Amore
Alieno
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“”=pensieri
_ _=discorsi
Zakuro
Fujiwara= Pam del cartone
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Zakuro rimase immobile, come paralizzata dai ricordi che
la assalivano. Colpendola. Ferendola come coltelli. Lacerandole il cuore.
Non poteva essere lui.. quell’uomo che aveva di fronte non
poteva essere il fratello che aveva tanto amato. Non poteva..
Sentì le lacrime inumidirle gli occhi, le labbra tremare,
mentre lui si avvicinava. Chiuse gli occhi, mentre i suoi passi echeggiavano
nella stanza vuota.
_ Quanto tempo.. davvero.. _ disse l’uomo, come parlando a
se stesso. Zakuro sentiva il suo sguardo scrutarla con cattiveria. Aprì gli
occhi.
_ Una vita _ disse piano la Mew Lupo. Profondo Blu si
fermò dietro di lei, toccandole distrattamente i capelli. La ragazza vibrò come
una corda a quel tocco, sentendo una fitta acuta in mezzo al petto. Sentì il
suo respiro sulla spalla.
_ Non pensavo tu cadessi così in basso.. sai? _ le
sussurrò l’uomo in un orecchio canino. _ Farti tramutare in una specie di..
esperimento. Tu sempre così orgogliosa.. _
Zakuro sentì rabbia e dolore esploderle forte nel petto,
senza riuscire a capire quale più forte. Si sottrasse con uno scatto alla
carezza lenta di lui, facendolo rimanere con la mano a mezz’aria.
_ ..io? TU, semmai! _ sibilò la ragazza, mentre lui la
guardava sollevando un sopracciglio. _ Brutto bastardo, sporco, infame,
farabutto.. _
_ Vedo che vuoi ancora molto bene al tuo caro fratellino,
Zaky-chan _bisbigliò Profondo Blu, guardandola.
Rimasero in silenzio un attimo, fissandosi a vicenda.
_ Perché..? _
La domanda di Zakuro rimase per un attimo sospesa nella
stanza.
_ Perché sei diventato così..? _ chiese la ragazza,
guardandolo in quegli occhi identici ai suoi.
_ Non c’é un perché. Sono così e basta _ rispose lui
lapidario. Zakuro scosse la testa. Profondo Blu si chinò verso di lei, con
un’espressione quasi curiosa: _ No cosa? _
_ Non é vero _ disse Zakuro con un tremito nella voce. _
Tu non sei così.. tu.. tu sei buono, sei gentile, sei timido, sei dolce.. _
_ Smettila! _ esclamò l’uomo con voce carica di
risentimento. Le afferrò un polso. _ Io non sono più quello stupido bambino!
Vuoi fartene una ragione?! Non sono più quel bambino che si faceva prendere in
giro, non sono più quel ragazzo che balbettava davanti alle ragazze.. quell’io
debole non esiste più, ora sono diventato forte! _
_ Dov’é la tua forza, Kazuro? _ chiese Zakuro alzando il
mento in segno di sfida. _ Io non la vedo, sai? _
Kazuro non rispose, ma continuò a fissarla con un luce
sinistra che gli illuminava le iridi. Le passò una mano davanti al viso, e come
d’incanto le sue orecchie diventarono come quelle del fratello, la coda
scomparve, e ritornò con i vestiti di quel pomeriggio, con la stessa minigonna
di jeans e il top nero.
Zakuro lo guardò, muovendo appena le labbra nel parlare.
_ Che intenzioni hai _ disse appena.
Il gemello rimase a guardarla un attimo, sfiorandole con
un dito la guancia, scendendo col palmo della mano aperto verso il suo seno. La
seguì con lo sguardo, mentre la fermava in mezzo al suo petto, sentendo il
furioso battito del cuore di lei.
Alzò gli occhi per guardare sua sorella fissarlo senza
battere ciglio.
Un ghigno gli allungò gli angoli delle labbra.
Con uno scatto del braccio la scaraventò contro il muro
dietro di loro. Zakuro si accasciò sulle ginocchia, mentre sentiva il sangue
caldo colare tra i capelli. Un rivoletto purpureo le scivolò dolcemente fra gli
occhi, macchiando la sua pelle d’avorio.
Kazuro si avvicinò con lentezza, accovacciandosi sui
talloni, di fronte a lei. Inclinò la testa da un lato, scostandole una ciocca
di capelli dal viso. Avvicinò il proprio naso al suo, senza abbandonare il suo
ghigno.
Zakuro chiuse gli occhi, sbattendoli più volte, stava
perdendo troppo sangue.. il dolore alla testa le tolse il fiato.
Stava morendo.. morendo per mano della persona che aveva
più amato.. sorrise appena, appoggiando il capo sul muro dietro di lei,
lasciando una macchia rossa dietro di sé. Pie era morto.. se fosse morta anche
lei, forse lo avrebbe raggiunto.. il dolore non era poi così orrendo.. dicevano
che la sofferenza era la strada per la felicità..
Improvvisamente, però, non sentì più nulla. Il dolore era
svanito, la testa non pulsava più, il sangue aveva smesso di colare.
Aprì gli occhi, fissando i suoi gemelli che a loro volta
la fissavano. La mano di Kazuro le accarezzò una guancia. Dolce, languida.
_ Questo é il mio potere.. posso ucciderti, sorella.. _
bisbigliò con uno sguardo strano. Sensuale. _ ..ma posso anche darti una nuova
vita _
Zakuro lo fissava. Sgomenta. Disperata. La sua maschera
era caduta, si era infranta in centinaia di pezzi invisibili. Il suo volto era
un teatro di infelicità, di paura, di smarrimento e una sensazione di orrore si
unì a quelle emozioni, nel sentire la mano di lui chiudersi su un proprio seno.
Chiuse gli occhi, voltando la testa da un lato, mentre il labbro inferiore le
tremava all’avvicinarsi del viso del fratello. Anche il suo corpo cominciò a
tremare, mentre Kazuro le afferrava il mento con due dita e lo alzava verso il
proprio.
Il tepore di due labbra che si posavano sulle proprie le fece salire le lacrime agli occhi, mentre la lingua del fratello le stuzzicava il taglio sul labbro, riaprendolo, facendole sentire nuovamente il sapore del sangue. L’uomo la schiacciò contro il muro, schiudendole le labbra contro le proprie, insinuandole la lingua dentro la bocca. Il suo sapore sembrò annullare la sua volontà.
Zakuro socchiuse gli occhi, avvolta da una dolce
sensazione e da piacevoli brividi al calore di quell’umidità. Kazuro sfregò il polpastrello
del pollice contro il suo capezzolo, attraverso la stoffa nera del top,
facendola rabbrividire di nuovo. I suoi baci si abbassarono sul collo, sulle
spalle.. sentì il ventre pulsare, mentre la bocca del gemello tornava verso di
lei.
Il suo mantello azzurro scuro era a terra, lui a torso
nudo, con dei pantaloni neri che gli fasciavano le lunghe gambe, aderenti.
Zakuro vide la sua eccitazione, la sentì, quando suo fratello fece aderire il
proprio bacino contro il suo. Kazuro posò di nuovo le proprie labbra sulle sue,
insinuandoci la lingua con dolcezza mista a impazienza. La ragazza sperimentò
la morbidezza di quelle labbra, fatte di velluto e miele che la stavano
stregando come un nettare paradisiaco; percepì le dita di Kazuro infilarsi
dolcemente fra i suoi capelli corvini, il suo respiro accarezzarle la pelle. La
sua saliva si confuse con quella di lei, con il suo sangue che sgorgava ancora
vivo..
Non lasciò le sue labbra, succhiandole il labbro ferito,
infilando intanto una mano sotto la sua minigonna, cominciando a salire veloce
lungo la gamba.
Zakuro si riscosse, riprendendo il controllo di sé,
sentendo le dita del gemello sfiorarle l’inguine. Le sue labbra presero a
tremare, mentre gli occhi le si riempivano di lacrime, che cominciarono a rigarle
le guance, copiose. Allontanò con uno spintone Kazuro da sé, facendolo finire a
sedere di fronte a lei.
_ Lasciami.. stare _ sussurrò la ragazza con un tremito
evidente nella voce, le lacrime che scendevano veloci lungo il viso.
Kazuro la guardò per un attimo, rimanendo in silenzio. La
mascella serrata.
_ Perché dovrei.. sorella? _ sibilò Kazuro, assottigliando
appena gli occhi. La schiacciò contro il muro, baciandola con violenza,
stringendole i polsi. Zakuro si divincolò, scostando la testa dai suoi baci,
svanendo. Ricomparve dall’altro lato della stanza, le lacrime che non
scendevano più, lo sguardo freddo e infelice allo stesso tempo.
Kazuro si alzò in piedi, scuotendo la testa, si voltò
verso di lei con un sopracciglio sollevato. Zakuro si mise in posizione di
difesa.
_ Sei perversa.. _ chiese mettendosi una mano vicino al
mento fingendosi pensieroso. Si interruppe, guardandola derisoriamente. _ ..o
opportunista? _
_ Finiscila _ soffiò la sorella, mentre lui si avvicinava
a passi misurati. La testa le pulsava.
_ Non sei stata tu quella che poco fa mi ricambiava, mh? _
sussurrò mellifluo, arrivandole di fronte. Zakuro gli arrivava appena al mento.
La guardò in attesa di una risposta.
Zakuro estrasse con uno scatto un coltellino infilato
nello stivale di cuoio, puntandoglielo alla gola. Kazuro sollevò il mento,
facendo premere la lama contro la sua carne. Un rivoletto di sangue scivolò
lungo la lama gelida.
_ Fallo _ intimò il gemello, guardandola con aria di
sfida, avvicinandosi ancora.
Zakuro vide un taglio incidersi sulla pelle del fratello,
mentre linfa purpurea bagnava il metallo argentato, macchiandole le dita. Il
cuore le batteva forte nel petto, mentre la mano aveva un tremito. Kazuro
continuò a fissarla con sguardo indecifrabile, venato da qualcosa di ambiguo.
Tristezza.
_ Uccidimi _ bisbigliò con le labbra piegate in un sorriso
storto. Zakuro chiuse gli occhi.
:::CONTINUA:::