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Autore: Cora911    13/09/2010    4 recensioni
Di chi parla la canzone dei Coldplay "Viva la vida"? Di Giulio Cesare, di Gesù o della Rivoluzione francese?
No, parla di lui. Del bellissimo re Antimo I, splendido, donnaiolo e arrogante re di Roma.
Salito sul trono giovanissimo, è fin troppo abituato a dettare legge e ad avere tutto ciò che vuole.
Le sue cortigiane fanno a gara per averlo, anche se solo per una notte.
Ma cosa succede se il suo regno e il suo potere vengono messi in dubbio da una splendida principessa del deserto, offerta in dono al re?
Sono fin troppi quelli che aspettano di vedere la sua testa su un piatto d'argento..Ma re Antimo I nasconde un lato fragile e codardo, assolutamente inadatto ad un re.
Nel frattempo la guerra con i Grandi Re del Deserto avanza, sempre più minacciosa...
Una storia d'amore, di potere e di corruzione, sullo sfondo della splendida canzone del popolare gruppo di soft rock.
Genere: Romantico, Song-fic, Storico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Chapter III
Viva La Vida - I ruled the world


Once you know there was never,
never an honest word


I used to rule the world
Seas would rise when I gave the word
Now in the morning I sleep alone
Sweep the streets I used to own
I used to roll the dice
Feel the fear in my enemy’s eyes
Listen as the crowd would sing:
“Now the old king is dead! Long live the king!”
One minute I held the key
Next the walls were closed on me
And I discovered that my castles stand
Upon pillars of salt, pillars of sand
I hear Jerusalem bells are ringing
Roman Cavalry choirs are singing
Be my mirror my sword and shield
My missionaries in a foreign field
For some reason I can not explain
Once you know there was never, never an honest word
That was when I ruled the world
It was the wicked and wild wind
Blew down the doors to let me in.
Shattered windows and the sound of drums
People could not believe what I’d become
Revolutionaries Wait
For my head on a silver plate
Just a puppet on a lonely string
Oh who would ever want to be king?
I hear Jerusalem bells are ringing
Roman Cavalry choirs are singing
Be my mirror my sword and shield
My missionaries in a foreign field
For some reason I can not explain
I know Saint Peter won’t call my name
Never an honest word
And that was when I ruled the world
Hear Jerusalem bells are ringings
Roman Cavalry choirs are singing
Be my mirror my sword and shield
My missionaries in a foreign field
For some reason I can not explain
I know Saint Peter will call my name
Never an honest word
But that was when I ruled the world
Viva la vida - Coldplay

Lo stupore iniziale del Re fu ben presto soppiantato da un bel sorriso soddisfatto che andava da un orecchio all'altro.
Sembrava dunque che non si sarebbe dovuto affaccendare a cercare qualcuna tra le cortigiane che non l'avesse già annoiato.
La ragazza aveva la pelle abbronzata di una schiava, i lunghi capelli castani e ribelli spettinati e gli occhi neri contratti in un'espressione d'odio feroce.
C'era qualcosa nei suoi tratti marcati che era quasi regale, specialmente nell'arco sprezzante delle sue sopracciglia nere e perfette, e anche nel fisico pieno e formoso, eppure gli abiti erano quelli che avrebbe indossato una qualunque schiava persiana.
-Posso dunque dire al re Spartano che il dono è stato gradito?- domandò il Ciambellano.
-Certamente. Mandategli due armature d'oro massiccio e uno stallone. Ma ora, lasciatemi solo con la ragazza.-
Con un profondo inchino il Ciambellano e le guardie lasciarono la stanza mentre il Re scendeva dal trono.
-Allora...Parli la mia lingua?- domandò lentamente, premurandosi di scandire le parole.
Lei continuò a guardarlo con odio ma non rispose.
Antimo decise di fare un ultimo tentativo:-Tu parli latino? Sai parlare?- domandò ancora più piano, mimando le parole con le mani.
-Parlo perfettamente la tua lignua, razza di idiota!- ribatté lei con rabbia, accompagnandosi con una smorfia sprezzante.
Mai il Re si era sentito apostrofare in quel modo, e rimase interdetto per un istante.
Nonostante questo attimo di incertezza Antimo si riprese subito:-Come ti permetti, schiava? Io sono il Re!- detto questo, o meglio, esclamato questo, afferrò l'inizio della fune, e con uno strattone di cui solo un abile cavallerizzo sarebbe stato capace la attirò a sè, strappandole un'esclamazione di dolore mentre la cima le tagliava la carne dei polsi.
-Ora verrai con me nei miei appartamenti, e vedi di camminare come si deve, o sarò costretto a trascinarti.- le disse dolcemente l'imperatore strattonandola un'ultima volta a mo' di dimostrazione.
Lei cacciò uno strillo, ma lo seguì dolcimente, sempre con la solita smorfia d'odio in viso.
Antimo richiuse alle sue spalle la porta dei suoi enormi appartamenti, interamente rivestiti d'oro e di sete preziose.
Da quando aveva soppiantato il vecchio Re, Suo padre, l'arredamento frugale delle stanze regali era stato sostituito in tutta fretta: il giovane e viziato Re non avrebbe certo potuto dormire senza le sue splendide statue di bronzo o senza le lenzuola di seta, dopotutto!
Con un'altra abile mossa la ragazza si ritrovò buttata sul letto e legata alla testiera.
-Devi avere rispetto del Re, sai?- le domandò Antimo, salendo sopra di lei.
-Da dove vengo io i Re il rispetto non lo chiedono, ma lo guadagnano.- sibilò lei, voltando il viso in modo che Antimo non potesse vederle gli occhi.
Lui le prese il mento con le mani e la voltò verso di lui:-Ma ora sei a Roma, e il rispetto per il Re è preteso. Come ti chiami, schiava?-
-Mi chiamo Rebecca Javah, e non sono una schiava, men che meno per te.-
Il Re sorrise, e senza più proferir parola le cacciò la lingua in bocca.
Per un attimo sembrò che Rebecca si fosse arresa, ma quell'attimo di esitazione le servì solo per raccimolare le energie per serrare i denti sulla lingua del Re, che cacciò un urlo di dolore.
-Questa me la paghi!- urlò, mollandole una sberla in pieno di viso.
Per un attimo i suoi occhi si fecero spiritati, ma il l'Imperatore riprese subito il controllo.
-Molto bene.- disse, furente -Se non vuoi imparare il rispetto con le buone, lo farai con le cattive.-
Con una mossa decisa la rovesciò sulla schiena, e le strappò la veste.
-Inizia ad implorare pietà!- disse, afferrando la frusta di saggina.

Spazio Autrice
Scusate il ritardo, ma avevo scritto per bene tutto il mio bel capitolo e mi si è spento il computer!! Volevo ucciderlo! Comunque, avevo aspettato come al solito le 25 visite e l'unica cosa che mi ha un po' intristito è il fatto che ci fossero solo due commenti!! :( comunque ringrazio moltissimo d e l i l a h e badkaty per i commenti nell'ultimo capitolo, quelli che hanno commentato precedentemente e anche quelli che hanno inserito la storia nelle seguite, che adesso sono 8! Spero che questo capitolo vi piaccia, e questa volta spero in qualche commentino in più! Un bacione dalla vostra Cora
  
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