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Autore: HarrynHermione    25/10/2005    18 recensioni
Hermione che si rifuta di parlare con Harry. Harry che la rincorre per tentare di rimediare. Nuove consapevolezze nell'analizzare ciò che li ha condotti a questo punto. E la biblioteca, teatro della rappresentazione.
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Harry/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Levati di mezzo, immediatamente

 

 

Era stato un perfetto idiota. Non era riuscito a raggiungerla, aveva anche passato allo scandaglio tutto il castello, ma invano. Inutile dire che quando una ragazza non vuole farsi trovare, non la troverai. Soprattutto se sei ad Hogwarts.

E poi nei giorni seguenti Hermione l’aveva evitato come la peste, usando Lavanda, Padma e Calì come barriera. E si sa, l’ultima cosa che Harry avrebbe voluto era essere umiliato e maltrattato davanti ad un gruppetto solidale di ragazze.

Perciò era rimasto solo con se stesso, a pensare e a maledirsi, mentre di sottecchi seguiva Hermione con lo sguardo per cogliere uno spiraglio, un foro d’accesso, un modo per intercettarla e parlarle.

 

Non riusciva quasi a capacitarsi di quello che aveva detto, o fatto.

Era come se un mostro si fosse impadronito della sua mente e avesse guidato le sue azioni, quel giorno. Accecato da una rabbia atroce che l’aveva dominato, aveva odiato profondamente Hermione fino a sentire la necessità oppressiva di farle male. Gratuitamente.

 

Non sapeva ancora dare un nome a quella rabbia. Era rimasta lì, in lui, una carica inesplosa e momentaneamente disinnescata, ma con un detonatore pronto ad essere riattivato al primo cenno.

Era divenuta potente in quei mesi lontano da loro, lontano da lei. Si era sentito escluso da Ron ed Hermione, si era sentito abbandonato benchè in effetti nessuno di loro avesse mai tentato di renderglielo esplicito.

Aveva trascorso un periodo orribile, in solitudine. Gli pareva di aver fatto un salto indietro nel tempo, di essere tornato il bambino chiuso nel sottoscala, senza nessuno che lo amasse.

Avrebbe potuto restare accanto a loro, sapeva che non avrebbe mai corso il rischio di sentirsi di troppo. Semplicemente, NON VOLEVA trovarsi accanto a loro in quella specifica situazione.

La sola idea provocava in lui una sensazione strana, fastidiosa, intollerabile.

 

Così era arrivata Grace. Harry non faceva pazzie per lei e il suo modo d’essere. Era troppo invadente, troppo aperta, troppo esplosiva per i suoi gusti. Ma lui era solo, così si era lasciato travolgere. Grace lo stordiva con le sue chiacchere e la sua irruenza, gli permetteva di non pensare.

Sicuramente lo faceva sorridere e con lei il tempo passava.

Potevano giocare a Quidditch, una passione che condividevano, o volare per ore fino alla nausea. Harry riusciva a provare quella sensazione mista di libertà ed eccitazione, quando volava. Che Grace ci fosse o meno, non faceva molta differenza, ma la sua compagnia gli dava comunque l’illusione di non essere solo.

Sapeva che lei lo portava in giro come un trofeo e preda appena conquistata, ma aveva imparato a non farci caso. L’80% delle persone che avrebbe incontrato durante la sua vita l’avrebbero amato per la sua fama e cercato per esporlo agli occhi del mondo. Si era rassegnato a questa condanna. Soprattutto ora che i suoi due unici veri amici in tutta Hogwarts gli avevano girato le spalle.

 

Harry sapeva bene di non aver scusanti per il suo comportamento.

Non le stava cercando, infatti.

Stava cercando le radici, le basi di quello stato irrazionale che l’aveva dominato quel giorno, ad Hogsmeade.

Hermione non gliel’avrebbe fatta passare liscia, questo era certo.

Doveva capire e poi spiegarle.

Ma forse non voleva capire. Era proprio questo il punto, non voleva capire che era stato il pensiero bruciante della storia tra Ron ed Hermione a tormentarlo, era stato questo sentimento totalmente nuovo e devastante ad averlo messo sulla difensiva.

Un sentimento d’ira profonda che aveva solo un nome.

Gelosia.

Che pensiero assurdo, gelosia. Non si è gelosi di due amici che hanno trovato il modo di essere felici. Non è leale.

Eppure, è la triste verità’ pensò Harry.

Gelosia dunque. Per quello che loro stavano vivendo e da cui lui era escluso.

Perchè loro erano due ragazzi normali che potevano amarsi, invece lui avrebbe visto passare gli anni prima di riuscire a trovare una persona perfetta, che lo amasse per quello che aveva dentro e non per ciò che era fuori.

 

Oh sì, aveva capito che la loro storia era finita.

E se fosse stato una persona normale avrebbe dovuto esserne contento ed accogliere con entusiasmo la richiesta di Hermione di far tornare tutto come prima, il loro idilliaco trio.

 

Invece no, quelle parole avevano scatenato il mostro in lui. L’avevano rivoltato contro Hermione senza pietà.

Se a lui ora non fosse andato bene? Si dava il caso che ricostituire il vecchio gruppetto di amici era l’ultima cosa che lui avrebbe desiderato. Non voleva, non voleva assolutamente.

Lui voleva qualcos’altro, qualcosa di ben diverso...qualcosa a cui non voleva pensare.

E sicuramente, qualcosa che Hermione non aveva neppure considerato nel più remoto antro della sua mente. Lei voleva che tornassero tutti amici.

Era così semplice forse, per lei, ripartire da zero. Ritrovarsi circondata dai suoi fedeli paladini, tornare a ridere, scherzare, litigare.

Harry invece era cambiato. Aveva avuto così tanto tempo per pensare, per osservarli, per osservarla...

 

E poi l’impulso aveva fatto il resto.

Non era forse una sua prerogativa la reazione instintiva e auto-distruttiva?

Non era lui il ragazzo testardo ed irrazionale, incapace di trattenere i suoi istinti?

Non poteva forse Harry Potter, l’eroe con la responsabilità del mondo sulle spalle, permettersi certe debolezze?

Non se a farne le spese deve essere Hermione, brutto idiota

Sì, proprio così.

Si era comportato come un verme. Invece di fermarsi e usare qualche neurone in più per organizzare un ragionamento sensato, aveva preferito fare il suo comodo. La strada più semplice.

Aveva anche dimenticato che Hermione era la persona che l’avrebbe ascoltato e compreso, alla quale avrebbe potuto parlare di qualsiasi cosa.

Avrebbe potuto spiegare quello che aveva provato, quello che si era scatenato in lui, e poi cercare di risolvere la situazione insieme a lei.

Invece no, il dissennato ed irresponsabile Harry aveva preso il sopravvento.

Ottimo lavoro.

E adesso, oltre a dover affrontare lo stesso discorso che aveva tentato di rimandare con lei, doveva anche implorare il suo perdono probabilmente immobilizzandola per farsi ascoltare.

Harry si fece un piccolo appunto mentale.

Mandare a quel paese Grace, ma definitivamente questa volta.

Sapeva di essere stato un emerito imbecille già di per sè, ma appoggiarsi alla furba Serpeverde usandola come fonte di coraggio per essere maligno era stato davvero un colpo basso. Non solo verso Hermione, ma anche nei confronti di se stesso.

Dopo aver tentato per anni di sopprimere qualsiasi caratteristica che potesse accomunarlo ad un Serpeverde, aveva permesso a quell’ombra di impossessarsi di lui ancora una volta. Sapeva di non  poter mettere del tutto a tacere quella parte di sè...ma lui aveva la facoltà di scegliere, e come gli aveva detto Silente, di scegliere tra ciò che è semplice e ciò che è giusto.

Era stato facile aggredire Hermione sperando di alleviare il suo dolore.

Ma non giusto.

 

***

 

Hermione si sentiva osservata, e si stava visibilmente innervosendo.

Sentiva la presenza di Harry, qualche metro dietro a lei, e non sapeva come reagire.

Una parte di lei sperava davvero che lui facesse qualcosa di eclatante, qualcosa che potesse risolvere la penosa situazione tra loro e sollevare quel macigno che le pesava sullo stomaco.

 

Ma era più grande in lei il desiderio di tirargli una sberla da fargli vedere le stelle e non aver nulla a che fare con lui per un bel periodo.

 

Ripensò a come si era sentita ai Tre manici di scopa, all’umiliazione e all’imbarazzo che aveva provato nel sentir Harry dichiarare che probabilmente era cotta di lui.

 

‘SBAM’!

Non si era neanche resa conto di aver sbattuto un enorme libro per terra. Si chinò subito per raccoglierlo, e sentì Harry trasalire.

No, decisamente la rabbia non le era passata, e non era per nulla sano che Harry le si avvicinasse.

 

Ora Hermione riusciva solo a pensare di sbrigare in fretta le ultime faccende lì in biblioteca e scappare via. Harry poteva essere insopportabile a volte, ma non l’avrebbe mai forzata ad ascoltarlo nè l’avrebbe trattenuta contro la sua volontà.

Era spesso un idiota, ma non un maleducato.

 

In compenso, si era stupita del modo in cui l’aveva inseguita lì in biblioteca. Non che lo avesse perdonato, oh questo mai; non sarebbe mai riuscita a dimenticare le sue parole, la sua malignità gratuita. Però era ancora sorpresa per quello che era succeso con Grace proprio lì poco prima. Non aveva assistito a tutta la scena, ma li aveva sentiti parlare e ad un certo punto Grace era uscita tutt’altro che felice, il suo falso sorriso infranto e scomparso dal suo bel visino. Pur non sapendo cosa fosse accaduto, questa scena l’aveva ripagata di almeno alcune delle lacrime che aveva versato.

 

***

 

Hermione era rimasta tutta la mattina in camera, quella domenica. Non aveva voluto rischiare di scendere in Sala Comune ed incontrare Harry.

Voleva evitare di dovergli tirare uno schiaffo in pubblico, voleva evitare di voler sprofondare in un baratro al solo ricordo di quello che lui aveva detto. E non voleva che lui si accorgesse dei suoi occhi rossi, gonfi, chiara indicazione di un recente pianto.

 

Sì, aveva pianto in camera, per quel misto di rabbia e delusione che le contorcevano le interiora senza pietà.

Piangeva perchè Harry l’aveva umiliata di fronte ad un’estranea, l’aveva fatta sentire una nullità, l’aveva mollata da sola preferendole una sciocca svampita. E poi, aveva dato corda a Grace...

Hermione avvampava al solo pensiero accennato delle cattiverie che Harry aveva pronunciato in pochi minuti...come poteva considerarla un fastidio? Per quale motivo non voleva più essere suo amico?

La sua reazione dopo la notizia della rottura tra lei e Ron era qualcosa di inspiegabile...Hermione non si capacitava del perchè se la fosse presa tanto, e la possibilità che Harry non volesse più frequentarla la tormentava, riempedola di puro terrore.

 

Le veniva quasi da ridere, lei voleva incontrarlo per tentare di fargli capire che provava per lui qualcosa di più di una semplice amicizia...e invece lui non voleva neppure più questo tipo di rapporto, con lei.

Anzi, si era preso gioco di lei. Aveva detto che aveva una cotta per lui, ma con un tono strafottente, come se avesse pietà di lei...era vero, anche se ridurre quello che lei provava ad una ‘cotta’ era assolutamente errato.

Ma Harry...Harry non aveva il diritto di umiliarla a questo modo...anche se non la ricambiava...un amico non avrebbe mai osato trattare a quel modo la sua migliore amica...e soprattutto, non Harry...non il suo Harry, Harry che non avrebbe mai fatto nulla per ferirla...

 

Ora non sapeva se era più forte la vergogna, o l’odio. Anche se Harry non poteva essere certo di ciò che lei provava, aveva fatto centro, ed Hermione era sicura che non avrebbe più osato guardarlo negli occhi...soprattutto se lui era pronto a ridersela con Grace e guardarla come fosse una povera illusa.

Però sentiva anche di odiarlo, perchè si era fidata di lui per tanti anni, e invece Harry era stato in grado di mandare in frantumi la loro amicizia e il loro legame indissolubile in pochi minuti.

Non riusciva a vedere falle nel suo atteggiamento...lei e Ron non avevano  sbagliato, non avevano mai abbandonato Harry. Riusciva a capire che Harry avesse preferito allontanarsi, ma non aveva mai dato segni di malcontento...e poi la “storia” tra lei e Ron era stata così breve e in sordina che Harry avrebbe quasi potuto non accorgersene...doveva esserci qualcos’altro sotto, ne era sicura.

Harry era esploso improvvisamente, senza motivi apparenti.

Sembrava quasi...

No, impossibile.

Non poteva essere geloso di lei

Aveva dimostrato fin troppo bene, ai Tre manici di scopa, di non avere alcun interesse per lei nè rispetto per i suoi sentimenti.

Anzi...

 

Hermione sentiva il groppo in gola sempre più soffocante.

Non solo aveva perso il suo più grande amico, accorgendosi che forse non era la persona stupenda che credeva fosse, ma avrebbe anche dovuto tentare di sopprimere i profondi sentimenti che erano spuntati, lentamente, nei confronti di Harry.

Non sapeva come vi sarebbe riuscita.

 

Aspettò fino al tardo pomeriggio per sgattaiolare fuori dalla stanza e rifugiarsi in biblioteca. Sapeva che a quell’ora Harry sarebbe stato all’allenamento di Quidditch e quindi non ci sarebbe stato pericolo di incontrarlo, ed era sicura che lui non sarebbe mai andata a cercarla.

 

Era in biblioteca ormai da un’ora, e fissava il libro annoiata.

Non c’era verso di concentrarsi, leggeva senza capire realmente quello che stava facendo.

Si perse ad ascoltare le folate di vento che provenivano dall’esterno e guardò il cielo, già cupo e livido per via di un temporale imminente, anche se a quell’ora avrebbe dovuto esserci ancora una pallida luce. Il sole doveva essere tramontato da molto poco.

In biblioteca c’erano solo due Corvonero in fondo alla sala, e una Serpeverde che stava consegnando un libro a Madama Pince.

 

Hermione si alzò spazientita e decise di fare un giro tra gli scaffali.

Mentre procedeva svogliatamente, leggendo di tanto in tanto distrattamente un titolo di un qualche libro, sentì Madama Pince rimproverare qualcuno.

Si avvicinò leggermente per sentire meglio.

 

“...e soprattutto dove crede di andare con quelle scarpe piene di fango? Avrebbe almeno potuto darsi una pulita prima di entrare disturbando l’intera bilioteca!”, stava dicendo Madama Pince indispettita.

 

Hermione rise tra sè, chiedendosi chi fosse il povero malcapitato, e pensò che Madama Pince doveva essere davvero di malumore. La biblioteca era quasi deserta, era improbabile che l’entrata dello sconosciuto avesse disturbato realmente qualcuno.

Prese uno dei libri che stava osservando e uscì per tornare al suo tavolo. Quando ormai era pienamente  in vista, sentì Madama Pince continuare:

 

“...e non m’importa, signor Potter, se è il capitano della squadra dei Grifondoro, questo non le dà il diritto di sporcare la mia biblioteca e comportarsi come fosse il padrone del mondo!”

 

Hermione restò impietrita, indecisa se far finta di nulla e sperare che lui non l’avesse vista, o scappare di corsa tra gli scaffali.

Si accorse con orrore che Harry non stava più ascoltando Madama Pince, ma era rivolto verso di lei. L’aveva vista.

 

“Hermione!”

 

Harry la chiamò e fece per avvicinarsi a lei.

 

“SIGNOR Potter!!! Ha ascoltato una sola parola di quello che le ho detto? –lo afferrò per una spalla spingendolo indietro, mentre lui protestava invano- PRIMA si pulisce e POI potrà entrare in questa biblioteca!”

Hermione non si lasciò scappare l’occasione, e mentre Harry tornava sulla soglia per recitare un incantesimo, si infilò nella sezione più nascosta e lontana della biblioteca.

‘Ti prego, fa’ che se ne vada...ti prego...’

 

Si rese conto dopo poco che il suo non era stato un gran piano. L’avrebbe sicuramente trovata, era questione di minuti.

Inquieta e nervosa, Hermione restò dov’era, facendo piccoli passi avanti e indietro.

 

Sentì qualche scaffale più in là Harry sussurrare:

“Hermione! Hermione ti prego! Esci fuori, devo parlarti!”

Col cuore in gola cercò di allontanarsi ancora. Si sentiva estremamente ridicola, ma voleva evitarlo a tutti i costi, anche inscenando un assurdo nascondino. Doveva solo cercare di raggiungere il tavolo, afferrare i suoi libri e uscire rapidamente...

 

Mentre cercava di avvicinarsi sempre di più all’uscita, sentì dei passi rapidi nella direzione in cui era Harry.

 

“Ciao!!! Ti ho trovato finalmente! Mindy mi ha detto di averti visto qui mentre litigavi con Madama Pince...quindi hai già finito con l’allenamento di Quidditch! Perchè non sei venuto a chimamarmi!”

 

Hermione sentì un attacco di nausea salirle in gola. Grace era davvero l’ultima persona che avrebbe voluto incontrare, ancora meno di Harry.

 

“Grace, non ho tempo ora” sentì Harry rispondere.

 

“Come non hai tempo, sciocchino! Non credo che stare qui a vagare nella biblioteca sia propriamente un impegno!”

 

“Grace...ho detto di no. Sto...sto cercando Hermione”

 

Silenzio.

Hermione sperava vivamente che il battito del suo cuore non si sentisse, era sicura che stesse per esploderle.

Non voleva sentire un altro discorso tra quei due, uno le era già bastato.

 

“Oh...!”

Fu questa la risposta di Grace.

Hermione si mosse con cautela verso i tavoli, ma sentì ancora Grace parlare.

 

“Oh, certo! Poverina...l’altro giorno deve essersi sentita tremendamente in imbarazzo...fai bene a cercarla, dovresti spiegarle bene qual è la differenza tra l’amicizia e una cotta colossale...così finalmente se ne farà una ragione!”

 

E di nuovo quella risata velenosa.

Hermione si sentì avvampare, avrebbe voluto rovesciare un intero scaffale in testa a quell’oca giuliva.

Respirò invece, e riprese la via verso i tavoli.

Non ascoltò cosa Harry le stava dicendo.

Però vide la reazione di Grace.

La ragazza spuntò da una delle sezioni di libri, camminando lentamente. Aveva il volto contorto in una strana espressione che esprimeva l’odio più profondo misto ad una totale sorpresa.

Hermione non potè fare a meno di gioire, in fondo al suo cuore.

Grace sembrava davvero turbata ed infastidita. Probabilmente per una volta le cose non erano andate come Sua Maestà Hunningham si sarebbe aspettata.

Hermione non era grata ad Harry, ma dovette riconoscere che qualsiasi cosa avesse detto, era stata efficace e...perfetta.

 

Grace non degnò Hermione di uno sguardo, anche se Hermione era più che sicura che l’avesse vista, ed uscì in fretta e furia.

 

“Eccoti, finalmente”

 

Harry. Si era dimenticata di Harry. Ce l’aveva davanti.

Hermione continuò a dirigersi verso il suo tavolo, senza rispondere.

Sentì Harry fermarsi.

 

“So che non vuoi vedermi..ma ti assicuro che non ci vorrà molto...è importante...”

 

Hermione prese un libro e di gran carriera iniziò a fare serpentina tra i vari scaffali, ignorando la presenza del ragazzo, con la speranza che Harry si stancasse e se ne andasse.

 

‘Mai che Madama Pince si faccia vedere quando serve!’ pensò Hermione, e si mise a controllare l’indice di un libro, continuando a non rispondere agli sguardi timidi di Harry.

 

***

 

Hermione si voltò e vide Harry guardare fuori dalla finestra, lo sguardo perso.

Iniziò di nuovo a camminare, decisa a raccogliere le sue cose e uscire.

Harry le corse incontro e le prese un braccio, riuscendo questa volta a trattenerla.

 

“Lasciami immediatamente”. Non aveva alzato la voce, l’aveva solo fissato con uno sguardo di ghiaccio, un tono fermo ed inespressivo.

 

Harry la lasciò, ed Hermione continuò a riporre i libri nella borsa.

 

“Non puoi continuare ad evitarmi, dobbiamo parlare di quello che è successo...lascia che ti spieghi...”

 

Un lampo ed un tuono.

Hermione sussultò lasciandosi scappare un quasi impecettibile gridolino.

Poi scosse la testa, come per auto-rimproverarsi di essere spaventata per uno stupido tuono.

 

“Invece posso. E lo farò finchè la tua vista smetterà di darmi allo stomaco. Buona serata, Harry”

 

E detto questo lo superò, sistemandosi la borsa a tracolla, e fece per aprire la porta.

 

Hermione afferrò la maniglia un paio di volte, ma la porta non si aprì.

 

La terza volta Hermione aggiunse anche un calcio allo stipite.

 

Poi estrasse la bacchetta. “Alohomora!”

 

Niente.

 

“ALOHOMORA!!!”.

 

Restò lì, davanti alla porta, gli occhi spalancati, il respiro affannato.

 

Harry, senza capire, si avvicinò a lei. Tentando di sdrammatizzare le disse:

 

“Hai deciso di restare?”

 

Hermione si voltò di scatto, fulminandolo. Harry avrebbe giurato di aver visto fuoco uscire dalle pupille dell’amica.

 

“E’...è...chiusa..!!!.” gli gridò contro Hermione, brandendo la bacchetta scompostamente.

 

Harry spalancò gli occhi incredulo.

 

“Come? Non è possibile...aspetta, cerco Madama Pince...” fece per andare, ma Hermione lo bloccò.

 

“Che ore sono, Harry...?”

 

La sua voce era pressochè impercettibile.

Harry cercò con lo sguardo il pendolo della biblioteca.

 

“Le sette e mezza”

 

Hermione sospirò, sembrava stesse per esplodere.

 

“La biblioteca chiude alle sette...alle sette...Madama Pince non ci ha più visti...e...”

 

Harry ora aveva capito. Si voltò verso Hermione, sperando che il suo dubbio venisse smentito.

Ma non fu così.

 

“...ci ha chiusi dentro”

 

***

 

 

 

Ciao a tutti....premetto che sono letteralmente entusiasta e commossa per il numero di recensioni...davvero, non sono parole di circostanza...è mancato anche a me scrivere, ho avuto da fare di tutto e di più in questo periodo, non vedevo l’ora di potermi dedicare di nuovo alle mie storie... e non mi aspettavo una tale accoglienza!

Ecco qua il capitolo...spero di aver mantenuto l’interesse...cmq...al massimo uno o due capitoli e ci siamo!

Ringraziamenti singoli, perchè li meritate. Se avete tempo magari leggete tutte le risposte, anche alle recensioni degli altri..è possibile vi troviate qualche mio commento che vi può interessare =).

Un GRAZIE  a tutti quelli che hanno letto, anche senza commentare.

 

aletheangel, marco, FedeHermy, HHrTrueLove, Robby, harasauror: grazie mille per le vostre brevi, ma graditissime recensioni...spero continuiate a seguirmi!!!

 

Alessia: estremamente felice che la storia ti piaccia...tranquilla, si sa com’è Harry...esplode, reagisce impulsivamente, ma poi...non è cattivo! Grazie per il sostegno! =)

 

Elisa: hai avuto la risposta alla tua domanda in questo capitolo...sì, anch’io adoro far reagire Harry un po’ bruscamente, per poi pentirsi e prendersela con gli oggetti circostanti...come ho detto, a volte è un po’ irrazionale, ma sa quando sbaglia! Grazie, sono contenta il capitolo ti sia piaciuto!

 

nuvola86: piccola Vesna poliglotta! Così mi fai arrossire! Sei davvero troppo buona con me, ma non sai il conforto di sapere che mi segui sempre, i tuoi commenti sono per me un sorriso assicurato! Ho capito, ho capito...il mio francese zoppicante sta cercando di migliorare, giorno dopo giorno =P. Tranquilla, aggiornerò abbastanza presto...e poi la storia NON SARA’ LUNGA, quindi non dovrai-dovrete soffrire molto ;). Un bacione!

 

 Juliet: beh se adori le Harry/Hermione, questo è il posto giusto^^ Tra le mie storie trovi solo romanticismo H/Hr da diabete assicurato! Non dispiacerti per la passata Ron/Hermione...neanch’io la sopporto, e infatti spero di aver chiarito, se hai letto bene, che la loro non è praticamente stata una storia, perchè insieme proprio non hanno trovato alcun feeling. Credo di aver dimostrato come la penso tra le righe della fic...i libri vogliono che stiano insieme? Ebbene, io ho spiegato a mio modo che proprio non ce la possono fare, come dici tu, non ce li vedo. Ma per dare più verosimiglianza alla mia fic, li ho fatti almeno provare, come il canone vorrebbe...;) H/Hr FOREVER! =D

 

Merewen: GRAZIE GRAZIE GRAZIE! Per seguirmi sempre, e per il più grande complimento che potessi farmi...cioè che le mie storie sono realistiche. GRAZIE, mi rendi felice!

 

Kia85: intrigante? WOW! Grazie! Eheh, tranquilla, Harry è stato volutamente un bast...ma sai che lo ADORO troppo per permettergli di esserlo davvero! Quindi...qualcosa accadrà, insomma. =P In ansia...ops...allora non sono sicura questo capitolo ti tranquillizzerà..o forse sì? Un bacione!

 

**ale69**: ed ecco la mia dispensatrice di ottimismo e supporter per eccellenza...Ciao gioia! Come dire, più che ringraziarti infinitamente...continua sempre sempre ad informarti sulla mia produzione, se tutte le torture fossero così..!!! =D E’ una piacere! Bene bene...vedo che usi le nuove strutture inglesi acquisite eh? MUST...brava brava, così si fa! Sì, un elemento di disturbo ci voleva...soprattutto per spalleggiare Harry...non credo sia cattivo, ma credo che, come per tutti, in un attimo di debolezza e quando si è feriti, sia molto facile appoggiarsi ad una persona bastarda dentro (Grace) per avere il coraggio di far del male agli altri. Non credi? E dunque, ecco il ruolo della piccola intrigante (non ho usato Ginny per rispetto a chi ama questo personaggio). So che dici sempre la verità, e per questo tengo ai tuoi commenti in maniera spropositata =*

 

Diego: grazie per il commento! Tranquillo, tranquillo. Harry si riscatterà. Hermione non si lascia mettere i piedi in testa facilmente! Harry dovrà IMPEGNARSI MOLTO per farsi perdonare......=)

 

emma: è vero Emma...tantissime recensioni...inizio a sentirmi in soggezione...* sentimento di inferiorità che mi soffoca..* GRAZIE, mi riempie di gioia sentirti dire che anche tu vedresti Harry così confuso, in questa situazione...d’altronde si sa, il nostro Harry è patologicamente imbranato con le ragazze..deve fare qualche casino...;P Porta pazienza e tutto andrà bene...inutile nasconderlo! Ho bisogno di ottimismo nella mia vita, di sorridere...e quindi ho l’obbligo morale di rendere felici i “miei” personaggi ^.^ Grazie per le 2 recensioni, sei dolcissima!

 

Carol87: ciao! ci sei anche tu! Incredibile! Sono felicissima che tu abbia letto e che soprattutto ti sia piaciuto il capitolo! Grazie mille! Un bacione!

 

maron_chan92: grazie per il tuo commento! Spero anche questo capitolo ti sia piaciuto...temo che Harry abbia fatto tutto da solo...ma Grace ha messo il suo, ovviamente...beh, tutto si chiarirà prossimamente! Grazie!

  
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