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Autore: MusicAddicted    09/09/2010    8 recensioni
E se Matt e Gaia si incontrassero in un modo diverso? E se si incontrassero in un periodo diverso? E se in qualche modo si conoscessero già.. ancor prima di incontrarsi? E se… ok, basta coi se, non vi resta che leggere!
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Dominic Howard, Gaia Polloni, Matthew Bellamy
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Rieccomi

Rieccomi!

Chiedo scusa per l’enorme ritardo, ma prima dovevo aggiornare qualcosa per cui ho impiegato secoli. Ora però sono libera di tornare  a dedicarmi a questa carica di entusiasmo.

Davvero, nonostante il Belldom mi manchi follemente (tuttavia me lo ritrovo in ‘Oh my, it’s him! ‘ e nelle traduzioni ), non pensavo mi sarei affezionata tanto a questa storia, eppure è così! ^^

 

Ok, prima mi sembrano doverosi i ringraziamenti:

 

Excel88: ahaha, addirittura emozionata? Felice che ti abbia fatto quest’effetto! ^^

 

Lyn (posso chiamarti così?):  yeeeeees, una nuova lettrice!! Inutile dirti quanto abbia AMATO la tua ‘our ship … ‘ quindi sono a dir poco onorata di aver un tuo commento.  Sono felice che ti piaccia questo Matt, spero continui ad essere così… qui la smania da recensione l’ha persa ;)

 

Plug in baby: waaaaaaw! Un’altra nuova lettrice, che bello!! Sei gentilissima, sono felice che ti piaccia!! Nooooo io il BellDom lo amo troppo per trovarlo banale… cmq secondo me il pairing + abusato rimane il Mollamy (uff, termine che tra l’altro sopporto poco.. io lo chiamo Bratt!)

Beh, qui c’è il loro incontro (tanto l’avevo già annunciato, non è uno spoiler ;) ) , spero ti piaccia.

 

AleAle: di nuovo grazie mille, cara! Troppo gentile, sono felice che ti piaccia come genere… io senza fluff non so vivere! Quanto alla tua fic, sì. La sostituta reale non piace per niente nemmeno a me! Però ho visto che ti sta seguendo Nai, beh, credimi, non potrebbe andarti meglio di così ;)

 

Ok, eccovi un luuuuuuuungo capitolo che spero mi faccia perdonare per il ritardo vergognoso:

 

 

 

Capitolo II

 

Né Gaia, né tantomeno Matthew avrebbero mai pensato quanto fosse possibile entrare in sintonia con qualcuno con cui non avevano mai avuto un contatto che non fosse meramente virtuale.

Per di più senza mai affrontare un solo argomento inerente alla sfera privata.

 

Eppure per quei due era così , appena avevano un momento libero si mettevano al PC, l’uno sperando di trovare connesso l’altro e viceversa.

Erano passate poco più di tre settimane, ma sembravano avere un’intesa perfetta, qualcosa che in genere si stabilisce solo dopo anni.

 

Certo, con la ripresa del tour il tempo a disposizione del ragazzo si era notevolmente ridotto e se n’era accorta anche lei, ma l’aveva attribuito giustamente al lavoro che lui le aveva detto che faceva, pensando che avesse molte più serate del solito.

Infatti potevano passare anche giorni interi prima che Matthew avesse modo di connettersi e anche quando ci riusciva aveva sempre pochissimo tempo da dedicarle.

 

Ad ogni modo i due erano in grado di farsi bastare anche solo una manciata di minuti.

 

E le cose di cui riuscivano a parlare erano tantissime, da qualche fatto di cronaca che aveva incuriosito entrambi  a qualche bizzarro episodio accaduto a uno dei due, dal commentare un film che entrambi avevano visto al parlare di progetti futuri o sogni nel cassetto.

 

Gaia gli aveva confessato di voler diventare un’affermata psicologa, quanto a Matthew, beh, lui aveva  deciso che dirgli che voleva che la sua fosse la prima band a suonare sulla Luna avrebbe dato troppo nell’occhio come sogno nel cassetto, così decise di ripiegare su qualcosa di meno ambizioso.

 

Anche quando una sera Gaia gli aveva proposto di raccontarsi le relative esperienze di viaggio, Matthew si era trovato in non poca difficoltà, scegliendo di descriverle solo tre o al massimo quattro dei luoghi del * mondo intero * che aveva visitato, anche più di una volta.

 

Gaia invece gli aveva parlato soprattutto dello scambio culturale negli States,  esperienza  che non solo l’aveva aiutata a migliorare notevolmente il suo inglese, ma le aveva dato modo di conoscere Jessica, una coetanea americana con la quale era nata una gran bella amicizia.

Amicizia che si era rinforzata quando lo scambio culturale era stato ricambiato e Jessica era venuta in Italia.

Era passato qualche anno da allora, ma le due avevano continuato a tenersi in contatto, facendosi visita reciprocamente quando le condizioni lo permettevano.

Ormai erano diventate la migliore amica una dell’altra.

 

Gaia era felicissima perché mancava poco più di una settimana e l’avrebbe incontrata nuovamente, perché Jessica sarebbe stata ospite a casa sua per una quindicina di giorni.

Il problema è che quello era il periodo che racchiudeva anche la data del concerto, nella seconda settimana a loro disposizione.

Sapeva quanto fosse inutile tentare di trascinare anche lei al concerto, in quanto Jessica nemmeno sapeva chi fossero i Muse e tantomeno ci teneva a saperlo, non importa quanti sforzi avesse fatto Gaia per convincerla.

 

Inoltre, non si trattava solo della sera del concerto. Gaia sapeva che oltre alla data di Milano, tre giorni dopo ne avrebbero avuta una anche a Bologna.

Purtroppo, lei si doveva accontentare solo della prima, perché per Bologna non aveva fatto in tempo a prendere il biglietto.

E poi sarebbe stato troppo complicato chiedere a Jessica di seguirla anche lì.

Tuttavia, il fatto che non ci fossero altre date di mezzo in quei giorni per lei significava solo una cosa.

 

< I Muse si fermeranno in Italia, * lui * si fermerà in Italia! E credo che con ogni probabilità sarà a Milano. > pensò la ragazza, trepidante.

 

Del resto non poteva perdere un’occasione del genere. Non che si aspettasse un miracolo, ma doveva comunque tentare il tutto per tutto e aiutare la sua buona stella, cercando di sostare in quella città il più a lungo possibile.

E sapeva già come fare.

 

--------------------------------------------------------------------

 

Tra tanto rapide quanto diradate chiacchiere di sfuggita fra i due ‘amici virtuali ‘, svariate date del tour per Matt e qualche esame da preparare per Gaia, arrivò il giorno dell’arrivo di Jessica.

Gaia ne era entusiasta, ma prima di andare a prenderla all’aeroporto accese il computer, perché aveva un messaggio importante da lasciare.

 

 

 

****************************************** (Contemporaneamente)

 

Sul tour bus, nonostante fosse quasi mezzogiorno, dormivano ancora tutti... o quasi.

Il concerto della sera prima a Colonia era stato grandioso, ma anche estremamente stancante, perciò ognuno aveva bisogno di ricaricare le batterie.

 

Tuttavia qualcuno le aveva già ricaricate a sufficienza.

Matthew era già sveglio da mezz’ora, intento a lavorare al suo laptop.

Nello specifico, era alle prese con una pagina bianca che continuava a riempire di frasi che poi cancellava insoddisfatto, ricominciando daccapo.

Dopo qualche altro estenuante tentativo, si arrese.

 

< Niente da fare, pare che l’Ispirazione se ne sia rimasta a Londra! > pensò, sbuffando, mentre con frustrazione  si passava entrambe le mani fra i capelli color rosso fiammante.

 

In occasione di quel tour, aveva deciso di tornare a sfoggiare quel suo vecchio look, anche perché ci era affezionato. Ai tempi di ‘Origin of Simmetry ‘ gli aveva portato non poca fortuna, quindi era certo che sarebbe stato di buon auspicio.

 

Tanto che aveva pure cercato di convincere gli altri due a seguire il suo esempio, ma Dominic aveva acconsentito a farsi giusto qualche colpo di sole in più, cosa che rendeva il suo biondo più acceso. Quanto a Chris, beh… lui era stato irremovibile.

 

Matt stava per spegnere, ma prima decise di andare su un certo sito. Era raro, se non impossibile, che eternally-missed fosse connessa a quell’ora , ma tentare che male poteva fargli?

 

Accedette alla home page e per poco non esultò quando la vide.

Entrò nella pagina degli utenti on line, per spiare le loro azioni.

Era connessa da poco più di dieci minuti, intenta a mandare un messaggio privato.

Chissà perché, lui poteva già facilmente immaginare chi fosse il destinatario.

 

Effettuò subito il log-in , augurandosi di digitare le lettere nel giusto ordine, nella fretta.

 

Dopo pochi istanti che si era loggato, vide comparirgli il messaggio nella cartella, ma non ebbe nemmeno il tempo di leggerlo.

 

*******************************

 

Gaia aggiornò, con l’intento di entrare nella sezione dei messaggi spediti e accertarsi che nella fretta non avesse fatto errori di battitura.

Buttò distrattamente l’occhio sugli utenti connessi e quando vide end_of_the_world decise che il controllo poteva aspettare.

 

Aprì subito la sezione della chat, invitandolo.

 

‘Hey, che bello! Non pensavo di trovarti!’ digitò.

 

Non ci volle molto perché vedesse comparire la risposta.

 

‘Hey, ciao! Non mi aspettavo di trovarti a quest’ora. Stavo giusto per leggere il tuo messaggio… ‘

 

‘Lascia perdere, posso dirtelo direttamente qui. Anche se non è una gran bella notizia… ‘ gli anticipò.

 

*************************************

 

< No! Cos’è che deve dirmi? Che ha un fidanzato gelosissimo che non vuole più che lei usi il PC? >  si allarmò l’inglese, non tanto per il fatto del PC, quanto per l’eventualità che lei avesse già un fidanzato.

 

Pur non avendo la minima idea di che aspetto avesse, quella ragazza esercitava un fascino pazzesco su di lui.

 

Non dovette nemmeno chiederle di cosa si trattasse, perché ci pensò da sola a completare quella frase.

 

‘ Oggi viene a trovarmi la mia migliore amica. Ne sono felicissima, perché sono mesi che non ci vediamo. Tuttavia, questo vuol dire anche che non sarò più in grado di stare al PC. Sai com’è, non sarebbe carino nei suoi confronti. Quindi, mi spiace, End, ma per un po’ temo che non ci sentiremo più :’( ‘

 

Quando Matthew lo lesse si ritrovò a esalare un sospiro di sollievo.

 

‘Premetto che mi dispiace, ma del resto nemmeno io ho poi tutto questo tempo libero da poterti dedicare, è un miracolo che ci stia riuscendo ora. Però, non preoccuparti, anzi, questa è una cosa che ti fa onore: l’amicizia è il più importante dei valori. Io ho un migliore amico per il quale mi getterei nel fuoco, quindi, tranquilla, Missed, ti capisco eccome. Divertiti con la tua amica ;) ‘ digitò.

‘Anche se mi mancherai… ‘ aggiunse subito dopo.

 

‘Mi mancherai anche tu, mi mancheranno le nostre chiacchierate virtuali. A proposito, che combini di bello? Sei in giro per qualche concerto? ‘ gli domandò lei.

 

‘Esatto. Sono fuori città, ragione per cui ho meno tempo del solito. ‘ ammise lui, pur rimanendo sul vago.

 

‘Anche il mio tempo si sta esaurendo. Devo andare a prendere la mia amica. ‘ lo informò la ragazza.

 

‘ Capisco. E, dimmi, si fermerà a lungo con te? ‘ si interessò lui.

 

‘Due settimane. Però dai, magari quando lei è un po’ presa, forse riuscirò a connettermi di straforo e magari ti troverò on line. Però posso solo questa settimana. La prossima sarà un bel po’ incasinata, sai, tra il concerto e tutto… non vedo l’ora! ‘

 

Quando lesse quell’ultimo messaggio, Matthew giunse a un’importante conclusione.

 

< Lei mi ha detto solo che sarebbe andata a uno dei nostri concerti, ma non mi ha detto quando! E settimana prossima abbiamo in programma solo le date italiane. Questo significa che lei è italiana! Oppure che è di un altro paese, ma ha scelto comunque un concerto in Italia. Anche se sarebbe più bello se si trattasse davvero di un’italiana, io le amo da impazzire! La cosa più importante è che sarà in Italia. Ok, non so a quale delle due date, ma rispetto a prima che sapevo solo che fosse in qualunque parte dell’Europa, direi che mi si è ristretto notevolmente il campo di ricerca! > esultò il ragazzo nella sua mente.

 

‘Hey, ci sei ancora? ‘ gli scrisse lei e questo lo ridestò.

 

“Accidenti, Bells, vuoi darci un taglio con questo dannato frastuono che stai facendo?” sbottò Chris, con la voce ancora impastata dal sonno.

“Ma io sto solo digitando su una tastiera!” si difese il frontman.

“Beh, lo fai in modo troppo dannatamente rumoroso!” ruggì l’altro.

 

“E poi si può sapere che ci fai sempre attaccato al PC?” aggiunse.

“Ci lavoro! Si da il caso che il sottoscritto stia cercando di scrivere una nuova canzone!” mentì lui, nascondendo lo schermo alla sua vista.

 

“ eternally-missed ha scritto: ‘Hey, ci sei ancora? ‘ Beh, Bells, direi che è piuttosto curioso come testo di canzone, non credi?” lo sputtanò prontamente Dominic, alle sue spalle, ormai sveglio anche lui, mentre Matt cercava ancora di capire da dove diavolo fosse sbucato.

“Stai chattando di nuovo con quella ragazza!” dedusse Chris.

Matthew aveva raccontato tutto anche a lui e Tom.

 

“Hey! Si può sapere che fine ha fatto il concetto di privacy in questo dannato tour-bus?” sbottò lui.

“Non c’è mai stato!” ridacchiò Chris, scompigliandogli affettuosamente i capelli.

“Da bravo, Chris, lasciamolo in pace, non lo vedi che è alle prese con la sua fidanzatina di web?” commentò irriverente Dom.

 

“Non è la mia fidanzatina, ma è una bella, bellissima persona con cui interfacciarsi. E così difficile da capire? “ si innervosì il cantante, sbuffando,mentre sbirciava lo schermo con la coda dell’occhio.

 

‘Che strano. Evidentemente devo aver detto qualcosa che ti ha sconvolto! ;) . Ora però devo lasciarti davvero, spero di risentirti presto, ti abbraccio. ‘

 

Quello era l’ultimo messaggio che gli aveva lasciato, prima di disconnettersi.

 

“Accidenti a voi! Ora l’ho persa. Non ci sentivamo da cinque giorni e ora probabilmente ne passeranno molti di più. Sarete contenti, immagino!” sbottò Matt.

 

“Oh, no, abbiamo spezzato quel prezioso idillio, che tragedia! Ora nessuno ci salverà dall’ira funesta di Matthew James Bellamy!” si finse spaventato il biondo, sbeffeggiandolo, mentre il bassista se la rideva.

 

“Idioti! Tanto voi non potete capire… “ borbottò il frontman.

 

“Io di certo non capisco un accidenti a stomaco vuoto! Noi scendiamo a far colazione, vedi di sbrigarti, tra due ore partiamo per Vienna!” gli ricordò Chris, prima di allontanarsi con Dom.

 

“Vi raggiungo subito!” li avvertì Matt.

Prima doveva fare una cosa.

“Scusami, scusami davvero. E’ che sono stato travolto da un uragano, un uragano composto da due miei grandi amici, tra cui quello per cui ho detto che mi getterei nel fuoco, beh… stavolta nel fuoco ce lo avrei gettato io! Scherzi a parte, mi spiace non averti salutato come si deve. Sarò più presente la prossima volta, che spero arrivi presto. Ti abbraccio anch’io. ‘

 

Inviò il messaggio, spense il laptop e si apprestò a raggiungere quei due tremendi rompiscatole… a cui però voleva un bene infinito.

 

 

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“Gaia!” urlò felice Jessica, correndo incontro all’amica, corsa che le risultò un po’ affannosa per via delle valigie che si portava appresso.

“Jess!” l’abbracciò Gaia, prendendo il suo bagaglio a mano, mentre si allontanavano dall’aeroporto.

 

“Abbiamo un sacco di cose da raccontarci, non ci vediamo da secoli!” esclamò l’Americana, mentre si recavano all’area dei taxi.

“Sì, e avremo tutto il tempo. Due settimane insieme, ci pensi?” sorrise l’Italiana.

“Eccome! Sai già che non puoi prendere impegni, vero?” si accertò l’altra.

“Tranquilla, mi sono portata avanti con lo studio, per i prossimi quindici giorni non toccherò nemmeno un libro!” le assicurò.

“Però, a dire il vero, un impegno ce l’avrei… “ aggiunse, tentennante.

“Sì, lo so, il concerto, me l’hai detto. Non preoccuparti, per quello hai il mio permesso ultra-speciale, so quanto ci tieni!” le assicurò Jessica, facendole l’occhiolino.

“Davvero? Sicura che non ti arrabbi? Dai, perché non vieni con me? Possiam sempre comprare un biglietto dai bagarini e… “

“No, cara, non provarci neanche, non mi trascinerai mai a un loro concerto! Sai che non mi interessa, ma tu sei libera di far quello che vuoi , ci mancherebbe!” le spiegò.

 

“Uff! Ma sarebbe stato divertente! E poi mi dispiace lasciarti sola per quella sera!” protestò l’Italiana.

“Honey, guarda che so badare a me stessa. E poi mi divertirò a gironzolare sola per Milano, sai quanto amo questa città, non mi sembra ancora vero di essere qui. Ci torneremo qualche giorno a visitarla, vero? “ le domandò l’Americana.

“Beh, riguardo a questo ho un’ottima notizia da darti. Questa settimana la passeremo a casa mia, a Como, ma la prossima… indovina chi ha prenotato un hotel per tre notti a Milano? Così te la farò visitare da cima a fondo. E poi senza i miei attorno, saremo più libere, che dici?” la informò Gaia.

“Dico che sei troppo cool, amica mia!” l’abbracciò l’altra.

 

“Solo che… tu guarda, prenoti tre notti a Milano proprio quando la band per cui vai pazza suona lì. Curioso, non trovi? “ aggiunse subito dopo, guardandola con fare inquisitorio.

“Uh, è vero! Ma tu guarda che coincidenza!” fece spallucce con finta innocenza l’altra.

“Sei tremenda!” alzò gli occhi Jessica, divertita, salendo in macchina con lei.

 

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La prima settimana insieme a Como era volata e le due si erano divertite molto insieme. Arrivò la settimana che conteneva il grande evento.

Il concerto ci sarebbe stato mercoledì, Gaia aveva prenotato la stanza da martedì.

Fin dal mattino la ragazza aveva portato l’amica a visitare i luoghi più caratteristici e i monumenti principali, facendole un po’ da Cicerone.

Il pomeriggio era però destinato allo shopping in centro.

Le loro strade si erano momentaneamente divise, perché Jessica voleva fare un giro nel quartiere più modaiolo, mentre Gaia aveva deciso di dare un’occhiata al negozio di musica che c’era in Galleria.

 

Attraversò il reparto dei CD senza soffermarsi e si fiondò subito in quello degli strumenti musicali, dato che era alla ricerca di una nuova tracolla per il suo basso.

Fece una breve panoramica, per vedere dove si trovavano gli accessori, ma quello che notò la sconvolse.

 

< Oh, mio Dio! Ma.. quello è… sì, sì, è proprio lui, non ci sono dubbi! Non ci credo, non posso essere così sfacciatamente fortunata! > pensò, in procinto di avvicinarsi.

 

 

Matthew osservava con estremo interesse le varie chitarre esposte.

 

< La mia è più bella di questa, quella ce l’ho simile, quella non la vorrei mai, quell’altra non sembra male.. > pensava, passandole in rassegna.

 

“ Sai, per quanto tu sia stato furbo a vestirti semplice, a metterti occhiali scuri e cappellino… quei capelli rossi impossibili che spuntano comunque fuori ti tradiscono, perché possono appartenere solo a una persona … “ esclamò una voce femminile alle sue spalle, facendolo lievemente sobbalzare.

 

Si voltò nella sua direzione e… ne rimase quasi folgorato.

Davanti a lui c’era una bellissima ragazza: castana, con lunghi e morbidi capelli dai riflessi dorati che le ricadevano sulle spalle, alta pressappoco quanto lui, dal fisico slanciato e snello, con tutte le curve al posto giusto, esaltate dai jeans attillati che indossava. Due occhi curiosi e vivaci di un bel nocciola acceso lo scrutavano divertiti, mentre un sorriso radioso le illuminava il volto.

 

Si ritrovò a sorriderle anche lui.

“E sentiamo, chi pensi che io sia?” la sfidò.

“E’ ovvio, tu sei… “ rispose lei, ma si bloccò.

 

< Accidenti, oddio, ma come diavolo si chiama? Non mi viene proprio in mente, mannaggia a me. Uhmm.. mi sembra che cominci con la M, sì, però meglio evitare rischi, fatti furba, ragazza mia! > si incitò lei, superando il panico iniziale.

 

“Tu sei il frontman dei Muse!” esclamò.

“E spero apprezzerai il fatto che non mi sia messa a gridarlo per non attirare attenzione su di te! Anche se, fattelo dire, non si può dire che tu t’aiuti a non attirar attenzione su di te!” continuò lei.

 

“Beh, sai, al contrario di quel che credi, questo è uno dei miglior posti in cui di solito riesco a gironzolare liberamente. “ replicò Matt, togliendosi gli occhiali, per guardarla meglio.

Tanto ormai era stato scoperto, non c’era più motivo di nascondersi a lei.

 

Gaia ebbe un fremito: l’aveva visto innumerevoli volte nei concerti su you tube o nei dvd , ma vedere quegli splendidi occhi così esageratamente azzurri da così vicino le faceva davvero effetto.

 

“Ti spiego, amo i negozi di musica, perché in genere la gente è così assorta a guardare ciò che li appassiona che non bada a nient’altro. Ma evidentemente ci sono le eccezioni!” le sorrise.

 

“Sai com’è, alla gente può capitare di alzare un attimo lo sguardo… e badare anche al resto!” si giustificò lei.

“Bene, m’hai beccato, davvero brava. Immagino che ti sia guadagnata un piccolo premio. Che dici? Vuoi fare una foto insieme? Vuoi che ti faccia l’autografo con dedica su qualcosa?” le propose lui, avvicinandosi ulteriormente.

 

“No, grazie, non mi interessa!” lo stupì lei con la sua risposta.

E doveva ancora sentire il resto.

“Però c’è qualcosa che potresti fare per me. Un favore piccolo, piccolo.. “ aggiunse subito dopo.

“Dimmi… “ borbottò lui, un po’ confuso.

 

“Fammi conoscere Dominic, perché immagino non sia qui con te adesso, vero? Ti prego. Sono anni che gli muoio dietro! Prometto che farò la brava, puoi fidarti, però, ti scongiuro, sei l’unico che può aiutarmi!” lo supplicò lei.

Per Matthew fu una bella batosta sentire quelle parole, perché quella ragazza gli piaceva e tanto.

 

< Però se la invito, la rivedrò… > pensò lui, deciso a non darsi per vinto.

 

“Ci avrei scommesso, quel dannato rubacuori da strapazzo si becca sempre le ragazze migliori! Che dici, saranno i capelli biondi? Guarda che sono stato biondo anch’io! “ finse di scherzare lui, facendola ridere.

“E così, vorresti conoscere il mio amico, eh? Ora ti farò una domanda che credo sia un po’ retorica: verrai al concerto di domani?”

“Lo aspetto da una vita! Sarà la prima volta che vedrò una vostra esibizione dal vivo!” rispose entusiasta lei.

 

“Bene. Allora a fine concerto, potrai venire nel backstage e lì lo conoscerai, contenta?” gli propose lui, anche se non lo entusiasmava quella prospettiva.

“Oddio, davvero? Non so come ringraziarti!” gli fece un sorrisone a trentadue denti, scalpitando.

 

“Figurati, allora ci vediamo domani al concerto!” rispose lui, in procinto di andarsene, ma lei lo tirò per il giubbino nero.

“Che ti prende ora?” la guardò stranito.

“Sei gentile e tutto, ma… non ti sembra di aver dimenticato nulla? Voglio dire, ok, mi hai invitato, ma che vuol dire? Che domani a fine concerto io vado da quelli della sicurezza, gli dico così e loro ci credono?” gli fece notare lei.

“Uh! Hai ragione. A te non sfugge niente!” commentò lui, estraendo il suo telefonino dalla tasca, perché aveva bisogno di concretizzare la cosa.

 

“Pronto, Tom? Sono io, ascolta, domani ho un’ospite a fine concerto e quindi devi avvisare la sicurezza… “ spiegò al suo Manager, mentre lei gli sorrideva riconoscente.

“Sì, così può andare, allora la facciamo andar dalla security, dice il suo nome, a proposito… “ si interruppe, rivolgendosi nuovamente a lei.

“Com’è che ti chiami?”

“Gaia!” rispose lei con voce squillante, parlando direttamente nel suo cellulare.

“Ecco, l’hai sentita, ok? Così può bastare… no, hai ragione, è ancora vago. Aspetta, usiamo una parola d’ordine, a prova di bomba!” suggerì il cantante, staccandosi dal telefono.

 

“Visto che ti piace Dom, io direi che possiamo usare ‘Hendrix ‘ , che dici?” si consultò con lei.

“Il suo cagnolino? Ottimo! Me la ricorderò di certo!” approvò lei, entusiasta.

“Perfetto. Tom, hai sentito, vero? Allora siam d’accordo così, ti ringrazio, noi ci sentiamo dopo, ciao!” riattaccò.

 

“Soddisfatta ora, piccola manipolatrice?” la sfidò con lo sguardo.

“Oddio, non so davvero come ringraziarti… Michael!” esultò lei, ma nella troppa emozione si dimenticò di quell’inconveniente col suo nome.

“Sarebbe Matthew!” la corresse pazientemente lui, un po’ avvilito.

“E dai, c’ero andata vicino! Scusami tanto, ma sai… è che sono un po’ su di giri e.. “ si giustificò lei.

“Sì, sì, capisco!” alzò gli occhi lui.

 

“Ad ogni modo, lasciati sistemare meglio… “ disse lei, avvicinandosi a lui per spingergli dentro al berretto anche le ciocche più ribelli e prendendogli dalla mano gli occhiali da sole per rimetterglieli.

“Ecco, ora sì che sei a prova di riconoscimento!” gli sorrise soddisfatta.

“Grazie ancora di tutto, sei stato davvero un tesoro!” aggiunse, dandogli un bacetto sulla guancia.

 

“Ci vediamo domani!” lo salutò , andandosene, mentre lui rimase a guardarla frastornato.

 

< Tu sarai la mia morte… accidenti a me, devo smetterla di pensare con le lyrics! > si impose lui, cercando di riprendersi.

 

 

 

TBC

 

Ehmm ve l’avevo detto che sarebbe stata alternativa, una Gaia fan sfegatata di Dom non credo si sia mai vista… spero di avervi colto un po’ di sorpresa!

 

Quanto ai capelli di Matt, chiedo venia, ma… in ‘Oh my… ‘ ce li ha blu, in tutte le altre è sempre moro… rosso (altro look che amo!) mi mancava alla ‘collezione ‘ eh, eh… oddio prima o poi dovrò scriverne una con lui biondo!

 

 

Ciance a parte, spero vi sia piaciuta anche questa parte, ma sentitevi liberi di dirmi qualunque cosa, come sempre

 

E nel prossimo capitolo le cose si incasineranno ulteriormente, anche perché ci sarà un altro incontro , per me avete già capito chi con chi! ;)

 

Grazie a chiunque legga, a chi la ricorda, a chi la segue, a chi la preferisce (addirittura? Wow!) , a chi la segnala (oddio! Non ho parole!) , ma un grazie ancora più speciale a chi commenta.

 

Siccome , come al solito, è parecchio tardi, buonanotte!!

 

   
 
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