Gomenasai
Basta! Erano almeno dieci minuti che
“qualcuno” (ovviamente Brian sapeva già chi fosse) bussava ininterrottamente
alla porta impedendogli così di riposare. Si avviò verso la porta e la fece
scorrere facendo così apparire la sagoma di chi pensava esattamente che fosse:
un ragazzetto non troppo alto con un nasino a dir poco adorabile… no, non
poteva essere Justin… Era Michael.
-Che cazzo ci fai tu qui?!- Urlò Brian a un
palmo dal naso dell’amico.
-Mi sono preoccupato! Non rispondi alle mie
chiamate, non rispondi ai miei messaggi, non apri quando rimango per ore ad
aspettare dietro la tua porta dopo aver bussato milioni di volte con la vana
speranza che tu venga ad aprire!- Michael aveva gradualmente aumentato il tono
di voce quasi fino a piangere pronunciando le ultime parole.
-Tutti questi indizi non ti hanno ancora
fatto arrivare ad una soluzione?- chiese Brian con un’evidentissima nota di
sarcasmo. Si avviò verso il bancone della cucina e bevve l’ultimo sorso di
liquore rimasto in uno dei tanti bicchieri. Michael si avvicinò e poggiò la
mano sulla spalla dell’amico.
-Mi preoccupo solo per te…- riuscì finalmente
a pronunciare dopo alcuni eterni secondi di silenzio.
-Non devi, sto bene.- Rispose Brian spostandosi
verso Michael con l’intenzione di abbracciarlo, lui però rifiutò l’abbraccio e
ricominciò a urlare: - No, non stai affatto bene! Sei chiuso qui a piangerti
addosso e a bere da troppo tempo!- Ed era vero, Brian era rinchiuso nel suo
loft a bere da un sacco di giorni… no, di settimane… o mesi? Da quanto tempo
era barricato in casa? Da quanto tempo non usciva per una delle sue pazze
serate al Babylon? In altre parole, da quanto tempo non era più Brian Kinney?
Beh, sicuramente tutto il tempo necessario a
trasformare quell’angolo di paradiso che era il suo loft in un inferno dal
quale non riusciva a scappare. L’unica cosa che seppe fare fu avvicinarsi a
Michael, che era ancora in attesa di una risposta, e abbracciarlo. Non sapeva
come rispondere, aveva ragione, ma non l’avrebbe mai ammesso…
-So che è dura, ma devi andare avanti! Ne hai
superate davvero tante e ce la farai anche adesso. Brian Kinney riuscirà a
rimettersi in piedi anche questa volta!-
-No Mikey, questa volta è diverso… Non
diresti lo stesso se si fosse trattato di Ben!- Sbottò Brian lasciando Michael
un po’ sotto schock; non sapeva cosa avrebbe fatto se fosse stato Ben a morire,
ma in quel momento non aveva nessuna intenzione di pensarci.
-Posso capire quanto sia difficile per te, è
stato un trauma per tutti, ma adesso basta! Sono passati quasi quattro mesi da
quando è successo, devi andare avanti come abbiamo fatto tutti!-
-Cazzo Michael! No che non puoi capire!- In
quel momento Brian era arrabbiato, in lacrime.
-Allora fammi capire! Cos’è che dovrei capire
esattamente?!-
Brian sapeva cosa doveva rispondergli, ma non
ne aveva il coraggio. Si andò a sedere sul divano e rimase per qualche minuto
in silenzio, Michael era di fronte a lui in attesa di risposta. Brian pensava…
Pensava a quello stronzo che l’ha ucciso ed è rimasto impunito, pensava che
sarebbe dovuto morire lui stesso al posto di Justin!
Brian piangeva, per i suoi pensieri, per la
rabbia e con un misto di sentimenti che non aveva mai provato prima iniziò a
parlare: -Che io… - ma venne interrotto da Michael: -Voglio sapere esattamente
quello che provi, quello che pensi, voglio sapere perché ti sei ridotto in
questo stato! – Anche Michael sbottò, non ce l’aveva fatta a trattenersi;
vedere Brian, il suo migliore amico e la persona che ha amato per tanto tempo,
ridotto in quel modo gli faceva male.
-Io lo amavo e lui non l’ha saputo!!!-
Finalmente era riuscito a dirlo, era esploso.
Michael era rimasto sconvolto, iniziò a
sentirsi in colpa per avergli urlato contro in quel modo e per essere stato
insensibile. Era senza parole, ma non per il fatto che Brian amasse Justin,
quello lo avevano capito tutti, ma per il fatto che lo avesse ammesso. Si
sedette silenzioso vicino a Brian e posando entrambe le mani sulle sue spalle
gli disse: -…ma lui lo sapeva… nessuno aveva mai fatto tanto per lui quanto
te…Anche lui ti amava e tu lo sai bene…-
Brian piangeva, non riusciva a parlare,
abbracciò Michael, per qualche minuto rimasero in silenzio, abbracciati, poi
Brian riuscì a pronunciare qualcosa: - Non gliel’ho mai detto…- sussurrava.
Michael riuscì a percepire solo in quel
momento il dolore che Brian provava e gli disse: Non ce n’è mai stato il
bisogno, è morto consapevole del fatto che tu lo amassi più di chiunque altro…-
Brian annuì e asciugandosi le lacrime
disse:-Adesso però torna a casa da tua moglie e tuo figlio; io ho bisogno di
fare una doccia e di stare un po’ da solo…- era stanco, distrutto.
Michael rispose: -Ok, però tu riposati, ne
hai bisogno…-
Si dirissero entrambi vesro la porta, Brian
diede un dolce bacio sulla fronte di Mikey e disse: - Lo farò mamma, stai
tranquilla.- Lo disse sorridendo dopo tanto tempo, Michael ricambiò il sorriso
aprì la porta e iniziò a scendere le scale. Brian lo fermò: Mikey! Un’ultima
cosa… Grazie… Ti voglio bene.-
Michael che si era fermato a guardarlo sorrise:
Ti voglio bene anche io.- E se ne andò.
Brian entrò in casa, chiuse la porta e
lentamente si diresse verso la sua stanza. Si sedette sul letto e rimase un po’
in silenzio… Poi susssurrò: -Ti amo, Raggio di Sole…-