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Autore: BeGD    10/09/2010    1 recensioni
una fuga d' amore mette scompiglio nel mondo della musica e all' interno dei Green Day. Vecchi rancori emergono nella preoccupazione, mentre la compagna d' avventura di Billie Joe, Eleonora, vive esperienze straordinarie con colui che credeva essere solo un sogno. E' la mia prima ff.. gradita clemenza..
Genere: Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-dov’ è Avril Lavigne?!- urlava Jared all’ uomo della reception. Quella ragazza aveva cattivi intenti, e Jared lo aveva intuito.

-la signorina Lavigne è uscita, vuole che le lasci un messaggio da parte sua?- rispose l’ altro, impomatato. Era un uomo alto e calvo, dal fare austero e pacato. Tutto il contrario di Jared, che in quel momento era agitato e scompigliato.

-le dica che è una fottuta stronza e che se scopro che ha fatto qualcosa a Billie le spacco il culo!- sbraitò il cantante dei 30 Second To Mars, prima di uscire di corsa dalla hall del lussuoso albergo nel centro di San Francisco. Doveva trovare Billie, al più presto.

Mike si era quasi assopito inginocchiato accanto alla porta del bagno dove Billie stava rinchiuso da una mezz’ ora buona. Decise di ricorrere al bagno di servizio e uscire a fare una passeggiata. Billie doveva essere molto scosso dalla visita al cimitero, ed era evidente che volesse stare solo per un po’. Non sarebbe certo stato lui a imporre la sua presenza.

Mike camminava lungo il sentiero di ghiaia del parco comunale. Gli era sempre piaciuto quel posto, perché conservava in sé tantissimi suoi ricordi.

Quante volte era stato lì con Billie.

Oltrepassò una panchina e ci lasciò loro due, piccoli e biondi, vestiti con enormi maglioni di lana e nient’ altro a proteggerli dal freddo pungente, che si rifugiavano dalle sferzate del vento invernale. Mike sorrise al ricordo di quei due bambini pieni di sogni e privi di soldi, che speravano, che rincorrevano le nuvole tentando di ignorare il freddo di quella povertà che portava via l’ aquilone della felicità. Erano convinti che, un giorno, quell’ aquilone lo avrebbero recuperato insieme. Ed era stato così, in un certo senso.

Arrivò al chiosco dei gelati. Quante volte si erano fermati là davanti, in piena estate, quando l’ umidità faceva perdere loro le ultime forze della magra colazione che toccava loro la mattina, ad ammirare gli enormi coni gelato stretti tra le mani dei grassocci bambini accompagnati da mamme ingioiellate o da tate mal pagate. Quanto sarebbe stato bello rubare quei gelati ai già grassi bambini dei ricchi! Perché tutto a loro e a noi nulla? Si chiedeva Billie, sempre il più magrolino tra i due. Passavano decine di volte davanti al gelataio che stazionava rubizzo davanti all’ allegro espositore del gelato, sperando che si commuovesse nel vederli così magrolini e speranzosi e offrisse loro un cono extra, anche solo per pietà. Non era mai successo, mai gli sguardi imploranti dei due bambini avevano fatto colpo sull’ uomo, che preferiva le tintinnanti monete dei genitori eleganti per la domenica.

Ed ecco il parco con i giochi di legno. In quello c’ erano tanti di quei ricordi che Mike non riusciva più a contenerli nella memoria. Lì, dove loro avevano passato tanti pomeriggi, Mike rivide lo sguardo bagnato di Billie che contemplava i padri giocare a pallone con i propri piccoli e il suo che lo consolava. Lì ripercorse le gare con l’ amico, le passeggiate cercando un argomento di cui parlare, finchè, un giorno primaverile del 1984, Billie non disse a Mike:

-Mike, ci pensi mai all’ amore?-

-ogni tanto. Perché?-

-perché credo, mentre stiamo passeggiando ora, di provare amore.-

-davvero? E cosa provi?-

-non lo so. Cose strane. Sensazioni. Tu non senti nulla?-

-Billie.. io ti devo dire una cosa, ma.. è strano, non credo che possa essere così.. che una cosa possa andare così.. forse mi sto confondendo.-

-non c’ è nulla di sbagliato. Se è amore è amore. Almeno, per me è così, anche se forse non la pensano tutti così. Anche io ti devo dire una cosa, Mike. Forse è sbagliata quanto la tua, o forse è solo la verità.-

-dimmela.-

Arrossì violentemente sulle guance, e anche Mike si sentì avvampare, dall’ emozione e la preoccupazione.

-Mike.. non so.. mi prometti che non lo dirai a nessuno e che, se sbaglio, non mi prenderai mai in giro?-

-me lo prometti anche tu? Se faccio una cosa mi prometti che non te la prendi?-

-no..- sussurrò l’ altro, mentre Mike si avvicinava a lui, posando delicatamente le sue labbra su quelle rosate e piene dell’ amico.

Mike sorrise dolcemente a quel ricordo, che lo cullò nell’ oblio del buonumore.

Ma qualcosa lo destò. Trè correva verso di lui come una furia.

-Mike, Mike!! Aspetta, ti devo parlare!- sbraitava, nonostante il fiato corto.

-cosa c’ è, Trè?! Che è successo?- rispose l’ altro, preoccupato.

-ho trovato Eleonora!-

-E.. Eleonora? La ragazza che è stata con Billie?-

-sì,lei, solo che ho sbagliato approccio con lei. Diciamo che, quando ho scoperto che era lei.. beh.. non si  fidata.. accid..-

-Trè, la smetti di mangiarti le parole e mi dici che le hai fatto?- si infuriò Mike.

-ho cercato di portarla da Billie e lei.. diciamo che..-

-ovvio, idiota! Trè, è ovvio che Eleonora non voglia vedere Billie! Ti sembrava il caso di fare una cosa del genere?! Dobbiamo andare da lei, raggiungerla in qualche modo!-

-non si fiderà di noi, lo capisci? Accidenti, mi sono giocato tutto, adesso figurati se si fiderà di te! Non ti può vedere, come tutti, del resto!-

-come sarebbe a dire che nessuno mi può vedere?!!- sbottò Mike, attonito, allargando le braccia muscolose.

-ma è ovvio, Mike! Tu stai con Billie, sei l’ unico che l’ ha avuto per più di una notte, e questo fa impazzire tutti gli altri! Possibile che tu non capisca?! Apri gli occhi, Mike, nessuno ti sopporta perché tutti ammazzerebbero per Billie e per averlo tutto per sé, e la prima vittima saresti tu! Non capisci che sei l’ unica persona per cui Billie abbia davvero mai perso la testa?! È ovvio che tutti provino smisurata invidia nei tuoi confronti! Cazzo, Mike, sei uno stronzo! Perché proprio a te?! È tutto ciò che gli altri pensano di te!-

-beh, non è colpa mia, no? E tu, perché tu scaldi tanto?! Non credevo che badassi tanto alla relazione tra me e Billie, pensavo che non contasse per t..-

-un cazzo, Mike, contava eccome! Credi che mi abbia fatto piacere? Che mi abbia lasciato indifferente? Io.. io..- balbettò, cosciente di essersi lasciato sfuggire qualcosa di troppo privato, perfino per uno dei suoi migliori amici.

-tu cosa?!-

-nulla. Nulla. Dobbiamo cercare Eleonora, è questa la priorità, no?-

-Trè, tu..- azzardò Mike, ma si interruppe appena qualcuno bussò alle sue spalle. Era Jared Leto. Cosa voleva, adesso?

-Mike, non mi dire che hai lasciato Billie solo a casa!- esordì, senza fiato. Doveva aver corso parecchio.

-sì, perché? È abbastanza grande per cavarsela da solo, e poi, meglio no? Così puoi andare e scopartelo senza avermi tra i piedi.- ribattè il bassista, secco, memore di ciò che aveva appena sentito da Trè.

-ma che dici? Devi andare subito a casa. Avanti, muoviti!- lo incitò Jared, spingendolo, ma l’ altro non si mosse.

-che c’ è? Mi volete per un’ orgia collettiva? Grazie, non ci sto.-

-ci tieni davvero a Billie?-

-e tu, ci tieni alla faccia?- domandò di rimando Mike, il pugno serrato. Ma qualcosa lo preoccupava.

-ti prego, Mike, si tratta di Billie, ti prego, per una volta, fidati!- lo implorò il frontman, le mani giunte. Anche Trè appariva preoccupato.

-ti avverto, Jared, se è uno scherzo o una cazzata, giuro che..-

-no, te lo giuro! Si tratta di Avril Lavigne. Sono sicuro che, non solo è stata lei a scrivere l’ articolo su Billie e a ricattare tutti noi perché stessimo zitti, ma adesso sta puntando a Billie e non so cosa voglia fargli! Eravamo nello stesso albergo, e l’ ho vista uscire mentre parlava al telefono dicendo che andava ad aggiustare Billie. Credimi, ti supplico, è la verità!-

Mike era convinto, ormai. In breve raggiunsero casa sua, e il bassista dei Green Day si rese conto che Jared aveva avuto ragione.

Billie stava rannicchiato accanto alla porta del bagno, in lacrime.

-Mike.. mi dispiace..-

-che è successo?- chiese il compagno, raggiungendolo, seguito da Trè e Jared. Billie si asciugò in fretta le lacrime, sebbene gli occhi rossi facessero ben notare che aveva pianto.

-mi ha trattato come un oggetto.. guarda.- e mostrò a Mike vistosi graffi sulle braccia.

Tirò su con il naso e continuò.

-è venuta qui Avril Lavigne. Ero in bagno, beh.. poi ti dico. È entrata e ha preso a toccarmi. Mi ha messo una sciarpa sulla bocca, mi ha legato le braccia e mi ha utilizzato. Non è stato piacevole, diceva che voleva il mio piacere, ma mi ha visto solo soffrire. Credo che fosse drogata. Tanto. Non stava bene, e mi ha attirato ad aprire la porta con un gatto che aveva coperto di tagli e graffi. Pensavo si fosse perso o ferito, allora ho aperto la porta, ed è entrata lei, ed.. è successo quello che è successo. Avevi ragione, Jared, c’ è lei dietro l’ articolo. Scusate, vado a darmi una sistemata.-

E sgattaiolò in bagno strofinandosi gli occhi. Mike, Trè e Jared rimasero immobili, a fissarsi.

-come tanti anni fa..- sussurrò Mike, quasi parlando a se stesso.

 

 

Ecco che, in un certo senso, Billie sconta la sua dipendenza dal sesso!! Ahah, come sono sadica!! (BJ: finalmente te ne sei accorta! IO: taci, BASTARDO!! BJ: ancoraa!!!!T_T)

Jared, spinto dalla preoccupazione per Billie, passa al “lato buono”, e Mike si ricrede su di lui. Ma ecco che riappare il fantasma di quel fatidico stupro.. di nuovo Billie si ritrova vittima di violenze sessuali. Tutto mentre Trè semi-dichiara il suo segreto amore per Billie e rende noto a Mike l’ odio che tutti provano per lui.

Beh, capitolo denso che spero sia di vostro gradimento! Un bacio.. e grazie ancora a Drunky Bunny, sperando che ABBIA VOGLIA di recensire!

 

 

 

 

 

 

   
 
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