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Autore: Herm735    11/09/2010    2 recensioni
Aveva avuto una giornata molto dura. Ma avere giornate molto dure era entrato a far parte della sua routine. Ormai i metodi magici non erano più sicuri. Potevano essere quelli a farti beccare.
Era paranoica, ecco la verità.
Certo, se loro non avessero continuamente tentato di uccidere la sua gente, forse non lo sarebbe stata.
Genere: Azione, Guerra, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Albus Silente, Nuovo personaggio | Coppie: Draco/Ginny, Harry/Hermione, Luna/Ron
Note: AU | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Da Epilogo alternativo
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- Questa storia fa parte della serie 'WANTED'
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Ormai era almeno un'ora che aspettavano.
Tutti loro erano fermi all'esterno del castello diroccato in cui per tutto quel tempo avevano trovato rifugio. In Scozia.
“Mia signora, siete certa che sia oggi?” chiese titubante Blaise.
“Sai che lo sono” rispose fiera Amanda.
Indossava la sua maschera. Aveva quindi il volto coperto ed il cappuccio alzato, solo la bocca era appena visibile.
Lei era qualche passo avanti a tutti gli altri, dietro di lei le sue fedelissime guardie, Pansy e Blaise, che non la lasciavano mai, ovunque andasse.
E, dietro loro tre, gli altri. Il loro esercito.
“Ma...al tramonto?” chiese stavolta Pansy.
“Al tramonto.”
“Non sarebbe stato più saggio per loro affrontare il confine di notte?”
Il confine era il passaggio tra la Bretagna e la Scozia. Difficile da attraversare in pieno giorno.
Impossibile in piena notte.
Ma se sai il posto giusto dove passare, e rimani nell'ombra, puoi davvero farcela.
“Di notte le guardie ed i mercenari si moltiplicano esponenzialmente.”
“Ma in pieno giorno, mia signora...voglio dire, giungeranno davvero qui al tramonto?”
“Vi avrei fatto uscire per nulla?” chiese seccata Amanda.
Pansy e Blaise sapevano di potersi fidare, quindi smisero di porre domande.
“Inoltre, se qualcuno ci vedesse in questo preciso istante, non scorgerebbe che un castello diroccato dei tanti di Scozia che la guerra ha distrutto ed una povera pazza che davanti ad esso parla da sola.”
“E questo non sarebbe un po' sospetto, mia signora?”
Amanda la fulminò con lo sguardo.
“Quando arriveranno dovranno pur vedere qualcuno, no?” rispose al limite della sua già di per sé carente pazienza.
“Come hanno fatto a trovarci?” chiese in un sussurro Blaise.
“Ho detto io la strada a Silente. Quel vecchio rimbambito altrimenti non sarebbe riuscito a trovarci nemmeno se fosse passato da qui per caso.”
Pansy trattenne una risata.
“Non si saranno fatti beccare, vero?” domandò ancora Zabini.
“Blaise, ci hai preso forse per principianti?”
Lui abbassò lo sguardo e scosse la testa.
“Mi scuso, mia signora. Non volevo mancare di rispetto.”
Amanda sorrise.
“Vedrai, quando arriveranno capirai come hanno fatto ad oltrepassare il confine.”
Zabini annuì e si ripromise fermamente di starsene zitto e di osservare soltanto quello che sarebbe successo.
“Ci siamo. Il tramonto è adesso” annunciò Amanda dopo qualche altro minuto.
Avevano atteso a lungo, eppure finalmente quello era il momento in cui tutti i loro sforzi sarebbero stati ripagati.
Per anni si erano nascosti, sperando di riuscire finalmente ad ottenere la profezia, che fino ad allora era rimasta intrappolata nella misteriosa mente di Amanda.
Per anni avevano combattuto, perso, vinto. Per anni la guerra era stata la loro ragione di vita, la loro casa. Per anni.
Ma le cose stavano per cambiare.
Le cose sarebbero andate meglio da quel momento in poi.
Dal momento in cui la profezia si sarebbe finalmente rivelata fondata.
Aspettarono ancora l'arrivo dell'esercito promesso.
Ma l'esercito non arrivò.
Attesero più di un'ora dopo il tramonto, ma dell'Ordine nessuna traccia.
Quando il tramonto era ormai distante un'ora, perfino Amanda aveva perso la speranza.
E ciò la disturbò notevolmente.
Di solito era lei che dava speranza, era lei che la toglieva.
Di solito nessuno poteva permettersi di prendersi gioco di lei.
E chi ci provava, pagava un prezzo così alto che non osava mai più nemmeno azzardarsi a respirare davanti a lei.
Dopo un'ora, quello era il tempo limite della speranza, dopo un'ora dal tramonto, la notte iniziò a scendere sulla Scozia.
Alla fine anche Amanda si arrese.
Si voltò verso le sue guardie del corpo.
“Riconducete tutti all'interno del castello. Una volta nella Sala chiederò scusa a tutti.”
Pansy e Blaise annuirono mortificati.
“Aspettate, ma che...”
A parlare era stato un giovane, parte dell'esercito.
Amanda si voltò. Ma solo per accondiscendenza.
I suoi occhi ormai non brillavano più di alcuna speranza.
C'era però qualcos'altro che brillava.
A circa un chilometro di distanza, una piccola luce si era improvvisamente accesa.
Dopo qualche minuto la distanza che separava il portatore di quella piccola luce dall'esercito di Amanda si era dimezzata.
Adesso era riconoscibile un braccio teso dietro quella luce, che senza ombra di dubbio era una bacchetta.
Attesero qualche altro minuto, ma oltre quella persona non si vedeva niente, solo la notte, che la avvolgeva intorno a quella fioca e minuscola luce, facendola sembrare quasi un'apparizione e non ne mostrava il volto.
Trascorse ancora qualche secondo e in breve ad Amanda fu chiaro il motivo per cui non si vedeva il volto della persona che teneva in mano la bacchetta accesa. Semplicemente perché la puntava verso terra, tentando di illuminare come meglio poteva la strada che la stava conducendo fino a quel castello diroccato.
Quando fu a meno di dieci metri di distanza da lei, la luce si bloccò improvvisamente, facendo agitare le due guardie dietro ad Amanda.
Lentamente, quasi in modo surreale, la bacchetta si alzò, andando ad illuminare il viso di colei che la teneva in mano.
Nell'oscurità che ormai li avvolgeva, finalmente l'esercito riuscì a distinguere i lineamenti di una giovane donna.
I capelli e gli occhi erano scuri alla soffusa luce appena accennata, era alta, ma non eccessivamente, e la sua pelle chiarissima sembrava quasi risplendere alla semplice presenza della luna.
Lentamente alle sue spalle altre fioche luci iniziarono ad apparire, una dopo l'altra.
In breve l'invisibilità che li avvolgeva si dissolse, lasciandoli scoperti davanti agli occhi indagatori dell'intero esercito di Amanda.
Aveva usato lo stesso trucco che aveva usato lei.
Ma non riusciva a spiegarsi come quella giovane strega ne fosse in grado.
La giovane donna li osservò tutti per una manciata di secondi con la bocca schiusa.
Poi, improvvisamente, sorrise.
“Scusate il ritardo. Ci hanno trattenuto al confine.”
Amanda le sorrise di rimando.
Era appena giunta, condotta da una fioca luce e seguita da un intero esercito, la risposta a tutti i problemi che la attanagliavano.
“Benvenuta in Scozia, Hermione Granger.”
Hermione a quelle parole fece un brevissimo inchino con la testa e le spalle.
Con un altro paio di passi si trovò difronte alla strega di cui così tanto le avevano parlato da quando era tornata dal suo maestro.
La strega che tutto può. Ecco come l'aveva descritta Lupin.
“Allora, abbiamo la nostra alleanza?” chiese la bruna, tendendo la mano.
Per un secondo Amanda la fissò immobile.
Poi prese la mano che l'altra le stava offrendo.
“Abbiamo la nostra alleanza.”
Dopo un paio di secondi le loro mani ricaddero parallele ai loro fianchi.
“Ma non mi piace stringere patti con chi poi sul più bello arriva in ritardo” sussurrò Amanda allusiva, con un mezzo sorriso stampato in faccia, che tradiva il tono serio che aveva usato.
In quell'istante l'esercito alle spalle di Amanda si scatenò in un boato.
L'Ordine, invece, costituito da maghi più vecchi ed in qualche modo più esperti, si limitò ad una vaga soddisfazione generale. Si limitarono ad esprimere la loro gioia immensa con dei sorrisi appena accennati, come tutti i veri inglesi sono in grado di fare.
“Allora, mi inviterai dentro il tuo castello?”
“Non è che una reggia un tempo sfarzosa ed ora diroccata, ma sarò lieta dell'onore di averti ospite nella mia dimora. Te e tutto il tuo esercito, come si conviene, naturalmente” le disse Amanda, voltandosi.
Il suo esercitò si allargò a i lati, permettendole di passare e di raggiungere la porta di entrata per prima.
Solo in quel momento Hermione guardò alle sue spalle.
“Pansy Parkinson e Blaise Zabini. È un piacere vedervi.”
Si avvicinò a loro e strinse la mano ad entrambi.
“Notiamo con piacere che i vecchi e piccoli dissapori non ti hanno condizionato quando si è arrivati a stringere quest'alleanza così vitale” le disse Pansy a nome di entrambi.
“Ed io noto con piacere che siete sopravvissuti ai primi cinque anni di guerra. Non sono mai stata così lieta di vedervi.”
Sorrise loro garbatamente, prima di passare avanti.
Molti la salutarono e lei strinse a tutti le mani e parlò con tutti quelli che si ricordavano di lei dai tempi di Hogwarts.
Sorrideva a tutti e per tutti loro aveva parole buone.
Tra le altre persone, un viso conosciuto si fece spazio all'interno del suo campo visivo, pur continuando a rimanere in disparte.
Quando si rese conto di chi era la guardò incrociando il suo sguardo.
“Cho Chang. È un vero piacere rivederti.”
Le tese garbatamente la mano.
Lei però non la strinse, si limitò a guardarla con astio, finché Hermione non riabbassò la sua.
“Suppongo che per ogni alleanza ci sia qualcuno che ne rimane scontento” ammise.
Senza soffermarsi oltre su di lei passò avanti, finendo di stringere ogni mano ed entrando finalmente nel castello, seguita dall'esercito, dalle guardie del corpo, ed infine dall'Ordine.
L'ultima persona ad entrare fu Silente.
Dopo che ebbe varcato la soglia si voltò verso il portone con un sorriso sereno e al tempo stesso ammiccante stampato in faccia.
Guardò velocemente all'esterno, notando solo buio ovunque guardasse.
Era proprio una bella serata.
Una di quelle in cui si vedono molto bene le stelle.
Con un piccolo tonfo chiuse il portone, lasciando che il rumore dello scatto riecheggiasse nella notte, tutto intorno al castello.





Vorrei ringraziare:

luca76, che recensisce sempre. Spero che continuerai a farlo, i tuoi commenti sono sempre apprezzati.
rozy_xyz, anche lei presente per ogni capitolo. Spero di leggere la tua storia presto, quando riusciremo finalmente a metterci in contatto.
CassiopeiaAraBlack, spero che continuerai a leggere e recensire, mi ha fatto piacere sapere che hai apprezzato la fanfiction.
Lights, la tua storia già mi manca. Spero che leggerai e recensirai anche questo capitolo, sono curiosa di sapere che ne pensi.

Mi raccomando, continuate a recensire, anche poche parole fanno sempre un grande piacere. A presto!




  
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