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Autore: Rei Murai    10/09/2010    1 recensioni
Si girò verso la porticina rossa constatando che, anche essa, era diventata più grande….come se….
Si fissò notando di essere alto quando la chiave che, dopo essere scivolata dalla sua tasca, ora stava a terra a pochi passi da lui.
Decisamente più pesante quando cercò di alzarla mentre, con non poca fatica, riusciva a inserirla nella serratura e farla scattare.
E fu proprio in quel momento che i suoi dubbi divennero una sconcertante realtà.
Non solo la stanza dove stava fino a pochi minuti fa, ma anche il magnifico giardino che si trovava di fronte a lui, erano giganteschi.
Esattamente come se lui si fosse ristretto e fosse diventato della grandezza di un topo.
- ben venuta Arisu… – si voltò verso la voce che l’aveva preso alla sprovvista – … nel paese delle meraviglie - trovandosi davanti al bian coniglio…Uchiha Sasuke.

Fanfic parodia ispirata al libro "Alice Nel paese delle meraviglie" di Lewis Carrol Per tutti gli amanti di Naruto e che credono, come me, che il paese delle meraviglie esista da qualche parte ù.ù/ Commentate!
Genere: Parodia, Comico, Erotico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sasuke Uchiha
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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Cap 9

Ramen sparito? Chi è il colpevole.

 

Dopo lo spiacevole intoppo del gatto, la duchessa era stata totalmente dimenticata e lasciata libera di girare per il giardino.

Appena Tsunade l’aveva vista e riconosciuta, le era costa in contro, affondando le sue lunghe dita attorno al suo braccio e trascinandola via da lì con una scusa banale, pronta a farle vedere il giardino delle rose, dove ancora i tre ragazzi stavano nascosti dentro il buco vuoto in cui li aveva infilati, e qualsiasi altra cosa gradisse ad entrambi.

Solo due ore dopo erano rientrate a palazzo dove, la situazione era degenerata fino a diventare un aula di tribunale.

Al centro del salone principale si trovavano il Re e la Regina, seduti sui loro grandi e sfarzosi troni, ed intenti a fissare con aria omicida una povera “carta”, altresì chiamata Neji Hyuuga, ammanettata e costretta in ginocchio di fronte a loro e ad un tavolo dove si trovavano tre teglie vuote e sporche di quella che sembravano tre ciotole per il ramen.

Sasuke stava in piedi accanto ai due sovrani, con aria stanca e un lungo foglio in mano mentre, dodici individui tra animali e uccelli, scrivevano su lavagnette che facevano un rumore così stridente da mandarla in tilt.

- Che succede? –

Chiese comunque curiosa, chinandosi verso Tsunade che, tranquillamente, aveva preso posto attirandola con se

- è un processo. Il fante di cuori qui presente, qualche giorno fa, ha mangiato un po’ del ramen della regina, o così sostiene lui. In realtà ne sono sparite tre ciotole! –

- Silenzio in aula! – la voce di Lee  squillò alta nel bisbigliare generale, prima che concedesse la parola al bian coniglio.

Sasuke inforcò un paio di orribili occhiali, fissando tutti in modo da accertarsi di avere la loro attenzione, prima di cominciare.

- Qualche giorno fa la regina preparò tre ciotole di ramen per i suoi figli affamati. Ci mise tanto tempo e tanto amore per la preparazione della sua prelibatezza migliore e, il fante di cuori, qui presente, rubò le ciotole mangiandole di nascosto – si schiarì la voce, evidentemente non abituato a parlare tanto, prima di riprendere

– A voi il verdetto, giurati – Lo interruppe il Re con l’aria di chi volesse finire il prima possibile quella farsa, venendo bloccato nuovamente dal coniglio

- Non ancora vostra maestà. Questo è un processo, bisogna fare tante cose prima. Avanti il primo testimone! –

Lee sbuffò vistosamente, incrociando le braccia al petto mentre Sakura accavallava le gambe fissando con sguardo sbieco la prima “persona” che entrò all’interno della sala come testimone.

Fissò con aria sopresa la persona del suo sensei attraversare a grandi falcate la fila di sedie poste ai lati dell’aula e fermarsi di fronte a Lee e Sakura, seguito da Iruka e Gai.

- Sentiamo, tu che sai di questa spiacevole faccenda? – Cominciò col chiedere Lee – Parla e ti farò tagliare la testa subito! –

Il Cappellaio tremò a quell’affermazione, facendo traballare la tazza di tea che teneva tra le mani, prima di fermarla con presa salda

- Io non so niente, vostra maestà. Ho cominciato da poco a prendere il tea e non mi sono mai mosso dalla mia umile dimora –

La regina diede un pugno al banco, facendo saltare tutti i presenti, visibilmente irritata.

- M-ma se volete vi posso raccontare della volta che ho litigato con il tempo, prima che la mia impresa fallisse e io mi ritrovassi a bere il tea tutti i giorni, continuamente….volete un po’ di tea? –

Sakura trattenne a stento strilli incomprensibili che fecero scappare il povero sensei e il suo seguito prima che potessero tagliargli la testa.

- E ora il verdetto! – esclamò nuovamente Lee per poi sbuffare all’occhiataccia di Sasuke

- Avanti il secondo testimone! – sbottò questi scocciato

Gli starnutì invasero la sala ancora prima che essa fece il suo ingresso preannunciando all’intera sala di chi si trattasse.

Shizune si fermò di fronte alla regina, scrollandosi il pepe dal vestito e cercando con lo sguardo qualcuno o qualcosa prima di portare la propria attenzione ai sovrani.

Naruto fece finta di niente quando Tsunade si appiattì contro di lui, nel vago tentativo di nascondersi allo sguardo della donna e, non poté fare a meno di pensare che, certe cose non cambiassero mai.

- Perché sono stata convocata qui? –

Chiese la donna spazientita fissando prima il Re e poi la Regina

- Tu sai che fine hanno fatto le ciotole di Ramen della regina? –

Shizune inarcò un sopracciglio furiosa

- Io so solo che nel Ramen ci si mette il pepe, niente altro. –

- Niente di niente? – Sakura si porse verso di lei, poggiando le mani al banco

- Niente di niente! – rispose lei avvicinando ulteriormente il viso al suo.

La rosa rimase qualche istante a fissarla prima di tornare al proprio posto

- Bene. Sparisci da qui prima che ti faccia decapitate –

La kunoichi diede un’ultima scrollata al vestito pieno di pepe prima di dirigersi a passo spedito fino a Tsunade e trascinarla fuori per un orecchio dalla sala.

 

Fissò le due donne allontanarsi per poi sospirare sconsolata.

Sentiva uno strano dolore all’altezza dello stomaco, non dato certamente dalla fame dato che Tsunade l’aveva fatto mangiare durante il loro tour.
Abbassò lo sguardo sui propri piedi, constatando che si stavano allungando a vista d’occhio.

Si accucciò ancora di più contro la sedia, contenta di star riprendendo le proprie sembianze e, al contempo, speranzosa di passare inosservata.

Fù proprio quando espresse quel desiderio che, la voce di Sasuke, la riportò alla realtà

- Chiamate il prossimo testimone; Naruko! –

 

Cap 10

Interrogata? Naruko attraverso lo specchio.

 

Naruko si alzò in piedi, così velocemente da rovesciare con un colpo dell’abito il banchetto su cui si era seduta.

Era cresciuta così tanto, in quegli ultimi minuti, che con la testa riusciva quasi a sfiorare il banchetto su cui era seduto il bian Coniglio.

- Sei tu Naruko? –

Sakura inforcò gli occhiali, fissando con aria critica, prima di tirare una spallata spaventata al marito

- Decreto Quarantadue! Tutte le persone più alte di mezzo miglio devono lasciare l’aula! –

La bionda incrociò le braccia al petto, con il viso imbronciato per l’offesa, rispondendo

- Io non sono alto più di mezzo miglio! E poi siete stati voi a chiamarmi qui, perché dovrei andarmene?! –

Il Re balbettò qualche parola sconnessa, chinandosi poi verso Sasuke in cerca di un aiuto

- Cosa sai di questa faccenda? – Chiese allora il moro, nascondendosi dietro la propria tromba per paura di essere colpito

- Niente di niente! Io sono venuto in questo assurdo mondo, per inseguire te razza di teme vestito di bianco che non sei altro! –

- Nessuno può urlare nel mio tribunale a parte me! – Urlò Sakura, alzandosi in piedi – Tagliatele la testa! –

Naruko si voltò appena in tempo per vedere le carte che correvano verso di lei,arrampicandosi le une sulle altre per raggiungere il suo capo, ormai troppo lontano dalle loro misere posizioni.

Le spostò con una manata, facendole sparpagliare per tutta la sala, voltandosi poi verso Sakura che, ora, non sembrava più grande di una carta da gioco.

- Non sei altro che la regina di un mazzo di carte! – sbottò afferrandola e fissandola dimenarsi tra le sue mani.

Stava giusto per decidere cosa fare di lei, quando un dolore sordo al fianco le fece chiudere gli occhi, costringendola poi a riaprirli poco dopo, dolorante.

 

- Usuratonkachi è così che passi il tempo al posto di allentarti? –

Il biondo sbattè per un paio di secondi gli occhi, fissandosi attorno.

Era sdraiato nella radura in cui si era addormentato, il suo corpo non aveva dimensioni spropositatamente piccole o grandi e, il Sasuke che si trovava di fronte a lui non aveva un paio di orecchie bianche da coniglio né l’aria spaesata e spaventata che aveva qualche secondo prima.

- Sas’…kè? –

- No, la fata turchina –

- Che fine hanno fatto le carte? E Sakura e Lee? –

Il moro inarcò un sopracciglio confuso

- Non c’è nessuno qui, baka –

- Ma come no?! Tu avevi grandi orecchie da coniglio e giravi mezzo nudo! Mi hai trascinato in uno strano mondo in cui Kakashisensei parlava con il tempo e Sakura…era una pazza psicopatica sposata con Rock Lee che urlava di tagliare la testa a chiunque non le andasse a genio! –

- Tu devi mangiare meno ramen secondo me –

Borbottò il moro tirandolo su di peso

-  MA È VERO SASUKETEME! –

Il moro sospirò trascinandolo via per un braccio.

- Andiamo Uzumaki. Sakura e Kakashisensei ci aspettano –

Il biondo lanciò un ultima occhiata dietro le proprie spalle, intravedendo un movimento dietro ad un cespuglio prima di sospirare pesantemente.

Sicuramente era stato solo un sogno.

 

Naruto aprì un occhio, fissandosi attorno.

Si era riaddormentato sul divano di casa Uchiha, quello che dava dietro la grande finestra che gli permetteva di vedere il villaggio e di fronte al grande specchio in cui Sakurachan rimaneva a fissarsi con aria estasiata ogni volta che li andava a trovare.

Aveva qualcosa di strano quello specchio.

Ogni volta che ci si specchiava, quando non c’era Sasuke, gli sembrava di vedere un altro mondo, dove un altro Naruto lo fissava con sguardo maligno.

Preso da una strana stretta allo stomaco, il biondo, si avvicinò alla superficie riflettente, guardandosi.

I capelli biondi cadevano scompigliati attorno al suo viso e, la dove si doveva trovare uno sguardo scettico, c’era un ghigno sadico che lo spronava ad avere terrore.

Allungò una mano verso la figura di fronte a se, sfiorando la superficie e rimanendo spaventato vedendo le proprie dita attraversarla.

Quando vide la mano del proprio riflesso dirigersi verso di lui, fece un balzo all’indietro, troppo lentamente per evitare la faccenda.

Una questione di un secondo fù quella che lo trascinò dall’altra parte, facendolo finire attraverso lo specchio

- Non di nuovo! –

Urlò disperato tra se e se, chiedendosi in quali rocambolesche avventure sarebbe finito quella volta.

 

Oddio…

Oddio! L’ho finitaaaaaaaaaa ç_______ç *fa fiumoni di lacrime*.

È finita gentee ç___ç
Troppi anni ci ho speso dietro questa cazzo di fic!

Sei cazzo di anni!

Ma ora è conclusa ç___ç
Gioite con me vi prego!!!!

Spero davvero che vi sia piaciuta e che alla mia povera mente malata non venga mai la voglia di continuare le avventure di Narukochan attraverso lo specchio….

Per ora è tutto…credo…

Vi lascio ç___ç
Oddio…

Oddio…

   
 
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