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Autore: _KyRa_    12/09/2010    7 recensioni
I loro petti combaciavano perfettamente, così come i loro cuori che battevano all'unisono. La loro pelle umida sfregava piacevolmente ed i loro respiri eccitati si mischiavano.
Complicità. Un qualcosa che una Grifondoro ed un Serpeverde non avrebbero mai potuto concedersi.
Genere: Erotico, Fluff, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger | Coppie: Draco/Hermione
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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« Sarà il nostro piccolo segreto. »




Scriveva ininterrottamente, quasi terrorizzata dalla sola idea che il giorno seguente avrebbe dovuto affrontare un terribile compito di Rune Antiche. Si era rifugiata in biblioteca, lontana da chiunque avesse provato a disturbarla, da ore ormai, senza nemmeno essersi concessa una sola pausa.

Lei era così: dannatamente precisa e responsabile. Non aveva mai provato a venir meno ai suoi doveri; piuttosto si sarebbe morsicata la lingua più e più volte. Aveva sempre ignorato chiunque l'avesse criticata, definendola “Secchiona priva di voglia di vivere” - e ormai nella scuola erano tanti quelli a pensarla così. Eppure, non erano quelli i problemi che voleva porsi.

« Come mai non mi sorprende trovarti qui dentro, Granger? » sentì, per l'appunto, la voce intrisa di discutibile sarcasmo dell'ultima persona che avrebbe voluto incrociare quella sera.

Draco Malfoy si ergeva in tutta la sua statura accanto a lei, scrutandola con interesse.

Si da quando era entrato in biblioteca e l'aveva vista china su quel libro, il suo basso ventre aveva percepito una violenta scossa che gli aveva fatto capire che di lì non sarebbe uscito senza prima soddisfare le sue voglie. Chi l'avrebbe mai detto che la Mezzosangue gli facesse tale effetto? Si era sempre rifiutato di ammetterlo persino a se stesso.

« E come mai io sono sorpresa di trovare te qui dentro, Malfoy? » replicò Hermione, senza degnarlo di attenzione con lo sguardo.

« Sono particolari che non occorre che tu sappia. » ribattè lui, con il suo solito fare superiore.

« Posso avvalermi della stessa possibilità di risposta, quindi. » tagliò corto la Grifondoro, ostinandosi a non prestargli alcuna attenzione – cosa che faceva appena innervosire il ragazzo.

Draco Malfoy non conosceva l'indifferenza. O per lo meno, non quella che veniva riservata a lui. Ogni singolo studente in quella scuola doveva aver pronunciato almeno una volta il suo nome, o anche solo guardato la sua faccia. Tutti dovevano conoscerlo e tutti dovevano prestargli l'attenzione di cui si saziava. Il fatto che quella piccola sapientona non facesse lo stesso lo mandava in bestia.

Hermione si risvegliò appena dai propri pensieri – vorticanti attorno al solo ed unico studio – non appena vide la mano del Serpeverde chiudere con noncuranza il libro sotto il suo naso.

« Odio quando non mi si presta attenzione, Granger, dovresti saperlo. » le ricordò, fissandola negli occhi nocciola, a pochi centimetri di distanza dal suo viso. Hermione si ritrovò a trattenere il fiato: era la prima volta che poteva bearsi della visione così ravvicinata degli occhi di Draco. Così freddi, grigi, color del ghiaccio. La destabilizzavano.

« Se mi conosci, Malfoy, saprai anche che non spreco il mio tempo a prestare attenzione alle serpi come te. » ribattè risoluta. Malfoy sorrise appena, malignamente, facendo finta di non aver notato il pomo d'Adamo della ragazza salire e scendere più volte.

Era la sua specialità: mettere a disagio le persone e soprattutto le ragazze era ciò che sapeva fare meglio e ne andava dannatamente fiero. Tutte riuscivano a cadere ai suoi piedi senza troppi problemi, ma la Granger sembrava assai più risoluta e tutto questo non faceva che eccitare maggiormente il giovane mago. I casi facili non gli erano mai piaciuti.

« Sempre meglio una serpe come me che un noiosissimo libro di Rune Antiche, non trovi? » nel dirle questo, le si era pericolosamente avvicinato – con incredibile sensualità – fino a sedersi accanto a lei. Hermione, di getto si allontanò appena con la propria sedia, senza togliergli gli occhi di dosso.

« Qualcuno ti ha stregato, Malfoy? » domandò sospettosa. Tutta quell'affabilità e quegli ammiccamenti da parte del ragazzo non le parevano normali. Sembrava quasi... Volesse provarci con lei.

« No, che io mi ricordi, Granger. » sorrise il ragazzo, recuperando la piccola distanza che si era tornata a creare fra loro, fino a ridurla più del dovuto.

Non si era mai soffermato ad osservarla: doveva ammettere che non era poi così male. Tanto tempo si era divertito a prenderla in giro e criticarla in ogni suo difetto. Eppure non aveva mai notato che, presa con le pinze, quella ragazzina impertinente potesse aver un certo fascino.

« Cosa vuoi esattamente da me, Malfoy? Devo studiare. » replicò la riccia, suscitando così una nota scocciata nel biondo, il quale voltò il capo verso destra, sbuffando appena.

« Studiare... Studiare... Insomma, Granger, hai mai provato a lasciarti andare ai piaceri della carne, ogni tanto? » la provocò con un sorriso tutt'altro che innocuo. Hermione sgranò gli occhi e si alzò di scatto dalla sedia, sedendosi poi sul tavolo.

« Malfoy, non scherzare. » lo avvertì, osservandolo timorosa di un suo possibile gesto. Draco si lasciò andare in una sonora risata e anch'esso si alzò dalla sedia per avvicinarsi a lei. Non esitò a carezzarle un ginocchio lievemente scoperto dalla gonna della divisa.

« Su, Granger, non mi dirai che hai paura o che non ci hai mai provato con Lenticchia. » la stuzzicò, guardandola attentamente negli occhi, con fare suadente, mentre con la mano continuava a fare avanti e indietro sulla pelle liscia della sua coscia. La ragazza, con il respiro smorzato, gli afferrò il polso con la sua mano sudata. « Qualcuno, qui, è agitato. » sorrise il ragazzo, percependo quell'umido sul suo braccio.

Hermione si guardò attorno spaventata. Possibile che neanche Madama Pince fosse presente?

Il cuore prese a batterle forte nella cassa toracica, quando il Serpeverde le afferrò con delicatezza i fianchi, facendola scivolare sulla scrivania, in avanti, fino a che non si ritrovò il bacino del ragazzo fra le gambe.

« Non ti disgustavo, Malfoy? » domandò tremante Hermione, cercando di salvarsi in qualche modo da quella situazione pericolosa. Non tremava perchè aveva paura di ciò che sarebbe potuto succedere. Tremava per quello che sarebbe successo dopo.

Ron, Ron, Ron, continuava a ripetersi nella mente, ma ogni tentativo di risolutezza stava andando a farsi benedire, con gli occhi di Draco puntati sul suo viso e le sue mani grandi e forti che le arpionavano con possessività i fianchi.

« Effettivamente sì ma, come si dice... La carne è carne. » le sussurrò avvicinandosi al suo viso, per sfiorarle la mandibola con la punta del naso.

« Anche il sangue è sangue. Non vorrai sporcarti del mio? » lo provocò la ragazza, con voce roca, cercando di mantenere stabile la sua posizione. Sentì i denti del ragazzo affondarle appena sul collo, strappandole un gemito soffocato.

« Non me ne sporcherò, Mezzosangue. Se non sbaglio, la tua Purezza l'hai persa con Weasley. » continuò a torturarle quel lembo di pelle, spingendo appena il bacino contro il suo e rivelandole il desiderio che stava crescendo sempre di più dentro di sé. Hermione sentì le gote prenderle fuoco.

« Questi non sono affari tuoi, Malfoy. » rispose, cercando di allontanarlo appena, ma con scarsi risultati.

« Bingo. » sorrise beffardo il biondo, passandole delicatamente la lingua sotto al lobo dell'orecchio. La Grifondoro sentì dei piacevoli brividi protrarsi lungo tutto il suo corpo, facendole piegare lievemente la testa all'indietro, mentre gli occhi si chiudevano e le sue labbra rilasciavano un verso che, effettivamente, con Ron non le era mai sfuggito.

Ron non si era mai preoccupato di soffermarsi su quelle particolari carezze. Era senza dubbio più inesperto di Draco, il quale invece stava agendo con lentezza disarmante, facendola impazzire e facendola quasi arrivare ad implorare che la prendesse lì, su quel tavolo. Ma non doveva.

Lucidità... Occorreva solo lucidità.

Quando sentì le mani sicure del ragazzo farsi strada al di sotto della sua camicetta, gliele afferrò al volo.

« Malfoy... » voleva essere un'obiezione, ma dal tono arrochito che ne uscì, parve più una supplica di accelerare quella lenta agonia. Sentì il sospiro divertito del mago che s'infrangeva contro il suo collo, succhiandolo appena per qualche secondo, fino a che, con uno schiocco, non si staccò per ammirare con la coda dell'occhio la macchia che aveva lasciato sulla sua candida pelle.

Stava perdendo il lume della ragione, non sapeva più dove avesse lasciato la sua buona volontà e, nonostante avesse un disperato bisogno di riacquistarla, il suo corpo sembrava volerle andare contro.

Inarcò appena la schiena quando percepì le mani del biondo farsi strada sui suoi piccoli addominali, fino a posarsi a coppa sul suo seno non troppo grande, coperto solamente dal reggiseno in pizzo nero.

« Mmm... » mugolò il ragazzo, scendendo a baciarle la gola, fino al petto. « Sento del pizzo, Granger? Non ti facevo così amante del buon gusto. » sussurrò sulla sua pelle, fino a passarvi la lingua. Tirò delicatamente fuori le mani per sbottonarle con lentezza disarmante ogni singolo bottone di quella camicetta divenuta ormai di troppo anche per lei.

Era ancora in tempo per ritrarsi ma per un inspiegabile ed insopportabile motivo, non riuscì a farlo.

Ad ogni bottone aperto corrispondeva un bacio umido sulla sua pelle che andava a denudarsi sempre di più. Quando finalmente la camicetta fu tolta e gettata a lato del tavolo, sentì le braccia possenti di Draco cingerle il corpo e attrarla ancora di più a sé.

« Sì, hai decisamente buon gusto. » soffiò sensualmente il Serpeverde, carezzandole la biancheria intima nera che andava a proteggerle il seno. Hermione si sentì avvampare, incrociando il suo sguardo eccitato, e la cosa le fece battere forte il cuore. « La sapientona che si imbarazza? » ridacchiò il mago, continuando ad accarezzarle il seno, senza staccarle gli occhi di dosso.

« Piantala, Malfoy. » sibilò a denti stretti la ragazza, mentre lui si abbassava a sfiorarle il petto con le labbra e le sue mani calde raggiungevano la sua schiena per sganciarle il reggiseno con maestria.

« Intanto ti stai lasciando andare. » sussurrò con voce roca, per poi scendere a dedicarsi al suo seno, facendole buttare la testa all'indietro ed emettere un gemito inaspettato e più acuto di quelli precedenti.

Sapeva che stava sbagliando, che non era assolutamente corretto nei confronti del suo attuale fidanzato. Ma Draco era così... Draco. Era maledettamente eccitante in tutto quello che faceva o diceva e Ron non lo eguagliava neanche per errore. Da tempo aveva bisogno di sentirsi così ammirata, così scoperta, millimetro per millimetro, senza tralasciare nulla. Era stufa di fare le cose di fretta, senza nemmeno capire cosa stesse accadendo. Era stufa dell'inesperienza del rosso. Aveva bisogno di qualcuno che per una volta si comportasse da vero uomo con lei.

Quando sentì i denti del biondo chiudersi appena sul suo capezzolo, senza farle troppo male, ributtò la testa in avanti, stringendo le palpebre. Insinuò il viso nei suoi capelli biondi e morbidi, inebriandosi di quel profumo così fresco, così dolce, nonostante tutto.

Il ragazzo, risalì con la bocca lungo tutto il petto della riccia, lasciando dietro di sé delle piccole tracce umide. Finalmente tornò a guardare negli occhi Hermione, la quale rabbrividì per quell'improvviso sguardo magnetico.

Senza che lei se lo aspettasse, il biondo la baciò. Passione, foga e tenerezza si mischiarono in quel piacevole conoscersi delle loro labbra. E quando le loro lingue si sfiorarono, Hermione gemette di nuovo sulla sua bocca.

Si vergognava... Si vergognava di provare piacere a quella maniera con lui. Perchè non avrebbe dovuto, perchè era semplicemente sbagliato. Eppure non riusciva a controllarsi; si sentiva un'automa, pronta concedersi in tutto e per tutto. Pronta a piegarsi ad ogni volere che quel ragazzo avesse bramato, stringendola fra le braccia.

Il tocco passionale del biondo, tornò ad insinuarsi sotto la sua gonna, che ormai sentiva come un intralcio anche lei. Non ci mise molto a tiragliela ai fianchi, fino a scoprire la seconda parte dell'intimo in pizzo che l'aveva tanto fatto impazzire. Non le sfuggì il sorriso compiaciuto che dipinse il volto del ragazzo, non appena lo notò, e non riuscì a trattenersi anche lei dal sorridere appena.

Con una mano, Draco la spinse delicatamente a poggiare la schiena al tavolo. La sua pelle fu percorsa da un brivido, al contatto freddo del legno, rispetto a quella, divenuta incredibilmente bollente. Il ragazzo si chinò a baciarle, con degli specie di risucchi, la pelle del suo addome. Le afferrò i lembi della gonna e, capita l'antifona, la ragazza sollevò appena il bacino, permettendogli di fargliela scivolare lungo le gambe lunghe e snelle. Sollevò appena lo sguardo, sentendo che improvvisamente il biondo aveva smesso di occuparsi di lei e lo vide, con un tuffo al cuore, sfilarsi la camicia, direttamente senza slacciarla, dalla testa, per rivelare un corpo asciutto e ben fatto. Non era caratterizzato di evidenti addominali, ma era dannatamente eccitante.

Si chinò nuovamente su di lei, sorridendole furbescamente per averla scoperta a desiderarlo con un semplice sguardo.

« E' uno spettacolo di cui non tutte possono godere, Granger. Quindi imprimitelo bene nella mente. » le sussurrò suadente, per poi baciarle la pelle del basso ventre, lì dove giaceva l'elastico dei suoi slip. La mano di Hermione andò a stringere, quasi fino a farsi male, il bordo del tavolo, mentre l'altra era inspiegabilmente finita fra i capelli del mago, carezzandoli dolcemente e beandosi della loro morbidezza.

Draco si comportava come se tutto ciò non gli facesse alcun effetto, ma nel profondo stava tremando.

Ignorava il giramento di testa che la pelle profumata della ragazza gli stava provocando senza ritegno.

Ignorava il nodo allo stomaco che gli si era venuto a creare sentendola gemere.

Ignorava l'eccitazione che gli faceva dannatamente male ad ogni tocco.

Ignorava l'inesperienza della Granger che la rendeva dannatamente dolce quanto magicamente eccitante.

Ignorava il suo cuore che batteva all'impazzata.

Voleva semplicemente farla sua, per un motivo a lui del tutto sconosciuto. Ma non voleva saperlo; probabilmente la risposta lo avrebbe spaventato più di quanto temesse.

Sentì il corpo della ragazza fremere, non appena le afferrò l'elastico degli slip e lo tirò giù, fino a buttarlo sul freddo pavimento. Sentiva che stava per impazzire. Aveva voglia di affondare velocemente in quel corpo così eccitante, ma non era così che voleva che succedesse. Non con lei.

Non voleva fare tutte le cose di fretta, per far sì che finissero subito. No. Con lei voleva godersi a pieno ogni singolo istante, ogni singolo sospiro o brivido, perchè sapeva che non avrebbe potuto compiacersene mai più e tutto sarebbe tornato come prima. Avrebbero ricominciato ad insultarsi incrociandosi nei corridoi; avrebbero ricominciato ad odiarsi solamente guardandosi. Quell'attimo, essendo l'ultimo, avrebbe dovuto strappare loro quanto più tempo possibile per renderlo abbastanza reale da imprimerlo nella loro memoria.

Le afferrò le gambe da sotto le ginocchia e gliele fece piegare, fino a farle poggiare i piedi sul tavolo. Con le mani tornò a carezzarle il seno, fino a scendere sull'addome, sul basso ventre, fino ad arrivare a ciò che più bramava da tempo.

Hermione si lasciò sfuggire l'ennesimo urlo eccitato, non appena le dita esperte del mago presero a giocare con il suo piacere. Vedeva tutto appannato, la biblioteca era sparita attorno a lei e, al suo posto, un vortice di emozioni la pervase, facendole perdere il senno. Quando sentì quelle dita affondare piano in lei, si lasciò andare ad un'esclamazione decisamente poco raffinata.

« Granger, non si dicono le parolacce. » la rimproverò divertito il biondo, per poi abbassarsi a lambire anche con le labbra ciò a cui da un po' si stava dedicando la sua mano. A quel punto la riccia sgranò gli occhi, non aspettandosi decisamente tale iniziativa da parte del mago. Sentiva di far quasi fatica a respirare, mentre quella bocca maledettamente invitante giocava con lei, facendola impazzire. Il suo cuore minacciava di sfondarle la cassa toracica, ma cercò di mantenere per lo meno quel minimo di auto controllo che stava decisamente andando a farsi benedire assieme alla sua “etica professionale”, come adorava definirla lei.

Quando Draco ebbe finito di dedicarsi così da vicino al suo piacere, risollevò il capo, fino a tornare a guardarla negli occhi con sguardo malizioso. Il viso della Grifondoro era piacevolmente accaldato. Sorrise soddisfatto quando notò lo sbalzo d'umore della ragazza nel momento in cui lo vide leccarsi le labbra con fare provocante. Hermione si vergognò dannatamente di quel gesto, se ripensava a ciò che con quelle labbra aveva fatto poco prima, ma cercò di non darlo troppo a vedere.

Il Serpeverde prese a slacciarsi la cintura, senza mai abbandonare i suoi occhi nocciola.

Era imbarazzata. Gli piaceva dannatamente quando lo era e impazziva ogni secondo nel farla vergognare apposta. Era un qualcosa di troppo piacevole per rinunciarvi.

Quando si abbassò i pantaloni notò il colore sulle guance della riccia farsi più acceso, fino a che non si abbassò anche i boxer e non la vide distogliere lo sguardo. Ridacchiò appena, tornando a sovrastarla con il proprio corpo, fino a catturarle nuovamente le labbra con fare smanioso. Le insinuò una mano fra i capelli quasi a volerla rassicurare.

« Mi fa impazzire questa tua timidezza, Mezzosangue. » le sussurrò all'orecchio, facendola sobbalzare. Le afferrò le gambe e se le appoggiò attorno al bacino. Le morse appena una spalla mentre affondava delicatamente in lei, strappandole un gemito. Liberò un sospiro pesante sulla sua pelle, intriso di soddisfazione.

Si sentiva finalmente completo, si sentiva dannatamente bene e la cosa, oltre a spaventarlo, lo destabilizzava piacevolmente. Sentì le braccia della riccia stringerlo forte a sé, aggrapparsi quasi con disperazione, come avesse paura che la lasciasse da un momento all'altro, e non poté che esserne soddisfatto.

Ancora una volta aveva vinto con una ragazza. Ma quella volta la vittoria voleva gustarsela ancora meglio: aveva vinto con la Granger.

Prese a muoversi lentamente nel suo corpo, facendola sospirare sensualmente al suo orecchio, mentre si prestava a mordicchiarle il collo di tanto in tanto.

Sentiva un piacere quasi insopportabile al basso ventre che poche volte aveva provato con altre ragazze. Eppure quella ragazzina non era più esperta di altre... Anzi, tutt'altro. Gli stava semplicemente mandando in confusione il cervello e tutto ciò che poteva fare era sfogarsi sul suo corpo.

Premette maggiormente il bacino sul suo, ad ogni spinta, accelerandole appena, facendo gemere in modo più regolare e meno pudico la strega.

Sapeva di farle impazzire... Tutte quante. Ma far impazzire la Granger era decisamente più appagante.

Sentì le unghie della ragazza graffiargli dolorosamente la pelle liscia e sudata della schiena, ma non vi fece caso. Le strinse le braccia attorno alla sua vita sottile e affondò il viso nei suoi capelli, sospirando pesantemente, non appena sentì che il culmine si stava avvicinando sempre di più. I loro petti combaciavano perfettamente, così come i loro cuori che battevano all'unisono. La loro pelle umida sfregava piacevolmente ed i loro respiri eccitati si mischiavano.

Complicità. Un qualcosa che una Grifondoro ed un Serpeverde non avrebbero mai potuto concedersi.

Con un'ultima ma più marcata spinta, Draco liberò il proprio piacere con un gemito acuto e roco. La ragazza lo seguì qualche istante dopo, inarcandosi e contorcendosi spasmodicamente sotto la sua stretta forte.

Hermione fissò il soffitto respirando velocemente e tenendo ancora le braccia attorno alla schiena del ragazzo. Aveva provato un piacere non quantificabile, indescrivibile a parole. Si era ritrovata in un altro mondo per un lungo attimo e si sentiva ancora piacevolmente scossa.

Avvertì le labbra di Draco baciarle appena il collo, fino a che non si sfilò delicatamente da lei, facendole di nuovo provare freddo. Quel freddo insopportabile che lui, grazie al suo calore, aveva per un momento annientato. Lo guardò quasi con delusione, forse aspettandosi... Che cosa? Aspettandosi cosa?

« Dunque, sono più interessante io o Rune Antiche? » le domandò sorridendo furbescamente il biondo, mentre si tirava su i boxer. Hermione si voltò dall'altra parte, rossa in viso e nervosa, per poi scendere dal tavolo e recuperare la sua biancheria intima. « Ti ho lasciato addirittura senza parole, Granger? » continuò a stuzzicarla il Serpeverde.

Sentiva gli occhi pizzicarle fastidiosamente. Ora che la sua mente era tornata lucida, sentimenti contrastanti presero forma nel suo corpo.

Sensi di colpa, per aver tradito Ron.

Delusione, per essersi forse aspettata altro da Draco.

Umiliazione, per essersi lasciata andare.

Altrettanta emozione, per essersi lasciata andare.

Eccitazione e timore, per aver provato piacere fra le braccia del nemico.

Si sentiva sporca per metà, ma d'altra parte provava un'immensa voglia di ripetere tutto quanto, fino alla nausea.

« Malfoy, sei... Sei... » balbettò la Grifondoro, sentendo la rabbia crescere sempre di più dentro di lei.

« Terribilmente sexy e bravo nel sesso? Me lo dicono in tante. » la precedette il ragazzo compiaciuto, mentre si chiudeva i bottoni dei pantaloni.

Hermione aveva un forte bisogno di piangere, ma non poteva, non doveva. Non davanti a lui. Non gli avrebbe mai dato quella soddisfazione. Si sentiva usata, si era forse illusa che Draco, dopo quello che era successo, potesse... Provare qualcosa di serio per lei? Era di Draco Malfoy che si stava parlando.

Avrebbe dovuto evitare tutto quanto, avrebbe dovuto rendersi conto fin da subito che stava semplicemente assecondando le sue voglie e nient'altro.

« No, una viscida serpe senza cuore. » sussurrò la ragazza, portandosi la camicia al petto, ma senza indossarla. Aveva perso ogni forza. Draco si voltò verso di lei, senza abbandonare quel sorrisetto irritante. Le si avvicinò fino ad abbassare il viso al livello del suo per guardarla attentamente negli occhi.

« Che c'è, Granger, ti sei pentita? » le domandò suadente. « Non ti preoccupare, nessuno saprà mai della passione che abbiamo consumato in questa biblioteca. Sarà il nostro piccolo segreto. » concluse ironico per poi schioccarle un bacio leggero sulla fronte. La osservò ancora qualche attimo con la soddisfazione negli occhi, fino a che non le diede le spalle e scomparve da quel posto intriso di peccato.

  
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