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Autore: echo kiriky    10/09/2010    3 recensioni
Ginevra Black, capelli rosso fuoco, lentiggini sotto gli occhi color smeraldo, è sempre stata una tipa particolarmente vivace ed estroversa. Già durante l'infanzia era lei ad incoraggiare i suoi due compagni di bravate, i fratelli Barnes, a compiere le più stravaganti azioni. Ora però sembra non trovare quel coraggio che sempre l'ha contraddistinta.
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Disclaimer: Ci tengo a precisare che con questo mio scritto privo di alcuno scopo di lucro, non intendo dare una rappresentazione veritiera del carattere o della vita di Ben Barnes, né desidero offenderlo in alcun modo.


Più che ricordi.
"It wasn't fair
For me just to go
Act like I knew waht you've been though
Cuz I wasn't there
And I'll never know
Couldn't see from
Your point of view
But I'm doing all I can
For you to see
That I understand
That I understand "
[More that a Memory- Hoobastank]




Il colloquio di lavoro al giornale è finito da poco e sulla via di ritorno, ne ha approfittato per vedere delle case. Vorrebbe trovare un appartamento ad un buon prezzo. Non ha fatto nessun riferimento a tal riguardo né a Jack né a Ben, conscia del fatto che entrambi avrebbero fatto di tutto per farla andare a vivere con loro.

Una gentilezza tipica dei fratelli Barnes, una gentilezza che questa volta vorrebbe evitare per cavarsela da sola.
L'interesse di Ginevra finisce per cadere su un appartamento in un attico di un palazzo non distante né da casa sua, né da quella dei fratelli. Dopo essere riuscita ad avere un appuntamento con l'agente immobiliare per vedere l'appartamento il giorno seguente, decide di fare ritorno a casa.
Rientrata, si dirige da subito nella sua stanza al secondo piano. Il letto, a baldacchino ad una piazza e mezzo, al centro della stanza è stato rifatto abbastanza velocemente. Si toglie le scarpe all'ingresso, indossando le sue fidate ciabattina con dei fiori sul davanti, regalatele da Jack qualche Natale passato. Dopo di che si siede al computer accendendolo. L'obiettivo è quello di controllare la posta, accendere la chat di messenger e scaricare le ultime foto scattate la sera prima in compagnia di Jack e Ben.
Mentre aspetta che si carichi, Ginevra apre la finestra e sistema le ultime cose ancora impilate malamente a terra o sopra la piccola biblioteca. In particolare si sofferma a guardare oltre la finestra, verso la casa lì accanto e alla strada laterale., e le due finestre praticamente davanti alla sua , quella della stanza di Ben e quella di Jack.
E' immersa nei suoi pensieri quando viene ridestata alla realtà dalla voce di Jack proveniente dalla finestra a destra della sua.
«Che cosa ci fai lì?» Gli domanda Ginevra dopo averlo salutato con un cenno della mano.
«Dovevo prendere un paio di cose. In più i miei mi hanno detto di passare in mattinata a prendere un altro paio di sacchetti.» Le dice Jack, alzando leggermente le spalle prima di iniziare a parlare e nel finire, si sposta una ciocca di capelli da davanti al viso. «Invece, cosa fai te? Il colloquio come è andato?»
«Al momento stavo riordinando un po' di cianfrusaglie e volevo passare le foto di ieri al computer. Non so dirti con esattezza come sia andato. » Sorride in direzione dell'amico.
«Che ne dici se tra cinque minuti passo da te, vediamo insieme le foto e poi facciamo un giro per Londra? Ti concedo anche un giro illimitato per negozi, per poterti dare allo shopping sfrenato » e nel dirlo accenna un sorriso, un modo ulteriore per tentare l'amica.
«Hai detto shopping illimitato, per caso? No, perché avrei bisogno di rifarmi parte del guardaroba!»
«Bene, allora ci si vede tra cinque minuti.» Nemmeno il tempo di dirlo che già è sparito oltre la finestra e l'ha chiusa.
Rimasta sola, Ginevra si rimette al computer, passate le foto si dirige in cucina per preparare un caffè, per lei stessa e per Jack.
Nell'attesa comincia a rovistare nella dispensa alla ricerca di una qualsiasi cosa commestibile che potrebbe servire al suo ospite, non appena arriverà.
Mentre sta tagliando due fettine di torta alla mela, suonano alla porta. Prima di andare ad aprire, però, prepara due tazzine col caffè sul tavolo e due piattini accanto alla torta, appoggiata al centro del tavolo.
«Jack, alla faccia dei cinque minuti! » Gli dice aprendo la porta e facendolo accomodare, prima di avviarsi insieme in cucina. «Scusa, mi hanno fermato qualche minuto di più. Inoltre mi ha anche chiamato Ben per ricordarmi di fare la spesa o questa sera non si mangia!»
«Bene, quindi dobbiamo aggiungere un giro al supermarket... quasi, quasi ne approfitto anche io. La dispensa è quasi vuota!» Si siede cominciando a sorseggiare un po' di caffée.
"Le torte di tua madre sono sempre fantastiche!» Nel mentre, si taglia un altro pezzetto di torta, «mi ricordano i tuoi compleanni di quando eravamo piccoli... eccetto quello del tuo decimo compleanno...» Lanciandole un'occhiata profonda.
«Mi sembra di averti già spiegai per quale motivo non vi avevo invitato. Ero gelosa marcia di voi e non volevo farvi vedere ad altre ragazzine. In più volevo passare il mio compleanno solo con voi, senza dovervi dividere con altro. Comunque, anche io non ricordo il tuo undicesimo compleanno, se non mi sbaglio!»
«Avevo invitato tutti maschi, non li conoscevi e non volevo farti sentire a disagio...» Ginevra lo interrompe, «e ammetti che ti vergognavi di dire che eri amico di una femmina!» Ammonendolo con lo sguardo perché non dice- Non è vero!
«Ok, ok... rimaniamo qui ancora a lungo a rivangare i torti passati, oppure mi fai vedere le foto?»
Lanciatagli una linguaccia, Ginevra si alza e sparecchia la tavola: le tazzine dentro la lavastoviglie e la torta al riparo sotto un panno. Dopo di che fa strada a Jack verso la sua stanza.
Gli mostra le foto, facendo alternare sullo schermo facce buffe e sorridenti. Una volta finite la vedere, Jack scende al piano di sotto, in salotto, per aspettare che Ginevra finisca di cambiarsi per poter finalmente uscire. Non aspetta molto, per poterla vedere scendere in jeans e t-shirt, più una giacca in pelle sopra.
«Ci hai messo poco!» Le fa notare, memore dei tempi che solitamente impiega l'amica per prepararsi.
«Non dovevo truccarmi!» Recuperata la borsa, finalmente possono uscire ed avviarsi verso la mattinata di sano shopping, senza limiti.


Spazio Autrice:
In realtà questo capitolo non mi piace per nulla. Mi dispiace avervi fatto aspettare ed ora farvi leggere questa schifezza. Cercherò di diventare regolare con gli aggiornamenti e di non presentare più certe oscenità.
La canzone centra e non centra, quindi non è indicativa.
ranyare: Sono contenta che hai seguito il mio desiderio, così come sono estremamente felice che ti piaccia questa storia insieme ai suoi personaggio. Non posso dirti: spero che anche questo capitolo sia di tuo gradimento perché -lo so da me- lascia molto a desiderare. Spero di riuscire ad aggiornare prima la prossima volta e che continuerai a seguirla.
anythingforyou:
Nessun problema, sono felice che tu sia tornata. Non sarei mai riuscita a tenere un Ben ammusolito per tanto tempo, sarebbe stato più forte di me, lo vedo sempre troppo allegro per poterlo immaginare in quel modo. No, purtroppo non studio tedesco ma ascolto un po' di musica made in Germania, quindi ogni tanto capita che inserisco musica che mi ispiri.
Darksakura: Grazie mille. Che idea ti sei fatta sui due fratelli? Ora sono curiosa di sapere! Grazie anche per i complimenti sull'esame, li ricambio a te! Per quanto riguarda Ginevra, ed il passato, piano piano cercherò di far uscire qualcosa... qui già c'è un pochino.

   
 
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