Pov
Bella
Come ogni
giorno mi alzo presto, pronta per iniziare il mio turno
all’Oak Park Heights.
Abito a
Stillwater proprio vicino al carcere di massima sicurezza in cui lavoro
dove vi
si recano i criminali peggiori di tutto il Minnesota e non solo.
Infilo la
divisa e inforco i miei Rayban Aviator neri.
Esco dal mio
appartamento e noto la macchina di Emmett, mio collega e amico.
A primo
impatto potrebbe proprio somigliare a uno dei nostri criminali. Forse
per via
del fisico, dall’aria da duro che ha all’interno
del carcere oppure per il suo
viso da “faccia cattiva”. I carcerieri non
conoscono il suo vero essere perché
lui mette una maschera a lavoro –come faccio io, del resto-
per non mostrare le
proprie debolezze. Lui in realtà è un tenerone
sempre con la battuta pronta,
sembra un bambino non cresciuto. Lo adoro! Per me è come un
fratello.
Apro la
portiera del passeggero e saluto il mio amico.
«Ciao
Emm!
Com’è andata?» gli chiedo. Noi non
possiamo parlare a lavoro perché anche se
non sembra, i detenuti hanno sempre le orecchie tese. Ascoltano i tuoi
discorsi
ed è pericoloso perché cercano di ricavare cose
del tuo privato di modo che,
una volta usciti, possano vendicarsi.
«Oh,
l’ho
portata al ristorante –quello che mi avevi consigliato- sul
St. Croix e in riva
al fiume le ho fatto la proposta. Ha accettato!» dice tutto
contento.
Anche io sono
contenta, lui e Rose stanno benissimo insieme e si conoscono da molto
tempo.
Finalmente il mio fratello-orso si è fatto avanti!
Lo abbraccio
«Sono così felice per te! Era
l’ora!» esclamo.
«Lo
so.» dice
e fa partire la macchina.
«Oh,
Bella.
Oggi dobbiamo preparare 20 detenuti tra il modulo 5 e forse anche il 6
per
farli trasferire allo Spring Creek.» è il carcere
in Alaska. E’ strano, di
solito sono rari i nostri trasferimenti.
«Come
mai
ciò?» do voce ai miei pensieri.
«Ah,
pare che
ce ne portano un paio molto aggressivi. Scommetti che verranno subito
messi al
6?» dice Emm sorridendo amaro. Nuovi? Capisco il
trasferimento, se sono così
violenti come dice bisogna toglierne un po’. Il modulo 6
è quello di
isolamento, io giro sia per il 5 che il 6. Sono una donna,
sì. Ma so fare il
mio lavoro. Alcuni mi temono pure!
Sorrido al mio
amico e arriviamo all’Oak. Eric, la guardia esterna, ci apre
il cancello.
Parcheggiamo la volante e ci dirigiamo all’entrata.
Timbriamo il
cartellino e ci andiamo agli spogliatoi dividendoci.
Poso il
borsone nel mio armadietto, mi assicuro di avere il manganello appeso
alla mia
sinistra e la mia Calibro 22, alla mia destra. Sono pronta.
Esco dallo
spogliatoio e pigio un pulsante per aprire la prima porta, entro, si
chiude
alle mie spalle e se ne apre un’altra, dinnanzi a me. Faccio
così ancora due
volte e finalmente mi trovo nell’area comune del modulo 5.
I tavoli con
le panche, saldamente attaccati al pavimento, sono completamente vuoti
e la
cabina di vedetta è occupata da Angela. La saluto sorridendo
e insieme ad
Emmett, che intanto è arrivato con l’elenco dei
detenuti da trasferire, leggo
chi dobbiamo prelevare. Noto che sono 16 del 5 e 4 del 6.
Sono alcuni
fra i criminali più pericolosi che abbiamo
all’interno e con questa
consapevolezza mi attraversò un brivido di paura al pensiero
di chi potrebbe
venire al loro posto. Scuoto la testa e ci dirigiamo alla prima cella.
Busso e dico:
«Ehi numero 5689, metti le mani nel cancelletto, ti
trasferiamo!»
Fa quello che
dico e lo ammanetto, apro la porta scorrevole e, attenta a non farmi
spingere
giù dalla ringhiera, lo porto da Seth e Jared che riuniscono
tutti i ragazzi da
trasferire.
Finiamo col quinto
modulo e andiamo al sesto. Prima chiamo Paul per aiutarci dato che
dobbiamo
essere almeno in 3 per poter prelevare i peggiori.
Come abbiamo
fatto con quelli più tranquilli, facciamo mettere le mani
nel cancelletto, lo
facciamo mettere in ginocchio, apriamo la porta –che esce
verso di noi- con lui
attaccato così gli ammanettiamo anche le gambe.
In poco tempo
raduniamo tutti, pronti per essere trasportati nel nuovo carcere.
Salgono tutti
sui camioncini ed escono dall’Oak.
Guardo Emmett
e gli altri ragazzi «Ottimo lavoro!» dico,
stranamente è andato tutto liscio
stavolta, nessun opponimento, nessun morso, sputo o
quant’altro «Quando
arrivano i nuovi?» chiedo.
«Mike ha
detto
che arrivano domani.» dice Paul. Mike è il
direttore del complesso.
«Vado da
lui.
Voglio vedere le schede. Ah, aprite pure le celle. E’ ora di
pranzo.» dico.
Subito Seth si avvicina al gabbiotto di Angela dando le mie istruzioni
e in un
attimo tutte le porte delle celle del modulo 5 si aprono.
Io esco e mi
dirigo all’ufficio del mio capo. Busso e dopo il suo
consenso, entro.
«Ciao
Bella!»
esclama non appena mi vede. Si comporta bene con me perché
sono tra i migliori
agenti e molto probabilmente gli piaccio.
«Ehi!»
dico io con un sorriso. Bisogna abbindolarlo.
«Cosa
ti serve?» chiede.
«Mike,
non è che mi daresti le schede di quelli che vengono domani?
Vorrei i miei
uomini pronti.»
Annuisce
e me li porge. Ci salutiamo ed esco.
Vado
nella sala personale iniziando a leggere ciò che ho in mano.
I
criminali sono tre: Jacob Black, James
Wilson e Edward Cullen.
Leggo
ogni scheda.
Nome: Jacob
Black
Crimine:
Omicidio
Pena: Ergastolo
Note:
aggressivo e coinvolto
sempre in risse. Proviene
dal Washington State Penitentiary, non riesce a controllarsi.
Nome: James
Wilson
Crimine:
Complice di omicidio
Pena: 52 anni
Note: non si
sottomette agli
ordini. Direttamente
dall’Angola Pentitentiary, ha dato difficolta a tutti gli
agenti.
Nome: Edward
Cullen
Crimine: Rapina
a mano armata
Pena: 8 anni
Note: estremamente violento,
aggressivo e spesso
coinvolto in risse. Nonostante la sua pena non troppo grave, il Salinas
Valley
lo allontana per aver provocato una rissa.
Rimango
basita da ciò che leggo. Tutti e tre sono stati cacciati dal
vecchio carcere
perché non riuscivano a tenerli!
Potrebbero
creare molti litigi all’interno dell’Oak, ci
daranno del filo da torcere ma
sappiamo come comportarci.
Tutti
sembrano veramente pericolosi ma solo a leggere di Jacob Black, un
brivido mi
percorre tutta la spina dorsale. Non so, ho come un sesto senso che mi
dice di
stare all’erta.
Con
questi pensieri, porto le schede nel mio armadietto e torno nella sala
comune
del modulo 5.
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Ciao
a tutte!^^
Beh,
questa storia mi è venuta in mente mentre guardavo
“Dietro
le Sbarre” su National Geographic o Discovery (non ricordo).
La
storia mi è stata ispirata dal racconto di un detenuto
proprio dell’Oak Park Heights che ha avuto una relazione con
un’agente. Nella
storia reale, una volta che lui è uscito, lei lo aiuta a
compiere un omicidio,
ma ovviamente non prendo questa strada -.-
Poi
ho imparato molte cosa dei carceri americani grazie al
programma, non sono una criminale o una poliziotta, xD.
Importante:
è un EDxBELLA, Jacob fa il cattivo della situazione.
Le
pene che ho dato sono un po’ a caso, non sono un giudice. LOL
Edward
ha fatto un crimine non tanto grave perché prima o poi lo
devo far uscire.
Ah,
farò anche dei Pov
Edward.
Spero
che vi piaccia!^^ Attendo commentini *.*
Xoxo.
Auro.
PS:
La mia Seconda
storia: “Il
Diavolo è Cullen”
OAK
PARK HEIGHTS: