Cap
9
Ramen
sparito? Chi è il colpevole.
Dopo
lo spiacevole intoppo del gatto, la
duchessa era stata totalmente dimenticata e lasciata libera di girare
per il
giardino.
Appena
Tsunade l’aveva vista e riconosciuta, le era costa in contro,
affondando le sue
lunghe dita attorno al suo braccio e trascinandola via da lì
con una scusa
banale, pronta a farle vedere il giardino delle rose, dove ancora i tre
ragazzi
stavano nascosti dentro il buco vuoto in cui li aveva infilati, e
qualsiasi
altra cosa gradisse ad entrambi.
Solo
due ore dopo erano rientrate a palazzo dove, la situazione era
degenerata fino
a diventare un aula di tribunale.
Al
centro del salone principale si trovavano il Re e la Regina, seduti sui
loro
grandi e sfarzosi troni, ed intenti a fissare con aria omicida una
povera
“carta”, altresì chiamata Neji Hyuuga,
ammanettata e costretta in ginocchio di
fronte a loro e ad un tavolo dove si trovavano tre teglie vuote e
sporche di
quella che sembravano tre ciotole per il ramen.
Sasuke
stava in piedi accanto ai due sovrani, con aria stanca e un lungo
foglio in
mano mentre, dodici individui tra animali e uccelli, scrivevano su
lavagnette
che facevano un rumore così stridente da mandarla in tilt.
-
Che succede? –
Chiese
comunque curiosa, chinandosi verso Tsunade che, tranquillamente, aveva
preso
posto attirandola con se
-
è un processo. Il fante di cuori qui presente, qualche
giorno fa, ha mangiato
un po’ del ramen della regina, o così sostiene
lui. In realtà ne sono sparite
tre ciotole! –
-
Silenzio in aula! – la voce di Lee
squillò alta nel bisbigliare generale, prima
che concedesse la parola al
bian coniglio.
Sasuke
inforcò un paio di orribili occhiali, fissando tutti in modo
da accertarsi di
avere la loro attenzione, prima di cominciare.
-
Qualche giorno fa la regina preparò tre ciotole di ramen per
i suoi figli
affamati. Ci mise tanto tempo e tanto amore per la preparazione della
sua
prelibatezza migliore e, il fante di cuori, qui presente,
rubò le ciotole
mangiandole di nascosto – si schiarì la voce,
evidentemente non abituato a
parlare tanto, prima di riprendere
–
A voi il verdetto, giurati – Lo interruppe il Re con
l’aria di chi volesse
finire il prima possibile quella farsa, venendo bloccato nuovamente dal
coniglio
-
Non ancora vostra maestà. Questo è un processo,
bisogna fare tante cose prima.
Avanti il primo testimone! –
Lee
sbuffò vistosamente, incrociando le braccia al petto mentre
Sakura accavallava
le gambe fissando con sguardo sbieco la prima
“persona” che entrò
all’interno
della sala come testimone.
Fissò
con aria sopresa la persona del suo sensei attraversare a grandi
falcate la
fila di sedie poste ai lati dell’aula e fermarsi di fronte a
Lee e Sakura,
seguito da Iruka e Gai.
-
Sentiamo, tu che sai di questa spiacevole faccenda? –
Cominciò col chiedere Lee
– Parla e ti farò tagliare la testa subito!
–
Il
Cappellaio tremò a quell’affermazione, facendo
traballare la tazza di tea che
teneva tra le mani, prima di fermarla con presa salda
-
Io non so niente, vostra maestà. Ho cominciato da poco a
prendere il tea e non
mi sono mai mosso dalla mia umile dimora –
La
regina diede un pugno al banco, facendo saltare tutti i presenti,
visibilmente
irritata.
-
M-ma se volete vi posso raccontare della volta che ho litigato con il
tempo,
prima che la mia impresa fallisse e io mi ritrovassi a bere il tea
tutti i
giorni, continuamente….volete un po’ di tea?
–
Sakura
trattenne a stento strilli incomprensibili che fecero scappare il
povero sensei
e il suo seguito prima che potessero tagliargli la testa.
-
E ora il verdetto! – esclamò nuovamente Lee per
poi sbuffare all’occhiataccia
di Sasuke
-
Avanti il secondo testimone! – sbottò questi
scocciato
Gli
starnutì invasero la sala ancora prima che essa fece il suo
ingresso
preannunciando all’intera sala di chi si trattasse.
Shizune
si fermò di fronte alla regina, scrollandosi il pepe dal
vestito e cercando con
lo sguardo qualcuno o qualcosa prima di portare la propria attenzione
ai
sovrani.
Naruto
fece finta di niente quando Tsunade si appiattì contro di
lui, nel vago
tentativo di nascondersi allo sguardo della donna e, non
poté fare a meno di
pensare che, certe cose non cambiassero mai.
-
Perché sono stata convocata qui? –
Chiese
la donna spazientita fissando prima il Re e poi la Regina
-
Tu sai che fine hanno fatto le ciotole di Ramen della regina?
–
Shizune
inarcò un sopracciglio furiosa
-
Io so solo che nel Ramen ci si mette il pepe, niente altro. –
-
Niente di niente? – Sakura si porse verso di lei, poggiando
le mani al banco
-
Niente di niente! – rispose lei avvicinando ulteriormente il
viso al suo.
La
rosa rimase qualche istante a fissarla prima di tornare al proprio
posto
-
Bene. Sparisci da qui prima che ti faccia decapitate –
La
kunoichi diede un’ultima scrollata al vestito pieno di pepe
prima di dirigersi
a passo spedito fino a Tsunade e trascinarla fuori per un orecchio
dalla sala.
Fissò
le due donne allontanarsi per poi sospirare sconsolata.
Sentiva
uno strano dolore all’altezza dello stomaco, non dato
certamente dalla fame
dato che Tsunade l’aveva fatto mangiare durante il loro tour.
Abbassò lo sguardo sui propri piedi, constatando che si
stavano allungando a
vista d’occhio.
Si
accucciò ancora di più contro la sedia, contenta
di star riprendendo le proprie
sembianze e, al contempo, speranzosa di passare inosservata.
Fù
proprio quando espresse quel desiderio che, la voce di Sasuke, la
riportò alla
realtà
-
Chiamate il prossimo testimone; Naruko! –
Cap
10
Interrogata?
Naruko attraverso lo specchio.
Naruko
si alzò in piedi, così velocemente
da rovesciare con un colpo dell’abito il banchetto su cui si
era seduta.
Era
cresciuta così tanto, in quegli ultimi minuti, che con la
testa riusciva quasi
a sfiorare il banchetto su cui era seduto il bian Coniglio.
-
Sei tu Naruko? –
Sakura
inforcò gli occhiali, fissando con aria critica, prima di
tirare una spallata
spaventata al marito
-
Decreto Quarantadue! Tutte le persone più alte di mezzo
miglio devono lasciare
l’aula! –
La
bionda incrociò le braccia al petto, con il viso imbronciato
per l’offesa,
rispondendo
-
Io non sono alto più di mezzo miglio! E poi siete stati voi
a chiamarmi qui,
perché dovrei andarmene?! –
Il
Re balbettò qualche parola sconnessa, chinandosi poi verso
Sasuke in cerca di un
aiuto
-
Cosa sai di questa faccenda? – Chiese allora il moro,
nascondendosi dietro la
propria tromba per paura di essere colpito
-
Niente di niente! Io sono venuto in questo assurdo mondo, per inseguire
te
razza di teme vestito di bianco che non sei altro! –
-
Nessuno può urlare nel mio tribunale a parte me! –
Urlò Sakura, alzandosi in
piedi – Tagliatele la testa! –
Naruko
si voltò appena in tempo per vedere le carte che correvano
verso di
lei,arrampicandosi le une sulle altre per raggiungere il suo capo,
ormai troppo
lontano dalle loro misere posizioni.
Le
spostò con una manata, facendole sparpagliare per tutta la
sala, voltandosi poi
verso Sakura che, ora, non sembrava più grande di una carta
da gioco.
-
Non sei altro che la regina di un mazzo di carte! –
sbottò afferrandola e
fissandola dimenarsi tra le sue mani.
Stava
giusto per decidere cosa fare di lei, quando un dolore sordo al fianco
le fece
chiudere gli occhi, costringendola poi a riaprirli poco dopo, dolorante.
-
Usuratonkachi è così che passi il tempo al posto
di allentarti? –
Il
biondo sbattè per un paio di secondi gli occhi, fissandosi
attorno.
Era
sdraiato nella radura in cui si era addormentato, il suo corpo non
aveva
dimensioni spropositatamente piccole o grandi e, il Sasuke che si
trovava di
fronte a lui non aveva un paio di orecchie bianche da coniglio
né l’aria
spaesata e spaventata che aveva qualche secondo prima.
-
Sas’…kè? –
-
No, la fata turchina –
-
Che fine hanno fatto le carte? E Sakura e Lee? –
Il
moro inarcò un sopracciglio confuso
-
Non c’è nessuno qui, baka –
-
Ma come no?! Tu avevi grandi orecchie da coniglio e giravi mezzo nudo!
Mi hai
trascinato in uno strano mondo in cui Kakashisensei parlava con il
tempo e
Sakura…era una pazza psicopatica sposata con Rock Lee che
urlava di tagliare la
testa a chiunque non le andasse a genio! –
-
Tu devi mangiare meno ramen secondo me –
Borbottò
il moro tirandolo su di peso
- MA È VERO
SASUKETEME! –
Il
moro sospirò trascinandolo via per un braccio.
-
Andiamo Uzumaki. Sakura e Kakashisensei ci aspettano –
Il
biondo lanciò un ultima occhiata dietro le proprie spalle,
intravedendo un
movimento dietro ad un cespuglio prima di sospirare pesantemente.
Sicuramente
era stato solo un sogno.
Naruto
aprì un
occhio, fissandosi attorno.
Si
era
riaddormentato sul divano di casa Uchiha, quello che dava dietro la
grande
finestra che gli permetteva di vedere il villaggio e di fronte al
grande
specchio in cui Sakurachan rimaneva a fissarsi con aria estasiata ogni
volta
che li andava a trovare.
Aveva
qualcosa
di strano quello specchio.
Ogni
volta che
ci si specchiava, quando non c’era Sasuke, gli sembrava di
vedere un altro mondo,
dove un altro Naruto lo fissava con sguardo maligno.
Preso
da una
strana stretta allo stomaco, il biondo, si avvicinò alla
superficie
riflettente, guardandosi.
I
capelli biondi
cadevano scompigliati attorno al suo viso e, la dove si doveva trovare
uno
sguardo scettico, c’era un ghigno sadico che lo spronava ad
avere terrore.
Allungò
una mano
verso la figura di fronte a se, sfiorando la superficie e rimanendo
spaventato
vedendo le proprie dita attraversarla.
Quando
vide la
mano del proprio riflesso dirigersi verso di lui, fece un balzo
all’indietro,
troppo lentamente per evitare la faccenda.
Una
questione di
un secondo fù quella che lo trascinò
dall’altra parte, facendolo finire attraverso
lo specchio
-
Non di nuovo!
–
Urlò
disperato
tra se e se, chiedendosi in quali rocambolesche avventure sarebbe
finito quella
volta.
Oddio…
Oddio!
L’ho finitaaaaaaaaaa ç_______ç *fa
fiumoni di lacrime*.
È
finita gentee ç___ç
Troppi anni ci ho speso dietro questa cazzo di fic!
Sei
cazzo di anni!
Ma
ora è conclusa ç___ç
Gioite con me vi prego!!!!
Spero
davvero che vi sia piaciuta e che alla mia povera mente malata non
venga mai la
voglia di continuare le avventure di Narukochan attraverso lo
specchio….
Per
ora è tutto…credo…
Vi
lascio ç___ç
Oddio…
Oddio…