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Autore: LoveChild    14/09/2010    4 recensioni
Fan fiction partecipante al contest 'A Griffin for a Snake... Make your choice!' di vogue dove si è classificata quinta e ha ottenuto il premio giuria.
Ci sono abitudini che diventano amicizie, ci sono amicizie che diventano amori. Katie e Blaise passano ormai da cinque anni ogni pausa mattutina insieme al Cafè des Colonnes. Lui lavora come Medimago, lei come avvocato per il Wizengamot. Tutto è sempre uguale finché Blaise non decide di cambiare, di spezzare le consuetudini.
Si tratta di una raccolta di tre storie (due flash e una one-shot).
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Blaise Zabini, Katie Bell
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Katie&Blaise'
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The Proposal

 

 

 

Fu durante un freddo pomeriggio di dicembre che Blaise Zabini comunicò a sua madre la sua decisione di sposarsi.

Angelica Mancuso, il cui nome rivelava i natali siciliani della donna, aveva circa cinquant’anni.

 Di media altezza, il suo viso era un’eterna maschera su cui era difficile, se non impossibile, leggere ciò che pensasse o provasse, ammesso che provasse qualcosa. I capelli lisci, che portava sempre sciolti, le arrivavano sotto le spalle ed erano nero corvino. La pelle leggermente abbronzata donava ulteriore lucentezza agli occhi nerissimi e le ciglia folte e lunghe rendevano lo sguardo penetrante e languido, sotto le sottili sopracciglia. La bocca, carnosa e sensuale, era perennemente nascosta da un rossetto rosso sangue.

Quando, quel freddo pomeriggio di dicembre, il suo unigenito le comunicò la sua decisione, l’attuale vedova Kingdom, era intenta a sorseggiare il consueto tè delle cinque.

-Chi vorresti sposare, Blaise?- gli chiese con la più totale noncuranza.

-Katherine  Eleanor Bell, madre.

-Ha un bel nome. - costatò la donna ma Blaise sapeva bene che c’era dell’altro.-I suoi genitori sono purosangue, sbaglio?

-Non sbagli, madre.

-Da quante generazioni?- chiese ancora, facendo girare silenziosamente il cucchiaino nella pregiata tazzina di Limoges, pezzo della collezione che fu uno dei regali del suo matrimonio con Monsieur Zabini.

-Più di dieci, madre.- l’uomo sapeva benissimo quante e quali domande gli sarebbero state poste, così si era premunito facendo un’approfondita indagine sulla famiglia Bell.

Per circa un quarto d’ora Angelica Mancuso interrogò il figlio. Blaise rispose pazientemente a tutte le domande che gli furono poste, poi, finalmente, sua madre diede il responso.

-Bene, organizzerò un incontro con i signori Bell. Ovviamente la ragazza non dovrà essere presente prima che gli accordi siano presi, anzi, farò intendere che tu stesso non sei informato della cosa.

-Bene, madre.

-Puoi andare, ora.- lo congedò freddamente la donna.

 

***


Blaise non seppe cosa la madre avesse discusso con i genitori di Katie, fatto sta che la settimana successiva un altro incontro fu organizzato a Bell Manor perché la proposta di matrimonio ufficiale fosse avanzata prima al padre di Katie, poi a Katie stessa.

Il giovane Zabini e Mrs Kingdom, arrivarono puntuali per il tè delle cinque. Li accolse il capo famiglia, Gordon Bell. Il padre di Katie era un uomo immenso; non era grasso ma altissimo, con le spalle molto larghe e, nonostante l’età, si manteneva prestante e muscoloso. Portava i capelli, biondi e leggermente brizzolati, corti e ordinati. La pelle era bianca ma non pallida, e sotto le sopracciglia folte s’intravedevano due occhi azzurro cielo. Blaise riconobbe in quei tratti un’ascendenza vichinga. A dispetto del suo aspetto fisico il Signor Bell era una persona estremamente gentile, cosa che comunicava, oltre che con lo sguardo, con la bocca perennemente piegata in un sorriso ilare, quasi canzonatorio, che s’intravedeva perfino sotto i folti baffi biondi.

Furono fatti accomodare nel salotto dove trovarono la Signora Bell ad aspettarli. La donna era completamente diversa dal marito: di statura media, era magrissima, tanto che probabilmente un soffio di vento l’avrebbe portata via senza difficoltà. Portava i capelli stretti in un elaborato chignon alla base del collo, la pelle fresca e rosea le donava una certa freschezza facendola apparire leggermente più giovane di quanto in realtà non fosse, la bocca sottile le conferiva un’espressione autorevole. Gli occhi castani erano identici a quelli di Katie, ma meno luminosi e ben più severi. Effettivamente tutta la persona di Susan Bell emanava una severità e una compostezza tali che a Blaise ricordarono molto la professoressa McGranitt.

Dopo essersi scambiati i rituali convenevoli Blaise e sua madre si accomodarono sul pregiato divano di damasco addossato alla parete più lunga della stanza. La signora Bell ordinò il tè.

-Sono spiacente,- disse rivolgendosi alla signora Kingdom – che Katherine non sia ancora qui, purtroppo il lavoro la trattiene spesso oltre l’orario del tè.

Blaise notò che la donna aveva pronunciato le ultime parole con una certa irritazione, come se nulla fosse più disdicevole che impedire ad una persona per bene di essere a casa per l’ora del tè. Un fremito scosse i baffi del signor Bell che, non visto, fece l’occhiolino a Blaise, poi si rivolse alla moglie.

-Non trovi vergognoso, cara, che impediscano ad una persona di essere a casa per le cinque?

Blaise soffocò una risatina.

-Certo, mio caro! Come si può pretendere che stiano in ufficio fino ad orari improponibili!- si rivolse ad Angelica –L’altra sera è tornata alle sette e mezza!

-Davvero vergognoso!- assentì la madre di Blaise. Essendo sempre cresciuta negli agi e in un periodo in cui le donne per bene non lavoravano, Angelica Kingdom trovava inopportuno che una donna di un certo livello si abbassasse ad andare a lavorare, figuriamoci poi saltare la sacra cerimonia del tè!

Circa mezzora dopo si sentì arrivare dall’ingresso il consueto pop della materializzazione. La Signora Bell disse che sarebbe andata a parlare con Katie per prepararla all’incontro.

 

***

 

Katie Bell era abituata a essere messa sotto pressione e gli anni nella squadra di Quidditch sotto la guida inflessibile di Oliver Baston l’avevano preparata a vivere esperienze più o meno inaspettate senza perdere la calma, cosa che le era tornata utile soprattutto durante la guerra. La convivenza con i gemelli Weasley e Lee Jordan, invece, le aveva insegnato a non prendere nulla troppo sul serio e che, la maggior parte delle volte, è impossibile che qualcosa sia impossibile.

Quando si materializzò nell’ingresso di Bell Manor, quel pomeriggio di fine dicembre, non credeva che avrebbe dovuto far ricorso a tutto ciò che aveva imparato dai suoi compagni nei sette anni di scuola.

Sua madre le comparve alle spalle mentre scrollava la neve dal cappotto.

-Perché ti sei messa il cappotto e non il mantello?- le chiese con aria inquisitoria.

-‘Buon pomeriggio, Katie cara! Sarai certo stanca, com’è andato il processo che avevi oggi pomeriggio alle due? Gradisci una tazza di tè caldo?’- le rispose Katie scimmiottando il tono usuale della madre, poi continuò con quel tono ilare così simile a quello paterno –Ciao mammina! Si sono abbastanza stanca, il processo è andato bene ma è durato tre ore senza interruzione. Davvero una tazza di tè è quello che mi ci vuole!

-Catina…- l’ammonì la madre.

-Non chiamarmi con quel nomignolo. - disse Katie arrossendo violentemente. Si sciolse lo chignon e si passò una mano fra i capelli aggiungendo con aria stanca–Comunque mamma, per la centesima volta, non posso girare fra i babbani con un mantello con gli alamari! E poi sotto al cappotto non passano spifferi. Ti dispiace chiedere a Cheap di portarmi il tè in camera? Ho bisogno di farmi un bagno caldo, fuori si gelava.

-Katie, abbiamo ospiti…

-Oh!- disse stupita –Beh potresti scusarmi con loro? Non ho molta voglia di fare conversazione e vorrei togliermi queste maledette scarpe che mi stanno martoriando i piedi.

-Katie! Una signora non si lamenta mai dei piedi!*

-Lo so mamma ma siamo fra noi e ti posso assicurare che fare su e giù per l’aula del Wizengamot per circa un’ora e mezza con scarpe tacco dieci non è proprio rilassante.

-Non puoi non venire Katie.

-Ma insomma perché?- chiese la ragazza stupita ed esasperata da tanta insistenza.

-Perché ti è stata fatta una proposta di matrimonio, ti aspettano tutti in salotto.

Katie scoppiò a ridere: -Ma davvero? Vediamo un po’ se indovino: il mio pretendente è alto lentigginoso e con i capelli rossi?

-Non è uno scherzo Katherine! E comunque no, non ha i capelli rossi e non è lentigginoso.

Katie rimase un po’ perplessa, ci pensò su poi un sorriso le si allargò sul volto:-Allora vediamo se questa volta indovino: pelle scura e capelli neri?

-Beh…- Susan Bell guardò attonita sua figlia –Effettivamente sì.

-Ah!- esclamò Katie con aria soddisfatta –Lo sapevo! E brava mamma! Chi l’avrebbe mai detto che tu avessi tutto questo senso dell’umorismo! Da papà me lo sarei aspettato, ma da te…

-Katherine! Dove vai conciata così? Hai tutti i capelli in disordine!- disse la donna a sua figlia che intanto si dirigeva a passo di carica verso il salotto.

-Oh non preoccuparti cara, Lee mi ha vista coperta da metri di fango, non si sconvolgerà per quattro ciocche in disordine!- Susan Bell non riuscì a fermare in tempo sua figlia che aveva già spalancato la porta della camera con aria divertita gridando:-Lee Jordan! Canaglia! E così mi vorresti sposare?

La donna rimase congelata davanti allo spettacolo che le si presentò davanti. Non solo non c’erano Lee o George, come pensava, ma suo padre era seduto in compagnia di Blaise Zabini e di una donna di straordinaria bellezza che non poteva che essere sua madre.

Mentre la Signora Bell con un colpo di bacchetta le aggiustava i capelli e la invitava a sedersi accanto alla Signora Kingdom nella mente di Katie si susseguirono una serie di considerazioni e domande.

La prima cosa che notò fu la straordinaria classe e bellezza della signora Kingdom e non si stupì pensando a quanto i gusti di Blaise in fatto di donne fossero complicati. Poi si accorse dello sguardo soddisfatto di suo padre e quello leggermente infastidito di sua madre, di certo quest’ultima irritata dal suo comportamento. Le domande che le si affollavano in testa erano svariate. Si chiedeva perché non l’avessero avvisata, perché i suoi genitori avessero accettato ma, soprattutto, perché la madre di Blaise avesse scelto lei.

-Sono molto lieta di fare la sua conoscenza.- disse macchinalmente facendo un lieve inchino prima di sedersi.

-Se permettete vorrei fare qualche domanda alla mia futura nuora.- disse Angelica Kingdom rivolgendosi ai genitori di Katie.

-Ma certo!- disse Gordon Bell. –Blaise, Susan, noi ci accomoderemo in biblioteca.

Quando gli altri uscirono Angelica Kingdom si rivolse a Katie.

-Ebbene, mia cara, so che lavori al Ministero della Magia, che ruolo ricopri?

-Lavoro per il Wizengamot, faccio l’avvocato.- non apprezza chi lavora si disse guardando l’espressione della donna.

-Un lavoro importante e di grande responsabilità…- considerò Angelica –Credi che faranno discussioni quando deciderai di lasciarlo?

-Come prego?- chiese Katie pensando di non aver capito.

-Dovrai lasciare il tuo lavoro quando ti sposerai con mio figlio, mi sembra chiaro. Come pretendi altrimenti di poter badare agli affari di famiglia? Inoltre sarebbe disdicevole per una donna purosangue, sposata, continuare a lavorare, sarebbe come affermare pubblicamente che suo marito non è in grado di provvedere a lei e al benessere della famiglia.

-Io non ho la minima intenzione di lasciare il mio lavoro!- rispose Katie a denti stretti. –Inoltre non sarei la prima donna sposata e purosangue a lavorare.

-Oh davvero?- chiese la madre di Blaise e aggiunse con tono tagliente –E chi sarebbero le altre, di grazia?

-Ginevra Potter, Hannah Paciock e anche Astoria Malfoy.- affermò Katie convinta.

-Ah! Non sono proprio quelle che io definirei buoni esempi.

-E cosa avrebbero che non va, di grazia?- chiese Katie irritata.

-I Malfoy sono una vergogna per noi purosangue, per non parlare dei Weasley famiglia di cui fa parte Ginevra Potter e i Paciock- fece un sorriso sprezzante –Non sono qualificabili.

-Non osi!- Katie scattò in piedi –I Malfoy hanno salvato il mondo magico quanto i Weasley e i Paciock!

-Che ci abbiano salvato è un’opinione di molti, ma non la mia.

-Io- disse Katie con voce tremante e irata –ho combattuto in questa guerra e non accetto che una donna che non ha fatto altro che andare a caccia di mariti offenda i miei compagni! E tantomeno accetto che si offendano coloro che hanno contribuito alla salvezza del mondo magico! Dov’era lei durante la battaglia di Hogwarts? Ma certo, probabilmente stava prendendo un tè!- aggiunse sprezzante.

Angelica Kingdom non ebbe modo di replicare poiché Katie era uscita in fretta dal salotto e si era diretta con passo deciso in biblioteca; non si premurò di bussare, semplicemente spalancò la porta ed entrò. Quando entrò anche la madre di Blaise, Katie parlò con la voce ancora tremante di rabbia: -Mamma, papà e Blaise sarò molto chiara: accetterò questo matrimonio solo a tre condizioni. La prima è di poter continuare a lavorare. La seconda è che, dopo il matrimonio, non voglio aver a che fare con questa donna più dello stretto necessario.- Angelica stava per controbattere ma Katie la zittì senza alcun rispetto –Terza condizione: nella mia casa non si dovrà mai fare alcun riferimento alla purezza del sangue come ad un elemento discriminante. Mai.

Angelica Kingdom stava per controbattere quando Blaise s’intromise:-Va bene, Katie. Se è ciò che vuoi…

-Lo voglio!- rispose perentoria lei. –E ora, con il vostro permesso, mi ritiro nella mia camera. Oggi ho lavorato molto e voglio riposare. Arrivederci.- e senza attendere risposta lasciò la biblioteca.

 

***


Dopo che Katie se ne fu andata rimasero tutti in silenzio. La signora Bell si scusò per il comportamento della figlia che, disse, di certo era dovuto al nervosismo per la proposta, la madre di Blaise accettò freddamente le scuse. Il padre di Katie, mentre le due donne si ponevano i soliti convenevoli, chiamò Blaise in disparte e gli parlò chiaramente.

-Sarà chiaro anche a te, giovanotto,- disse –che deve essere successo qualcosa di ben grave in quel salotto.

Lui annuì:-Effettivamente Katie non è il tipo di persona che cede al nervosismo così facilmente…

-Certo che no! E’ stata per sei anni nella squadra di Quidditch e ora lavora per il Wizengamot, è abituata a stare sotto pressione, ha i nervi saldi Katherine! Mi piaci giovanotto e non vorrei che questo matrimonio saltasse…

Si fissarono per qualche minuto poi il Signor Bell disse in tono casuale: -C’è una stanza al secondo piano, dalla cui finestra si gode un panorama magnifico, è la quarta a partire da sinistra, sul retro. Prima o poi dovremo mostrartela.

Poco dopo si accomiatarono e Blaise e sua madre lasciarono il Manor.


***

 

Erano circa le nove di sera quando Katie, intenta a fissare fuori dalla finestra, vide un merlo picchiettare e canticchiare davanti alla sua finestra. Un merlo alle nove di sera picchiettava alla sua finestra, c’era di sicuro qualcosa di strano. Ci mise un po’ a decidere se aprire e il merlo cominciò a picchiare, irritato, sempre più forte. Non era molto convinta quando aprì la finestra perché, per quanto ne sapeva lei, poteva benissimo trattarsi di un malintenzionato sotto forma di animagus…

Non appena fu entrato nella camera l’animale fece cadere un bigliettino a terra. Katie si chinò a raccoglierlo.

‘Non spaventarti, sono Blaise’.

-Bel panorama, Bell!

Katie si voltò di scatto e fulminò con lo sguardo l’uomo che le osservava eloquentemente il sedere, lui le rispose con uno sguardo divertito. La donna lo invitò a sedersi su una delle poltroncine che si trovavano nella stanza, ma lui la ignorò e si sedette sul comodo letto a baldacchino.

-Zabini, cosa ci fai qui?

Blaise assunse un tono serio: -Sono preoccupato, Katie, cosa è successo con mia madre oggi?

Katie s’irrigidì e gli raccontò per filo e per segno la discussione del pomeriggio.

-Io non ho intenzione di lasciare il mio lavoro, sia chiaro, Blaise!- aggiunse dopo un po’.

-Allora- un lieve sorriso, simile a un ghigno, gli increspò le labbra –accetti la proposta!

-Beh,- disse Katie arrossendo violentemente –si, suppongo di si…

-Non ho la minima intenzione di vietarti di andare a lavoro, tranquilla.

Katie si sedette di fianco a Blaise e lui le scompigliò i capelli.

-Allora…- disse dopo qualche minuto prendendole la mano –Katrine Elianor Bell vuoi diventare mia moglie?

-Ok.- rispose semplicemente guardando interessata le scarpe di lui.

-Katie…

-Mh?- mugugnò lei alzando la testa e fissandolo con i suoi begli occhi espressivi.

-Pecchi di romanticismo.- le disse sorridendole, prima di darle un bacio.

Il loro primo bacio.

A Katie sembrò di non aver baciato mai nessuno prima di lui e Blaise, dal canto suo, aveva dimenticato il sapore di tutto quello che aveva assaggiato prima delle labbra di lei.

Era, forse, amore quello?

-Ci vediamo domani al Cafè des Colonnes. Non fare tardi!- disse Blaise baciandole la punta del naso. Subito dopo si ritrasformò e volò fuori dalla finestra.

-Io non faccio mai tardi!- urlò lei con le guance in fiamme al freddo buio della notte.

Il merlo le beccò leggermente la punta del naso e lei sorrise.

-A domani… Blaise.

 

 

 

 

 


 

*“Una signora non si lamenta mai dei piedi” cit. ‘Gli uomini preferiscono le bionde

 

Note:

Ben poco da dire se non che sono d'accordo con Vogue: il litigio fra Katie e Angelica Mancuso è sopra le righe e anche un po' posticcio, aggiungerei io.

 

Risposte ai commenti:

PaytonSawyer: Lieta che tu abbia gradito! ^^ Credo che sia totalmente nuova (più o meno) chissà se posso vantarmi di aver scritto la prima Katie/Blaise? eheh >.<


Red_93: Favolosa? *.* Mi fai arrossire! Tanto per farti capire tra cosa ho scelto, le mie possibilità erano: Angelina Johnson, Tom Riddle, Ginny Weasley, Katie Bell, Blaise Zabini e Regulus Black. Ho praticamente proceduto per eliminazione: Angelina non mi ispirava, Tom Riddle (che poi ora mi viene un dubbio ma senior o junior? O.O vogue illuminami! ò.ò) troppo centrale come personaggio, Ginny mi urta e su Regulus avevo già scritto. Non mi rimanevano che Katie e Blaise... Per inciso sono contentissima di non aver scelto Regulus, nonostante ami il personaggio, perché altrimenti vert. non avrebbe scritto quel capolavoro che è Analogia Entis! (Consiglio a chi non l'avesse letto di farlo è una storia superlativa!!!) Spero tu gradisca anche il secondo chappy! :D

 

vogue: Carissima giudiciA, ora che so che ami questa storia posso anche passare a miglior vita! *.* Anzi no, prima voglio le recensioni agli altri due capitoli! XD

 

Valaus: Argggggggggggggg avevo dimenticato che tu avevi Katie come me! Ho lottato contro 'la dea' in pratica... o.o Ehhhh beh! °.° Io Katie la sento come una nipote, mentre Blaise come un figlio... Che famiglia felice! XD Mi fa piacere che tu abbia apprezzato! ^^ La storia del fumo in faccia me la disse qualcuno ma a dire il vero penso tu abbia totalmente ragione... io avrei pensato più a battaglia navale, però... XD Spero che apprezzerai anche i prossimi capitoli. E mi raccomando pubblica la tua fic! Non vedo l'ora di leggerla!*.*

 

Baci,

 LoveChild

 

P.s. RECENSITE  Dio vi guarda (e anche io)! XD

 


 


   
 
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