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Autore: Little white angel    12/09/2010    6 recensioni
Due fratelli, uno zio piuttosto particolare, uno yacht di lusso e due settimane da passare in pace e tranquillità(o quasi). Tra sole, mare, lavoretti estenuanti e vecchie e nuove fiamme Sora e Roxas passeranno un'estate ricca di emozioni!
Genere: Comico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Axel, Riku, Roxas, Sora
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun gioco
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Salve gente! Rieccomi con un nuovo capitolo... non so esattamente quanto sia passato ma non sono riuscita a postare prima... ad ogni modo per ora vi lascio al capitolo augurandovi buona lettura e ci risentiamo alla fine ;)

6-Sotto la luna piena-


-Riku… Riku è sparito-
Silenzio. Silenzio assoluto. E sei paia di occhi che lo fissavano.
-Sora sei sicuro?-
-Certo! Il problema è che non è più nemmeno sull’isola! L’ho cercato da ogni parte senza trovarlo e al cellulare non risponde-
Tutti iniziarono a preoccuparsi seriamente. Un comportamento del genere era impensabile da parte di Riku. Xaldin, tentando di mantenere un tono calmo, cercò di mettere in ordine ogni cosa e, rivolgendosi al brunetto disse semplicemente
-Sora, raccontaci tutto-
-Bhè ecco… noi siamo entrati in un bar non molto lontano dalla fontana nel terzo distretto della città, poi…-

****Flashback****

Sora e Riku entrarono nel piccolo cafè all’angolo. Appena vi misero piede furono avvolti da un’aria calda e piacevole che li liberò dal freddo che gli aveva congelato le ossa fino a poco prima. Si richiusero la porta alle spalle, provocando un lieve scampanellio, causato da un oggetto appeso all’entrata, e si guardarono intorno. Alla loro destra c’era la cassa, affiancata da un bancone che percorreva da una punta all’altra tutto il locale e che metteva in bella mostra una grande quantità di tramezzini, focaccine, panzerottini e poi ancora, dolci e torte; dietro di esso c’era una grande macchina per caffè e cappuccini, affiancata da una macchina per le granite. Sulla sinistra, invece, c’erano i tavolini e le sedie in legno dove era possibile consumare la propria ordinazione. Il tutto colorato con tonalità calde come il marrone e il beige. I ragazzi continuarono a guardarsi intorno in cerca del proprietario ma, non vedendo nessuno, decisero di aspettare prendendo posto ad uno dei tavolini vicino alle vetrate. Dopo qualche minuto sentirono dei passi provenire da una porta semi-chiusa dietro il bancone, da cui fece capolino una ragazza sui sedici anni, con lunghi capelli rossi che le arrivavano quasi a metà schiena e due occhi azzurri e profondi come il mare, che prese una cartellina e si avvicino ai due clienti per prendere le loro ordinazioni
-Buonasera ragazzi! Cosa vi po… Sora???!!! Sei proprio tu?-
-K-Kairi? Cosa ci fai qui?- chiese confuso il brunetto osservando ad occhi aperti la sua ex, mentre Riku faceva correre lo sguardo dall’uno all’altra senza capirci molto. Kairi sembrava davvero molto sorpresa, se piacevolmente o meno però non era in grado di dirlo. Non si era accorta di Sora finchè non si era avvicinata al loro tavolo. Il brunetto era voltato di spalle al bancone e quindi non era riuscita a riconoscerlo, senza contare che era anche cambiato: i capelli, anche se sempre acconciati in punte disordinate, erano appena più lunghi e le spalle erano più larghe. Persino la muscolatura sembrava essersi accentuata, anche se non di molto. Era diventato proprio carino!
Sora era nervoso. Da quando era partita non aveva saputo più niente di lei ed ora che era finalmente riuscito a dimenticarla, lei spuntava fuori dal nulla. Ma era mai possibile che non poteva stare tranquillo neanche un attimo?!
-Bhè vedi- iniziò la rossa con un sorrisino -dopo che ci siamo trasferiti siamo venuti ad abitare qui…-
“Anche lei!!”pensò Riku senza riuscire a trattenersi ma evitando di esprimersi a voce alta. Tuttavia, incrociando lo sguardo del compagno, capì che Sora la pensava come lui. Tornò ad ascoltare la ragazza, cercando di capire cosa aveva a che fare con il brunetto. Questa continuò tranquilla, non si era accorta dello scambio di sguardi tra i due ragazzi
-…ci siamo trasferiti con mia cugina, Xion, e ora quando non vado a scuola lavoro qui. E tu come mai ti trovi da queste parti?- chiese sempre sorridendo. Sora aprì bocca per rispondere ma fu Riku a parlare con tono freddo e distaccato, stanco di essere ignorato
-Siamo qui con i nostri zii per una vacanza.-
Kairi si voltò verso di lui e lo squadrò attentamente. Il ragazzo aveva degli orribili capelli bianchi che portava lunghi fin sulle spalle e una frangia che gli copriva uno dei suoi freddi occhi verdi che, a suo parere, creavano un orribile contrasto con i capelli da vecchio del giovane. Sarà anche stato alto e muscoloso ma, seriamente, come faceva Sora ad andare in giro con gente del genere?
-E tu chi saresti, scusa?- chiese guardandolo con una smorfia di disgusto ben visibile
Sora sentendo il nervosismo crescente di Riku, pensò bene di intervenire
-Ehm, Kairi lui è Riku, Riku lei è Kairi- vedendo che i due continuavano a squadrarsi furiosamente chiese
-Scusa Ka possiamo ordinare?-
-Ma certo. Cosa ti porto?- chiese rivolgendosi nuovamente al brunetto, con un’amabile sorriso
-Dunque, per me un cornetto al cioccolato e un cappuccino… e tu Riku?- chiese rivolgendosi all’argenteo
-Lo stesso, grazie- disse freddo. Kairi ricambio il suo sguardo gelido, poi sorridendo si voltò verso Sora e, poggiandogli una mano sulla spalla, disse
-Arrivano subito- poi si allontanò.
-Allora- esordì Riku -è una tua amichetta?- chiese con aria apparentemente disinteressata.
-Bhè… diciamo di si- disse il brunetto cercando di restare sul vago ma una delle penetranti occhiate di Riku lo costrinse ad aggiungere
-Bhè ecco… lei è la mia ex-ragazza- Riku si sentì sprofondare mentre qualcosa si faceva prepotentemente largo nel suo petto. Gelosia? Era innamorato a tal punto da essere… geloso?
-E… come mai ex?- si costrinse a chiedere. Sora si rabbuiò.
-Bhè… diciamo che si era innamorata di un altro… e poi… si è trasferita…- lo disse con voce bassa, mentre cercava di evitare lo sguardo dell’argenteo. Si vedeva che era triste e che soffriva ancora per quella rottura.
Riku avrebbe voluto dire qualcosa per consolarlo ma venne bruscamente interrotto dall’arrivo della rossa  che portava le loro ordinazioni.
-Ecco a voi- disse servendo le due ordinazioni per poi colpire “involontariamente” il cappuccino di Riku che gli finì per metà sulla felpa bianca, macchiandogliela. L’argenteo a quel punto non riuscì più a trattenersi. Si alzò, arrabbiatissimo, e presa la giacca, lanciò i soldi per il conto a Sora e dicendo -Ci vediamo dopo, all’incontro con gli zii- se ne andò sbattendo la porta del bar.

****Fine Flashback**** 

-Io non l’ho seguito subito… l’ho visto nervoso e pensavo volesse stare un po’ da solo…- finì Sora.
Tutti si guardavano con aria preoccupata: Riku era sparito e non avevano la più pallida idea di dove cercarlo.
-Ascoltate- disse Xaldin -facciamo così; ci dividiamo in tre gruppi e ognuno controlla una delle isole, se qualcuno di noi lo trova avvisa gli altri col cellulare e ci ritroviamo allo yacht. Qualora non dovessimo trovarlo ci incontriamo comunque allo yacht alle 23:00. Sono le 20:00 perciò in tre ore dovremmo riuscire a controllare tutte le isole. Tutto chiaro?-
-Aspetti un attimo… ecco, non mi sembra una buona idea- disse Xion timidamente
-E perché?-
-Bhè le isole sono piuttosto grandi e voi non le conoscete bene… rischiamo che qualcun’altro di voi si perda!-
-Xion… vedi, tu probabilmente hai ragione però… Riku è nostro amico e non sappiamo nemmeno come stà. È vero, è grande e forte ma, potrebbe essergli successo comunque qualcosa e io non ho alcuna intenzione di restare con le mani in mano- disse Axel con tono serio seguito da un assenso generale.
Xaldin riprese la parola
-Allora ragazzi, io e Xigbar controlliamo qui, Axel e Roxas controllano Giardino Radioso e Xion e Sora possono andare all’Isola del Destino. Tutti d’accordo? Bene,prendete queste torce per sicurezza. Ok possiamo andare!-
I ragazzi si divisero e Xion e Sora si diressero velocemente verso il piccolo molo della città
-C’è un traghetto che parte da qui ogni ora e fa il giro delle isole. Dobbiamo sbrigarci però perché parte tra 10 minuti.-disse la ragazza aumentando il passo mentre Sora le stava dietro senza problemi.
Arrivarono appena in tempo.
-Ascolta…- gli disse Xion una volta saliti a bordo
-Sull’isola non ci sono molte luci, se non tutt’attorno alla spiaggia, perciò dovremo restare lì. Anche con le torce è rischioso addentrarsi nel bosco perciò per questa sera controlliamo la spiaggia e, se non lo troviamo, torniamo indietro. Se non è neanche sulle altre due isole allora controlleremo il bosco domani- il suo tono non ammetteva repliche e a Sora non restò che annuire.
Arrivati sull’isola iniziarono la ricerca controllando in ogni insenatura, dietro ogni roccia e scoglio fino al limitare del bosco. Il tempo correva veloce ma di Riku non c’era nessuna traccia e, a giudicare dal cellulare silenzioso, gli altri non stavano avendo molta fortuna. Alla fine le 23:00 arrivarono senza che i ragazzi avessero avuto fortuna. L’umore di Sora era sotto i piedi mentre Xion gli si avvicinava per dirgli che dovevano andare.

-Sai Sora, quando sono arrivato sull’Isola del Destino ho visto che oltre gli alberi c’è  una grossa sporgenza sul mare. Da lontano non si vedeva bene però si potevano notare chiazze di verde e sono sicuro che da lì la vista è stupenda!-
-Davvero? Sarebbe bello darle un’occhiata-

Un flash. Forse c’era ancora una speranza. L’albino gliene aveva parlato nel bar mentre aspettavano che qualcuno arrivasse a prendere le ordinazioni. Xion era a pochi passi da lui quando decise cosa fare. Stringendo la torcia scattò in direzione del bosco mentre la ragazza gli urlava di tornare indietro e non fare stupidaggini. Sora però non l’ascoltava e continuò a correre sperando di aver avuto la giusta intuizione.

Erano dieci minuti che correva a perdifiato nel bosco e a lui sembravano ore. Iniziò a temere di star girando in tondo quando il rumore delle onde si fece largo nel silenzio più assoluto e una flebile luce iniziò ad allargarsi d’avanti a lui.
Arrivato al limitare del bosco rimase sorpreso e si perse nell’ammirare il paesaggio. Il bosco alle sue spalle si interrompeva bruscamente mentre un tappeto d’erba si estendeva su tutta la sporgenza, muovendosi al soffio del vento che spirava dal mare, e creando morbide onde dalle sfumature argentate dovute al riflesso della luna piena che si stagliava immensa nel cielo e che, da lì, sembrava ancora più vicina. Regina incontrastata del cielo, attorniata da stelle che sembravano diamanti, illuminava il volto di un ragazzo dalle iridi acquamarina e i capelli d’argento che, perso nei suoi pensieri, contemplava il panorama. Sora sorrise notando il volto serio e pensieroso dell’amico… era così carino… mandò un messaggio al fratello per dirgli di averlo trovato e, spento il cellulare, gli si avvicinò.

Se ne stava lì. Su quello spuntone di roccia sospeso sul mare a osservare a luna e l’oceano. Già… l’oceano… quell’immensa distesa d’acqua che per lui aveva acquisito un’inestimabile valore… perché? Perché gli aveva fatto incontrare la persona più importante della sua vita, quella che aveva finalmente fatto breccia nel suo cuore. Chissà… chissà se anche per Sora era lo stesso…
Ripercorrendo quei tre giorni passati assieme e, soprattutto, quella mattina (era ancora assurdo pensare a quante cose erano successe in un solo giorno!) un germoglio di speranza gli cresceva nel petto… ma una fastidiosissima vocina gli diceva di non farsi troppe illusioni perché, in fin dei conti, l’imbarazzo del brunetto, quella stessa mattina, poteva essere dovuto alla situazione ambigua o ad un momentaneo smarrimento…
Sbuffò. Pensare gli faceva male! E non serviva a niente ne tanto meno lo aiutava… anzi gli confondeva ulteriormente le idee!! Tuttavia, sebbene immerso nelle sue elucubrazioni mentali, percepì un leggero rumore di passi alle sue spalle. Rimase sorpreso quando, controllando con la coda dell’occhio, vide Sora
-Ciao- gli disse il brunetto avvicinandosi
-Ciao- rispose con un tono di voce neutro e un po’ troppo distaccato. Sora tuttavia non demorse
-Posso sedermi- chiese gentilmente. Quando l’albino annuì si sedette sul manto erboso, lasciando che le gambe penzolassero oltre il bordo e mettendosi ad osservare la luna. Il silenzio che li circondava era interrotto solo dal rumore delle onde che si infrangevano sugli scogli e dal vento che, ormai leggero, accarezzava l’erba e le fronde degli alberi immergendoli in un’atmosfera di pace e tranquillità dove i silenzi acquisivano profondi significati esprimendosi meglio delle parole, superflue in quel momento. Tuttavia c’erano ancora domande a cui bisognava rispondere e, questa volta, c’era bisogno di conferme che il silenzio non poteva dare. A infrangere l’atmosfera pacifica e silenziosa fu Riku che continuava ad arrovellarsi il cervello con una domanda in particolare
-Cos’è successo dopo che me ne sono andato?- ‘perché non mi hai seguito subito? Perché non mi hai chiesto di aspettarti? Provi ancora qualcosa per quella ragazza? E se la risposta e si, io cosa dovrei fare? Non ho nemmeno il diritto di immischiarmi nella tua vita conoscendoti da soli tre giorni’ i suoi pensieri furono nuovamente interrotti da Sora che gli rispose con aria serena, continuando a guardare le stelle
-Sinceramente sono rimasto un po’ sorpreso ma poi ho finito di mangiare il cornetto e ho bevuto il cappuccino poi ho pagato il conto e sono uscito dal bar…- fece una piccola pausa mentre, per Riku, quelle parole furono come pugni nello stomaco che lo lasciarono senza fiato. Era il più grande dei due ma in quello momento si sentì stranamente fragile mentre la prima persona di cui si era innamorato veramente e che aveva fatto crollare la sua maschera di ghiaccio, lo stava ferendo duramente con parole più affilate di coltelli.
-Prima di uscire dal bar Kairi mi ha anche chiesto di tornare ad essere il suo ragazzo e di restare qui con lei…- quelle parole furono, per il ragazzo più grande, il colpo di grazia. Stava per crollare, se lo sentiva, ma non voleva piangere davanti a Sora. Fuggire nuovamente era fuori discussione nè tanto meno poteva urlargli contro i suoi sentimenti e, anche se lo avesse fatto, probabilmente le cose sarebbero solo peggiorate. Piegò le gambe, portandosele al petto e circondandole con le braccia per riuscire a contenere tutti i pensieri e le emozioni che continuavano a turbinargli in testa, poi, con non poca difficoltà, pose la domanda che continuava ad aleggiare su di loro da quando il brunetto aveva smesso di parlare
-E… tu cosa le hai risposto?- disse tentando di mantenere un tono di voce neutro e sicuro
-Ma è ovvio!- disse il brunetto stendendosi sull’erba e portandosi le mani dietro la nuca -le ho risposto che non se ne parla nemmeno- concluse fissando le stelle sopra di loro mentre a Riku sembrava tutta un’enorme presa in giro… 1° non era per niente ovvio! E 2°… si vedeva che a Sora faceva ancora male la rottura con la rossa perciò perché avrebbe dovuto rifiutare?
-E perché?- chiese infatti.
-Bhè… tanto per cominciare nessuno deve permettersi di offendere i miei amici e poi, quest’estate, ho conosciuto una persona splendida di cui penso di essermi innamorato- disse con un sorriso tranquillo sulle labbra, continuando a fissare il cielo.
-Ah- fu l’unica risposta di Riku che riportò la propria attenzione alla luna. Stava ancora male ma per lo meno era sicuro che Sora non sarebbe tornato nelle grinfie di quell’arpia dai capelli rossi. Gli voleva bene e sperava che almeno la persona di cui era innamorato potesse renderlo felice.
-Ora posso fartela io una domanda?- chiese, d’un’tratto, Sora. Annuì.
-Come mai te ne sei andato così di corsa?-
-Bhè… diciamo che ho notato di non essere molto gradito, e poi… avevo bisogno di stare un po’ da solo… sai, per pensare- disse tranquillo -ultimamente ho troppe cose per la testa…- aggiunse poi in un sussurro che a Sora non sfuggì
-E ci sei riuscito?- chiese rimettendosi seduto e fissando l’albino. Questo si voltò, fissandolo con aria interrogativa
-A far che?-
-A schiarirti le idee-
-Ah. Mmm… diciamo di si… ma solo in parte-
-Oh… ok. Sai dopo che sono uscito da quel bar… ho iniziato a cercarti. Non ti ho seguito subito perché pensavo volessi stare un po’ da solo, comunque poi è stato più forte di me e ho iniziato a girare per la città, con scarsissimi risultati ovviamente. Poi sono andato dagli zii e, da li, ci siamo divisi per cercarti…- Sora continuava a parlare e Riku si chiedeva come mai glielo stesse dicendo… poi, però, capì che non gli importava. Con quella spiegazione gli stava chiarendo un bel po’ di dubbi… Sora continuò
-Io e Xion siamo venuti qui e abbiamo iniziato a cercarti sulla spiaggia e lungo tutta l’isola. Inizialmente abbiamo evitato il bosco perché era buio ma, poi, mi sono ricordato di ciò che mi avevi detto nel bar, così sono corso a cercarti. Alla fine la mia intuizione era giusta- concluse sorridendo. Riku non sapeva più cosa pensare… quel ragazzino aveva rischiato di perdersi in un bosco, di notte, solo per ritrovare lui…
-Tu sei pazzo!- disse scioccato.
-Si è molto probabile.- disse ridendo appena -Però sono contento. Ti ho ritrovato e ho scoperto questo posto magnifico.-
Riku sospirò. Voleva andarsene. Le affermazioni del brunetto non facevano altro che procurargli una fortissima emicrania
-Forse è meglio se andiamo, gli zii ci staranno aspettando- disse, alzandosi con aria stanca
-Aspetta ti prego.- gli disse, trattenendolo per un braccio -Solo altri 5 minuti. La luna da qui è bellissima.- aggiunse mentre l’albino tornava a sedersi.
Restarono così, seduti uno accanto all’altro per un’incalcolabile quantità di tempo. Tutto ciò che c’era da dire era stato detto perciò nulla gli impediva di godersi lo spettacolo che la luna, le stelle e il mare avevano da offrirgli. Il tempo trascorreva lento e inarrestabile e, con esso, arrivò anche la stanchezza. Per Sora stava diventando impossibile mantenere gli occhi aperti; l’imbarazzo di quella stessa mattina, la preoccupazione per il fratello, la confusione nell’aver rivisto la sua ex, la paura per la scomparsa di Riku… tutte quelle emozioni che lo avevano attraversato durante quella lunghissima giornata, gli piombarono addosso facendolo crollare. Sentiva la testa incredibilmente pesante perciò scivolò dolcemente di lato finchè non si ritrovò a contatto con la spalla dell’argenteo e, grazie a quel caldo contatto, si addormentò. Riku, vedendolo immerso nel mondo dei sogni, sorrise e, presolo tra le braccia, si addentrò nel bosco per tornare allo yacht. Era stata davvero una lunga, lunghissima giornata.





Note dell'autrice^^: Alloooora... ehm... un piccolo appunto su Kairi... come per Xion non la odio e molto dipende da come viene descritta nelle varie storie (infatti ho scritto una storia con lei come co-protagonista u.u) però sinceramente in questo capitolo l'avrei fatta finire volentieri sotto un cam... ehm... le avrei fatto fare un bel viaggio gratis in Cansas ma mi serve perciò niente da fare.
Ah! Mi volevo scusare con chi, leggendo, ha avvertito una sensazione di deja-vù dovuta alla "fuga" di Riku, ho tentato di evitarlo ma non riuscivo a scriverlo in un altro modo e, alla fine, ho preferito lasciarlo così.
Ora vi faccio una piccola domanda: Chi è, secondo voi, la persona di cui parla Sora e di cui crede di essere innamorato?
Prima di passare ai commenti vorrei fare un avviso importante...purtroppo, dopo questo capitolo, ho deciso di sospendere momentaneamente la fic... non ho intenzione di lasciarla incompleta ma al momento vorrei prima finire l'altra mia fic in sospeso (a cui comunque mancano solo 1 o 2 capitoli alla fine) e scrivere qualche one-shot che ho in mente da tempo e se dovessi continuare comunque questa storia andrebbe a finire che la aggiorno ogni 6-7 mesi e mi sembra inutile... spero non mi abbandonerete e continuerete a seguire anche le altre mie storie.
Ora passiamo ai commenti!

Syranjil Sarephen: Ciao! Non preoccuparti se non hai recensito prima. Sono contenta che lo scorso capitolo ti sia piaciuto e spero ti piaccia anche questo (anche se è più incentrato sul RiSo). Ehm... per quanto riguarda quella frase, me ne ero accorta e, non so perchè ma non l'ho corretta subito e poi devo essermi dimenticata :P, comunque grazie, appena ho letto il commento l'ho corretta.
Eheh Xion a quanto pare non ha molte ammiratrici tra le fan dell'AkuRoku... comunque mi serve anche lei per il momento perciò non posso farla fuori.
Sono contenta che la scena del bacio ti sia piaciuta e, per quanto riguarda Sora e le sue idee... bhè, Sora è pur sempre Sora e questo dice moooolte cose xD. Bene, spero commenterai anche questo capitolo! Ci sentiamo, ciao ciao!

ka93: Eheh in effetti non sono esattamente dei nipoti modello visto che fanno impazzire Xal e Xig ma ti consiglio di non definirli vecchi se non vuoi scatenare le loro ire... sai com'è sono molto suscettibili sulla questione età u.u xD E, si, a quanto pare ha vinto Sora ma alla fine la decisione ha giovato anche a Roxy-chan, inoltre penso che sarà un pò più impegnato e dubito che riuscirà a pensare alla vendetta. Sono felice che ti sia piaciuta la scena del bacio. Speo commenterai anche questo capitolo, un bacio. Ciao ciao.

Hime__: Ciao, e grazie per i complimenti °///° ehm... ma non è che sei veggente? xD Comunque a quanto pare Xion sta antipatica ad un bel pò di gente. Seifer è... Seifer e Seifer non è Seifer se non rompe le scatole a Roxas, di buono c'è che il suo gesto oltre a procurargli un naso rotto ha anche favorito l'avvicinarsi di Aku e Roku. Con questo capitolo hai anche scoperto dov'era finito Riku, come vedi non c'era niente di cui preoccuparsi. Spero ti sia piaciuto, alla prossima recensione. Ciao ciao.

Edo: Edo-chan! *Si inginocchia e chiede perdono* mi dispiace! So di non aver commentato ancora la tua storia e prometto che appena pubblico corro a recensire! Purtroppo ho avuto parecchi impegni e non ho avuto tempo per recensire.
Tornando alla tua recensione, sono contenta che ti sia piaciuto e, si, mi spiace per Roxy-chan ma è proprio il tipo che si caccia nei guai anche se inizio a pensare che lo faccia solo per essere salvato da Aku-san. Come vedi, a Riku non è successo nulla di che, è vivo e vegeto inoltre penso che per lui sia un pò più complicato finire nei guai. Spero continuerai a commentare e a seguirmi. Un bacio e alla prossima recensione. Ciao ciao!

shiro chan: Ben ritrovata shiro-chan! Visto, alla fine quei due ce l'hanno fatta... gli serviva solo un aiutino xD. Bene! Allora ti segno come membro del club, chissà se lo troviamo qualcun'altro che si associa. Spero che l'attesa per questo capitolo sia stata compensata almeno in parte! Ci risentiamo alla prossima recensione. Ciao ciao.

Fexy: *Ricompone* Eheh sono contenta che ti sia piaciuta la parte romantica perchè non ricordo quante volte l'ho riscritta xD Ahem... per quanto riguarda Seifer farlo morire mi sembra lievemente eccessivo... in fondo se lui non avesse traumatizzato Roxas Axel non avrebbe dovuto baciarlo perciò diciamo che è stato utile alla buona riuscita del capitolo, inoltre i pugni di Aku fanno abbastanza male e penso gli basti il setto nasale rotto, non credi?
Mi dispiace comunque, alla fine ti ho fatta aspettare comunque due mesi *chiede perdono in ginocchio sui ceci* spero almeno che il capitolo sia valso la lunga attesa a cui vi ho sottoposto. Ad ogni modo Riku sta bene, voleva solo giocare a nascondino xD. Ad ogni modo spero che continuerai a seguirmi e a commentare. Alla prossima recensione, ciao ciao!
   
 
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