Ed
ecco qui l'ultima drabble, o meglio, l'ultima non drabble della mia
raccolta.
L'ho esclusa dal contest perché in effetti non è
esattamente una drabble (potrebbe essere una double drabble, credo).
Ringrazio la giuria del Picta, che ha premiato la mia raccolta con il
premio per la miglior drabble.
Vi
informo che il premio è rivolto alla quarta drabble di
questa raccolta: Sorella.
Ringrazio
tutte le persone che hanno commentato finora, e anche chi ha letto in
silenzio. Spero di avervi in qualche modo comunicato qualcosa.
Ringrazio di nuovo vogue che mi ha fatto avvicinare al mondo delle
drabble (prima di queste ne avevo scritta solo una) e rinnovo i miei
complimenti a tutte le partecipati del contest.
vogue: grazie, è esattamente questo che volevo esprimere^^.
PaytonSawyer: ti ringrazio davvero per aver commentato tutte le drabble, sono molto felice che ti siano piaciute^^.
remvsg: a dire la verità l'unico Dursley che non sopporto proprio è Vernon, trovo che Petunia sia solo una donna spaventata, invidiosa, ma credo che in fondo volesse bene alla sorella. In effetti, come ho scritto, è stata proprio quella la drabble premiata.
Ranerottola: grazie^^, non sai quanto sia felice di sapere che, almeno in te, riesco ad evocare immagini, cerco sempre di rivedere le mie descrizioni perché le trovo scarne e anonime, per questo sono molto felice di questo complimento.
Chamomille: grazie per aver commentato quella drabble, era la mia preferita, solo la mia, in effetti, dato che in molti mi hanno detto che forse è la meno bella. Ma io ci resto affezionata.
Isidar Mithrim: infatti è questo che penso. Grazie del commento^^.
Vi lascio alla drabble:
Nick
autore:
Fabi_ (Fabi_Fabi sul forum)
Titolo: Morte
Personaggi: Tom
Riddle, James Potter
Pairing: ---
Genere: Triste
Rating: Giallo
Avvertimenti:
Drabble
Rating: Giallo
Parole
scelte: Lacrima,
Maledizione, Tatto (parola che poi ho ceduto)
Breve
introduzione: Il momento dello
scontro tra James e
Voldemort
Non illumino la bacchetta. Il buio non mi spaventa. Cammino lentamente, lasciandomi guidare dall’istinto.
Sono solo, so di non aver bisogno di compagnia per espletare questo compito. Sarà facile, sarà divertente, inebriante, soddisfacente.
So di essere arrivato quando sento il cancello della casa, ruvido e freddo al tatto, proprio come il mio cuore, sibilo una risata mentre rimuovo gli incantesimi di protezione, credono davvero che basti questo a fermarmi?
In breve, la casa mi appare per quello che è veramente, sento delle urla all’interno: mi avranno visto?
Arrivo alla porta, accarezzo il legno tiepido e rido di nuovo.
È ora.
All’interno l’uomo mi attende in posa di attacco, non ha speranze, ora non ho voglia di giocare.
Mi costringe a ripetere la maledizione un paio di volte prima di permettermi di proseguire.
Il lampo verde che lascia la mia bacchetta illumina tetro il viso del mago, imprimendo in me i suoi occhi.
Quando rovina a terra i suoi occhiali cadono ai miei piedi.
Souvenir?
Sono comunque curioso, mi piace guardare in faccia chi privo della vita, soprattutto oggi.
Tocco la sua pelle ancora
calda. Una lacrima è sfuggita al
suo controllo.
L’ultima.