Mi sto logorando sempre più, in modo lento e superficiale.
Piccole piastrelle bianche si staccano dalla mia pelle scura, liberando lo strato chiaro e profondo che c'è sotto; è la pelle estiva, quella che il mare ha accarezzato e che il sole ha scaldato. E' la pelle che profuma di sale e cloro, quella che si è bagnata di alcol e lacrime di bambini nostalgici.
E' la pelle che quella sera in mezzo alla gente lui ha accarezzato, mentre i suoi occhi osservavano concentrati la partita alla tv; faceva scorrere il dito avanti e indietro, lento e delicato. Lei rimaneva immobile permettendo a quel dito di premere su di lei, facendosi sempre più vicina.
Oh, quanto invidiavo quella mia pelle; si lasciava beatamente toccare dalle sue mani delicate, e ora se ne sta andando via, in piccole morte scaglie.
E' il piccolo segreto che quelle scaglie nasconderanno; cadranno a terra trasformandosi in cenere, liberando il segno invisibile del suo tocco.