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Autore: Keif    13/09/2010    5 recensioni
Due idioti per protagonisti, una non troppo docile fanciulla, un topastro capitato lì per caso, un lupo mannaro disperato per la stupidità della truppa e una scommessa ai danni di un povero ragazzo ignaro.
E se per vincerla si è disposti a seguire persino i consigli di “madama Rosabella la donna che fa per te” quel che può venire fuori è dolo un disastro dalle dimensioni bibliche.
Genere: Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: I Malandrini, James Potter, Lily Evans, Sirius Black
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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3. Piani geniali



Bentornato giovane innamorato! Hai fatto quel che dovevi fare? Ti sei liberato dei tuoi rivali? Se la risposta è sì vai direttamente a pagina 23, se, al contrario, la risposta è no continua a leggere queste parole e non disperare!

James tristemente sospirò.
Era pomeriggio inoltrato, le lezioni erano finite da poco e, mentre Sirius era fuggito via borbottando che “doveva meditare”, rifilando una scusa stupida a Remus lui e Peter si erano rinchiusi nel dormitorio per preparare la mossa successiva.
Erano quindi seduti sul pavimento, Peter non sembrava in realtà granché felice della situazione ma si consolava mangiucchiando caramelle, a leggere le nuove perle di saggezza di madama Rosabella.

D’ora in poi la tua parola d’ordine diventerà “[inserisci qua il nome della ragazza che vuoi conquistare] sarà mia!”.
Sappi che ogni cosa che farai, ogni parola che dirai, ogni canzone che canterai d’ora in poi sarà solo per lei.
Scordati i tuoi amici, il whisky incendiario e le partite a quidditch, dovrà essere lei il tuo prima pensiero la mattina e l’ultimo la sera.

A quelle parole James fece una smorfia. Va bene voler conquistare la Evans, va bene abbandonare amici e whisky incendiario, ma il quidditch era il quidditch!
< Sta scherzando?! > esclamò contrariato. Peter internamente esultò. Magari avrebbe smesso con quella maledetta madama Rodabenna o come diavolo si chiamava!
< Lascia stare Jim, non ne capisce niente. Va da Felpato e annulla la scommessa! > propose allegramente con la bocca ancora sporca di cioccolato. Ma James lo ignorò

Non hai gettato il libro dalla finestra mio caro amico? Hai fatto bene, perché le mie parole di prima non erano che un test per controllare la tua fiducia in Madama Rosabella.
Non devi certo abbandonare i tuoi hobby, solo far credere alla tua bella che ora tutto gira intorno a lei.
Ma questa è un’operazione lunga e faticosa, dovrai conquistare la sua fiducia e circuirla con frasi stucchevoli.
Per adesso quel che conta è avvicinarsi a lei e quale miglior modo se non regalarle dei fiori? Mi raccomando, ogni ragazza ha il suo fiore e non è facile capire quello adatto a lei. Puoi seguire il tuo istinto maschio o seguire i consigli, certo più saggi, di madama Rosabella che ha preparato apposta per te una facile tabella…


James chiuse il libro di scatto.
< Non ho bisogno di alcuna tabella io! Sono abbastanza uomo da avere un istinto infallibile! Vado a cercare i fiori adatti! > estremamente soddisfatto di sé abbandonò il libro tra le mani di Peter ed uscì dalla stanza: Sirius avrebbe dovuto accettare la sconfitta.
Codaliscia non poté che essere entusiasta di essere lasciato in pace. Gettò il manuale sotto il letto dell’amico e decise di andare anche lui in giardino a fare una passeggiata. Molto lontano da Ramoso ovviamente, non voleva venire coinvolto in cose tipo “svaligiamo la serra numero 3 per poi scoprire che contiene solo piante velenose”.
Ne aveva avuto decisamente abbastanza.


Ah, i pomeriggi ad Hogwarts! Magici e sereni.
La tranquillità regna sovrana; qualche uccellino pigola sugli alberi, gli studenti si infrattano
dietro i cespugli per scambiarsi tenere effusioni e la piovra gigante nuota teneramente al
centro del lago.
Il tutto in completo, dolce, rilassante silenzio.
< Sei un imbecille stupido deficiente! >
A parte le urla spaccatimpani della Evans ovviamente. Ma a quelle tutti ci avevano tristemente fatto l’abitudine, tanto da riuscire senza problemi ad ignorarle.
< Ma... ma Lily io… >
E le scuse insensate di Potter. Ma anche quelle erano routine.
< Idiota scemo rincretinito >
< Senti ma mi vuoi spiegare che… >
< Citrullo demente e… > la conoscenza degli insulti poco volgari della ragazza terminava là < e ottuso! > aggiunse a bella posta
< Lily davvero, io non ho idea di cosa abbia fatt… >
< Meglio che stai zitto razza di cretino o non mi limiterò ad insultarti stron… >
< Evans devi ascoltarmi! Io volevo solo essere gentile mi spieghi qual è il problema?! >
< Gentile? Gentile? Farmi venire uno shock anafilattico tu la chiami gentilezza? > domandò istericamente Lily Evans a pochi metri di distanza dal suddetto Potter
< Shock… cosa? E comunque non era mia intenzione! > specificò quello tra il confuso e il terrorizzato. Non si poteva mai sapere, avrebbe potuto uscire la bacchetta ed ucciderlo senza che lui avesse il tempo di ribattere.
< Oh, certo! E’ stata una casualità, ovvio! >
A ben vederla in quel momento faceva davvero paura: i capelli rossi erano sparati in aria, la faccia appariva stravolta, la divisa era tutta spiegazzata e la sciarpa rosso-oro pendeva disordinatamente oltre la spalla e sarebbe certamente caduta a terra se non fosse rimasta impigliata nella spilla da prefetto appuntata al petto. Per di più, e il perché di questo era un mistero, aveva petali rossi impigliati tra i capelli e sotto le scarpe, alcuni anche tra le pieghe della veste. Qualcuno cominciò a prestare attenzione ai due litiganti, incuriosito. Cosa mai aveva fatto Potter per fare infuriare, ancora, la povera grifondoro in questo modo? E’ presto detto. Sceso in giardino, saltellando come l’idiota che era, il ragazzo aveva cominciato a cercare dei fiori da donare alla sua bella e, dopo aver setacciato il parco per più di un’ora, aveva deciso di regalarle dei semplici papaveri. Non perché James Potter apprezzasse la semplicità, ma semplicemente perché quello era il giardino di una scuola, mica una fioreria, ed era riuscito a trovare solo quelli.
Ne aveva dunque fatto un enorme mazzo, cercando i fiori rossastri un po’ ovunque ed inoltrandosi anche tra i primi alberi della foresta, e dopo averne raccolti diverse centinaia si era accinto ad andare a scovare Lily Evans.
Era stato fortunato, o così credeva lui, dato che l’aveva trovata accanto al lago che si godeva il poco sole primaverile. Con il cuore in gola per la felicità si era avvicinato e le aveva porto il suo dono mormorando con voce roca che voleva essere sensuale “Per te mia bella”.
Poteva immaginare l’assurda reazione della ragazza? Certo che no!
Quella era saltata in piedi con uno scatto repentino colpendo così senza volerlo il fascio di fiori che gli era finito per metà in testa, aveva fatto un verso strozzato e poi aveva iniziato a starnutire selvaggiamente urlacchiando tra uno starnuto e l’altro insulti non ripetibili.
Inutile descrivere l’espressione sconvolta del giovane grifondoro che si aspettava piuttosto ringraziamenti e lacrime di gioia.
E si era quindi giunti a quel momento talmente classico da risultare quasi patetico: lei urlava, lui indietreggiava spaventato.
< Senti Lily mi vuoi spiegare che cavolo ti ho fatto? > esclamò James approfittando di una pausa della ragazza per riprendere fiato
< Cosa mi hai fatto? Fai pure finta di non capire eh? Papaveri! > sputò quell’ultima parola con un disgusto tale da interrompere sul nascere le proteste di un atterrito Potter < Come se non sapessi che è l’unico fiore a cui sono allergica! L’unico! > sottolineò con rabbia.
James fece un verso sconsolato. Ma che razza di sfortuna!
< Lily ascolta, è un caso! Io volevo solo… >
< Un caso? Oh certo! > esclamò quella ironicamente < Quando mai hai regalato fiori a qualcuno Potter? Quando?! E mi vuoi dire che l’unica volta… oh, ma vai al diavolo! > esclamò stizzita voltandosi ed andandosene con rabbia seguita dallo sguardo desolato di James e da quello divertito di Peter.
Mentre si dileguava Lily poté giurare di sentire borbottare a quest’ ultimo “Istinto maschio?! Era meglio seguire la tabella di madama Rosabella”

Fissava il martello che aveva in mano da un'ora e mezza senza riuscire a decidersi.
Era necessario per la mossa successiva lo sapeva ma proprio non riusciva a convincersi ad alzare lo strumento e sbatterselo in mano; insomma, ci voleva una buona dose di masochismo che a lui mancava! Voleva troppo bene a se stesso e si ammirava troppo per farsi volontariamente del male eppure doveva!
Doveva vincere la scommessa contro James ne andava del suo orgoglio!
< Avanti Sirius, è solo un colpetto. Vedrai che non farà male, non sentirai dolore e vedere Ramoso umiliarsi ti ricompenserà. Andiamo, fai vedere che sei un degno grifondoro traditore del tuo sangue! >
Deglutì sonoramente, chiuse gli occhi e alzò in aria lo strumento ma non riuscì ad abbassarlo: rimase come un cretino seduto sul suo letto con il braccio per aria, gli occhi serrati e la mano sul comodino per un altro quarto d'ora.
< Merlino, devo farlo! > sbottò irritato da se stesso < Sono o non sono Sirius il magnifico indegno figlio di Walburga Black? Lo sono! Sono o non sono Felpato il Malandrino? Lo sono! Sono o non sono il ragazzo più bello che abbia mai frequentato Hogwarts? E allora vai Sirius vai! >
Nonostante questo discorso autocelebrativo non si decise a sferrare il colpo. Non poteva spezzare una delle sue meravigliose dita, le studentesse di Hogwarts in massa si sarebbero rivoltate!
Sì, come no.
Fece un respiro profondo e stava finalmente per fare quello che aveva progettato quando un urlo acuto lo fermò facendolo sobbalzare e facendogli cadere di mano il martello. Aprì gli occhi di scatto e si trovò davanti la faccia sconvolta di Remus Lupin che, appena entrato nel dormitorio, aveva scovato un corrucciato Black prendersi a martellate. E aveva tanti difetti il suo amico ma l'autolesionismo era una novità!
< Sirius cosa fai? > domandò timoroso. Magari era un residuo dell'educazione dei Black, punirsi da solo quando faceva qualcosa di male. E faceva tanto di male quel benedetto ragazzo.
< Mi spezzavo un dito > rispose seccato dall'interruzione l'altro. Proprio quando ci stava riuscendo porco bolide!
< E perché ti spezzavi un dito Felpato? > chiese avvicinandosi lentamente a Sirius, domandandosi se non fosse il caso di chiamare James. Magari lui era a conoscenza di questa... caratteristica del ragazzo.
Sirius sbiancò. Non aveva nessuna intenzione di rivelare a Remus della scommessa - meglio la morte – ma non aveva scuse valide. Optò per una mezza verità.
< Volevo finire in infermeria >
< E perché? > Lupin era sempre più terrorizzato
< Perché... per... saltare pozioni domani > si congratulò con se stesso per l'ottima idea.
< Ah > Remus aggrottò le sopracciglia trattenendo un profondo sospiro di sollievo. Meditò di fargli un lungo discorso sul fatto che fosse fondamentale per la sua istruzione e blablabla ma era troppo confortato dall'aver scoperto che Sirius non si autopuniva per averne voglia < Perché allora non fingi semplicemente un'indigestione? >
Sirius si illuminò < Lunastorta io ti adoro! > esclamò con gioia balzando in piedi ed affrettandosi a dirigersi verso le cucine, lasciandolo basito.
Fingere era un'idea certo, ma lui era Sirius Black il figlio indegno, il malandrino, il bello e tutte quelle cazzate di cui lui era realmente convinto, e quindi faceva le cose per bene.
Gli serviva andare in infermeria? Ci sarebbe riuscito.
Gli serviva rubare una medicina all'infermiera? L'avrebbe fatto.
Gli serviva salvare la sua mano da una fine cruenta? Be', la sua indecisione – che comunque non era indecisione ma inconscio presentimento, lo sottolineava – lo aveva aiutato.
E per fare le cose al meglio l'indigestione la doveva prendere davvero, altro che finzione!
Non era James Potter, lui!


Note:
Buonasera cari amici!
Ringraziamenti dovuti a chi ha letto questa storia, chi l'ha aggiunta ai preferiti/ricordate/seguite e in soprattutto a chi ha recensito *-*
Quindi particolarmente grazie a:

Nisba: che ha recensito il primo capitolo che, lo ripeto, era solo un prologo buttato giù in dieci minuti XD
Lo so che non è una giustificazione visto che anche questo capitolo non è che sia lunghissimo ma non ho trovato scuse migliori. Non sono Sirius Black io XD

Mizar: Tesoro! Non sai quanto sono entusiasta di sentirti se così posso dire *-*
Ti ringrazio con i complimenti decisamente esagerati ^//^
Preciso che nemmeno sapevo che quello fosse romanaccio (ignoranza mode on) dato che sono sicilianazza doc e completamente all'oscuro di ogni tipo di dialetto che non sia il mio quindi ero convinta (non brillo per intelligenza purtroppo) che fosse italiano >.>
Io adoro letteralmente l'odio infondato di Lily per James. Fosse per me non li avrei mai fatti sposare ed avrebbero continuato con questo “Sei un cretino” “Ma l'ho fatto per te!” “Non ci crede nemmeno mia nonna” per il resto dei loro giorni.
Magari hanno fatto così quando Lily ha scoperto di essere incinta chi lo sa? XD
Eh già, povere grifondoro ingenuotte. Ma Sirius ne approfitterà col suo animo malvagio muahahahah... coff. Sì contegno.
Un bacione di cuore carissima *-*

  
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