Capitolo 17
Volterra non le era mai sembrata così tetra. Arrivata a palazzo, venne fermata dalle guardie
“Alto là! Chi siete? Presentatevi!”
“Sono io, Felix, Athenodora. Devo essere così cambiata che faticate a riconoscermi!”
“Sì, signora, non vi avevo riconosciuta. Seguitemi, vi scorterò all’interno. Bentornata a Volterra!”
“Grazie”. Rispose quasi seccata, non era più abituata a tutto questo formalismo e al cerimoniale medioevale dei Volturi. In America aveva imparato ad essere più diretta
In ascensore, nella sua luce verde, Felix notò il cambiamento nel colore degli occhi di Athenodora, da rosso scuro ad un giallo ambrato
“Cosa vi è successo? avete deciso di morire di sete?”
“No, ho cambiato la mia dieta. E mi sento meglio, la mia coscienza, o quello che ne resta, non mi tormenta più come un tempo”
“Non credo che Aro e Marcus condivideranno la vostra scelta, signora”
“Io non cerco la loro approvazione, Felix, voglio solo premunirli su un attacco imminente che sta per colpire la nostra città”
“Cosa?” la guardia era allarmata
“Alice Cullen ha avuto una visione su Volterra, ne parlerò alla presenza dei Volturi. Restate ad ascoltare, convocherò tutte le guardie a palazzo, se mi sarà concesso”
Athenodora entrò nella sala dei troni con passo deciso.
Portava una giacca nera, lunga fino alle ginocchia, aperta su una camicia bianca col collo decorato in pizzo
Non teneva più i capelli biondo cenere raccolti, ma li lasciava cadere morbidi sulle spalle
Gli stivali con tacco a stiletto scandivano la sua falcata decisa.
Si fermò di scatto e inchinò il capo come segno di riverenza, retaggio di antichissime abitudini “Buongiorno, signori!”
“Buongiorno, carissima! Gli abiti contemporanei ti donano! A cosa dobbiamo il tuo ritorno?” Aro non poté nascondere una venatura di sarcasmo nella sua voce vellutata
“Alice Cullen ha previsto un attacco di neonati a Volterra, imminente. Dobbiamo agire presto!”
“Cosa? Cosa ha visto esattamente?”
“Non ha avuto chiara l’immagine, ma sono dei neonati, in parte italiani e in parte stranieri, che hanno deciso di attaccare la città a viso aperto, nemmeno fossimo ancora una fortezza medioevale!”
“La ragazza ha dei poteri straordinari, le dobbiamo credere, anche se le sue previsioni vanno sempre prese con cautela” Aro credeva in Alice, e lo aveva già dimostrato anche in passato. Da tempo sognava di averla a Volterra nel suo clan, al suo servizio.
“Dobbiamo allertare le guardie e pensare alle strategie da adottare. Meglio se resti a palazzo, potrebbe essere pericoloso” Marcus si alzò dal trono, andando verso il centro della sala, verso Athenodora
“Non ce ne sarà bisogno: ho scoperto il segreto che per secoli mi avete tenuto nascosto” a stento mascherava l’odio e la rabbia che le ribollivano dentro
I due Volturi si guardarono, sorpresi “E’ stata Alice, vero?” Aro era furibondo
“Sì, e non comprendo perché abbiate ritenuto opportuno nascondere la mia forza per tutto questo tempo”
“Non potevamo accettare questo tuo dono, non possiamo riconoscere potere alle nostre compagne”
In quel momento Sulpicia, la moglie di Aro e cugina di Athenodora, che stava in disparte, abbassò lo sguardo… aveva da secoli accettato questa totale sottomissione…
“E vi sembra giusto?!” Athenodora urlava, quasi ringhiando, verso i due Volturi
“Lasciamo questo dettaglio e cerchiamo di organizzarci! Non possiamo sottovalutare la pericolosità di questi neonati. Dobbiamo capire chi sono e da dove vengono” Marcus cercò di smorzare i toni della polemica
“Hai ragione. Cerchiamo di collaborare, ma appena sarà finita questa emergenza dovremo parlare di come siamo state trattate a palazzo!”
Sulpicia corse verso Athenodora, trattenendola per un braccio, prima che si scagliasse contro Aro “Stai ferma! Cercate di andare d’accordo almeno su questa potenziale invasione, è per il bene di tutti. Nostro e della città!”
“Non ci interessano i mortali, moglie!” Aro zittì Sulpicia
“Non dire questo! Se la città venisse presa da questi neonati e noi uccisi, gli stessi abitanti saranno in pericolo. Anche se siete creature malvagie, garantite la loro sicurezza, lo dovete riconoscere”
“Ho capito” Aro fece una lunghissima pausa, prima di proseguire “Athenodora, sia chiaro: stiamo seguendo le visioni di Alice solamente per salvaguardare il nostro potere e prestigio, non per i volterrani!”