altra parte del muro poggia entrambe le mani su di esso e si lancia verso avanti cercando di atterrare con i piedi per terra dall’altra parte della stradina, sano e salvo.


  
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