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Autore: irytvb    09/09/2010    2 recensioni
io AMO la coppia di ASH E MARY LYNNETTE(della setta dei vampiri), e sono rimasta delusa per il fatto che la Smith non gli abbia dato un lieto fine come si deve nei libri. percio eccomi qui, con una storia tutta per loro!
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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lacrime che bruciano

 

feci un respiro profondo, mentre cercavo un soluzione che mi vedeva uscire senza un paletto nel petto da questa bellissima riunione

 familiare.

non ne trovai nemmeno mezza: forse perche' non c' era, o perche' nella mia testa c' era spazio solo per due parole: salva Mare.

cercai di prendere tempo.

"papa', come mai da queste parti?" chiesi con sarcasmo, notando con sollievo che la voce non tremava nemmeno un po'.

questo era uno dei pochi lati positivi nell' essere stato cresciuto da un mostro: avevo imparato in fretta a nascondere le mie

emozioni, perche' "ti porteranno al fallimento" diceva sempre.

*flash back*

era il 25 dicembre, e mia madre penso' fosse una cosa carina comprarci dei regalini, nonostante sull' isola dove abitavamo non si

festeggiasse il natale.

Jade era stata la prima ad aprire il suo regalo, trovando un orsacchiotto.

poi, Kestrel, aprendo il suo pacchetto aveva fatto vedere il suo regalo: un peluche che raffigurava un elefante rosa.

Rowan, che all' epoca aveva sei anni, (un anno piu' di me,) trovo' una collana d' argento.

io, invece, ricevetti il regalo piu' bello: un falco. vivo.

ero felicissimo, e andai subito fuori in giardino a giocare.

la sera, tornando a casa con una moltitudine di graffi in via di guarigione sul viso e sulle braccia, ma felicissimo, vidi che mio

padre era in casa, e corsi da lui facendogli vedere il falco addestrato in un solo giorno.

ero fiero di me, e volevo che anche mio padre lo fosse, era importante la sua opinione.

entrai tutto contento in camera dei miei genitori, ma vidi una cosa orribile.

la mamma sul letto, immobile, piena di lividi sul viso, e mio padre  le urlava contro.

per quell' Ash cosi' piccolo fu uno shock, e rimase immobile, sulla soglia della porta, a sentire il suo papa' sgridare la mamma

perche' gli aveva fatto un regalo come nelle usanze dei parassiti.

era per questo che aveva picchiato la mamma.

"padre... il natale e' una bella cosa! la mamma ha fatto bene... guarda cosa i ha regalato!" dissi, nella vana speranza di calmarlo.

lui si volto' verso di me, prese il falco che era appoggiato al mio braccio, e gli spezzo' il collo.

iniziai a piangere, per essere sgridato da lui:"un vero vampiro non piangerebbe mai per un giocattolo! sei un disonore!"

"m-ma non era un giocattolo! era mio amico!"

lui rise, e butto' la carcassa dell' animale dentro il caminetto.

"tu non devi mai affezzionarti a nessuno, presto sarai un uomo, sarai uno dei pochi Redfern in circolazione, non puoi sempre

piangere! ricorda: solo i parassiti piangono o provano emozioni, che siano buone o cattive."

"m-ma tu provi emozioni, tu mi vuoi bene, vero?"

Dorian rise di nuovo.

"no. non esiste nessun sentimento come l' amore, quello esiste solo nelle favole degli umani. esci di qui!"

"si padre." risposi, chinando la testa, per nascondere le lacrime.

non mi voleva bene.

*fine flash back*

dorian sibilo' infastidito, odiava che lo chiamassi papa'. per me lui era solo padre, o signore.

si ricompose subito.

"eh gia', proprio una sorpresa...sai mi hanno raccontato che hai un anima gemella... che cosa carina... e non me ne hai parlato!"

"e' un peccato, perche' a me invece hanno raccontato un sacco di cose su di lei... e non sono affatto cose positive."

sorrisi ancora di piu', alle parole di Mare... anche se non era saggio farlo arrabbiare ci provavo un gusto perverso.

"oh.... e' un peccato! ma sono sicuro che avremo modo di conoscerci meglio.... o forse no" sibilo' lui, mentre tirava fuori un paletto di

legno molto appuntito.

oh, grandioso, era pure armato.

scrutai velocemente il prato davanti a me, per poi prendere velocemente il bastone piu' appuntito che riuscii a trovare.

"Mare... io lo distraggo, tu invece appena puoi scappi. chiaro?" le sussurrai, prima di avvicinarmi a Dorian.

" bhe'? che stiamo aspettando?" chiesi impaziente, mentre speravo che Mare, per una volta in tutta la sua vita mi ascoltasse.

"oh niente... speravo solo che tu potessi essere piu' ragionevole... potresti essere perdonato dal consiglio se la uccidi."

scoppiai a ridere, sprezzante.

"certo, dammi un secondo,ammazzo la mia anima gemella, che e' una parte di me, e poi torno.... sarebbe come suicidarsi. ma tu

non lo capisci, vero?"

"io capisco soltanto che tu, combattendo con me, ti stai realmente suicidando... l' ho sempre detto che eri un debole... eri schiavo

delle tue emozioni..."

"sono sollevato di non essere uguale a te, sai?" sibilai, mentre puntavo il bastone al petto.

il colpo venne fermato dal paletto di legno.

allungai il piede, facendolo inciampare, ed un minuto dopo ero sopra di lui.

"puoi scegliere. o muori, o te ne vai da Briar Creeck. per sempre, e non disturberai mai piu' ne' me ne' Mary Lynnette"

"credo che scegliero' di morire."

"e' questa la tua scelta?"

"no!" sibilo', prese il bastone che puntavo al suo cuore e lo storse, cercando di farmi lasciare la presa.

la lasciai, e lui mi butto' sul prato, per terra, invertendo le posizioni.

"puoi scegliere. o muori, o ammazzi la tua anima gemella, e ritorni con me nel night world."

scappa. ti prego Mare questo e' il momenti, non si accorgera' di niente, adesso. scappa.

"moriro'" risposi tranquillo.

"le tue ultime parole?"

gia', era questo il problema. le mie ultime parole. volevo dire una cosa ad effetto, ma in quel momento le uniche parole che sarei

riuscito a dire erano: ti amo Mare.

ma sembravano cosi' patetiche... cosi'.... cliche', pensai sorridendo, ricordandomi le parole che mi aveva detto... quando?

cinque minuti fa?

"mi dispiace per tutto questo Mare. ti amo." sussurrai, chiudendo gli occhi, e cercando di richiamare alla mente il suo bel viso,

i suoi occhi azzurri e...

dolore. tutto quello che sentivo in quel momento era dolore.

ci misi qualche secondo a rendermi conto che quel dolore non apparteneva a me, e, che sopra di me c' era un colpo caldo.

un corpo familare... troppo familiare...

aprii di scatto gli occhi, e la prima cosa che vidi furono capelli. capelli marrone scuro, e... un paletto. un paletto piantato nello stomaco.

Dorian, sorrideva ancora, dall' alto, mentre io sentivo gli occhi bruciare.

Mary Lynnette. si era buttata e... il dolore che avevo sentito, e che sentivo ancora, era quello che percepivo grazie al nostro legame.

solo allora mi accorisi di una cosa: se mare provava dolore voleva dire... che era ancora viva.

e, forse, se mi sbrigavo, se uccidevo Dorian velocemente, forse avrei potuto salvarla.

i miei occhi smisero di bruciare. scivolai velocemente da sotto il corpo di Mary lynnette, e in meno di un secondo successe tutto.

raccolsi il paletto che avevo fatto cadere a Dorian, e lo infilai nel suo petto, con un sorriso cattivo sulle labbra

"vediamo adesso se proverai a toccare ancora la mia anima gemella! a quanto pare le emozioni non sono state la mia rovina, ma la

tu" sibilai, e, gli diedi le spalle.

Guardai Mare. era priva di sensi, ma era ancora viva.

per prima cosa le tolsi delicatamente il bastone dallo stomaco.

sentii di nuovo gli occhi bruciare, alla vista della macchia rosso sangue che si allargava a vista d' occhio, sulla sua maglietta bianca.

quel bastone era per me, pensai, mentre il cuore mi si rompeva in mille pezzi, quando mi rese conto che era quasi impossibile

salvarla.

con il bastone in quel punto sarebbe gia' dovuta morire,.

non se ne era ancora andata perche' era lui che la tratteneva, per il filo d' argento che li legava. e non aveva intenzione di

lasciarla andare. non dopo tutto quello che aveva fatto.

non possono fare cosi', pensai disperatamente.

non possono darmi solo un assaggio della felicita', e poi sottrarmela. ero stato felice per... un ora? da quando aveva incontrato

Mare mi era sentito euforico, e amato.

per Ash quella era una strana sensazione, nuova, ma piacevole.

per un attimo penso' di trasformarla in un vanpiro, ma non poteva per due ragioni.

la prima era che Mare non voleva essere un vampiro, non ancora, e la seconda... la seconda era semplice.

non poteva trasformarla perche' aveva perso troppo sangue, lui non poteva prendergliene ancora.

c ' era un unica cosa da fare, doveva affidarsi a qualcun altro per guarirla.

l' ospedale.

la prese tra le braccia, delicatamente, e si mise a correre piu' veloce di quanto avesse mai fatto.

correva per farla sopravvivere. 

correva perche' prima pensava che senza  Mare la sua vita sarebbe stata impossibile. 

ora correva perche' aveva capito che la sua vita senza di lei sarebbe stata possibile. era questo il pensiero piu' doloroso: una vita

in cui lei non era contemplata.

con tutto se stesso si teneva aggrappato a quel filo d' argento, a quello stesso filo che di secondo in secondo diventava sempre piu'

fragile e sottile.

"andra' tutto bene Mare... guarirai... e staremo ancora insieme... te lo prom..." la voce gli si impiglio' nella gola.

non poteva prometterle una cosa di cui non era sicuro.

"ti amo Mare... non lasciarmi... perfavore! non mi lasciare... preferirei essere morto io, come doveva succedere... dio! perche ti sei

messa in mezzo? io meritavo quella fine, per tutto quello che ho fatto... ma tu...tu no. tu sei un angelo. non ti meritavi nemmeno

un anima gemella come me! pero'... io  credo che nessuno ti avrebbe mai amato piu' di quanto io non ti abbia amato.

so che suona stupido, ma... non lasciarmi, ti prego! io... so che e' da egoisti non lasciarti andare... ma... ti amo troppo, non posso

stare senza di te... ti prego... perfavore..." e per la prima volta da quando avevo cinque anni, piansi.

piangevo, pero' continuavo a correre.

"ti amo Mare!" dissi fra i singhiozzi, mentre sentivo il filo d' argento che scivolava via.

mi riagrappai ad esso, ma era difficile tenerlo, era diventato troppo, troppo scivoloso.

"perfavore no! ti prego non portatemela via, perfavore... Mare! Mare guarda! la c' e' l' ospedale! resisti, siamo quasi arrivati!"

il filo era sempre piu' scivoloso.

"me lo avevi promesso, ti ricordi? avevi detto che non mi avresti mai lasciato. non puoi infrangere la tua promessa! avevi detto che

quando sarei tornato saremmo stati insieme per sempre. " singhiozzai, mentre entravo dentro l' ospedale.

"perfavore. perfavore, non lasciarmi. ti amo troppo."

 

^il mio angoletto^

spero che questo cap vi sia piaciuto!!!

ringrazio ionio90 e gaga96 e chiunque abbia messo la ff tra le seguite o preferite o ricordate, e chiunque abbia letto.

siate buone per la fine del cap, so che non  e' scritto in maniera normale... e' solo che mi sono messaa a piangere come una

deficiente mentre lo scrivevo...

chiedo perdono! e spero non faccia schifo

1baci8 (un po' lacrimoso.)

 

 

 

 

 

  
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